Cento anni di Salesiani ad Asti – Festeggiamenti in corso e un libro

Era il 1919, quando i Salesiani iniziarono la loro attività pastorale nell’astigiano nell’Italia del primo dopoguerra.

Tre sacerdoti furono malamente apostrofati da un gruppetto di ragazzi (“Quarnaiass”, cornacchie in piemontese, per via del nero delle tonache), allora decisero che proprio lì, in viale alla Vittoria, avrebbero costruito un istituto. Nacque così la storica sede dell’Oratorio Don Bosco che segnò la storia della nostra città, seguendone le vicende e lo sviluppo urbanistico, la storia della Way Assauto, della Vetreria e la Asti di quel tempo.

Quaranta anni dopo l’Oratorio si trasferì nella zona nord, dove si trova attualmente, a segnare un’altra epoca e i nuovi sviluppi che avrebbero conosciuto un momento molto importante con la costruzione del nuovo ospedale e il valore educativo di sempre.

Nell’ambito dei festeggiamenti per i Cento anni della presenza salesiana ad Asti, nasce un libro che è un racconto/raccolta della tanta vita trascorsa. “Un secolo di don Bosco ad Asti” è un libro a cura del giornalista Beppe Rovera, con la grafica di Luciano Rosso edizione Diffusione immagine.
Il libro sarà presentato al cinema Lumière Asti – in corso Dante 188 – giovedì 20 dicembre alle 17.

“si tratta di storie e analisi per celebrare un secolo che ha visto Asti transitare tra due guerre, risollevarsi, crescere, diventare industriale fino a ritrovarsi oggi a combattere per ridefinire un’identità nello scenario di un Paese profondamente in crisi”
(Beppe Rovera).

Con Rovera hanno collaborato tanti astigiani, Pippo Sacco (parte storica), don Giampiero Olearo, Augusta Mazzarolli (parte urbanistica), Luigi Ghia (parte sociologica), Ezio Claudio Pia, Guglielmo Berzano, Antonio Guarene, Massimo Cotto, Andrea Pignatelli, Gianfranco Monaca, Umberto Sconfienza, Gianna Bellone e Vanda Rovero, Marco Scassa, Piero Mora, Lorenzo Fornaca.

“Un lavoro corale – spiega Beppe Rovera – per riscoprire storie di preti, di laici, di ragazzi, di campioni. Perchè la squadra del don Bosco degli anni ‘50 si permise persino di far vincere la giovanile della Juventus e formò future glorie calcistiche. Come Natalino Fossati, maglia del Torino, negli anni ‘60”.

Roberto Gorgerino direttore della comunità del don Bosco di Asti spiega com’è cambiata la cittadinanza e come ci si muove con le nuove sfaccettature di una città sempre più multietnica:

“La struttura dell’oratorio è la prima accoglienza per chi si accosta alla nostra opera, specialmente i giovani e in particolare quelli più bisognosi. È una porta aperta, è un incontro con delle persone sempre presenti, è un ambiente che accetta e chiede e dà rispetto.

L’accoglienza non sminuisce la connotazione profondamente cristiana e cattolica dell’ambiente, e chiede di accogliere questo stile pur nel rispetto delle differenze. Il dialogo si approfondisce e, a cerchi concentrici, si inizia a far parte sempre più fortemente della comunità e delle varie proposte che vengono fatte durante l’anno. È nel gioco, soprattutto, che si iniziano ad abbattere le barriere etniche e religiose, imparando a rispettare l’altro in quanto persona, giovane, ragazzo come me”.

 

Cnos-Fap Torino Angelli – Inaugurazione laboratorio automotive

Avrà luogo Sabato 15 Dicembre 2018 alle ore 12.00 presso l’Istituto Internazionale “E.AGNELLI” ,  l’iniziativa del Centro di Formazione Professionale Torino Agnelli che,  inaugurerà il nuovo laboratorio nel settore Automotive. Una risposta concreta della formazione professionale salesiana alle crescenti esigenze del territorio, all’innovazione tecnologica e alle numerose richieste delle Famiglie degli allievi.

All’inaugurazione interverranno:

  • Don Enrico Peretti, direttore generale della Federazione CNOS-FAP, con un approfondimento su “Cnos-Fap e il rapporto con le aziende”;
  • Dott. Vito Matera, responsabile del progetto TECH PRO²;
  • Dott. Vincenzo Giaccone, EMEA Technical Services Manager per Magneti Marelli After Market Parts and Services S.p.A;
  • Don Enrico Stasi, Ispettore dei salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, nonchè Presidente dell’Associazione CNOS-FAP Piemonte.

L’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte, istituzione formativa salesiana che opera nella Formazione Professionale, inaugura, all’interno delCentro di Formazione Professionale Torino Agnelli, un nuovo laboratorio nel settore Automotive, per rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze del territorio e alle numerose richieste delle FamiglieIl nuovo laboratorio è stato concepito e realizzato con sistemi di sicurezza moderni e avanzati tecnologicamente, per essere costantemente all’avanguardia e garantire un crescente livello di eccellenza dell’offerta formativa, garantendo la migliore innovazione tecnologica e stare al passo con i tempi.
L’obiettivo, come di consueto, è preparare adeguatamente gli allievi alle sfide che li attendono nel prossimo futuro, seguendo gli insegnamenti di San Giovanni Bosco.
Si ringraziano in particolare l’Istituto Internazionale “Edoardo Agnelli” e i relatori perché hanno fortemente creduto nella possibilità di crescita e nelle potenzialità di sviluppo del settore automotive nella sede di Corso Unione Sovietica, 312 a Torino. 
Il CFP Torino Agnelli è Partner del progetto nazionale Tech Pro2, Training Center Magneti Marelli, vanta numerose collaborazioni con i principali soggetti imprenditoriali del settore, aziende del calibro di DBInformation, ARVAL, CNH, IVECO, SCANIA, BALL SYSTEM e altre nell’ambito del progetto Quality Pro.

La Direzione del CFP
“Torino – Agnelli”
Erika Naretto

 

I liceali si “tassano” le bibite a Borgomanero: “Recuperi i soldi se differenzi”

Si riporta l’artitolo pubblicato da “La Stampa” di Novara, riguardo al progetto dell’istituto Don Bosco per rendere la scuola eco-compatibile. Articolo a cura di Marcello Giordani.
Buona lettura!

Per rendere la scuola più green gli studenti fanno un piccolo sacrificio e accettano di aumentare di cinque centesimi il prezzo delle bibite nelle bottiglie di plastica. Chi però le mette in un apposito compattatore, si vede restituita la somma.

Aumento di 5 centesimi

«EcoDonBosco»: gli studenti del liceo di Borgomanero hanno chiamato così il loro progetto di impegno sociale e ambientale. Su proposta della professoressa di spagnolo Maddalena Neale, gli studenti della seconda liceo economico sociale dell’istituto salesiano hanno prima approfondito, coordinati dalla docente di scienze Michaela Cerri, il tema della sostenibilità del modello di sviluppo e l’inquinamento ambientale. «Dall’informazione – dice il preside Giovanni Campagnoli – si è passati all’azione. Ai ragazzi è stato proposto di fare un salto di qualità: da cittadini consapevoli a cittadini attivi». Hanno ragionato su come rendere più ecologico lo smaltimento dei rifiuti nell’istituto e hanno chiesto al Consorzio Medio Novarese Ambiente i cestini mancanti per completare la raccolta differenziata di carta, plastica e alluminio. Grazie alla disponibilità di Orasesta Spa, alla scuola saranno forniti bidoni per differenziare i rifiuti e un compattatore di plastica che restituisce 5 centesimi per ogni bottiglia inserita. Le bottiglie dei distributori saranno maggiorate di 5 centesimi per incentivare gli studenti a gettarle dopo l’uso nel compattatore.

Stoviglie compostabili

In collaborazione con Novamont il Don Bosco ha deciso di passare all’utilizzo nelle sue mense della bioplastica compostabile. La cena di Natale del 21 dicembre sarà interamente con piatti e stoviglie in bioplastica. Gli studenti sostengono inoltre l’organizzazione statunitense 4Ocean, che finanzia i pescatori di paesi del terzo mondo per ripulire il mare dai rifiuti. Per sostenere i progetti di 4Ocean gli studenti hanno venduto braccialetti realizzati coi rifiuti plastici raccolti in mare. Oltre 300 braccialetti sono già stati venduti nel primo giorno di raccolta.

 

Oratorio San Luigi – A volte gli stessi sogni ci avvicinano!

Giovedì 29 novembre 2018 i giovani delle parrocchie Patrocinio San Giuseppe e Santa Monica hanno vissuto il loro settimanale incontro di formazione all’Oratorio Salesiano San Luigi. Quest’anno il tema che li accompagna è la migrazione.
Trenta giovani, insieme ai loro accompagnatori animatori e il viceparroco don Daniele, si sono messi così in cammino per conoscere di persona altri giovani che hanno vissuto una migrazione importante. Arrivati in oratorio hanno ascoltato dalla voce di don Mauro, incaricato dell’Oratorio, i tanti progetti a favore dei giovani più poveri del quartiere e poi si sono messi in gioco attraverso interviste doppie: un giovani della parrocchia e un giovane del centro di accoglienza hanno risposto ad alcune domande.

Qual è stato il risultato delle interviste? Storie, provenienze e religioni sono diversi ma il sogno di costruire una famiglia e avere un lavoro buono sono uguali.