Don Stefano Martoglio confermato Vicario del Rettor Maggiore

Dall’Agenzia ANS.

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Il 29° Capitolo Generale della Società di San Francesco di Sales ha eletto don Stefano Martoglio come Vicario del Rettor Maggiore, confermandolo nell’incarico affidatogli già dal precedente Capitolo. L’elezione è avvenuta alle ore 10:45, e un lungo e caloroso applauso nel Teatro Grande di Valdocco ha accolto il responso dello scrutinio.

Secondo le Costituzioni Salesiane il Vicario è il primo collaboratore del Rettor Maggiore nel governo della Società e ha potestà ordinaria vicaria. Fa le veci del Rettor Maggiore assente o impedito. A lui è affidata particolarmente la cura della vita e della disciplina religiosa.

Don Stefano Martoglio è nato il 30 novembre 1965 a Torino e attualmente ha 59 anni. Entrato nel 1984 al Noviziato “Monteoliveto” di Pinerolo, ha emesso i primi voti nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino l’8 Settembre 1985 e i voti perpetui il 27 Settembre 1992 a Castelnuovo Don Bosco. È stato ordinato sacerdote a Torino l’11 Giugno 1994.

Ha servito la comunità salesiana come Consigliere dell’opera di Pinerolo e dell’opera San Domenico Savio di Valdocco, prima di diventare, nel 2004, il Direttore della Casa Madre della Congregazione, sempre a Valdocco.

Nel 2008 è stato nominato Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP).

Ha partecipato al Capitolo Generale 25° e ha fatto parte della Commissione precapitolare del Capitolo Generale 27°.

Proprio il Capitolo Generale 27° del 2014 lo ha portato per la prima volta nel Consiglio Generale, eleggendolo Consigliere per la nuova Regione Mediterranea, istituita proprio da quel Capitolo come fusione delle due precedenti Regioni, Italia-Medio Oriente ed Europa Ovest.

Al Capitolo Generale 28° del 2020 è stato eletto per la prima volta Vicario del Rettore Maggiore, e in virtù di quest’incarico ha guidato la Congregazione Salesiana dal 17 agosto 2024 fino a questo Capitolo Generale, nel rispetto dei tempi accordati dalla Santa Sede dopo la nomina a Cardinale del Rettor Maggiore Ángel Fernández Artime.

Don Fabio Attard è l’11° successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana

Dall’Agenzia ANS.

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L’elezione di don Fabio Attard come 11° successore di Don Bosco segna un momento storico per la Congregazione Salesiana e per la Famiglia Salesiana nel mondo. Eletto durante il 29° Capitolo Generale della Società di San Francesco di Sales, don Fabio Attard incarna pienamente il carisma di Don Bosco e si prepara a guidare la missione salesiana dedicata ai giovani, specialmente ai più poveri e vulnerabili, in ben 136 nazioni. Con una vasta esperienza teologica, pastorale e accademica, don Attard è chiamato a condurre la Congregazione Salesiana verso un futuro rinnovato, portando il sogno di Don Bosco al centro del mondo contemporaneo.

Un Cammino di Fede e Formazione

Nato il 23 marzo 1959 a Gozo, Malta, don Fabio Attard è cresciuto a Victoria, dove ha frequentato le scuole primarie e secondarie pubbliche. La sua vocazione ha iniziato a prendere forma durante gli anni trascorsi al Seminario Maggiore di Gozo (1975-1978). Successivamente, ha intrapreso l’aspirantato salesiano presso il Savio College di Dingli, Malta, per poi prepararsi al noviziato a Dublino. L’8 settembre 1980, ha fatto la professione religiosa come Salesiano di Don Bosco a Maynooth, Irlanda.

Don Attard ha proseguito i suoi studi con grande impegno, conseguendo una laurea in Teologia presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) e una Licenza in Teologia Morale presso la prestigiosa Accademia Alfonsiana di Roma. Ordinato sacerdote il 4 luglio 1987, ha intrapreso un ministero profondamente radicato nella cura pastorale e nella ricerca accademica.

Un Missionario ed Educatore al Servizio del Mondo

Lo spirito missionario di don Attard si è manifestato fin dai primi anni della sua vita salesiana. Dal 1988 al 1991, ha fatto parte del gruppo di Salesiani che hanno avviato la nuova presenza della Congregazione in Tunisia, in un contesto prevalentemente non cristiano, dove ha gettato le basi di un servizio evangelico ed educativo. Tornato a Malta, ha assunto ruoli di leadership come Rettore della Scuola Salesiana di San Patrizio e dell’Oratorio Salesiano, dove ha operato dal 1993 al 1996.

Nel 1999, don Attard ha completato il suo dottorato di ricerca sul tema della coscienza nei sermoni anglicani di John Henry Newman, presso il Milltown Institute for Philosophy and Theology. Grazie alla sua competenza, è entrato a far parte del corpo docente dell’Università Pontificia Salesiana, dove ha co-diretto tesi di dottorato presso l’Accademia Alfonsiana e contribuito alla formazione accademica di futuri teologi.

Un Visionario per la Pastorale Giovanile

Il ruolo di don Attard come leader globale si è concretizzato nel 2008, quando è stato eletto Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile durante il 26° Capitolo Generale. Rieletto per un secondo mandato nel 2014, ha ricoperto questo incarico fino al 2020, guidando la Congregazione nella sua missione per e con i giovani.

Con il suo coordinamento, è stato pubblicato il Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana (2013), un documento fondamentale che offre linee guida aggiornate per il lavoro pastorale salesiano a livello mondiale. Don Attard ha promosso iniziative a livello mondiale come il Congresso Internazionale sulla Pastorale Giovanile e la Famiglia (Madrid, 2017) e ha coordinato le attività volte a fronteggiare problemi come l’emarginazione, la povertà e le migrazioni.

Ha inoltre rafforzato i programmi di volontariato missionario e consolidato l’istruzione tecnica e professionale (TVET) attraverso iniziative come Don Bosco Tech Africa e Don Bosco Tech ASEAN, rappresentando i Salesiani in importanti forum internazionali dedicati a politiche giovanili, migrazione e occupazione giovanile a Bruxelles e New York.

Un Ponte tra Teologia e Cura Pastorale

Oltre ai suoi incarichi amministrativi, don Attard si è sempre distinto come un costruttore di ponti tra teologia e pastorale. Nel 2005 ha fondato e diretto l’Istituto di Formazione Pastorale a Malta, dedicato alla formazione dei laici impegnati nella pastorale. Ha continuato a insegnare come professore visitatore presso l’Università Pontificia Salesiana, contribuendo allo sviluppo intellettuale e spirituale degli educatori salesiani e dei loro collaboratori.

Il suo contributo alla Chiesa universale è stato riconosciuto nel 2018, quando Papa Francesco lo ha nominato Consultore del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. La sua partecipazione al Sinodo sui Giovani (2018) ha evidenziato il suo impegno nel dare voce ai giovani e nel favorirne una maggiore integrazione nella vita della Chiesa.

Un Leader per il Futuro della Congregazione Salesiana

Al termine del suo mandato come Consigliere Generale, don Attard è stato incaricato di coordinare la Formazione Salesiana e Laicale in Europa dal 2020 al 2023. Questo progetto ha portato alla creazione di un programma di master per la formazione di Salesiani e collaboratori laici, oggi gestito dall’Università Pontificia Salesiana in collaborazione con il Settore della Pastorale Giovanile.

Portare Avanti il Sogno di Don Bosco

Come nuovo Rettor Maggiore, don Fabio Attard guiderà una Congregazione composta da 13.750 Salesiani consacrati, organizzati in 92 ispettorie e presenti in 136 nazioni. Con la sua profonda spiritualità, la sua visione carismatica, il suo brillante percorso accademico e i suoi decenni di esperienza, è pienamente preparato per animare e governare la Congregazione Salesiana e la Famiglia Salesiana nel XXI secolo.

La sua elezione rappresenta una nuova alba per la Congregazione Salesiana, che, sotto la sua guida, continuerà a crescere come forza mondiale per l’educazione, l’evangelizzazione e la trasformazione sociale. Don Attard saprà coinvolgere e motivare Salesiani, collaboratori laici e giovani in tutto il mondo a proseguire la missione di Don Bosco: essere testimoni e portatori dell’amore di Dio per i giovani, specialmente per i più bisognosi.

Con la sua leadership, la Congregazione Salesiana continuerà a fiorire, portando avanti il sogno di Don Bosco e trasformando la vita di migliaia di giovani in tutto il mondo. È chiamato a guidare la seconda più grande Congregazione religiosa al mondo, generando speranza e luce nelle nuove generazioni.

Lettera dell’Ispettore – Marzo 2025

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania don Leonardo Mancini per il mese di marzo 2025.

Valdocco, 23 marzo 2025
III Domenica di Quaresima

A confratelli e laici corresponsabili
di
Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania,

Carissimi/e,
un saluto cordiale a tutti/e voi.

Siamo giunti al termine della quinta settimana (su otto) di Capitolo Generale, e ci apprestiamo ad iniziare le elezioni del membri del Consiglio Generale, che culmineranno martedì prossimo 25 marzo nella nomina dell’11° Successore di Don Bosco, il nuovo Rettor Maggiore, e proseguiranno poi con la nomina degli altri consiglieri.

Approfitto allora di questa fase di “svolta” del Capitolo per farvi arrivare alcune impressioni da parte di chi, a nome della ICP, sta partecipando ai lavori. Certamente finora voi avete avuto modo di seguire l’andamento delle sedute capitolari su ANS, che ogni giorno pubblica notizie su temi e metodologie del CG29. Accanto a queste notizie con don Claudio e don Fabiano abbiamo pensato di farvi arrivare anche alcune riflessioni più personali.

Andando in ordine alfabetico, iniziamo con quanto don Claudio ha scelto di condividere.

È la prima volta che partecipo ad un Capitolo Generale. È un’esperienza bella e intensa, un assaggio di quanto la Congregazione Salesiana sia ricca e varia nelle nazionalità, nelle lingue e nelle culture. Non nascondo una certa fatica di comprensione profonda, per la poca conoscenza di altre lingue. Spesso si parla italiano, ma è ordinario anche l’uso dell’inglese e dello spagnolo, qualche volta anche del francese e del portoghese.

Se penso che tutto è partito da un sogno di un povero ragazzo di periferia, viene spontaneo meravigliarmi per le “grandi cose che ha fatto il Signore” dandoci come madre, maestra e guida la Madonna e come padre fondatore Don Bosco. A 150 anni dalla prima spedizione missionaria si vedono i frutti di questo piccolo seme. In questa fase della storia della Congregazione, l’Africa, il cui progetto missionario è stato avviato attorno al 1980, è un continente in forte espansione, tanto che si è ritenuto opportuno e si è deciso di creare due raggruppamenti regionali con relativo consigliere per un migliore accompagnamento delle Ispettorie e dei confratelli.

Ho trovato di grande aiuto e veramente provvidenziale la presenza di Don Pascual Chavez, che partecipa al Capitolo in quanto Rettor Maggiore emerito. Ogni settimana ci ha offerto una lettura di quanto vissuto, un momento denominato “Facciamo il punto”, spesso raccordando il nostro cammino a quanto vissuto nella Congregazione dal Vaticano II in avanti. Il Signore e la Madonna hanno fatto tutto questo, hanno ispirato e guidato il nostro cammino. E sono sicuro, anche se a volte per vie e scelte non sempre chiare, che continueranno a guidare e sostenere la Congregazione, come via della nostra santificazione e del servizio ai giovani.

Ecco ora quanto don Fabiano desidera comunicare.

La ricchezza del lavoro in commissione è notevole. Sono nella commissione di lingua francese, composta da 24 confratelli da: Italia (uno), Francia (due), Guinea equatoriale (due) e vari paesi dell’Africa francofona. Si tratta di ispettorie giovani come data di costituzione: metà dei salesiani africani ha cambiato ispettoria negli ultimi 5 anni, poiché sono state costituite 10 nuove ispettorie, rimescolando le nazioni di appartenenza delle antiche ispettorie. Quindi molta freschezza di idee, vivo desiderio di impostare bene il cammino, consapevolezza di vivere un tempo ispettoriale vocazionalmente fecondo e zelo per vivere fedeli a don Bosco.

Il dinamismo che si respira deriva anche dalla giovane età dei capitolari: solo fra gli europei (esclusi gli ispettori) io sono fra i più vecchi. Non manca il confronto schietto, ma non “partitico”. La presenza di Don Chavez è essenziale e preziosissima: una vera autorità morale, presenza disponibile e saggia.

Per quanto mi riguarda confermo anche io che il Capitolo Generale è una esperienza molto arricchente, dove si ha la possibilità di osservare il carisma salesiano da tante prospettive differenti, le prospettive delle culture e delle problematiche giovanili tipiche delle diverse parti del mondo. Si fa esercizio di comunione e di mondialità, perché si osserva l’unico carisma salesiano da una parte condiviso fedelmente e dall’altra declinato profeticamente nelle infinite situazioni di fronte a cui la missione giovanile e popolare ci pone. Si respira una grande passione per l’annuncio del Vangelo e per i giovani più poveri; c’è un forte desiderio di fedeltà a Don Bosco, ma anche la costante preoccupazione di ascoltare che cosa lo Spirito oggi dice alla Chiesa ed alla Congregazione, attraverso e per il mondo giovanile. Si nota la freschezza delle ispettorie più giovani e dinamiche (Africa, Asia, Oceania), accanto all’esperienza carismatica più profonda delle ispettorie di antica fondazione e che fronteggiano oggi le sfide del secolarismo e della necessità di ripartire con il primo annuncio (Europa e America). Tutti sono sinceramente impegnati a far sì che ogni salesiano in Congregazione possa essere sempre più appassionato per Gesù Cristo e dedicato ai giovani!

Questo è tutto per ora. Termino – d’accordo con don Claudio e don Fabiano – chiedendo una preghiera particolare perché il discernimento sul Rettor Maggiore e sul Consiglio Generale venga condotto in totale ascolto dello Spirito.

Buon cammino quaresimale, verso la Pasqua di Risurrezione.

Un abbraccio fraterno in Don Bosco,

Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Il quinto incontro di E Se La Fede 2024/25 “La vocazione alla vita consacrata”

Giovedì 20 marzo si è tenuto il penultimo incontro di E se la fede avesse Ragione? per l’annualità 2024/2025: tema della serata “La vocazione alla vita consacrata“. Location, come al solito, una Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco gremita di giovani.

Speaker della serata don Paolo Paulucci, che ha affrontato i seguenti argomenti del tema principale:

  • La radicalità ha il sapore della rinuncia
  • L’esclusività ha il sapore del paradiso
  • “Sponsor” di santità pasquale
  • Un equilibrio difficile, una tentazione costante

Per rivivere l’incontro è disponibile il video della diretta:

Prossimo appuntamento, conclusivo, il 10 aprile 2025 sul tema “Il mio posto nella Chiesa“.

ANNULLAMENTO MGS DAY 23 MARZO

A causa delle previsioni meteo avverse del prossimo weekend è stata presa la difficile decisione di annullare l’MGS Day di domenica 23 Marzo, che prevedeva necessariamente lunghi momenti all’aperto e di spostamento in città.

L’equipe organizzativa si scusa sinceramente per il poco preavviso e il disagio creato ma si è sperato fino all’ultimo di potersi incontrare vagliando anche altre soluzioni logistiche.

Porgiamo una preghiera verso gli esercizi spirituali di Quaresima che inizieranno al Colle Don Bosco la prossima settimana.

In arrivo il quinto incontro di E se la Fede avesse Ragione? 2024/25: La vocazione alla vita consacrata

Tornano gli appuntamenti di “E se la fede avesse ragione?” 2024/2025: il tema della quinta serata sarà “La vocazione alla vita consacrata“. Rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, sono organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana.

L’appuntamento è giovedì 20 marzo 2025 nella Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.45 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45. Prenderà la parola per la catechesi don Paolo Paolucci.

L’evento sarà trasmesso in diretta sul canale Facebook di “E se la Fede”.

Weekend conclusivo della terza annualità Buoni Cristiani Onesti Cittadini

Il 22 e il 23 febbraio 2025 i giovani di Buoni Cristiani e Onesti cittadini si sono ritrovati per gli ultimi step del cammino per riflettere insieme su “L’attività dell’amore politico. Parteciparecon la presenza di relatori che hanno condiviso esperienze, conoscenze e passioni per il bene comune.

Dopo l’accoglienza presso la Pastorale giovanile delle Figlie di Maria Ausiliatrice e il saluto dell’Ispettore don Leonardo Mancini, l’equipe ha presentato la sintesi dei passi fatti insieme ringraziando i giovani per la loro presenza, con un “grazie emozionato” a coloro che avrebbero concluso la triennalitá del percorso.

Primo step: una testimonianza di impegno civico e politico. Alberto Gatto, Sindaco di Alba 

L’attività dell’amore politico è stata incarnata da uomini e donne della nostra storia su cui ci si è soffermati nell’incontro precedente. 

Oggi la storia la fanno i giovani che hanno già scelto di essere protagonisti attivi nell’impegno nelle istituzioni per il bene comune.  

Per tale motivo, l’equipe ha scelto di invitare Alberto Gatto, sindaco di Alba, che ha accolto con entusiasmo ed enorme disponibilità l’invito ad incontrare i giovani di BCOC per raccontare la sua storia di impegno civico e politico.

Cresciuto nelle scuole delle Figlie di Maria Ausiliatrice e nella parrocchia di Alba, Gatto ha condiviso come le sue esperienze formative, inclusi i campi scuola animati dai Salesiani, abbiano influenzato il suo percorso di vita. 

Nelle esperienze vissute, tra cui la gestione della mensa della Caritas e l’aiuto ad associazioni che si occupano di disabilità, ha sperimentato una formazione e una educazione al bene dell’altro da cui ancora ha origine il suo impegno nella società con un’attenzione alla “persona”. 

Nel 2009 la prima esperienza a 19 anni nelle istituzioni mettendo in gioco la sua passione e la sua disponibilità ad occuparsi della cosa pubblica per dare compimento alla sua scelta come cristiano cattolico impegnato.

Ha proseguito il suo impegno non tralasciando la sua formazione professionale a garanzia della sua libertà di agire senza dipendere dal proprio impegno istituzionale.

Questo primo racconto ha offerto ai giovani uno spazio di riflessione in cui sentirsi incoraggiati a mettersi in gioco sulla base di ciò che ciascuno può e desidera offrire nella società come studente e come professionista. 

Già questo vostro percorso è politica”.

L’incontro è proseguito nel dialogo anche attraverso le domande dei giovani sulle scelte che chi ha un impegno istituzionale come un assessore, un consigliere comunale, un sindaco si trova a fare. Alcune parole chiave emerse: coraggio, comunità, fiducia, dialogo costruttivo, ascolto, competenza, passione, apertura alla cittadinanza attiva, reciprocità, coinvolgimento e aggregazione, protagonismo, mediazione, crescita e arricchimento personale, “Agire insieme mettendo sempre al centro la persona e il bene comune”. Diverse le esortazioni fatte ai giovani:

Se vuoi cambiare qualcosa, devi agire, non puoi guardare e “lamentarti”. Ciascuno di noi può impegnarsi laddove desidera e può mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie passioni per il bene collettivo. L’esperienza dei giovani nelle istituzioni sarebbe una fonte di cambiamento”. 

Secondo step. La Partecipazione nella Costituzione Italiana. Professoressa Valeria Marcenò, direttrice del Dipartimento dell’Università di Giurisprudenza di Torino, curatrice scientifica della manifestazione Giornate della legalità a Torino

La Dottoressa  Marcenò ha offerto un intervento illuminante sul concetto di partecipazione dal punto di vista del diritto costituzionale. Durante il suo discorso, ha esplorato il significato profondo della partecipazione e la sua applicazione pratica nella Costituzione italiana. 

Ha iniziato definendo la partecipazione come il coinvolgimento attivo e consapevole dei cittadini nei processi decisionali e legislativi, non solo tramite il voto, ma anche attraverso altre forme di espressione e consultazione pubblica. Ha sottolineato l’importanza della partecipazione per il funzionamento delle istituzioni democratiche, citando autori come Norberto Bobbio e Giovanni Sartori che hanno evidenziato come la partecipazione attiva sia essenziale per la vitalità della democrazia. 

Durante il suo intervento, Marcenò ha citato diversi articoli della Costituzione italiana

  • Articolo 3 che sancisce l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
  • Articolo 48 che sancisce il diritto di voto a tutti i cittadini maggiorenni.
  • Articolo 49 che riconosce il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

La professoressa Marcenò ha anche offerto uno spazio di riflessione sulle  implicazioni costituzionali della partecipazione, affermando come essa rappresenti un elemento fondamentale per la democrazia ed evidenziando come la mancanza di partecipazione possa compromettere i principi democratici, portando a una governance meno rappresentativa e più distante dai bisogni e dalle aspettative dei cittadini. 

Ha fornito diversi esempi pratici di partecipazione nelle democrazie moderne, come i referendum, le elezioni, le consultazioni pubbliche e le assemblee cittadine ribadendo nei diversi passaggi del suo intervento la necessità di promuoverla e garantirla  come diritto fondamentale dei cittadini a partire dalle  istituzioni. La riflessione è proseguita nel dialogo con i giovani, facendo emergere l’esigenza e l’urgenza di  creare le condizioni per un coinvolgimento ampio e significativo attraverso l’educazione civica, la trasparenza e l’accessibilità dei processi decisionali. 

Grazie all’intervento della professoressa Marcenò, i giovani sono stati sollecitati sul ruolo cruciale della partecipazione nella democrazia così come descritta ed enunciata  nella Costituzione italiana, sottolineando l’importanza di un coinvolgimento attivo e consapevole dei cittadini per mantenere viva la democrazia e assicurare che le decisioni pubbliche riflettano veramente la volontà del popolo. 

La serata è proseguita con un’attività “Play and decide” animata da Enrica Favaro: i giovani sono stati sollecitati a sostenere una tesi comune sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale dopo uno scambio in gruppi e una restrizione in plenaria. Anche questo momento è stata un’opportunità di confronto, riflessione e allenamento ad un pensiero critico e costruttivo sul mondo e nel mondo.

Terzo step. La Sfida della Natalità in Italia. Gigi De Palo,  presidente della Fondazione per la Natalità che si occupa ogni anno di organizzare gli Stati Generali della Natalità

Nella giornata di domenica, Gigi De Palo ha incontrato i giovani e con entusiasmo e la passione che con lo contraddistingue, li ha da subito sollecitati a riflettere sul potenziale impatto di incontri come quelli proposti dal cammino di BCOC possono avere poiché rappresentano grandi opportunità per discutere e affrontare temi rilevanti per la società.

Dodici persone hanno cambiato la storia, hanno cambiato il mondo. Ventitré, ventiquattro persone potranno un minimo impattare sul Piemonte“. 

L’intervento di Gigi De Palo ha offerto una riflessione profonda e articolata sulla questione della natalità in Italia, un tema di cruciale importanza per il futuro del paese. 

De Palo ha presentato dati allarmanti sulla natalità in Italia. Nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, nascevano circa 800.000 bambini all’anno, numero che è sceso a 449.000 nel 2000 e a 379.000 nel 2024. “Nel 2024 saranno ancora di meno“.

Ha evidenziato come il calo delle nascite abbia un impatto diretto sul sistema sanitario e pensionistico: diminuendo il numero dei lavoratori e aumentando gli anziani, si creerà un problema enorme e questo squilibrio potrebbe portare a una sanità sempre più a pagamento, penalizzando i più fragili. 

La natalità è la seconda causa di povertà dopo la perdita del lavoro di uno dei componenti della famiglia“.

L’invito ai giovani è la necessità di rivedere la percezione della natalità come una questione sia sociale che culturale. 

Un aspetto particolarmente interessante dell’intervento di De Palo riguarda il desiderio dei giovani di avere figli. Ha citato dati che mostrano come il 74% dei giovani tra gli 11 e i 19 anni desideri una famiglia e dei figli.

Se addirittura oggi il 74% dei ragazzi dagli 11 ai 19 anni ti risponde che voglia una famiglia e dei figli, vuol dire che il desiderio noi ce l’abbiamo, vuol dire che il desiderio non è vero che manca“.

Tuttavia, ha sottolineato che con l’avanzare dell’età, questo desiderio tende a diminuire a causa delle difficoltà economiche e sociali che i giovani devono affrontare. 

Per affrontare questi problemi, De Palo ha suggerito diverse soluzioni, tra cui il miglioramento delle politiche familiari e un approccio più equilibrato all’immigrazione di famiglie che andrebbe valorizzata per aiutare il ricambio intergenerazionale. 

I giovani in ascolto sono stati sollecitati dall’intervento di Gigi De Palo che concluso la prima parte del suo intervento sottolineando l’importanza di un approccio positivo e proattivo:

Il mondo ha bisogno di persone capaci di mediare, di trovare soluzioni, di creare il bello“,  

Quarto step. “La nostra linea del tempo”

Ai giovani è stato proposto di collocare i fatti più salienti da loro vissuti negli ultimi tre anni su tre linee differenti (personale, nazionale/cittadino, globale) dedicando un momento di riflessione personale su come il percorso abbia interagito con la loro storia di vita influenzandone il cammino (vita, fede, studio, lavoro).

Nella restituzione in plenaria, i giovani hanno condiviso la loro storia di giovani in cammino che non vogliono essere indifferenti ma fare la differenza:

Non posso lavarmi le mani, voglio sporcarmele”, “Esserci con un stile che attrae”, “Oggi scelgo mettendo al primo posto sulla base di un equilibrio etico-umano”, “Piu consapevole di far parte di una comunita che riconosce i problemi della sua comunitá”, “La mia formazione non termina qui e desidero continuare a condividerla con altri giovani che hanno a cuore il bene comune”, “La provvidenza ha scritto anche sulle righe storte della mia vita”, “Anche io, anche noi possiamo contribuire al cambiamento”, “Desidero partecipare ancora di più, spendermi nella mia vita facendo unitá”, “Non possiamo essere Cristiani a metà”, “Oggi so rispondere con più consapevolezza e chiarezza ai motivi perché mi sono impegnato e desidero continuare a impegnarmi nelle istituzioni a partire dal mio territoritorio”.

Ultimo step. La Partecipazione. Gigi De Palo

Gigi De Palo ha concluso offrendo una riflessione profonda e articolata sul tema della partecipazione, sottolineando l’importanza di coinvolgere attivamente le persone nella vita comunitaria e sociale. De Palo ha condiviso un aneddoto personale, ricordando un sacerdote che gli diceva sempre: “Fai bene quello che stai facendo“. Questo consiglio, secondo De Palo, è il segreto per una partecipazione autentica e significativa. 

De Palo ha poi parlato del progettoImmischiati“, un’iniziativa volta a promuovere la partecipazione tra i cattolici e non solo che mira a far comprendere l’importanza della partecipazione non solo all’interno della parrocchia, ma anche nella vita cittadina:

Non ci si salva solamente in parrocchia o all’oratorio. Ci si salva anche vivendo la nostra cittadinanza nel miglior modo possibile“. 

Un altro punto chiave del suo intervento è stato il concetto di partecipazione come attrazione, non come obbligo.

Il cristianesimo non funziona per convincimento, ma funziona per attrazione. Se noi facessimo la testa tanta dicendo agli amici dovete impegnarvi, dovete impegnarvi dopo un po’ voi non verrebbe minimamente il desiderio di impegnarvi, ma se sentite un profumo che vi fa venire il desiderio di impegnarvi…“. 

De Palo ha concluso il suo intervento con un invito alla creatività e all’impegno personale, sottolineando che la partecipazione non deve essere vista come un dovere ma come un’opportunità per fare qualcosa di bello e significativo per la comunità

Conclusioni 

La partecipazione nel cammino di Buoni Cristiani Onesti cittadini è stata stimolata, accompagnata e formata attraverso tanti semi per un discernimento con l’obiettivo di suscitare nei giovani un “impegno concreto a partire dalla fede per la costruzione di una società nuova (…), vivendo in mezzo al mondo e alla società per evangelizzare le sue diverse istanze”.

Un sincero grazie agli ospiti che hanno fornito spunti di riflessione e incoraggiamento, invitando i partecipanti a impegnarsi attivamente per il bene comune e a partecipare alla vita democratica del paese.  Un grazie ai giovani presenti, changemakers creativi e coraggiosi visionari.

L’incontro si è concluso nella messa concelebrata da don Fabio Mamino e don Alberto Goia, al termine della quale è stato consegnato ai giovani un “attestatodi partecipazione ai tre anni di Buoni Cristiani Onesti cittadini ringraziandoli per la loro presenza attenta, curiosa e incoraggiante per altri giovani desiderosi di essere protagonisti della storia di oggi e di domani.

Spazio Labs: un viaggio che cresce insieme ai ragazzi

Il primo tratto di strada è alle nostre spalle. I primi mesi di Spazio Labs sono stati un tempo di conoscenza reciproca, di costruzione dei gruppi, di ricerca di una routine e di confidenza con un contesto formativo. Per molti ragazzi è stato un tornare a fidarsi di un luogo e di chi lo abita, per altri la sfida è stata quella di mettersi alla prova in modo nuovo.

A tenere insieme questa prima parte di percorso sono stati il Maker Lab e le metodologie attive del learning by doing: mani che costruiscono, sperimentano, trasformano idee in oggetti concreti. Un gioco da tavolo nato pezzo dopo pezzo, una pizza impastata e condivisa, un problema di matematica risolto senza quasi accorgersene. Imparare facendo, insieme, è stato il filo conduttore che ha permesso ai ragazzi di restare, di essere parte del gruppo e di scoprire, passo dopo passo, che la costanza è una conquista.

Ora il viaggio prosegue e si trasforma. È iniziata la seconda parte dell’anno, in cui i ragazzi si stanno cimentando in qualcosa di nuovo: la formazione professionale. Cinque diversi Work Lab, da circa 80 ore ciascuno, ospitati nelle sedi CNOS-FAP di Torino (Agnelli, Rebaudengo, Valdocco), per sperimentarsi in ambiti diversi: saldatura, carrozzeria, tipografia, sala bar, riparazioni auto.

Qui la sfida si fa più concreta. Significa misurarsi con strumenti e competenze professionali, imparare regole e ritmi diversi, mettersi alla prova in un ambiente che assomiglia sempre di più a quello del lavoro. Per alcuni di loro, questa sarà una tappa intermedia; per altri, l’inizio di un cammino che potrà portarli fino all’esperienza del tirocinio, al confronto diretto con il mondo del lavoro.

Spazio Labs cresce insieme ai ragazzi, senza forzature, ma con la consapevolezza che ogni passo fatto – anche il più piccolo – è un traguardo.

Missio 4: uno sguardo sul cammino missionario salesiano

Siamo nelle prime settimane del 29° Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco, un momento fondamentale per riflettere sul cammino percorso e sulle sfide future.

Il Settore per le Missioni presenta in questa occasione il lavoro svolto negli ultimi cinque anni, mettendo in luce lo stile di animazione portato avanti, le difficoltà incontrate e le intuizioni che si sono rivelate più efficaci.

Missio 4 vuole essere uno spazio di condivisione e approfondimento su questi temi, offrendo uno sguardo sul futuro della missione salesiana nel mondo.

150° della prima Spedizione Missionaria Salesiana: un cammino che continua

Celebriamo quest’anno i 150 anni dalla prima Spedizione Missionaria voluta da Don Bosco.

Questa ricorrenza non è solo memoria del passato, ma un’opportunità per rinnovare il nostro slancio missionario e il nostro impegno a vivere il carisma salesiano con creatività e coraggio. Per questo, iniziamo a diffondere nelle nostre comunità un video dedicato all’evento, segno concreto di un cammino che continua e che interpella anche noi oggi.

Vi invitiamo a leggere la lettera allegata nelle comunità per aiutarci a entrare in questo spirito di ringraziamento, riflessione e rilancio: