Sale Cuneo – Carnevale dei ragazzi 2020: una festa a suon di musica!

Si riporta la notizia dell’attività di Carnevale, organizzata dai salesiani di Cuneo, che si svolgerà domenica 23 febbraio. Ecco tutte le informazioni.

Sono aperte le iscrizioni per partecipare con i Sale alla quarantunesima edizione del Carnevale dei Ragazzi. Ecco qui tutte le informazioni:

Quando?

Domenica 23 febbraio

Programma della giornata

10.30 Messa (a seguire balli e allegria in cortile)

12.00 pranzo (l’oratorio prepara la pasta, ognuno si porta il resto da casa)

12.45 indossiamo i costumi e ci prepariamo

13.30 partenza dall’oratorio

Dove mi posso iscrivere?

Nella segreteria dell’oratorio, entro domenica 16 febbraio (è molto importante: si prendono le misure per il costume!)

Quanto costa?

5 €, che comprendono il costume e la pasta che sarà offerta per il pranzo della domenica

Attenzione: in sfilata non sono ammessi bambini o adulti senza costume.

Quindi, cosa aspettate?

CARNEVALE FA SEMPRE RIMA CON SALE!

Sale Cuneo – Gennaio Salesiano e messa di don Bosco

Arriva anche dai Salesiani di Cuneo, il racconto della giornata di festa per don Bosco ed una sintesi della attività che si sono svolte durante il mese di gennaio. Buona lettura!

Il gennaio salesiano 2020 è ormai alle spalle, ma sono forti le emozioni e gli stimoli che abbiamo ricevuto grazie alle interessanti testimonianze di Mauro Berruto, Johnny Dotti, don Enrico Stasi e don Mauro Mergola. Ognuno di loro ci ha aiutato ad apprezzare un aspetto del carisma di don Bosco e ci ha stimolato a rafforzare la nostra testimonianza ad essere buoni cristiani e onesti cittadini per essere felici nel tempo e per l’eternità. Nel link che trovate in fondo all’articolo, potrete scorrere le foto di tutti questi appuntamenti.

Mauro Berruto ci ha condotto in un viaggio in cui abbiamo visto Jury Chechi sfidare Yves Klein oppure Muhammad Ali e Kostantinos Kavafis comporre poesie, perché atleti, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra: uno spazio in cui ogni individuo può esprimere il proprio talento e costruire il proprio personale capolavoro; un viaggio pieno di emozioni verso “Itaca”, meta di chi sogna di vincere una medaglia, di dipingere un’opera d’arte, conquistare una quota di mercato oppure, semplicemente, di poter dare il meglio di sé in ogni occasione.

Johnny Dotti ci ha stimolato, a partire dalla sua esperienza e dalle sue scelte di vita, a rileggere il nostro ruolo in quanto battezzati nel mondo (ma non “del mondo”!), ricordandoci che l’educazione è uno dei pochi spazi di umanità rimasti, ed è evidente che se le persone non si daranno una mano a riconquistarlo, digitale e tecnologia lo occuperanno e si porteranno via tutto il tempo di significato dei nostri figli.

Domenica 26 gennaio abbiamo celebrato solennemente la festa di San Giovanni Bosco con la Santa Messa delle 10,30 presieduta dal nostro Ispettore don Enrico Stasi. A breve scadrà il suo mandato, lo ringraziamo per questi anni di servizio come padre di tutti i salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta e per il bene speciale che ha voluto alla comunità di Cuneo.

Infine, venerdì 31 gennaio, festa liturgica di San Giovanni Bosco, dopo un assaggio (anzi, più di uno!) della ormai famosa “pastorale gastronomica” messa in atto nella tradizionale cena dei collaboratori, il nostro direttore e parroco don Mauro ci ha aiutato a rileggere, traendo spunto dalle parole del Rettor Maggiore e dalla sua decennale esperienza torinese, come qui ed ora don Bosco sia più che mai attuale, suggerendo alcune linee operative perché i suoi sogni possano diventare realtà di bene per i giovani cuneesi.

Lituania – Don Bosco ritorna anche a Telšiai

Arriva da Telšiai (Lituania) la notizia della celebrazione della festa di don Bosco insieme ad un breve racconto di quelle che sono le attività in corso nelle case salesiane lituane.

Che ne dite, cari amici, se facciamo sentire anche noi la nostra voce, noi fratelli più lontani, ma non fuori casa?

Vi comunichiamo innanzitutto la nostra gioia per il recente arrivo dei due giovani missionari d. Oliver e d. Alexis, ai quali si aggiungerà a breve d. Hermann. In questo modo la nostra comunità (seppur non ancora canonicamente eretta) rappresenta tutti i continenti: Europa (Piercarlo e d. Rino), Asia (d. Oliver, Filippine), America (d. Alexis, Argentina) e Africa (d. Hermann, Ruanda).

Anche noi abbiamo celebrato la festa di don Bosco e ci pare di aver suscitato interesse tra i giovani ed entusiasmo tra educatori e fedeli. Pensate che l’urna di don Bosco è giunta in questa città e nella scuola in cui ora lavoriamo ben prima del nostro arrivo. Era il 13-15 marzo 2014: una festosa processione di oltre 600 giovani, preceduta dalla banda musicale di 50 giovani suonatori, è sfilata dalla scuola alla cattedrale, dove è entrata al suono di “Giù dai colli”.

Anche in questo mese il nome di don Bosco è risuonato festosamente nella città di Telsiai e in particolare nella scuola Borisevicius e nella parrocchia dell’Assunta, l’unica in tutta la diocesi ad avere un altare dedicato al padre e maestro dei giovani. Tra le iniziative più coinvolgenti e incisive c’è stata la testimonianza di un oratoriano di Volpiano, ormai affermato chef e volto noto della televisione lituana, che ha trasmesso ai giovani del liceo la passione e l’importanza dell’oratorio salesiano nella sua (e per la loro) vita. Il culmine dei festeggiamenti si è raggiunto con la conclusione solenne della novena dedicata a don Bosco proprio nella parrocchia dell’Assunta, in cui ci è stata data ampia possibilità di far appassionare al carisma del santo di giovani.

Crediamo che don Bosco stesso abbia preparato l’ingresso dei suoi figli in questa città, capitale della Samogizia, regione nord-occidentale della Lituania e ultima terra d’Europa a ricevere il battesimo. Per questo speriamo che qui abbia presto inizio una primavera per la nostra missione tra i giovani.

La nostra presenza è attiva principalmente in una scuola statale d’indirizzo cattolico, che comprende l’intero ciclo scolastico, dalle elementari alla maturità, con un totale di 630 allievi e di 56 docenti alla maturità, con un totale di 630 allievi e di 56 docenti. Qui il lavoro di animazione è ampio e promettente. Ad esso si aggiunge quello pastorale in parrocchia e sul territorio e, in prospettiva, quello oratoriano.

Questo breve flash ci faccia sentire vicinanza e solidarietà: condividiamo spirito e ideali e tutto questo per il bene dei giovani.

Inaugurazione della Cappella del Buon Pastore

Domenica 2 febbraio è stata inaugurata la Cappella del Buon Pastore presso l’oratorio salesiano di Valdocco. La Cappella prende questo nome proprio perché il tema principale con cui è affrescata: Gesù Buon Pastore.

Numerose le persone presenti all’inaugurazione. Tra queste, don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, che ha così espresso la sua gratitudine a don Jacek, incaricato dell’oratorio di Valdocco:

Ringrazio don Jacek che ha voluto rinnovare questo ambiente, renderlo bello. Perché la bellezza apre il nostro cuore a Dio.

Queste invece le parole di don Jacek riguardo alla Cappella:

Per chi frequenta l’oratorio di Valdocco, la Cappella è un dono e un impegno.

Il Buon Pastore, anzitutto, conosce le sue pecore. È bello soffermarci su questa qualità: secondo il linguaggio biblico, conoscere è molto più di un semplice acquisire e gestire delle informazioni. La conoscenza comporta lo stare assieme e il condividere. A imitazione di Cristo, ogni salesiano e animatore, ogni allenatore e catechista deve contraddistinguersi per queste virtù: la vicinanza e la pazienza, l’ascolto e il sostegno, la fermezza e la dolcezza, l’attenzione ai piccoli e agli ultimi, l’ottimismo e la dedizione.

Nelle parole di Gesù, scritte al centro della cappella, vi è un’altra caratteristica che deve avere ogni pastore quella di un amore responsabile che imita Gesù, il Buon Pastore per eccellenza: Lui offre la via per i suoi discepoli. A partire da don Bosco stesso, così hanno fatto i salesiani e i loro collaboratori passati in questo oratorio, sulle parole di Gesù:

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.”
(Gv 13, 15)

Come non cogliere nell’esempio di Cristo l’invito a saper amare le persone con cui si viene a contatto, i destinatari e i compagni del nostro servizio? Gesù ci insegna ad avere una dedizione sincera e un’attenzione costante verso le persone che frequentiamo.

La regola fondamentale è sempre la stessa: trattare l’uomo come un fine e mai come un mezzo. Se si riflette bene, solo su questa basa un oratorio può funzionare veramente. È un cammino certamente non facile, specie se contestualizzato con altre culture e religioni, ma è l’unico che conduca a quella solidarietà vera che deve contraddistinguere le comunità dove legge fondamentale è l’amore, la divina carità.

Don Jacek Jankosz

Per scoprire meglio la Cappella del Buon Pastore, clicca qui:

Festa di don Bosco a San Salvario: tra passato e futuro

Si riporta la notizia proveniente dalla casa salesiana di San Salvario di Torino, con il racconto della giornata di festa della comunità di domenica 2 febbraio. Ecco il racconto della giornata:

 

“Io abbozzo, voi stenderete i colori”

è questo augurio di don Bosco che ha accompagnato la festa della comunità di ieri. La festa è iniziata con la celebrazione della S. Messa nella chiesa San Giovanni Evangelista durante la quale don Claudio ha ricordato come Maria cammina e ci accompagna sempre per le vie del nostro quartiere.

Al termine della celebrazione nel cortile di via Madama è stato offerto un buffet e tre stand hanno coinvolto i partecipanti: le foto di un tempo degli ex-allievi e oratoriani hanno raccontato “chi eravamo”, “chi siamo oggi” consisteva in giochi preparati dai giovani dell’oratorio e infine “guardando verso il futuro” invitava le persone ad immaginare il proprio impegno nella Casa nei prossimi anni.

A seguire il pranzo con oltre 170 persone è stato occasione di condivisione e di famiglia. Un grazie speciale va a Clelia, che insieme al marito e due amici, hanno preparato un pasto delizioso per tutti: polenta, spezzatino, pasta al forno e arrosto! E non possiamo dimenticarci di Fatima e Hisham che hanno creato una favolosa torta a forma di stella per l’occasione.

A conclusione della festa è stata organizzata una grande tombolata a premi per tutti!

Grazie a tutti coloro che hanno aiutato e partecipato, ma grazie in particolare a don Bosco, che ha reso possibile tutto questo, e molto altro, per le via di San Salvario!

Salesiani Vercelli – Le molte attività con la festa di don Bosco!

In occasione della festa di don Bosco, l’Istituto dei salesiani di Vercelli con il Cnos-Fap e la parrocchia, ha celebrato una serie di eventi quali:

  • la cerimonia delle qualifiche e dei diplomi professionali agli allievi del passato anno formativo;
  • l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro DG MORI a cura dell’Arcivescovo di Vercelli – Mons. Marco Arnolfo;
  • e, per concludere i festeggiamenti, una solenne Messa presieduta dal Parroco don Augusto Scavarda presso la chiesa dei salesiani Belvedere con un gioco di luci organizzato dagli allievi del Cnos-Fap guidati dal formatore Flavio Ardissone.

Ecco qui dei link utili per approfondire le notizie:

 

 

Oratorio San Paolo: inaugurata la nuova “Accoglienza residenziale”

Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio scorso, presso l’Oratorio Salesiano di Torino San Paolo, in via Luserna di Rorà 16, si è tenuta l’inaugurazione della Accoglienza residenziale temporanea per giovani maggiorenni e dei nuovi locali Caritas.

Il progetto di Accoglienza è stato realizzato dai salesiani dell’opera con il contributo offerto da un benefattore ed ha lo scopo di offrire uno soluzione a quei giovani universitari o lavoratori, neo maggiorenni italiani e stranieri, che necessitano, nel loro cammino di indipendenza, di una residenza temporanea con la formula dell’housing sociale.

Gli spazi che verranno inaugurati e che hanno beneficiato dell’intervento di ristrutturazione comprendono i locali della Caritas siti all’interno dell’opera ed un appartamento contiguo che ospiterà fino a 7 giovani.

Il saluto a tutti i presenti che hanno voluto prendere parte all’inaugurazione nella giornata di sabato scorso – oltre 100 persone – è stato da parte di don Alberto Lagostina, direttore della Casa Salesiana di San Paolo.

Presente all’evento anche l’Assessore Sonia Schellino, Vice sindaco della città di Torino, la quale si è complimentata del progetto realizzato poiché rappresenta un valido contributo offerto alla collettività e allo stesso tempo un aiuto concreto per le categorie più fragili.

La parola è poi passata al Presidente della Circoscrizione 3 del Comune di Torino, Francesca Troise, la quale ha mostrato molta soddisfazione in merito alla collaborazione che da anni intercorre con la realtà salesiana di San Paolo.

Infine, la parola all’Ispettore ICP, don Enrico Stasi, il quale ha voluto sottolineare la bellezza di questa nuova esperienza, affermando quanto rappresenti una nuova prospettiva per tutti i salesiani del Piemonte che vogliano sostenere quei giovani orientati ad esperienze di coabitazione, di servizio e di crescita condivisa.

L’inaugurazione si è poi conclusa con il tradizionale taglio del nastro, la visita agli ambienti e un momento conviviale offerto alla comunità con il buffet preparato dal Gruppo Mamme dell’Oratorio salesiano.

Rivivi l’evento

Salesiani di Lombriasco: la festa per don Bosco 2020

Sabato 1° febbraio 2020 i Salesiani di Lombriasco hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con diverse iniziative: uno spettacolo in palestra, la s. Messa presieduta da mons. Gabriele Mana e il pranzo della comunità educativo pastorale.

Momenti diversi ma molto partecipati dalle famiglie dei ragazzi e da tanti exallievi ritornati a Lombriasco per l’annuale festa del nostro santo fondatore.

(Marco Casanova – Direttore)

Momento centrale della rappresentazione teatrale dei ragazzi della scuola media è stata quella legata alle avventure di “Pinocchio“, riprendendo alcuni episodi del celebre romanzo per ragazzi scritto da Carlo Collodi, sempre ricco di spunti educativi.

Lo spettacolo si è poi concluso con l’estrazione a premi che ha permesso di raccogliere oltre dodicimila euro per il progetto missionario in Cambogia portato avanti da un gruppo di exallievi.

31 gennaio 2020 – Festa MGS a chiusura della Festa di Don Bosco

A conclusione della Santa Messa delle 18.30, presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, i giovani presenti a Valdocco – circa 650 – hanno potuto vivere un momento finale di festa e comunità con la cena vissuta presso gli spazi dell’Oratorio di Valdocco grazie alla pizza preparata dai giovani del Centro di Formazione Professionale. Un momento di gioia e di ritrovo di più generazioni!

Dopo la pizzata, un momento di animazione condotta dagli animatori dei diversi oratori che con musica e balli hanno coinvolto tutti i giovani presenti e concluso in bellezza questo giorno speciale.

Tutte le foto qui:

Per vivere tutta la giornata della festa di don Bosco clicca qui:

Buona Festa di San Giovanni Bosco – 31 gennaio 2020

“Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso” 

(Don Bosco – 31 gennaio 1888)

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, cuore pulsante della spiritualità salesiana, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, padre, maestro ed amico dei giovani.

Le celebrazioni dedicate alla festa, hanno avuto inizio in Basilica alle ore 7.00 con la prima S.Messa, presieduta da don Sabino Frigato, Vicario episcopale per la Vita Consacrata. Alle 8.30, la S.Messa presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani ICP, ha visto la numerosa partecipazione da parte dei ragazzi e delle ragazze delle scuole di Valdocco. In virtù della sua instancabile opera educativa, San Giovanni Bosco è infatti patrono di tutte le categorie che hanno a che fare col mondo della scuola e dell’insegnamento. Alle ore 10.00 la celebrazione è stata presieduta invece da don Leonardo Mancini, Maestro dei novizi.

Riprendendo l’instancabile missione di don Bosco nell’educare e formare i ragazzi, il Vangelo scelto per le celebrazioni di oggi è stato quello di Matteo 18:

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.

(Mt 18, 2-6)

Santa Messa ore 11.00

La solenne celebrazione in Basilica delle ore 11.00, presieduta da Mons. Heriberto Bodeant, vescovo di Melo (Uruguay), è stata trasmessa in diretta streaming da Missioni Don Bosco dal proprio sito internet e pagina facebook.

Molte cose mi uniscono alla Famiglia Salesiana. Nella diocesi di Melo abbiamo una importante opera sociale e una comunità di salesiani. Anche mia nonna è stata battezzata da uno dei primi missionari salesiani inviati da don Bosco a Paysandú, in Uruguay. Per tutto  questo sono lieto di essere oggi nella Basilica di Maria Ausiliatrice per celebrare con tutti voi la Messa nella festa di don Bosco.

(Mons. Heriberto Bodeant)

31 gennaio festa di Don Bosco

Le celebrazioni sono iniziate, buona Festa di Don Bosco. Segui con noi la diretta! 🎥 #DonBosco #31Gennaio #WeAreDonBosco #IAmSalesian

Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

Tra i numerosi concelebranti, Mons. Bernardino Marchiò, Vescovo emerito della diocesi di Caruaru in Brasile.

L’Omelia, è stata a cura di don Guido Errico, Rettore della Basilica:

Siamo invitati a rallegrarci, siamo invitati a sperimentare ancora una volta quello che abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo: Gesù chiama a sé i piccoli, li fa stare acconto a sé, vuole comunicare a ciascuno di essi una parola particolare, un insegnamento.

In questa casa madre, in questo giorno santo dedicato a don Bosco non possiamo trascurare di sentirci davvero semplicemente un nucleo essenziale di una grande famiglia che desidera abbracciare i ragazzi e i giovani di tutto il mondo. 

Alle ore 15.00, l’appuntamento ha riguardato la benedizione dei bambini e dei ragazzi a cura di don Guido Dutto, parroco di Maria Ausiliatrice.
Alle ore 16.00, i solenni vespri guidati dal diacono Paolo De Martino, Referente diocesano apostolato biblico.

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 18.30

Alle ore 18:30, la solenne concelebrazione  con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano in diretta streaming e presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime. Basilica colma di giovani provenienti da tutti i centri dell’ispettoria che si sono ritrovati per un momento di riflessione e comunità, vivendo tutti assieme la Santa Messa ed ascoltando le parole di don Angel che riportiamo qui sotto:

Miei cari Giovani,
carissimi ragazzi e ragazze di tutti i luoghi del nostro bellissimo mondo salesiano!

Il mio saluto è oggi, anzitutto, per voi. Naturalmente desidero fare arrivare il mio affetto a ciascuno dei miei confratelli Salesiani di Don Bosco, alle carissime sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Salesiani Cooperatori, agli Exallievi, alle Exallieve e a tutti i membri della nostra bella e grande Famiglia Salesiana.

Carissimi Giovani, vi scrivo oggi, 31 gennaio, da Valdocco. Qui è l’alba. È uno dei momenti nei quali prego il Signore, alla presenza della nostra Madre Maria Ausiliatrice, e, in modo particolare, davanti all’urna del nostro Padre Don Bosco, alla presenza di tutti i nostri santi e beati che ci accompagnano nella Basilica (Santa Maria D. Mazzarello, San Domenico Savio, il Beato Michele Rua, il Beato Filippo Rinaldi).

Ho parlato loro di voi. Ho pregato il Signore chiedendo l’intercessione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco per tutti voi, per tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani del mondo salesiano e anche per la gioventù del mondo intero. Penso, miei cari giovani, che pregare per voi sia una bellissima espressione di affetto. Don Bosco lo ha sempre fatto per i suoi giovani e in mezzo a loro; e questo vuole essere il mio dono per voi, in questo bellissimo giorno, nel nome del nostro Padre.

Oggi, come in altre occasioni, torno a ribadire il mio profondo desiderio: che tutti voi, che ciascun giovane del mondo possiate sentirvi come a casa vostra nelle case salesiane. Le porte delle case salesiane devono essere sempre aperte. Io desidero che siano sempre aperte, completamente aperte per voi. E anche le porte dei nostri cuori, e quelli di ciascuno dei membri della Famiglia Salesiana.

Oggi, come in altre occasioni, desidero dire dal profondo del mio cuore che, allo stesso modo in cui il cuore di Don Bosco batteva per i suoi giovani, il cuore di ogni membro della nostra Famiglia Salesiana continui a desiderare di stare con voi, di capirvi fino in fondo, nella profondità di voi stessi, e di essere in grado di condividere la vostra fatica e le vostre speranze, i vostri sogni e i vostri progetti. Don Bosco trasformò la sua predilezione per i giovani in missione, facendola diventare lo scopo della propria esistenza. Chiedo che avvenga lo stesso per tutti noi adulti, chiamati ad accompagnarvi.

Oggi, come in altre occasioni, desidero chiedervi di aiutarci, di aiutare ciascuno di noi e ciascun educatore delle vostre case, consacrati e laici, a rinnovare la nostra amicizia e a camminare insieme verso l’ideale dell’autentico progetto di uomo e di donna voluto da Dio. Giovani e adulti noi ci educhiamo reciprocamente attraverso il dono del quale siamo portatori. Questo non è uno slogan, ma è una profonda convinzione che viene dallo stesso Don Bosco. Perché anche i suoi ragazzi fecero diventare Don Bosco ciò che era. Cari giovani aiutateci a donarvi il meglio di noi stessi, a crescere, a essere migliori; aiutateci a non deludervi mai.

E oggi come altre volte ripeto che ciò che di più prezioso abbiamo e che possiamo offrirvi non sono le case e le presenze educative della Famiglia Salesiana in tutto il mondo. Ciò che abbiamo di più prezioso non sono le scuole, né le strutture sportive, né le università, neppure gli oratori e i centri di accoglieza. Il tesoro più prezioso che abbiamo è Gesù Cristo, il quale ci ha conquistato e ci ha fatto innamorare di Lui. Ciò che di più prezioso abbiamo da offrirvi è, come è stato per Don Bosco nei confronti dei suoi ragazzi, l’incontro con Dio Padre, per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Oggi, come detto altre volte, vorrei che questo sogno diventi realtà ogni giorno, in ogni luogo, in tutte le nazioni e in tutte le culture dove ci troviamo. In tutte le religioni. Che possiamo aiutarvi ad incontrare Dio e in Lui a scoprire la bellezza della vita che Lui ci ha donato.

E citando il nostro amato padre Don Bosco desidero che tutti voi, miei amici e amiche, miei cari ragazzi, adolescenti e giovani, siate molto felici qui e nell’eternità. Siate felici e rendiate felici le vostre famiglie e tutti coloro che abitano il vostro piccolo universo ogni giorno.

Con affetto e nel nome del nostro Padre Don Bosco, vi saluto

Don Ángel Fernández Artime, SDB

Rettor Maggiore

Rivivi qui la diretta della celebrazione:

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Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

A seguire, dopo la messa, il momento conviviale della cena per tutti i giovani, circa 650 gli iscritti, ed un momento di animazione presso l’oratorio di Valdocco. Per saperne di più:

Rivivi l’evento

Santa Messa ore 21.00

Infine, alle ore 21.00, a conclusione dei festeggiamenti dedicato a don Bosco, la solenne concelebrazione in diretta streaming presieduta da Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.

TALITA’ – KUM: TE LO DICO IO, ALZATI

Il Vangelo ci ha messo davanti un’adolescente e le preoccupazioni, in particolare del padre, per la grave situazione in cui la figlia si trova (cfr. Mc 5,21-24.36-43). Questo fatto può essere esteso a tante situazioni di ragazzi e ragazze giudicati scapestrati per il loro comportamento, che allarma genitori ed educatori. Sono gli stessi che si è trovato ad affrontare San Giovanni Bosco, del quale oggi celebriamo la festa. Si tratta di “ragazzi difficili”, come vengono chiamati, ma pur sempre ragazzi, che attendono da noi segnali concreti di prossimità, di amore nella verità e di dialogo sincero e attento alle loro esigenze più profonde, che manifestano a volte anche con modi, linguaggi, scelte e comportamenti giudicati paradossali e trasgressivi da noi educatori.
Don Bosco ci insegna che questi ragazzi parlano con noi sempre, anche quando sembrano assenti e indifferenti; lo fanno con linguaggi inusuali, forse, ma molto chiari per chi sa interpretarli e se ne fa carico. Solo accogliendo ed intercettando questi linguaggi possiamo sperare di entrare nel loro mondo interiore e stabilire un contatto non solo esteriore ma profondo ed amicale. Il problema è non lasciarsi fermare o scandalizzare dalle loro volute e cercate provocazioni verso il mondo degli adulti e verso tutto ciò che contestano. Nel profondo, restano ragazzi in ricerca del senso della vita, di affetti sinceri, di gioia e speranza per il futuro. Ci mettono alla prova per vedere se dalle belle parole sappiamo passare ai fatti, se oltre a parlare di amore, di rispetto e di tolleranza sappiamo esercitare queste virtù verso di loro, accettandone i comportamenti non come “difficili o da giudicare” secondo i nostri schemi adulti, ma da comprendere nelle loro cause più profonde e da gestire con serenità, pazienza e fiducia. L’educazione – diceva Don Bosco – è una questione di cuore, prima che di regole decise dagli adulti.
Voglio invitarvi a prendere esempio da un grande educatore, anche dei ragazzi, che Don Bosco ha seguito possiamo dire alla lettera, per imparare l’arte del dialogo e della comunicazione verbale e non verbale verso di loro: Gesù Cristo. L’episodio della figlia di Giairo ce ne offre l’esempio. Quella ragazza di dodici anni, creduta morta e dunque perduta per sempre, Gesù la considera solo addormentata, si fa vicino, la prende per mano e le dice: «TalitàKum, alzati ragazzina». Ed ella si alza subito dal letto. Gesù la consegna ai genitori, dicendo: «Datele da mangiare». Così pure fa con il figlio della vedova di Nain, che risuscita da morte e lo ridà a sua madre disperata.
Nessun ragazzo e ragazza è dunque considerato “morto”, perduto per sempre, da parte di Gesù. Nessuno è considerato così difficile da non tentare un ricupero, da non concedergli fiducia, da non dirgli con forza: “Alzati dalla tua situazione e prendi in mano la tua vita con gioia e coraggio!”.Così, Don Bosco non ha mai considerato un ragazzo irrimediabilmente perduto, tanto da non tentare un ricupero,da non concedergli fiducia,da non dirgli con forza: «TalitàKum», alzati e cammina. Per lui però Gesù Cristo resta non solo modello insuperabile di educazione, ma è anche il fine ed il contenuto, per ogni educatore. In effetti, la conoscenza di chi sono i ragazzi e di come interpretare le loro ansie, problemi e situazioni di vita è importante, ma non è tutto. Occorre scendere poi nel concreto della proposta da fare. L’educatore deve rapportarsi con loro, sapendo bene che cosa dire e come dirlo, perché passino contenuti ed esempi di vita.
Così, è importante fare esperienze con i ragazzi, ma è anche importante saper riflettere con loro sulle esperienze fatte e cogliere in esse i valori positivi o critici. Quello di cui siamo oggi più carenti sono proprio le convinzioni ed i contenuti che dobbiamo comunicare ai ragazzi. Essi se ne accorgono subito, quando siamo incerti nella proposta e timidi nell’offerta di valori e messaggi convincenti.Gesù Cristo resta il contenuto centrale di ogni educazione, perché solo Lui può veramente affascinare e interessare fino in fondo i ragazzi. Tra Gesù ed ogni ragazzo c’è un rapporto profondo ed intenso, che non dobbiamo mai sottovalutare. La sua persona, il suo messaggio ed i suoi esempi vanno dunque posti a fondamento di ogni azione educativa, che voglia veramente intercettare le attese e i bisogni più veri e profondi dei ragazzi.
Le tecniche e le metodologie sono certamente utili, ma, come ci insegna Don Bosco, che di ragazzi di strada e “perduti” o difficili ne incontrava tanti, quel che più conta sono la verità del Vangelo e l’amicizia con Gesù proposta con amore, insieme alla gioia del rapporto interpersonale di amicizia con ciascuno di loro. Eppure, Don Bosco non aveva a disposizione tutti gli studi psicologici, pedagogici e sociologici che abbiamo noi oggi e che ci descrivono a puntino chi è il ragazzo, cosa pensa di sé, che cosa desidera. Aveva però quello che vale per affascinarli: la santità della sua stessa vita, la forza trascinante del suo stesso esempio.
In effetti, oggi al capezzale di tanti ragazzi giudicati difficili e bisognosi di cura si affollano esperti di ogni genere, che scrivono libri su libri e sentenziano in modo assoluto su questo o quel metodo per risuscitarli alla vita. Gesù – e chi lo segue – sa bene che sta nei ragazzi stessi la fonte prima del loro risveglio e fa leva sulle loro risorse interiori, per ridare loro la voglia di vivere, di amare, di gioire. Sia questa la convinzione profonda che ci anima: non ci sono solo ragazzi difficili; ci sono, e siamo noi, adulti difficili e complicati, incerti nella nostra testimonianza, indecisi e tiepidi nella fede e paternalistici nell’amore. Solo l’educatore che sa mettersi in crisi, a partire da se stesso, può trovare nell’umiltà la via che apre all’incontro con i ragazzi e comunicare con il loro mondo interiore.
Mi auguro che anche questo semplice richiamo al grande padre e amico dei giovani susciti in tutti i genitori ed educatori questa umiltà di farsi discepoli dell’unico maestro di vita che è Cristo. Discepoli insieme agli stessi ragazzi, per camminare con loro sulla via che conduce al Signore e trovare in Lui le risposte più vere ed attese dal proprio cuore.

Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino

Buona festa di Don Bosco a tutti, segui con noi la diretta! 🎥 #DonBosco#31Gennaio #WeAreDonBosco #IAmSalesian

Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

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