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L’esperienza degli esercizi spirituali MGS al Colle Don Bosco

Gli esercizi spirituali sono l’incontro tra due desideri: quello dell’uomo di incontrare Dio e quello di Dio di incontrare l’uomo.

Dammi da bere

é questa la Parola di Dio che Don Roberto Dal Molin (Presidente Cnos) ha messo al centro attraverso tre testi del Vangelo di Giovanni, per far riflettere i ragazzi universitari e giovani lavoratori, che l’11-12-13 marzo si sono incontrati al Colle Don Bosco per rivivere l’esperienza degli esercizi spirituali.

Questa volta è proprio Gesù che prende l’iniziativa e si mette alla ricerca dell’uomo per condurlo sul giusto cammino: nell’incontro con la Samaritana, è Lui che rompe gli schemi, accogliendo la donna a prescindere dal suo ruolo sociale, perché Dio non condanna, ma apre una porta; non ricatta, ma chiede per dare. L’acqua richiesta è la metafora della rivelazione: non toglie la donna dai suoi doveri quotidiani, ma rinnova e cambia la sua vita. Da quel momento diventa missionaria lei stessa, sorgente che zampilla e testimonia.

Il secondo incontro, di Gesù con l’amico Lazzaro, diventa prefigurazione della risurrezione del Signore. “Chiunque crede in me non morirà in eterno”: Egli non è venuto per liberare l’uomo dalla morte biologica, ma per darle un altro significato. Si arrabbia e infuria contro la potenza oscura della morte, vista come rivelazione del male, quando in realtà è un passaggio per la manifestazione della gloria di Dio.

Infine, attraverso la figura di Tommaso, l’uomo sperimenta che bisogna credere per vedere, non vedere per credere. Gesù ancora una volta accompagna l’uomo, non soddisfacendo le sue richieste, ma aiutandolo a fidarsi, perché possa un giorno gridare come l’apostolo: “Mio Signore e mio Dio!”, apice della vita del credente.

L’augurio è quello di fare verità attraverso la preghiera, che diventa una vera e propria relazione con il Signore, grazie ad alcuni elementi da affidare ogni giorno:

L’acqua da chiedere; l’anfora delle preoccupazioni da lasciare per fare ordine; la pietra che blocca da eliminare; la piaga da riconoscere e curare, per amare noi stessi; la parola da ricordare per fare spazio all’agire di Dio nella nostra vita.

Attraverso il silenzio, la condivisione, il gioco e la preghiera condivisa, i ragazzi hanno sperimentato il sentirsi parte di una comunità che è la Chiesa, in cui Gesù è presente.

Due giorni intensi, vissuti nella profondità e nell’allegria. Ogni giovane presente ha accettato la sfida di rallentare il proprio ritmo quotidiano e di prendersi del tempo per stare faccia a faccia con il Signore e con se stesso. Una vera boccata d’aria fresca.
Don Alberto Goia

 

Scopri tutte le iniziative dell’MGS sulla pagina dedicata.

Rettor Maggiore: messaggio ai giovani nella festa di Don Bosco

In occasione della commemorazione dei 400 anni dalla morte di San Francesco di Sales e nel giorno della festa di san Giovanni Bosco, il Rettor maggiore, Don Ángel Fernández Artime ha scritto una lettera ai giovani ricordando loro che quanto siano protagonisti di questa storia, come lo sono stati i ragazzi di Valdocco con Don Bosco.

Di seguito la lettera del Rettor maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

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MESSAGGIO AI GIOVANI NELLA FESTA DI DON BOSCO,

NEL IV CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN FRANCESCO DI SALES, nostro Patrono

Torino-Valdocco, 31 gennaio 2022

Miei carissimi giovani,

giunga a ciascuno di voi il mio saluto con vero affetto e con tutto il cuore da Valdocco, dove stiamo celebrando la festa del nostro amato Don Bosco, “Padre e maestro della gioventù” – come ha dichiarato San Giovanni Paolo II.

Vi scrivo questa lettera, mentre da pochi istanti sono tornato dalla preghiera che ho fatto per voi nella Basilica davanti al Signore, davanti alla nostra Madre Ausiliatrice, davanti a Don Bosco, a Madre Mazzarello e a San Domenico Savio, il santo adolescente dei primi anni dell’oratorio qui a Valdocco.

L’Eucaristia di ieri è stata trasmessa dalla televisione proprio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, e il Santo Padre, Papa Francesco, durante la preghiera dell’Angelus ha dichiarato di aver seguito la Santa Messa in televisione, aggiungendo di salutare tutti i Salesiani in occasione della festa di Don Bosco. Nell’esprimere tutto questo ha ricordato che il nostro Padre «non si è chiuso in sagrestia, non si è chiuso nelle sue cose. È uscito sulla strada a cercare i giovani, con quella creatività che è stata la sua caratteristica». Indubbiamente, così farebbe Don Bosco anche oggi, invitando tutti noi ad essere al vostro fianco, accanto a voi, per percorrere insieme il cammino della vita.

Quanto il Santo Padre ama la Famiglia Salesiana, la famiglia di Don Bosco! E quanta responsabilità questo comporta, perché dobbiamo sempre dare il meglio di noi stessi al servizio del Vangelo nel nome del Signore Gesù.

E voi, carissimi giovani, siete i protagonisti di questa storia, come lo erano i ragazzi di Valdocco con Don Bosco.

In questo anno in cui commemoriamo nella Chiesa il IV centenario della morte di un grande santo, quel “gigante della santità” che fu San Francesco di Sales, la Famiglia Salesiana di Don Bosco, e voi, i giovani che ne fate parte, tutti noi con voi siamo chiamati a vivere la nostra fede cristiana e tutto il dinamismo giovanile che portate nel cuore, con questa carità e dolcezza “salesiana” che San Francesco di Sales ci ha lasciato in eredità e che Don Bosco fece sua. Nel 1854, egli stesso scrisse a riguardo dell’Oratorio di Valdocco: «Questo Oratorio è posto sotto la protezione di San Francesco di Sales per indicare che il fondamento su cui poggia questa Congregazione deve essere la carità e la dolcezza, che sono le virtù caratteristiche di questo santo». Don Bosco per realizzare la sua opera si ispirò a San Francesco di Sales, il Santo che comprese – come pochi altri – che Dio e il suo amore misericordioso erano al centro della sua vita e della sua storia. Francesco di Sales è il Santo della tenerezza, del cuore modellato sul cuore di Dio Padre che, con la sua dolcezza, attira tutti a sé.

E facendomi eco di questa sensibilità e spiritualità, che abbiamo ricevuto da San Francesco di Sales attraverso Don Bosco, e con la forza della Parola con cui sia il Papa Emerito Benedetto XVI sia Papa Francesco si sono rivolti a voi, desidero invitare voi, cari giovani di tutte le presenze salesiane nel mondo, a vivere con grandi ideali, con grandi mete che vi conducano sulla via della felicità e verso Dio.

  • Mi è parso molto bello quando in uno dei suoi messaggi rivolti a voi giovani, Papa Benedetto XVI vi ha detto: «Cari giovani, non accontentatevi di meno della Verità e dell’Amore, non accontentatevi di meno di Cristo». Che bello e che proposta che vale la pena accettare con coraggio, perché è molto probabile che l’ambiente sociale e culturale in molti luoghi nei quali vivete non vi aiuterà in questo. Ma il privilegio di non accontentarsi di niente di meno che Cristo nelle vostre vite è che potete fidarvi di Dio, abbandonarvi a Lui, il Dio vivente e che invita tutti a vivere come è vissuto Gesù. Sono convinto che essere un giovane cristiano oggi sia davvero una sfida coraggiosa.

E nell’affermare questo, non dimentico molti di voi, cari giovani delle presenze salesiane del mondo, che professano un’altra religione. Vi auguro con vero affetto di vivere la vostra fede in profondità, di essere veri credenti nella fede che professate, di viverla autenticamente. L’unico Dio che esiste e al quale tutti ci rivolgiamo, sarà sempre al vostro fianco e saprà incontrare ognuno di voi. Le case di Don Bosco e di tutta la Famiglia Salesiana nel mondo hanno, e continueranno sempre ad avere, porte aperte per ogni giovane che le avvicina.

  • Allo stesso tempo, insieme ai miei confratelli Salesiani, alle mie consorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, e a tanti altri che compongono questa nostra preziosa Famiglia, faccio risuonare le proposte che vi hanno rivolto Papa Francesco e Papa Benedetto, perché capisco che, proprio come ha fatto Don Bosco con i suoi ragazzi, insieme desideriamo chiedervi di essere coraggiosi, di non avere mai paura, di lasciarvi sorprendere da Gesù, il Signore, di aprire le porte del vostro cuore a Lui, lasciando che Lui vi parli. Gesù vi sorprenderà sempre e vi condurrà sul sentiero dell’autentica felicità: quella che cercate, che desiderate e di cui avete bisogno.
  • Miei cari giovani, oso dirvi in questa festa di Don Bosco che oggi, come sempre o più che mai, il Signore ha bisogno di voi e vi chiama ad essere discepoli missionari nel Regno. Don Bosco ha bisogno di voi, come aveva bisogno dei suoi ragazzi di Valdocco, per fare del bene a tanti altri. E tanti vostri compagni e amici hanno bisogno di voi e del vostro sostegno. Di voi giovani che, con responsabilità e generosità, prendete in mano la vostra vita.

Il nostro mondo ha bisogno di giovani che sentano di avere una missione sognata da Dio e che si innamorino di essa. Giovani che sentono che Dio ha un sogno e un bellissimo progetto per ognuno di loro. Giovani con speranza e forza. Giovani, come dice Papa Francesco, che non si lasciano rubare la speranza: «Un giovane non può essere scoraggiato, la sua caratteristica è sognare grandi cose, cercare orizzonti ampi, osare di più, aver voglia di conquistare il mondo, saper accettare proposte impegnative e voler dare il meglio di sé per costruire qualcosa di migliore. Per questo insisto coi giovani che non si lascino rubare la speranza» (Christus Vivit, 15).

Carissimi giovani,

concludo questo messaggio augurandovi una buona festa di Don Bosco e invitandovi a vivere tutto l’anno in grande armonia con Don Bosco e San Francesco di Sales. Loro continueranno a condurvi a incontrare l’unico che conta: Gesù Cristo il Signore.

Ricordo che nell’incontro della Consulta Mondiale del Movimento Giovanile Salesiano (SDB-LEADS) tenutosi nel dicembre scorso, dopo aver approvato le linee guida della Consulta Mondiale del Movimento Giovanile Salesiano (SDB-LEADS), i giovani rappresentanti di tutto il mondo sono stati unanimi nel proporre di celebrare il 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales. I membri della Consulta della Regione Africa-Madagascar coordineranno questo evento, al quale parteciperanno tutti i gruppi del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) delle ispettorie salesiane del mondo, in segno di omaggio, gratitudine, amore e devozione a questo grande Santo, ispiratore del nostro amato Don Bosco.

Vi incoraggio a continuare a curare i momenti di preghiera, le iniziative a favore dei più svantaggiati e a far conoscere e condividere tutto quello che state facendo.

Miei cari giovani, buona festa di Don Bosco e buon anno “salesiano” sotto l’ispirazione di San Francesco di Sales.

La mia benedizione per tutti.

Con vero affetto e l’assicurazione del ricordo nella mia preghiera, vi saluto,

Ángel Fernández Artime, SDB

Rettor Maggiore

“Con il suo cuore” – Novena 2022 a Don Bosco

Nove giornate vicini al Cuore di Don Bosco per arrivare pronti alla sua festa: questa è la proposta del Noviziato di Genzano per tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, grazie ad una Novena a Lui dedicata contenente un video di innesco per ogni giorno (girato nel cuore di Valdocco), la Parola di Dio, un estratto della vita del Santo, alcuni spunti per la riflessione e una preghiera.

Con il suo cuore” di padre, maestro ed amico, Don Bosco ha ancora molto da insegnare e da confidare ai giovani di oggi.

La Novena può essere vissuta per un momento di gruppo o per conto proprio.

GIORNO 1 – Un Cuore di Padre: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai”

GIORNO 2 – Un Cuore per Dio: “Camminate con i piedi in terra e con il cuore abitate il cielo”

GIORNO 3 – Un Cuore per la Chiesa: “Qualunque fatica è poca quando si tratta della Chiesa e del Papa”

GIORNO 4 – Un Cuore che abbraccia: “Se io fossi prete…, mi avvicinerei ai fanciulli, li chiamerei intorno a me, vorrei amarli, farmi amare da essi, dir loro delle buone parole, dare loro dei buoni consigli e tutto consacrarmi per la loro salvezza”

GIORNO 5 – Un Cuore per altri cuori: “Dalla famigliarità nasce l’affetto, l’affetto porta alla fiducia, questa apre il cuore dei giovani”

GIORNO 6 – Un Cuore che sorride: “Oh, come Don Bosco cammina sempre sulle rose! Egli va avanti tranquillissimo; tutte le cose gli vanno bene. Ma essi non vedevano le spine che laceravano le mie membra”

GIORNO 7 – Un Cuore che crea: “Io per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo. Per voi sono anche disposto a dare la vita”

GIORNO 8 – Un Cuore tra le mani: “Studia di farti amare piuttosto che di farti temere”

GIORNO 9 – Un Uomo di Cuore: “Ho promesso a Dio che fino l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani”

 

Gli esercizi spirituali dei giovani MGS per essere “umili, forti e robusti”

Renditi umile forte e robusto”: è così che si sono aperti gli esercizi spirituali per i ragazzi universitari e giovani lavoratori svolti durante il weekend del 4-5 dicembre 2021, presso Villa Lascaris di Pianezza, con la prospettiva di entrare ancora più a fondo nel Sogno dei 9 anni di Don Bosco, approfondendo il tema pastorale dell’anno.

Con l’aiuto di Don Alberto Martelli, si sono alternati momenti di catechesi a intensi momenti di deserto e silenzio, per riflettere a fondo sui temi affrontati, rapportarli alla propria vita personale e confrontarsi con le Figlie di Maria Ausiliatrice ed i Salesiani che accompagnavano il gruppo.

Umile, forte e robusto come metafora di un albero.

Ecco il cuore dell’esperienza vissuta dalla cinquantina di giovani che vi hanno partecipato:

Umile, come le radici che crescono nel terreno: l’uomo viene dalla terra e per guardare in faccia la Verità, deve chinarsi e piegarsi, seminando su terra buona e dando valore al sacrificio e alla fatica, perchè Gesù per primo si  è spezzato per salvare gli uomini;

Forte, come tronco solido che regge tutta la pianta: è l’ora di decidersi, perchè non c’è più tempo. La vita è obbedire alla chiamata, decidere da che parte stare, seguendo la propria vocazione, la strada che Dio ha tracciato per ognuno di noi;

Robusto, come i rami dell’albero che si allungano verso il cielo: la parte più fragile esposta ai venti, alla pioggia, alla neve, con rischio costante di piegarsi e spezzarsi.

Così come sono gli uomini, deboli e preda delle tentazioni: c’è bisogno di fare le cose del Padre (così come ha affermato Gesù a Maria e Giuseppe quando l’hanno trovato nel tempio), perchè in fondo noi siamo quelli dell’Apocalisse, siamo chi ha scelto il discernimento, ha scelto il Signore.

Due i pilastri che hanno sorretto questi esercizi spirituali, sull’esempio di quanto vissuto da Don Bosco: la preghiera del rosario per chiedere l’intercessione della Madonna, che per prima si è irrobustita, si è fidata di suo Figlio e che è stata sotto la croce fino alla fine, e la comunione finale che a chiusura dei due giorni, ha permesso di ricordare gli impegni concreti che ognuno si è prefissato, per essere in tutto e per tutto discepoli del Signore, che per primo ha Amato gli uomini.

Attraverso la condivisione dei diversi momenti, da quelli di riflessione a quelli dei pasti, dal gioco alle risate insieme, i giovani hanno sperimentato che la fede è più forte se condivisa. É necessario fermarsi e decidere di stare, per far crescere la nostalgia della voce di Dio che, invece, il rumore della vita silenzia. L’augurio finale dell’esperienza, condiviso dai partecipanti, è stato quello di essere sempre umili, forti e robusti, perchè la vita è il dono più bello che Dio poteva fare all’uomo e bisogna viverla fino in fondo.

Il prossimo appuntamento degli esercizi spirituali  è previsto nei giorni dall’11 al 13 marzo al Colle don Bosco. Keep in touch.

«Cortili» in festa per i 180 anni dell’Oratorio di Don Bosco – La Voce e il Tempo

Nella giornata dell’8 dicembre, tutti gli oratori salesiani, oltre a celebrare la festa dell’Immacolata Concezione, festeggeranno i 180 anni dalla nascita del primo oratorio fondato da San Giovanni Bosco.

Di seguito l’articolo di Emanuele Carrè pubblicato su “La Voce e il Tempo“.

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L’8 dicembre 1841 nella sacrestia della chiesa di San Francesco d’Assisi a Torino don Bosco incontra un ragazzo sedicenne poco prima della Messa per la celebrazione della festa dell’Immacolata Concezione. È così che 180 anni fa, dall’incontro tra il fondatore dei Salesiani e l’orfano Bartolomeo Garelli nasceva l’oratorio.

Gli oratori salesiani di Torino si preparano dunque a festeggiare questa doppia ricorrenza il prossimo mercoledì 8 dicembre. A partire dal primo oratorio fondato da don Bosco a Valdocco: «abbiamo organizzato una mezza giornata per i nostri gruppi giovanili», spiega il direttore don Jimmy Muhaturukundo, «dalle 10 inizieremo con bambini e ragazzi a preparare gli addobbi natalizi per il nostro oratorio. Alle 11 verrà celebrata la Messa nella basilica di Maria Ausiliatrice, mentre nel pomeriggio sono in programma tornei sportivi e giochi». Al Rebaudengo (corso Vercelli 206), come spiega il direttore don Gigi Cerutti, le celebrazioni inizieranno martedì 7 alle 9.30 con «la 24 ore di preghiera» dedicata all’oratorio, a chi lo frequenta e a tutti i ragazzi che soffrono; mentre in serata si terrà una festa per i gruppi formativi. La mattina dell’8, dopo la fi ne della 24 ore di preghiera, verrà celebrata la Messa (trasmessa anche in streaming nella sala giochi per evitare assembramenti) a cui seguiranno una colazione comunitaria e il cerchio mariano che si concluderà con il lancio dei palloncini insieme a messaggi natalizi scritti dai bambini dell’oratorio.

Anche all’oratorio Michele Rua in Barriera di Milano (via Paisiello 37) i festeggiamenti inizieranno il pomeriggio del 7 con una festa per bambini e ragazzi di elementari e medie e, la sera, per i ragazzi delle superiori e dell’università. «Dopo la Messa del mercoledì mattina verrà conferito il mandato a tutti gli animatori», spiega il direttore don Stefano Mondin, «e sarà presentato e inaugurato il nuovo ‘Maker Lab’, con percorsi laboratoriali dedicati a strumenti digitali, robotica e cucito». A mezzogiorno ci si ritroverà in cortile per il tradizionale cerchio mariano. All’oratorio San Paolo (via Luserna di Rorà 16), come evidenzia l’incaricato di oratorio don Mario Fissore, si inizierà a festeggiare già sabato 4 dicembre con l’omaggio a Maria, alle 21 in chiesa, da parte del Coro dei bambini. Lunedì 6 si terranno due novene: una alle 17 in presenza per i ragazzi del catechismo e una online, alle 19, per le famiglie.

Il 7 alle 21 in oratorio ci sarà una serata con giochi a tema per gli animatori. Infi ne l’8, dopo la Messa delle 10, appuntamento con il cerchio mariano. Alla Crocetta (via Piazzi 25), come spiega il direttore don Giovanni Campanella, «il ritrovo è alle 10.30 del mercoledì con i giovani, gli animatori, gli istruttori, gli allenatori della squadra di basket e gli scout del To24. In programma una colazione comunitaria e un momento di riflessione sulla festa. Si terranno poi il cerchio mariano e la Messa a cui seguirà un pranzo comunitario». A San Salvario l’8 dicembre dopo la Messa alle 11.30 a Ss. Pietro e Paolo segue il cerchio mariano in largo Saluzzo, mentre dalle 16 alle 18 sono in programma giochi per tutti presso l’oratorio San Luigi (via Ormea 4).

Emanuele CARRÈ

Movimento Giovanile Salesiano: “Inseguendo il sogno di don Bosco” – Vita diocesana pinerolese

Il free press cattolico della diocesi di Pinerolo “Vita diocesana pinerolese” dedica un articolo all’avvio dell’anno pastorale 2021/22 e in particolare al Movimento Giovanile Salesiano in merito al cammino triennale di preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Di seguito l’articolo.

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Inseguendo il sogno di don Bosco

“In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati da san Francesco di Sales”

Don Rossano Sala

IL MOVIMENTO GIOVANILE Salesiano, attraverso un lavoro di coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un cammino triennale che si pone come obiettivo la preparazione al bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco. Siamo adesso nell’anno centrale del triennio che il MGS si è proposto di vivere.

Al cuore di questo cammino, che attinge ancora ispirazione dal sogno dei nove anni, si trovano alcune parole di Maria che invitano Giovannino Bosco a lavorare sul suo carattere, ad assumere una personalità tanto tenera quanto solida: «Renditi umile, forte e robusto». Questo sogno, come si può leggere nel quaderno di lavoro del MGS per il 2021/2022, «per la sua importanza nella vita e nella missione del santo dei giovani possiamo senza dubbio definirlo una vera e propria “annunciazione salesiana”».

Il sogno della missione salesiana va costruito, non si può improvvisare: ecco perché l’hashtag di quest’anno è #MakeTheDream.

E verrà scandito da due verbi fondamentali dell’identità cristiana: Amare e Chiamare. Durante tutte le attività verrà richiamato l’accompagnamento di san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile. Il 28 dicembre 2022 infatti ricorreranno i quattrocento anni della morte del santo a cui don Bosco fin dall’inizio si ispirò per incominciare la propria opera educativa.

Riscoprire alcuni tratti della ricchezza del Dottore dell’amore diventa quindi un piacevole dovere. Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, il MGS mette a disposizione una serie di materiali utili su più fronti: il nuovo logo del tema pastorale 2021-2022; il Calendario in formato poster; il Quaderno di lavoro MGS 2021/2022 a cura di don Rossano Sala.

AMATI E CHIAMATI

Il Quaderno di lavoro MGS 2021-2022 è frutto del prezioso lavoro condotto da don Rossano Sala che ha saputo integrare l’apporto della Segreteria MGS e il contributo di diversi Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrici ed educatori. Si tratta di un lavoro indirizzato non solo ai giovani, ma alle Comunità Educative Pastorali per la “formazione alla missione”.

I destinatari sono: giovani, animatori, educatori, catechisti, Salesiani di don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, membri a diverso titolo della Famiglia Salesiana, docenti, insegnanti e formatori, sacerdoti, consacrati, laici e laiche impegnati nella pastorale giovanile. Nell’introduzione del Quaderno possiamo leggere come

«Lo scorso anno pastorale 2020-21 ci siamo immersi “nel cuore del mondo“.La tematica era incentrata sul mondo in cui siamo chiamati a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu chiamato a essere nel centro del cortile, anche noi ci siamo sentiti chiamati a vivere la nostra esistenza nel cuore del nostro tempo, e a essere proprio lì lievito, sale, luce.#LiveTheDream era l’hashtag proposto per quell’anno pastorale; la cittadinanza responsabile era invece l’obiettivo fondamentale proposto, seguendo l’indicazione per cui è proprio perché cerchiamo di essere buoni cristiani che diventiamo cittadini partecipi, responsabili e proattivi. Arriviamo ora all’anno centrale del triennio che ci stiamo proponendo di vivere […] In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati in maniera speciale da san Francesco di Sales, maestro di vita cristiana e di spiritualità giovanile».

 

“Siamo noi Don Bosco”, da oggi l’intero album su Spotify, iniziativa di Salesiani per il sociale con la IME

In occasione del periodo estivo in cui oratori, centri giovanili, comunità educative, vivono in tutta Italia diverse esperienze ricreative e di svago, Salesiani per il sociale APS in collaborazione con l’ufficio Comunicazione sociale dei Salesiani dell’Italia meridionale, rende disponibile sulla piattaforma di streaming musicale Spotify l’intero album “Siamo noi Don Bosco”.

Un progetto musicale nato nel 2015 dai giovani dell’Ispettoria salesiana meridionale che, in occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco, hanno voluto reinterpretare in chiave moderna alcuni brani della tradizione salesiana. Un viaggio continuato in questi anni e diventata colonna sonora di estati ragazzi, campi scuola e ritiri spirituali, grazie al mix di generi musicali adottati (il pop, il blues, il reggae, la bossa nova, il rock) nel ri-arrangiamento dei brani storici come “Verdi le tue valli” a quelli più contemporanei come “Basta che siate giovani”.

A 6 anni dalla pubblicazione di “Siamo noi Don Bosco”, Salesiani per il sociale APS rende fruibili gratuitamente tutti i brani dell’album sulla piattaforma di streaming Spotify, tra le più utilizzate dagli utenti che ascoltano musica online. Le nove tracce sono accompagnate anche dall’inedito “You’re in me, Don Bosco”, l’inno del bicentenario adattato in lingua inglese.

Per Don Bosco la musica è un canale comunicativo ed educativo privilegiato, tanto da affermare che «un oratorio senza musica è un corpo senza anima». La musica è anima, è vita, è fantasia, la musica è giovane. Ed è mezzo per stringere relazioni anche con quei giovani che dalla vita hanno avuto di meno e che Salesiani per il sociale APS , grazie ai suoi 116 enti associati, raggiunge ogni anno, garantendo loro accoglienza, educazione, formazione e inserimento lavorativo. Nel 2020, l’anno del Covid19, sono stati oltre 150 gli interventi educativi realizzati in tutta Italia, attraverso i quali l’associazione ha raggiunto 97.740 minori e giovani in situazioni di vulnerabilità sociale, povertà materiale e educativa, insieme alle loro famiglie.

Energia, professionalità, amore per Don Bosco, sono gli ingredienti che hanno dato vita a questo progetto musicale realizzato dai giovani del Movimento Giovanile Salesiano, e sono gli stessi valori che ogni giorno mettono in pratica gli educatori, operatori, professionisti e volontari che operano all’interno della rete di Salesiani per il sociale APS. Con un’unica missione: garantire a tutti i bambini e giovani, stessi diritti e stesse opportunità.

Campi Estivi 2021 – Scuola Don Bosco Cumiana

Trascorse tre settimane dall’inizio dei Campi Estivi 2021 della Scuola Don Bosco Cumiana si riportano i ringraziamenti ai partecipanti e agli animatori insieme ad una piccola selezione di foto.

Sono trascorse tre intense settimane di giochi e attività! I ragazzi del Campo dell’Amicizia, il gruppo del Summer Camp e i numerosi allievi di Estate con noi hanno animato i cortili della scuola in queste calde giornate: hanno riso, hanno giocato, hanno fatto nuove amicizie e hanno scoperto (o riscoperto) l’importanza dei “cortili per Don Bosco”. Grazie a tutti quelli che hanno partecipato e un grazie speciale agli animatori!

Cinzia Curletti: insegnante del corso di inglese online attivato per la Syria

Diversi docenti si sono offerti volontari nell’insegnare, arricchire e potenziare il livello di lingua inglese di alcune decine di ragazzi di Damasco, secondo il progetto realizzato dall’Animazione Missionaria Ispettoriale. Di seguito alcune riflessioni proposte da Cinzia Curletti, una delle insegnanti del corso di inglese online attivato per la Syria.
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Da due settimane ho iniziato il corso di inglese come volontaria con un gruppo di studenti siriani. Già dai primi contatti via WhatsApp i partecipanti si sono dimostrati attenti e disponibili. Il gruppo è composto di sei persone, ma finora ne ho conosciute soltanto cinque, quattro ragazze e un ragazzo.

Le nostre lezioni hanno luogo il martedì mattina sulla piattaforma Meet. E qui cominciano i problemi, perché a Damasco le cose non vanno come a Torino. Noi qui ci lamentiamo se perdiamo la connessione per qualche secondo, mentre lì mi raccontano che l’elettricità se ne va ogni tre ore ed è così ogni giorno.

Questi ragazzi sono studenti universitari (a parte una delle ragazze che frequenta l’ultimo anno di liceo) e lavorano come insegnanti presso il centro Don Bosco. Alcuni le lezioni le fanno lì, tutti insieme. È molto bello vederli insieme… senza mascherine, devo dire. Quando ho chiesto loro il perché, mi hanno detto che in Siria non si usano le mascherine e che l’unica chiusura per il Covid è stata quella degli ospedali!

Riescono a sorridere di cose serissime e molto tristi, mi trasmettono una grandissima voglia di aiutarli.

Le lezioni sono davvero divertenti. I ragazzi hanno un ottimo livello e partecipano molto, connessione permettendo.

Le conversazioni sono diverse da quelle a cui sono abituata. Non esiste il “sei stata al ristorante?”, o “cosa farai nelle vacanze?”. Per noi è così adesso a causa del Covid, altrimenti nel corso delle attività comunicative si parlerebbe di weekend, vacanze, viaggi. Loro, invece, mi dicono che al mare non ci possono andare, perché ci sono i posti di blocco, e al ristorante nemmeno perché non hanno i soldi.

Ciononostante, sono allegri, specialmente le ragazze, e mi raccontano dei loro amici e delle loro famiglie. Mi hanno persino fatto fare un “tour” del centro, del quale sono molte fiere, con la videocamera del cellulare.

In tutti loro c’è un solo sogno: quello di andarsene. Chi in Europa, chi in America o Australia. Ovviamente, la scelta dell’inglese deriva da questo. Al momento stiamo lavorando su grammatica e vocabolario, e devo dire che la partecipazione è ottima.

Spero di poterli aiutare a raggiungere i loro obiettivi, che siano in Siria o ovunque nel mondo.

Cinzia Curletti

Mandato Missionario 2021 – Animazione Missionaria

Di seguito il Mandato Missionario 2021 di sabato 22 maggio.

“Confidate ogni cosa in Gesù Eucaristico e Maria Ausiliatrice, e vedrete cosa sono i miracoli”

Don Bosco

Sotto il manto di Maria, nella novena della Pentecoste e della festa di Maria Ausiliatrice, i ragazzi dell’Animazione Missionaria 2021 hanno risposto “eccomi” al Mandato Missionario.

Con sabato scorso si è concluso il percorso di preparazione all’esperienza di missione, che porterà i 20 ragazzi della nostra Ispettoria a Torre Annunziata e in Lituania (Vilnius e Telšiai).

La giornata dedicata alla “vita di gruppo in missione” è culminata proprio con il Mandato, il cui significato risiede nella convinzione che siamo mandati ad annunciare il Vangelo con la nostra vita e le nostre opere, senza scegliere dove e con chi andare. L’affidamento al progetto di Dio si impara giorno dopo giorno guardando con amore e devozione a Maria, colei che si è lasciata guidare da Dio diventando la Mamma di Gesù.

In modi diversi, durante questa giornata speciale, l’ispettrice delle FMA, Suor Emma, e l’ispettore dei Salesiani, don Leonardo, sono stati presenti al fianco dei giovani partenti.

Suor Emma, in collegamento su Zoom, ha ricordato che missione non è volontariato, perché è preceduta da un mandato: non si va a portare sé stessi, ma si parte perché Gesù manda ad essere segni, piccoli e importanti, dell’Amore di Dio, ad accogliere il dono e portarlo ad altri.

Don Leonardo ha celebrato l’Eucarestia in cui i ragazzi hanno ricevuto il crocifisso missionario e hanno riposto nelle mani della mamma del Cielo la loro volontà di fare della loro vita un capolavoro di Dio.

Consapevoli del fatto che la forza del gruppo sia più grande della somma delle capacità dei singoli, il ritrovarsi tutti insieme dopo tanto tempo ha incrementato in loro il desiderio di conoscersi sempre più in profondità al fine di fare, nella concretezza, qualcosa di grande insieme. Il cristiano, d’altronde, è uno che lavora sempre al plurale, e la vita di Don Bosco ne è la conferma.

Le due persone che i ragazzi hanno potuto invitare (per via delle norme Covid) sono state il segno di una realtà che li circonda e che li ha accompagnati con la preghiera e con le intenzioni in questo percorso, e che farà lo stesso nel tempo che i giovani passeranno in terra di missione.

Il mandato ha segnato la fine di un capitolo ma anche l’inizio di una storia da vivere con una consapevolezza nuova: si parte non perché si abbia capito tutto, ma per capire meglio la realtà che ci circonda e scoprirci dentro il disegno di Amore di Dio.

 

 

Lituania Vilnus-Telsiai

– Don Fabio Mamino
– Don Alessandro Basso
– Ch. Vytautas Markunas
– Federico Luciano
– Simona Cavallo
– Matteo Riberi
– Arianna Colombino
– Elisa Russo
– Camilla Lucchesi
– Silvia Mandina

Torre Annunziata presso i Salesiani di Don Bosco

– Don Alessandro Botalla
– Ch. Marco Cazzato
– Alessandro Bolfo
– Alessandro Cutrupi
– Josè Luis Zorilla
– Chiara Corazza
– Eleonora Cafasso
– Fede Laurent
– Sara Boccaccio

Torre Annunziata presso le Figlie di Maria Ausiliatrice

– Suor Cristina Stara
– Erica Rao
– Giulia Meucci
– Anna de Gennaro
– Lisa Strumia
– Carola Poggio
– Cecilia Vergnano