Bra – La scuola media salesiana in piena attività

Si segnala la seguente comunicazione ufficiale relativa alla ripresa delle attività della scuola media di Bra:

 

Dopo i primi giorni di rodaggio, le attività della scuola media sono a pieno regime. Scuola al mattino e doposcuola al pomeriggio fino alle 17.30. Anche quest’anno sono funzionanti due classi prime da 22 alunni per sezione. Con le due classi seconde e la terza si raggiunge il numero di 110 alunni. Presenza al doposcuola: 90 alunni.

Novità di quest’anno l’introduzione della lingua francese in prima media come materia curriculare accanto all’inglese che resta potenziato con le 5 ore per tutte le classi e con la presenza dell’insegnate madrelingua tutto l’anno. L’introduzione del francese è stata determinata dalla volontà di arricchire l’offerta linguistica in linea con i tempi attuali e con attenzione al territorio. Mentre in altre zone dell’Italia e del Piemonte stesso la seconda lingua è spesso costituita dallo spagnolo o dal tedesco, nella provincia di Cuneo il francese resiste, anzi aumenta. Un sondaggio tra i nuovi iscritti ha dato un consenso quasi unanime alla proposta. Senza aggiungere ore di rientro, che avrebbero appesantito gli impegni degli studenti, ma sfruttando le possibilità concesse dall’autonomia organizzativa delle scuole, è stato possibile introdurre le due ore di francese.

Anche l’informatica sarà incrementata valorizzando al meglio l’aula attrezzata con 32 computer in rete. La prof.ssa di tecnologia curerà l’insegnamento dei principali programmi in tutte le classi nell’orario curricolare. Nel pomeriggio invece saranno proposti corsi tipo coding e altri.

Pure l’italiano sarà potenziato con un’ora dedicata alla lettura di libri di narrativa selezionati dagli insegnanti di lettere. L’obiettivo è favorire il gusto della lettura e il miglioramento della capacità di comprensione e di espressione. Si tratta di competenze letterarie messe a dura prova dall’invadenza sempre più rilevante dei vari social nella vita dei giovani e meno giovani.

Tutto questo non sostituisce certo l’attenzione alla formazione umana e cristiana degli allievi, che resta prioritaria nella nostra scuola. Prova ne è il ritiro spirituale di inizio anno e altri due in Avvento e in Quaresima.

Anche i nuovi allievi ormai hanno preso famigliarità con l’ambiente, i compagni e gli insegnanti. Già dal primo giorno hanno potuto intrattenersi con gli alunni delle classi superiori. I compagni di terza li hanno accompagnati nella visita all’istituto, mentre quelli seconda hanno giocato con loro. Il secondo giorno invece le due prime si sono recati al parco della Madonna dei Fiori per conoscersi meglio con giochi di ruolo e un grande gioco: lo stratego. Il lunedì successivo, primo giorno di rientro, tutte le classi hanno partecipato al grande gioco nello stesso parco. Anche questo un modo per creare un gruppo affiatato, pur nella distinzione delle classi.

Le premesse sono positive e fanno ben sperare per il buon andamento dell’anno scolastico.

“Con i giovani sono urgenti percorsi personalizzabili” – Don Claudio Belfiore, Agnelli.

Si segnala l’articolo di Federico Biggio della redazione La Voce e il Tempo, nel quale ha intervistato il nuovo direttore dell’istituto Edoardo Agnelli di Torino, Don Claudio Belfiore, toccando l’annosa tematica del lavoro giovanile, che l’istituto ha sempre posto al centro del suo sistema, cercando di trovare una chiave per declinarlo nell’azione educativa.

 

Visita il sito dell’Istituto Edoardo Agnelli

Don Belfiore all’Agnelli:«con i giovani sono urgenti percorsi ‘personalizzabili’»

Arrivato da Roma, dopo aver ricoperto per dieci anni il ruolo di presidente del Centro nazionale Opere salesiane (Cnos), coordinatore nazionale della Pastorale giovanile per i Salesiani d’Italia e segretario della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (Cisi), don Claudio Belfiore è il nuovo direttore della Casa salesiana Edoardo Agnelli, nominato lo scorso giugno. L’intera comunità, accanto al parroco di San Giovanni Bosco don Gianmarco Pernice, si sta preparando alla festa di avvio del nuovo anno oratoriano in programma domenica 7 ottobre, e ad accogliere ufficialmente il nuovo direttore: «io e don Claudio siamo legati da una lunga amicizia», racconta don Pernice, «ci siamo conosciuti a Cuneo, durante il mio noviziato quando lui era direttore dell’Opera salesiana. Come comunità siamo entusiasti per l’inizio di questo nuovo cammino sotto la sua guida».Abbiamo incontrato il nuovo direttore don Belfiore per riflettere sulle sfide educative che oggi coinvolgono la comunità nel quartiere Mirafiori.

 

Don Claudio, lei è nato a Nichelino, ma lasciò la Provincia di Torino diciotto anni fa. Che cosa significa per un salesiano tornare a Torino?

È una bella sfida, e dico bella perché tornare – da direttore di un’Opera salesiana – significa partecipare ai cambiamenti in corso che caratterizzano la città tutta. Torino oggi è un’altra Torino rispetto a vent’ anni fa, maturata socialmente grazie al turismo ed evoluta dal punto di vista urbanistico, lavorativo, culturale. È una realtà ricca di giovani molto diversi tra loro e di famiglie giovani eterogenee, per cui è fondamentale pensare percorsi differenziati ma che favoriscano l’incontro e l’integrazione tra tutti. E poi tornare a Torino è sempre come ripartire dalle radici del carisma salesiano: qui ci sono i luoghi di don Bosco dove è nato il celebre «sistema preventivo».

In una Torino postindustriale dove la disoccupazione giovanile sfiora ancora il 40%, dove non si attenua il fenomeno dei «neet», giovani che né studiano né lavorano, quali sono le sfide educative che interpellano la comunità salesiana dell’Agnelli?

Sicuramente incontrare i singoli giovani del nostro quartiere e cercare di comprendere quali siano i loro bisogni, al di là delle etichette.
È importante tracciare percorsi «personalizzabili» che puntino tutti alla valorizzazione dei carismi di ciascuno. L’oratorio e la parrocchia sono di grande aiuto: qui all’ Agnelli, ad esempio, ci sono i percorsi di formazione professionale, c’è il progetto «Dalla strada alla scuola passando per il cortile», strutturato in rete con i servizi sociali, la cooperativa Et e l’Educativa di strada del territorio per favorire il riavvicinamento dei ragazzi dai 15 ai 25 anni a percorsi formativi e professionali, e ancora l’ Housing sociale, un progetto di accoglienza residenziale che fa vivere fianco a fianco universitari e giovani italiani e stranieri.

L’opera dell’Agnelli ha sempre posto al centro del suo sistema il tema del lavoro: come può essere declinato nell’azione educativa a partire dagli anni della formazione?

Il tema del lavoro è centrale per il carisma salesiano e qui crediamo molto nell’ alternanza scuola-lavoro, un modello che si è rilevato positivo sia nel Liceo scientifico che nell’ Istituto tecnico e nella formazione professionale. Anche le scuole del quartiere Mirafiori sono un utile interlocutore per questa missione che deve puntare non tanto a curare l’emergenza del lavoro, ma a restituirne il senso nella vita quotidiana.

 

 

Lombriasco: ecco cosa offre il cortile di don Bosco

Una partecipazione attiva alla trentottesima edizione della manifestazione “Viverbe” – in programma a Pancalieri dal 14 al 18 settembre – per la Scuola Agraria salesiana Lombriasco.  La kermesse pancalierese –  che da quest’anno, grazie al crescente numero di espositori del settore vivaistico e officinale, si fregia del titolo di mostra mercato regionale – ha offerto ai visitatori un viaggio fra le erbe officinali – la menta è stata la protagonista -, piante d’ogni genere e tante curiosità.

Reduci da questa esperienza, i ragazzi del Cortile di don Bosco di Lombriasco, continuano l’avventura agroalimentare con la partecipazione alla 7° Sagra dell’Anguilla di Lombriasco – la consueta manifestazione gastronomica ricca di manifestazioni, eventi e musica, che si svolgerà dal 3 al 9 ottobre: un percorso tra le delizie gastronomiche locali che culminerà  con la Festa della Scuola salesiana, Domenica 7 ottobre 2018.

DOMENICA 7 OTTOBRE

Dalle ore 9.00 alle ore 17,00 presso il Piazzale Istituto Salesiano – 1 Fiera Agroalimentare “Cortili prodotti Don Bosco” a cura dei produttore ex allievi
A partire dalle ore 9,00 presso il Piazzale Istituto Salesiano – 6° Raduno Moto d’epoca in collaborazione con il “Moto Club La Rocca Cavour”.
Presso Istituto Salesiano i Madonnari di Bergamo dipingeranno per l’intera giornata, iniziando il mattino dalle ore 10,00 e ultimando i lavori verso le 18,00.
A partire dalle ore 11,00 6° Raduno Auto d’epoca e storiche organizzato e riservato al Piemonte Club Veteran Car.
Dalle ore 12.30 alle ore 19,00 presso tensostruttura Stand gastronomico 7° SAGRA dell’ANGUILLA.

Argentina – Mongolia – Italia, questo l’asse di definizione delle sfide future che verrà presentato nel progetto E-Commerce – sempre il 7 settembre alle ore 17,30 nell’Aula Magna dell’Istituto Salesiani Lombriasco – che prevede la valorizzazione dei “Prodotti-Don Bosco” mediante la vendita online, sia di prodotti che di servizi e consulenze, curata dai ragazzi ed ex-allievi dell’Istituto.

 

Maggiori info su salesianilombriasco.it

Don Bosco Châtillon: Stage in Spagna per 3 neodiplomati

Nei primi giorni di settembre tre alunni neodiplomati e selezionati dall’Istituto Don Bosco di Châtillon – Bois Massimiliano, Brunet Joel e Perruquet Arnaud – sono partiti per una esperienza di stage presso la località di Burgos in Castiglia.

Questa attività di stage è il frutto di una collaborazione dell’Istituto Don Bosco
di Châtillon con gli uffici della Pastorale Giovanile Salesiana di Valdocco grazie ad un finanziamento della FONDAZIONE CRT, che per il secondo anno consecutivo ha investito in un progetto di stage.

I tre giovani, nei primi giorni, parteciperanno ad una “full immersion” di studio della lingua castigliana e dal quarto giorno e per i tre mesi susseguenti, saranno inseriti in stage presso aziende di valenza locale e internazionale del settore meccanico, automobilistico e del mobile.

Nei week-end, i giovani potranno conoscere ed apprezzare, con visite guidate, le località e le tradizioni della Spagna e incontrare ragazzi di altre provenienze.
Soggiorneranno presso la “Residenza Studenti Universitari di Burgos” gestita dai Salesiani della Spagna. Questa sarà un’esperienza formativa di crescita lavorativa per i tre giovani valdostani e anche un’esperienza culturale, innovativa e di approfondimento nel mondo della globalizzazione.

(Articolo a cura del Prof. Carlo VANCHERI
Vicepreside, Istituto Professionale
Industria e Artigianato “Don Bosco)

Scuola Media di Bra: See you next year con il City Camp.

Per il quarto anno consecutivo la Scuola Media Salesiana di Bra, in collaborazione con l’associazione ACLE, ha organizzato il City Camp dal 30 luglio al 3 agosto.

Destinatari i ragazzi e le ragazze dalla prima elementare alla terza media: in tutto 57 suddivisi in 6 gruppi. Le attività vengono gestite da tutor anglofoni provenienti da diversi paesi (1 Gran Bretagna, 3 Canada e 2 Stati Uniti) che interagiscono solo in inglese. I gruppi vengono suddivisi per età per consentire ad ognuno di sviluppare al meglio le proprie competenze. In ogni gruppo è presente anche un “helper”, scelto tra gli exallievi/e della nostra scuola, come supporto ai ragazzi e ai tutor; per loro un ottima opportunità per migliorare il loro inglese a contatto continuo con i tutor.

Il corso intende simulare l’esperienza inglese nella propria città. Si svolge dalle 9 alle 17 con un approccio ludico alla lingua inglese, che coinvolge molto i ragazzi. Un’idea senza dubbio valida e attuale basata su un approccio didattico umanistico affettivo (Rational Emotional Affective Learning) che ha il grande vantaggio di motivare la volontà di apprendere e fissare l’esperienza nella memoria a lungo termine, stimolando la sinergia tra discente e docente. I ragazzi hanno partecipato con interesse avvicinando la lingua inglese attraverso approcci diversi e nuovi e soprattutto a contatto diretto con la cultura di altri paesi.

Arrivederci al prossimo anno! See you next year!

(Articolo a cura della
Prof.ssa Francesca Chiarla)

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CONVEGNO “CYBERBULLISMO, RAGAZZI AL CENTRO”

Condotte da tenere, rischi da evitare, nuove opportunità per i ragazzi. Un evento organizzato in sinergia con l’Associazione Centro Studi di informatica Giuridica di Ivrea Torino (Csig Ivrea Torino) rivolto a docenti, dirigenti scolastici, avvocati, genitori e studenti universitari. Aperto alla cittadinanza.

Sede: Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo – IUSTO. Piazza Conti di Rebaudengo, 22 Torino. Come raggiungerci >

PROGRAMMA: SABATO 22 SETTEMBRE 2018
IUSTO in collaborazione con CSIG Ivrea – Torino

Ingresso gratuito, previa conferma partecipazione on-line.

Programma: 4 ORE

  • 9.00 Registrazioni
  • 9.15 Benvenuto
  • 9.20 “Una sfida educativa, come prevenire”, prof. Ezio Risatti, preside di IUSTO
  • 9.45 “Impatto e profili applicativi della legge sul cyberbullismo”. Profili giuridici, Avv. Mauro Alovisio
  • 10.10 “I soggetti: il cyberbullo, gregari e vittima: profili psicologici”, dott.ssa Sonia Bertinat
  • 10.30 Pausa
  • 11.00 “Identità digitale e strumenti informatici”, dott.ssa Gabriella Molinelli
  • 11.20 “Cyberbullismo: profili di responsabilità civile”, Avv. Sara Mosio
  • 11.45 – 13.30 “Strumenti di prevenzione e contrasto” e Tavola rotonda conclusiva con la Senatrice Elena Ferrara

Sarà possibile compilare la domanda entro il 20 settembre e non oltre.

Per maggiori info:  011 2340083 – info@ius.to

 

 

Incontri Catechisti CFP e SCUOLE ad Avigliana

Gli incontri per i catechisti dei CFP e delle SCUOLE con le rispettive équipe per il nuovo anno scolastico 2018/2019, organizzati dalla Pastorale Giovanile del Piemonte e della Valle d’Aosta, si terranno rispettivamente mercoledì 5 e giovedì 6 settembre 2018 presso la casa salesiana “Madonna dei Laghi” di Avigliana, Corso Laghi, 278.

Tema della giornata: il documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa”

Le giornate saranno così organizzate:

mercoledì 5 settembre – Catechisti CFP e loro équipe
Ore 09.00 Arrivi
Ore 09.15 Ora media
Ore 09.30 inizio dei lavori, a partire dal documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa” – d. F. Gheller
(Portare le relazioni e gli appunti delle conferenze dell’31 agosto)
Ore 11.45 S. Messa
Ore 12.30 Pranzo
Ore 14.15 Rosario
Ore 14.40 Ripresa dei lavori: Incontro con l’Ispettore – Riflessione sul lavoro del catechista e della sua équipe – d. S. Mondin
Ore 15.45 Plenaria con comunicazioni sull’anno
Ore 17.00 Termine

giovedì 6 settembre – Catechisti SCUOLE e loro équipe
Ore 09.00 Arrivi
Ore 09.15 Ora media
Ore 09.30 inizio dei lavori, a partire dal documento dell’Ufficio Nazionale Vocazioni “Buona Stoffa” – d. F. Gheller
(Portare le relazioni e gli appunti delle conferenze dell’31 agosto)
Ore 11.45 S. Messa
Ore 12.30 Pranzo
Ore 14.15 Rosario
Ore 14.40 Ripresa dei lavori – Incontro con l’Ispettore
Ore 15.45 Plenaria con comunicazioni sull’anno
Ore 17.00 Termine

A scuola, ci torno volentieri!

Si segnala la lettura dell’articolo di Alessandro Antonioli, appassionato docente torinese, circa la sua predilezione per l’insegnamento e il famigerato “ritorno a scuola”.

Perché ho iniziato a insegnare e perché sono felice di tornare a scuola

Quando settembre arriva, di solito porta con sé un sottile velo di malinconia. Per l’estate che finisce, per le avventure vissute con gli amici o in famiglia, per il tuo banco o la tua scrivania che ti aspettano di nuovo. Certo, anche io mi sono goduto questi giorni di riposo. Però mi sento davvero felice di tornare a scuola. Non voglio peccare di hybris né dare a tutti i costi l’impressione del docente perfettino: lo penso davvero. Semplicemente vorrei raccontare perché ho iniziato a insegnare e, di conseguenza, perché sono felice di tornare a scuola. Così come è successo, così come mi sento quando sta per iniziare l’anno scolastico.

Perché ho iniziato a insegnare?

A diciotto anni non avevo esattamente idea di quale fosse la mia vocazione. Ci riflettevo spesso, ma non cavavo un ragno dal buco. A scuola ero bravino nelle materie letterarie, ma non disdegnavo nemmeno quelle scientifiche. Sapevo quali facoltà non avrei voluto frequentare: non bruciava dentro di me il sacro fuoco della medicina, né quello di ingegneria o architettura. O fisica. O matematica. A un certo punto ho smesso di pensare per esclusione e mi sono concentrato sulle mie capacità. E, forse, ho finalmente incontrato le domande giuste. Quali sono le mie passioni? Che cosa mi entusiasma? Quale lavoro svolgerei volentieri per gran parte della mia vita? Come mi vedo tra vent’anni? E, soprattutto: quali talenti potrei mettere al servizio della comunità?

Un viaggio rivelatore

I miei interrogativi faticavano a trovare risposta, anche perché ai miei legittimi dubbi sull’avvenire si aggiungeva l’ansia dell’ultimo anno di liceo. Il tempo di prendere una decisione però incombeva, non potevo rimanere nel limbo degli indecisi. Finita la maturità intrapresi un viaggio in Terra Santa che non mi lasciò più dubbi. Prima di partire avevo pregato e chiesto un segno rivelatore sul mio futuro, ancora molto fumoso e inconsistente ai miei occhi. E così accadde. Mi trovavo a Gerusalemme e giravo per le viottole del mercato, snocciolando a una cara amica, anche lei oggi docente, tutte le possibili facoltà che mi attiravano.

L’amore per la letteratura

Mentre parlavo, non mi ero accorto che mi ero soffermato con particolare enfasi sulla possibilità di studiare la letteratura italiana, latina e greca – delle quali mi ero innamorato al liceo – per insegnarle con passione, in modo da rovesciare quel fastidioso cliché secondo il quale si tratta di materie vecchie, noiose e inutili. Lei mi aveva ascoltato con attenzione e mi aveva risposto così: «Mi hai raccontato di più strade, però ti brillano gli occhi quando parli soltanto di una di queste. E secondo me sai già quale». Finalmente capii: in quel momento la mia vocazione mi sembrava limpida, cristallina. E quindi Lettere Antiche fu.

Ho incominciato l’università con uno specifico desiderio: volevo diventare un professore. La mia famiglia e gli amici più cari mi appoggiavano, ma tanti conoscenti o parenti più lontani si lanciavano in smorfie di sorpresa: «Lettere antiche? Il professore? Ma sei sicuro? E poi come farai a mantenere la tua famiglia? Lo sai che lo stipendio è ridicolo, vero? Ci metterai anni, la strada è lunga! Dopo la laurea presto sarai disoccupato». Non mancava anche il canzonatorio ritornello degli amici ingegneri: «I big Mac ti aspettano!». Insomma, tutto cominciava sotto i migliori auspici.

Una certezza confermata

Durante gli anni di studi, prima in triennale e poi in specialistica, ho maturato la consapevolezza di aver preso la scelta giusta. Tranne qualche rara eccezione, gli esami affrontati mi piacevano molto e i docenti dell’università (spesso ingiustamente bistrattati) alimentavano il mio interesse e la mia cultura. Inoltre, parallelamente alla carriera universitaria procedeva un altro percorso, altrettanto importante e fondamentale: il mio essere educatore in parrocchia e in diocesi. Un cammino durato sette anni, durante i quali ho capito che mi piaceva stare in mezzo ai ragazzi, aiutarli a crescere, puntare su di loro. Per dotarli di strumenti per orientarsi in un mondo che spesso bollano come troppo complesso o difficile. Il ruolo di educatore mi ha insegnato tanto (anche perché non sono mai mancati momenti di formazione) e lo considero complementare a quello del professore: l’insegnante non trasmette solo nozioni, ma anche e soprattutto valori.

Mia sorella Eleonora e la lettura

Perché ho iniziato a insegnare? Più gli anni passavano, più mi convincevo del percorso intrapreso. E spesso scorgevo nel passato segni rivelatori della mia vocazione. Un esempio divertente? La mia prima “alunna” è stata mia sorella Eleonora, a cui a circa sei anni ho insegnato a leggere e scrivere. Io e lei abbiamo due anni di differenza e all’epoca io ormai frequentavo le elementari, mentre lei era rimasta all’asilo. Quello che imparavo a scuola glielo riproponevo a casa, lasciandole addirittura anche dei compiti che lei diligentemente svolgeva. Fogli su fogli pieni di lettere dell’alfabeto e di parole. E, insieme, la lettura di libri per bambini. 

I buoni maestri

Nel corso della mia carriera scolastica, ho vissuto il privilegio di lavorare con alcuni docenti davvero speciali, che hanno lasciato un’impronta profonda e determinante. Alle elementari, la maestra Silvia mi ha trasmesso il gusto per la lettura e per la scrittura. Ancora adesso ricordo la trepidazione con la quale aspettavo il momento in cui, verso la fine della lezione, ci leggeva delle pagine del libro Cipì di Mario Lodi. Alle medie, la professoressa Giusta ha liberato la mia fantasia e la mia penna, mentre della professoressa Poma ammiravo la saggia autorevolezza con cui guidava la nostra classe un po’ turbolenta. Alle superiori il professor Malaspina mi ha insegnato che è giusto pretendere tanto da te stesso se puoi dare tanto, mentre la professoressa Dotta mi ha fatto innamorare della letteratura greca e latina con spiegazioni che avrei ascoltato per ore. Insegnanti diversi con qualità diverse, ma una caratteristica in comune: amavano il loro lavoro e lo svolgevano con grande passione. Così tanta che a volte li guardavo a bocca aperta e pensavo: «Da grande vorrei diventare come loro!».

Ecco perché sono felice di tornare a scuola

Vivo a Torino. Questo è il mio terzo anno da professore e non vedo l’ora di ricominciare. Sono felice di tornare a scuola per rivedere colleghi e, soprattutto, gli allievi. Per incontrare facce nuove e per scoprire quanto sono cresciute o cambiate quelle già note. Mi attendono sfide esaltanti: un nuovo inizio in prima superiore, l’utilizzo di una nuova piattaforma digitale, Alatin, per il latino, i Promessi Sposi in seconda, un percorso didattico innovativo sulla complessità in geografia, la fine di un ciclo in terza media. Entrambi gli istituti in cui insegno – un liceo e una scuola media – sono salesiani: mi piace molto lo stile di don Bosco, è un’idea di scuola che si avvicina molto alla mia. All’ingresso del complesso di Valdocco, dove si trova la scuola media, campeggia una scritta: Qui con voi mi trovo bene: è proprio la mia vita stare con voi. Ecco, sono felice di tornare a scuola perché tra i ragazzi mi trovo bene e perché penso che quello sia il mio posto. Per questo motivo mi alzo volentieri presto al mattino, tengo volentieri lezioni in classe, mi fermo volentieri fino a tardi durante i colloqui con i genitori, lavoro volentieri con gli altri colleghi per migliorare di anno in anno l’offerta didattica ed educativa.

La ridondanza dell’avverbio volentieri non è un errore, è voluta. Perché è così che vivo l’insegnamento: al 100%, senza risparmiarmi, con tutta la mia passione e il mio entusiasmo, ma anche con i miei difetti, che cerco di limare e colmare con una formazione aggiornata e continua. Perché a scuola vado per insegnare, certo, ma anche e soprattutto per imparare.

La Biblioteca di IUSTO iscritta all’Anagrafe delle Biblioteche Italiane

La Biblioteca Universitaria “Mario Viglietti” – già Biblioteca del Centro salesiano di orientamento scolastico e professionale – è ufficialmente iscritta all’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, un progetto di censimento delle biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90, al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le Università, gli Enti ecclesiastici e molte istituzioni culturali, con l’obiettivo di creare uno strumento d’informazione generale, unitario ed aggiornato, sulla realtà bibliotecaria in Italia.

La base dati Anagrafe delle biblioteche italiane fornisce una serie di dati sul complesso delle biblioteche italiane, che vanno da quelli anagrafici a quelli sul patrimonio e sui servizi, organizzati in modo tale che ne sia facile la consultazione e l’aggiornamento in internet.

Così, aggiornata al 24 Luglio 2018, sul sito www.anagrafe.iccu.sbn.it si possono trovare molte informazioni sulla Biblioteca Universitaria dell’Opera Salesiana Rebaudengo: dal profilo storico alle modalità di accesso, dal patrimonio librario ai cataloghi generali e topografici, dai fondi antichi (fino al 1830) ai servizi di  Prestito locale e interbibliotecario. Un patrimonio che varca la soglia di oltre 17.000 volumi in un solo click!

All’Agnelli arriva il nuovo direttore: don Claudio Belfiore

Con lettera del 10 giugno 2018 è stato nominato il nuovo direttore della Casa Salesiana Edoardo Agnelli: don Claudio Belfiore. Nato il 6 luglio 1964 e vissuto a Nichelino, in provincia di Torino, ha conosciuto i Salesiani a Valdocco, dove ha frequentato il biennio del liceo classico, per poi continuare il triennio nell’Istituto Salesiano di Valsalice.

Entrato nel noviziato di Pinerolo nel 1983, ha emesso la prima professione l’8 settembre dell’anno successivo, e quella perpetua il 4 ottobre 1990. È stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1992.

Dal settembre di quest’anno fino all’estate del 2000 ha ricoperto l’incaricato di Direttore dell’Oratorio San Paolo di Torino, e poi dal 2000 al 2008 ha risieduto presso l’opera salesiana di Cuneo, ricoprendo gli incarichi di Vicario, Direttore e Direttore d’oratorio.

Da settembre 2008 a luglio 2018 Don Belfiore è vissuto a Roma con gli incarichi di Presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) e direttore della comunità San Lorenzo Cnos, Coordinatore nazionale della Pastorale Giovanile per i Salesiani d’Italia e Segretario della Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI).

Don Belfiore sarà nella sua nuova casa all’Edoardo Agnelli verso la fine di agosto.