Pellegrinaggio straordinario dei giovani alla Sindone

Il 25 luglio, giorno di san Giacomo di Compostella, il Custode mons. Nosiglia insieme con don Luca Ramello (Pastorale giovanile) e don Roberto Gottardo (Commissione Sindone) è stato presentato il programma de “L’Amore lascia segno – GIOVANI IN CAMMINO VERSO LA SINDONE“. Il pellegrinaggio, dal 3 al 12 agosto 2018, vedrà oltre duemila giovani che, dalle montagne ai santuari della pianura delle 17 diocesi di Piemonte e Valle d’Aosta, si preparano a camminare verso Torino e verso la Sindone. Un cammino spirituale, servizio, incontro con il territorio e le culture delle due regioni alpine che porterà questi giovani alla visita della Sindone la sera del 10 agosto nella Cattedrale di Torino.

La venerazione straordinaria della Sindone è la conclusione di un pellegrinaggio multiplo che dal Monginevro e dal Cervino, da Crea, Mondovì, le Alpi novaresi, Oropa radunerà oltre duemila giovani alla Venaria Reale, e di lì alla Basilica di Maria Ausiliatrice e poi al Duomo. I giovani saranno «accompagnati» da cammini di conoscenza del territorio e della Sindone stessa. Al termine della visita partiranno per Roma dove, insieme con tutti i giovani d’Italia, incontreranno papa Francesco.

 

Per Maggiori Info

 

 

Sussidio per la preghiera quotidiana per “Cercatori di felicità”

Anche per l’anno 2018-2019 l’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Novara propone il sussidio per la preghiera quotidiana.

Il sussidio, dal titolo “Cercatori di felicità“, accompagnerà nella preghiera quotidiana da settembre a giugno e sarà composto da quattro volumi. Pensato per i giovani, dai 16 anni, il sussidio è diventato uno strumento per la preghiera quotidiana che i sacerdoti propongono:

– ai ragazzi in oratorio
– agli studenti a scuola, durante l’ora di religione
– ai giovani seguiti per la direzione spirituale
– agli animatori come strumento per la preghiera quotidiana
– ai catechisti e agli operatori pastorali a inizio anno
– come strumento per la preghiera tra animatori, durante i gruppi giovanili, prima delle riunioni delle equipe di volontari in parrocchia.
– agli adulti in parrocchia che cercano strumenti semplici per la preghiera quotidiana
– come “segno” all’inizio di un cammino o un piccolo dono.

Come è fatto il SUSSIDIO

Ogni giorno viene proposta la Lectio del brano di Vangelo della liturgia attraverso le preghiere del buon cristiano, una preghiera di invocazione introduttiva, la lettura del Vangelo del giorno, un commento e una preghiera.

Come ordinare il SUSSIDIO

Qui di seguito, il modulo per gli ordini, che può essere compilato e spedito, entro il 29 luglio, a

giovani@diocesinovara.it


 

 

Estate 2018: le gallerie fotografiche dei campi animatori

Dopo gli impegni scolastici e il fatidico ultimo giorno di scuola, una folta compagine di ragazzi  – dalla prima superiore in poi – ha colto l’opportunità di immergersi, confrontarsi e sperimentarsi nella dimensione oratoriana con i Campi Animatori.

I Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice di Piemonte e Valle d’Aosta hanno organizzato 4 proposte diverse in base alle fasce d’età per donare a tutti – “nessuno escluso!”, come recita il leit motiv che ha accompagnato l’anno pastorale che va concludendosi – la possibilità di coltivare il proprio talento da animatore con il cuore, lo stile e l’allegria di Don Bosco.

CAMPO BASE UNO Gressoney

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CAMPO BASE UNO Pracharbon

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CAMPO UNO Pracharbon  

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CAMPO DUE Gressoney

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“Dare il meglio di sé”: nuovo documento vaticano sulla visione cristiana dello sport e della persona

Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita consegna alla comunità degli sportivi un Documento utile alla “costruzione di un sport umano e sempre più autentico”.

L’attenzione per lo sport non è nuova alla Chiesa, che ha sempre manifestato un particolare riguardo verso tutte le attività che hanno al centro la persona. In questo senso il titolo del Documento è rivelatore dell’essenza e della ragione dell’interesse e dell’impegno della Chiesa verso lo sport.

Al centro vi è infatti l’essere umano, nella sua unicità fatta di corpo e spirito; vi è il bisogno che ogni sua attività, compresa quella sportiva, sia sostenuta da un corredo di virtù e buone qualità, che gli permettano di elevarsi e mai di cadere nei pericoli che possono insidiare ogni umana attività.

Il primo concetto richiamato non a caso è quel “fare del proprio meglio” che Papa Francesco ha più volte citato in molti suoi discorsi, invitando soprattutto i giovani a “non accontentarsi di un pareggio” nella vita.

Lo sport poggia su questo valore dell’impegno, del sacrificio, sull’idea di superare i propri limiti lavorando  duramente, senza imbrogliare, inseguendo la vittoria – ma non a tutti i costi – e, al tempo stesso, imparando a gestire la sconfitta senza farsi abbattere.

Le cinque sezioni che compongono il documento non hanno l’ambizione di comprendere ogni aspetto del variegato comporsi dell’attività sportiva, ma vogliono offrire una prospettiva cristiana dello sport, rivolgendosi a chi lo pratica, a chi vi assiste come spettatore, a chi lo vive come tecnico, arbitro, allenatore, alle famiglie, ai sacerdoti e alle parrocchie.

Il primo capitolo spiega le ragioni dell’interesse della Chiesa verso lo sport e della necessità di una pastorale sportiva, ricordando che questo rapporto poggia su tre pilastri: lo sforzo fisico necessario perché l’atleta possa esprimersi, le qualità morali che devono supportare il suo impegno, il desiderio di pace, fratellanza e solidarietà che lo sport deve aiutare a diffondere.

Nel secondo capitolo il Documento traccia le linee salienti del fenomeno sportivo e la sua contestualizzazione nella società attuale: sport come una sorta di costante antropologica e come fenomeno universale compatibile con quasi tutte le culture.

Nel terzo capitolo è approfondito il tema del significato dello sport per la persona. Si parte da considerazioni su temi già noti al dibattito cattolico sullo sport (corpo-anima-spirito) per allargare la prospettiva di analisi ad alcune qualità insite nello sport; sentimenti che fanno parte del Dna sportivo e che spesso vengono dimenticati: lo spirito di sacrificio, il senso di responsabilità, il rispetto delle regole, la capacità di lavorare in squadra, la gioia, il coraggio, la solidarietà, l’armonia.

Il quarto capitolo è dedicato alle sfide aperte, al desiderio di contribuire attraverso lo sport alla promozione di valori autentici, che possano fornire a ciascuno sportivo un patrimonio per sconfiggere i molti pericoli che lo sport moderno si trova sovente ad affrontare, come il doping, la corruzione e il tifo violento.

Il quinto e ultimo capitolo è dedicato al ruolo della Chiesa come protagonista in questo percorso di umanizzazione attraverso lo sport. In casa, in famiglia, a scuola, in palestra, in parrocchia: sono tanti i luoghi in cui si esprime una pastorale dello sport che vuole sviluppare in ciascun soggetto, praticante o spettatore, quel corredo di buone qualità e virtù che caratterizzano un bravo sportivo, un bravo cittadino e un bravo cristiano.

Oratori Estivi 2018

E’ tutto pronto per la partenza delle attività che popoleranno gli oratori allo scoccare dell’ultimo giorno di scuola. Una composita crew di animatori, salesiani ed educatori hanno realizzato un’offerta estiva variegata e flessibile per adattarsi alle esigenze di tutti, sempre con il cuore, lo stile e l’allegria di Don Bosco!

Così vi raccontiamo le diverse proposte delle Parrocchie, gli Oratori e le Scuole della nostra Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

CASALE MONFERRATO

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CASTELNUOVO DB

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COLLE DON BOSCO

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San BENIGNO

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VIGLIANO BIELLESE

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La festa per i 150 anni della Basilica di Maria Ausiliatrice sulle reti sociali

La festa di Maria Ausiliatrice celebrata nei giorni scorsi a Torino è stata trasmessa in diretta per la prima volta anche con un commento in spagnolo. In totale, attraverso Facebook, sono state raggiunte oltre 140mila persone.

Le reti sociali hanno permesso che le celebrazioni torinesi della festa di Maria Ausiliatrice uscissero dai confini dell’Italia e si proiettassero in tutti i continenti. Le persone che hanno avuto accesso alle informazioni sulla processione di Maria Ausiliatrice e le Messe e gli eventi tenutisi tra il 23 e il 24 maggio a Torino sono state in totale 147mila circa; e il numero di persone che hanno seguito gli eventi in diretta sono state oltre 88.200.

La festa di Maria Ausiliatrice ha sempre suscitato interesse nella città di Torino e nel resto del mondo salesiano; quest’anno per la prima volta è stata vista in tutti i continenti: la trasmissione è stata guardata in diretta anche in Togo, Perù, Siria, Giappone…

La novità di quest’anno è stata quella di aggiungere la lingua spagnola alla simultanea trasmissione in italiano, attraverso un canale dedicato su Facebook. A curare la versione in spagnolo sono stati la religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice suor Luigina Silvestrin e l’exallievo salesiano Ángel Gudiña.

I principali eventi trasmessi sono stati:

–      La presentazione del libro “La città di Don Bosco”, promosso dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e curato don Bruno Ferrero e dal Dicastero per la Comunicazione Sociale.

–      La messa presieduta dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia.

–      La messa presieduta dal Rettor Maggiore e la successiva processione di Maria Ausiliatrice.

Il supporto tecnico delle trasmissioni è stato realizzato da un’équipe congiunta di giovani dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME) e professionisti della Circoscrizione Speciale del Piemonte e della Valle d’Aosta (ICP). Il segnale è stato fornito da “Missioni Don Bosco”.

In virtù della buona collaborazione raggiunta nel lavoro congiunto tra Dicastero per la Comunicazione Sociale e le due Ispettorie italiane, che hanno messo a disposizione risorse tecniche e professionali per rendere possibile questo evento, si prevede già per l’anno prossimo di aggiungere anche la trasmissione in diretta in inglese delle principali celebrazioni della festa.

(Articolo tratto da ANS – Agenzia Info Salesiana)

#CampiMGS 2018: per animare la Vita con i Campi Animatori

La timidezza di questa Primavera sboccia con una serie di proposte rivolte ai giovani proprio per l’incombente bella stagione. Fervono, dunque, i preparativi per le numerose attività che coloreranno gli Oratori non appena l’anno scolastico terminerà, compresa l’opportunità formativa per tutti coloro che desiderano immergersi ulteriormente nella dimensione oratoriana per coltivare il proprio talento da animatore con il cuore, lo stile e l’allegria di Don Bosco.

Con queste finalità, la Pastorale Giovanile del Piemonte e Valle d’Aosta propone, a tutti i ragazzi dalla prima superiore in poi, dei percorsi formativi – organizzati da Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice di Piemonte e Valle d’Aosta – articolandoli in proposte diverse in base alle fasce d’età.

>>> Campi della Parola
per le MEDIE e per il BIENNIO
15-21 e 22-27 Luglio 2018, clicca qui

 

In continuità con quanto fatto negli scorsi anni, i cosiddetti “Campi per Animatori” si terranno nelle prime settimane successive al termine della scuola, qui di seguito tutte le informazioni.

 

CAMPO BASE UNO
(per giovani che hanno terminato la prima superiore)

CAMPO BASE DUE
(per giovani che hanno terminato la seconda superiore)

CAMPO UNO
(per giovani che hanno terminato la terza superiore)

Pracharbon (ex Les Combes) 10 – 14 giugno (pagina Facebook) (Iscrizioni – valide solo se inviate dal responsabile del centro, clicca qui per accedere al FORM)

 

CAMPO DUE
(per giovani che hanno terminato la quarta superiore)

Gressoney, 10 – 14 giugno (pagina Facebook) (Iscrizioni – valide solo se inviate dal responsabile del centro, clicca qui per accedere al FORM)

INFORMAZIONI DI SERVIZIO

Tutti i Campi Animatori aprono alle 16:00 del primo giorno e chiudono alle 14:00 dell’ultimo giorno. Non è previsto il servizio pullman per raggiungere la sede dei Campi o per il ritorno.
La chiusura delle iscrizioni è fissata per il 30 Maggio. Per informazione maggiori o per l’iscrizione rivolgersi al responsabile del proprio centro. Per i partecipanti occorre portare: sacco a pelo / lenzuola, federa, asciugamani e necessario per l’igiene personale.

COSTO: € 110,00 (caparra € 50,00)
N.B. L’iscrizione si riterrà valida con la consegna della caparra (che non verrà restituita, se non per motivi seri, a causa di diverse defezioni riscontrate durante l’edizione passata)

ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO

www.pgdonbosco.it
don Stefano Mondin
cell. 349.3834059 – Uff. 011.5224238
stefano.mondin@salesianipiemonte.it

www.fmapiemonte.it
suor Carmela Busia
cell. 338.7811936
carmelabusia@gmail.com

Trova le case di montagna dove si terranno i campi animatori e fatti aiutare da Google Maps per raggiungerle:

 

L’impegno di don Stefano per la formazione dei ragazzi più fragili

“Democratica”, il sito di informazione del Partito Democratico, nella sezione “Tipi Tosti”, ha pubblicato, il 13 maggio 2018, un’intervista a cura di Cinzia Ficco al delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte e della Valle d’Aosta, Don Stefano Mondin. Buona Lettura!

 

In Piemonte un laboratorio per formare ed avviare al lavoro ragazzi in difficoltà. Un modello che crea circolarità educazione-formazione-lavoro”

Un laboratorio per formare ed avviare al lavoro ragazzi in difficoltà che, dopo aver ultimato le scuole medie o seguito corsi di formazione professionale, non riescono a trovare un impiego. E’ una proposta innovativa a Torino e si inaugurerà il 21 maggio prossimo.

L’idea nasce dalla Pastorale Giovanile Salesiana del Piemonte e della Valle d’Aosta (con 35 comunità, 15 centri professionali, 26 parrocchie e 25 oratori), coordinata, a partire dal 2015, da don Stefano Mondin, (Biella,’74),  che, con il progetto Spazio fratto Tempo, lanciato tre anni fa, ha creato 60 contratti di lavoro e 36 tirocini.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il CNOS-FAP Regione Piemonte e si avvale di un tavolo di lavoro permanente interdisciplinare, vera forza della proposta.

“Obiettivo di questa idea – spiega don Stefano – è formare attraverso attività manuali ragazzi fragili, con esperienze familiari negative e che, dopo i tradizionali corsi di formazione professionale, organizzati dalla Regione Piemonte – spesso solo troppo teorici, piuttosto rigidi e lunghi, quindi poco idonei alle adolescenze più in crisi – non riescono ad accedere al mondo del lavoro”.

“La maggior parte delle volte – prosegue – questi ragazzi hanno difficoltà perché non vengono seguiti ed educati a tirar fuori le proprie capacità, quasi sempre manuali. Noi proponiamo corsi brevi e, soprattutto, agganciati alla realtà, cioè, alle imprese, senza trascurare gli aspetti fortemente educativi del lavoro come via di crescita e realizzazione del sé. Lo sviluppo di Spazio fratto Tempo, per esempio, partendo dall’interdipendenza tra luoghi di lavoro e percorsi di crescita, mira a promuovere tracce di futuro sostenibili per tutti i giovani. Da qui la proposta dei laboratori che, incontrando nella quotidianità i bisogni, cercano risposte percorribili”.

Alla base di questo approccio, ci fa sapere il sacerdote, una missione: far leva sul binomio educazione-lavoro, perché è questo che crea crescita, sviluppo ed inclusione sociale. Il lavoro è un fattore produttivo, come dicono i manuali di economia, ma lavorare è anche una dimensione che fa parte integrante dello sviluppo completo di una persona, forse la dimensione per eccellenza.

E’ quella che qualifica l’agire umano e fonda la nostra società, come si legge nel primo articolo della nostra Costituzione. Lavorare, quindi, è un’esperienza educativa, tanto che fu di don Bosco, il sacerdote educatore, il primo contratto di apprendistato, che propose un’alleanza educativa tra il mastro – imprenditore, il padre del ragazzo e il ragazzo stesso, mentre lui faceva da garante.

Noi ci muoviamo lungo lo stesso solco, superando una formazione professionale spesso inutile perché frammentata e incapace di coinvolgere nello stesso tempo i ragazzi, le famiglie, gli imprenditori e gli educatori. È per questo che stiamo lavorando anche su una nuova figura di tutor.

Cosa e chi ci guadagna?
I ragazzi che traducono i saperi in competenze, scoprendo le proprie abilità manuali. Così acquisiscono autostima e cominciano a lavorare meglio. Ma ci guadagnano anche le aziende, che vedendo i ragazzi più produttivi, mettono a disposizione facilmente i propri laboratori. E il contesto sociale che, diventando attore educante – grazie alle reti di partenariato – promuove protagonismo giovanile e dà vita ad un tessuto locale più compatto. Ne nasce un circolo virtuoso.

Senza contare che gli imprenditori, coinvolti in processi di questo tipo, hanno ritorni in termini di pubblicità.

Cosa è difficile?
Far capire alla Regione Piemonte che la formazione professionale va cambiata. Vorremmo che anche il nuovo Governo, oltre ad un numero sempre maggiore di aziende e non solo piemontesi, sostenessero i nostri progetti. Pensiamo anche di avviare iniziative per ragazzi demotivati, che un lavoro non lo cercano più. Ma per andare avanti abbiamo bisogno di risorse. Fino ad ora abbiamo potuto contare sull’appoggio della Compagnia di san Paolo”.

L’azienda, che metterà a disposizione i suoi spazi a partire dal 21 maggio prossimo, è la Astelav. I ragazzi, otto in tutto, che saranno coinvolti nel progetto, impareranno a riciclare pezzi di elettrodomestici in disuso e a rigenerarli. Don Stefano, intanto, è in contatto con altre tre aziende locali.

Si dice ottimista ed è convinto che il modello della pastorale, in grado di creare una circolarità educazione – formazione – lavoro, si possa facilmente replicare in altri territori.

“La formazione – conclude – deve iniziare a modellarsi sulle esigenze di questi ragazzi più deboli, aprendo opportunità e liberando risorse umane, progettuali e professionalizzanti. I risultati di un’impostazione diversa, del resto, ci sono”.

Fake news e giornalismo di pace: la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

In occasione della 52ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, i Delegati Ispettoriali di comunicazione sociale di tutta l’Europa si sono riuniti a Mestre-Venezia per formarsi e confrontarsi, ispirati dal messaggio di Papa Fracesco “La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Fake news e giornalismo di pace“.

Riportando alcuni stralci del testo, Papa Francesco sostiene:

«nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione. L’essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, è capace di esprimere e condividere il vero, il buono, il bello. E’ capace di raccontare la propria esperienza e il mondo, e di costruire così la memoria e la comprensione degli eventi. Ma l’uomo, se segue il proprio orgoglioso egoismo, può fare un uso distorto anche della facoltà di comunicare, come mostrano fin dall’inizio gli episodi biblici di Caino e Abele e della Torre di Babele (cfr Gen 4,1-16; 11,1-9). L’alterazione della verità è il sintomo tipico di tale distorsione, sia sul piano individuale che su quello collettivo. Al contrario, nella fedeltà alla logica di Dio la comunicazione diventa luogo per esprimere la propria responsabilità nella ricerca della verità e nella costruzione del bene. Oggi, in un contesto di comunicazione sempre più veloce e all’interno di un sistema digitale, assistiamo al fenomeno delle “notizie false”, le cosiddette fake news […]

Con questa espressione ci si riferisce dunque a informazioni infondate, basate su dati inesistenti o distorti e mirate a ingannare e persino a manipolare il lettore. La loro diffusione può rispondere a obiettivi voluti, influenzare le scelte politiche e favorire ricavi economici. L’efficacia delle fake news è dovuta in primo luogo alla loro natura mimetica, cioè alla capacità di apparire plausibili. In secondo luogo, queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione. La loro diffusione può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento: in questo modo i contenuti, pur privi di fondamento, guadagnano una tale visibilità che persino le smentite autorevoli difficilmente riescono ad arginarne i danni. […]

Il miglior antidoto contro le falsità non sono le strategie, ma le persone: persone che, libere dalla bramosia, sono pronte all’ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell’uso del linguaggio. Se la via d’uscita dal dilagare della disinformazione è la responsabilità, particolarmente coinvolto è chi per ufficio è tenuto ad essere responsabile nell’informare, ovvero il giornalista, custode delle notizie. Egli, nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace.»

Fonte (https://w2.vatican.va)

Ri-Generation Lab: offrire un’occasione di lavoro a giovani in difficoltà

Si propone una breve rassegna stampa sulla neonata iniziativa di San Salvario – frutto della collaborazione tra l’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl – dal titolo “Ri-generation Lab”, una sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 13 Maggio 2018. Articolo a cura di Stefano DI LULLO.

SALESIANI – UN PROGETTO PER I MINORI CHE NON VANNO A SCUOLA

I neet di San Salvario ripareranno lavatrici

«Il problema dei neet non si può identificare solo nella mancanza di concrete opportunità formative e lavorative, ma spesso di una comunità che dia fiducia e accompagni anche quei ragazzi che non sono in grado di ‘stare dentro’ a percorsi strutturati». È questa la convinzione che ha portato la Pastorale giovanile dei  Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta ad avviare a San Salvario, da lunedì 14 maggio, un laboratorio  professionale per la riparazione di elettrodomestici rivolto ai ragazzi minori che hanno abbandonato i circuiti della formazione e rimangono «parcheggiati» sulle strade.

«Ri-Generation Lab» è il nome del progetto coordinato dalla parrocchia Ss. Pietro e Paolo, dall’oratorio salesiano San Luigi, dal Centro di formazione professionale Cnos Fap dei Salesiani del Piemonte e dall’azienda Astelav srl di Vinovo. La parrocchia ha concesso all’azienda un locale in via Saluzzo 39 da adibire a negozio per la vendita di elettrodomestici rigenerati, a fianco è stato predisposto un laboratorio- officina che diventerà la scuola per 7 ragazzi che né studiano né lavorano (sono previste 100 ore di corso, più un tirocinio). L’associazione Cnos-Fap si occuperà di riconoscere le competenze acquisite per la qualifica di formazione professionale.

«Questo progetto, che nasce in forma sperimentale», evidenzia don Mauro Mergola, salesiano, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «vuole lanciare un messaggio alle istituzioni sulla necessità di strutturare percorsi di formazione professionale più flessibili e integrati con l’accompagnamento  educativo».

I ragazzi provengono in parte dalla comunità per minori stranieri non accompagnati ospitata all’oratorio San Luigi e in parte sono segnalati dal progetto comunale contro la dispersione scolastica «Provaci ancora Sam» portato avanti dagli oratori salesiani torinesi.

«Nel momento in cui il ragazzo si sente accolto e stimato», conclude don Mergola, «allora può dare il massimo, se si sente un peso ecco che ricerca forme per evadere dalla realtà con il rischio di cadere nella rete della devianza. Ciò che conta è costruire una relazione educativa che permette di raccogliere dei frutti». Il progetto sarà inaugurato ufficialmente lunedì 21 maggio alle 18 in via Giacosa 8 alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernandez Artime.

 

 

TORINOOGGI.IT, 9 maggio 2018 (clicca qui per accedere alla pagina)

Un “Ri-Generation Lab” per offrire un’occasione di lavoro a giovani in difficoltà

L’iniziativa vede impegnati Cnos-Fab, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo e l’impresa Astelav Srl. I ragazzi seguiranno un corso di riparazioni e rigenerazioni di elettrodomestici

L’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl, avvieranno la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si chiama “Ri-Generation Lab” e vuole offrire l’opportunità, mediante un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici”, di “mettere in pratica valori che si basano sull’economia circolare: creare lavoro per chi è in difficoltà e rimettere sul mercato elettrodomestici che erano destinati alla rottamazione, quindi salvaguardare le persone e l’ambiente. Astelav, forte di una pluriennale esperienza maturata nel campo degli elettrodomestici e dei ricambi, mette a disposizione i propri tecnici, le proprie competenze e capacità per insegnare ai ragazzi le prime buone pratiche per effettuare la riparazione di elettrodomestici e dare così a loro una prospettiva di inserimento sociale e di futuro lavorativo”, come sottolinea Giorgio Bertolino, amministratore delegato di Astelav Srl.

L’inaugurazione del progetto “Ri-Generation Lab” si terrà lunedì 21 maggio 2018, alle 18 presso i locali della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, in Via Saluzzo, 39 angolo Via Giacosa a Torino.

Per l’occasione, oltre ai rappresentanti dei diversi Enti coinvolti, sarà presente il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, X successore di Don Bosco, che presiederà la cerimonia del taglio del nastro, perchè per i salesiani “la prima preoccupazione è che i giovani, in particolare i più poveri e bisognosi, possano avere delle opportunità per dare dignità alla propria vita. Papa Francesco dice: “Il lavoro è una priorità umana. E, pertanto, è una priorità cristiana”. Così con questo nuovo progetto vogliamo continuare a ripercorrere le orme del nostro fondatore San Giovanni Bosco” afferma don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Tale iniziativa, anche alla luce dell’eterogeneità degli enti attuatori, si propone di realizzare nuove pratiche inclusive, concorrendo alla sperimentazione di spazi di welfare comunitario, coniugando lavoro, formazione, educazione.