C’era una volta l’oratorio: un’indagine Ipsos condotta da Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli è l’autore di “Un Pomeriggio all’Oratorio – La prima indagine nazionale sui centri giovanili“, ricercatore sondaggista e presidente Ipsos Italia, l’azienda di ricerche di mercato che da più di 40 anni dà voce al pensiero di milioni di persone.

«Dai 6 ai 12 anni all’oratorio ho giocato, pregato, frequentato il catechismo e il cinema e ho iniziato a maturare molte delle passioni che mi hanno accompagnato da adulto. Intorno ai tredici-quattordici anni il curato ci faceva lezioni di buona politica, ci insegnava a osservare il quartiere, a farci carico dei problemi degli altri e ci educava alla partecipazione. Anche la scelta di optare per il servizio civile con gli anziani è maturata all’oratorio…»

I suoi ricordi giovanili sono associati a locali parrocchie che si animavano delle voci di centinaia di ragazzi per interminabili partite di calcetto, a povere pareti che si coloravano con cartelloni e poster e a spazi all’aperto – sempre troppo esigui quelli in centro città – che si riempivano delle grida e del tifo (sano, sanissimo) alle partite di calcio o pallavolo (non era così raro che i futuri campioni provenissero, come accadeva anche per la musica e il canto, dalle fila dei ragazzi dell’oratorio).

Il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale italiana si è affidato a chi di mestiere dà voce ai fatti: tra il settembre 2013 e il marzo 2014 è stato fatto un Censimento degli oratori della regione Lombardia e un’indagine sulle opinioni in merito agli oratori dell’utenza lombarda attuale e potenziale e dall’ottobre 2015 all’aprile 2016 un questionario somministrato agli incaricati diocesani (221).
L’obiettivo era quello di verificare il numero di oratori presenti in ogni diocesi, alcune informazioni di tipo strutturale (giorni di apertura, attività svolte, presenza di coordinamento diocesano). 110 sono state le risposte (73% delle diocesi al nord, 37% al centro e 44% al sud) .

«Emerge una fotografia piena di luci, ma anche di ombre tuttavia le luci prevalgono, perché la realtà degli oratori italiani è positiva e risponde, con le sue attività diversificate, a quel vuoto di proposte rivolte alle giovani generazioni».