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Salesiani San Paolo: Una nuova “casa” per contrastare la povertà e la solitudine!

La testata giornalistica online Altra Voce dedica un articolo all’inaugurazione dell’Accoglienza Residenziale dell’Opera Salesiana San Paolo avvenuta sabato 1 febbraio. Di seguito l’articolo pubblicato, a cura di Alessandro Ritella.

TORINO: Una nuova “casa” per contrastare la povertà e la solitudine!

Sabato 1 febbraio, nel contesto della Festa di san Giovanni Bosco, i salesiani di borgo San Paolo, assieme ai superiori provinciali, hanno inaugurato la residenza temporanea per ragazzi maggiorenni, Housing sociale, e i nuovi locali del Centro Ascolto – Caritas, esistente già da molti anni. Il progetto, denominato “Questa è la mia casa“, si inserisce all’interno di un fitto programma di impegno sociale che i salesiani in questo particolare e importante quartiere di Torino svolgono. In questo caso si è voluta porre l’attenzione soprattutto su due bisogni sempre più all’ordine del giorno nel mondo di oggi: da una parte le povertà del territorio con la presenza del Centro Ascolto che, sempre con grande attenzione e generosità, è attivo nell’assistenza e nella cura dei meno abbienti e i cui volontari si prestano al servizio in molte occasioni quali possono essere la raccolta alimentare nei supermercati o la raccolta di medicinali nelle farmacie della zona. Dall’altra invece uno sguardo attento ai giovani, quelli più deboli, che, sempre più spesso, si ritrovano soli in una società che è molto cambiata.

I salesiani, ormai tre anni fa, oltre all’attività parrocchiale e oratoriana, hanno inaugurato una Comunità per Minori Stranieri non accompagnati dentro al progetto “Casa che accoglie“, che da tempo ospita, cresce e forma fino a 12 giovani minorenni accompagnati dall’Ufficio Minori Stranieri di Torino, che vivono insieme alla comunità e vengono aiutati per il conseguimento della licenza media, cercando anche di far proseguire gli studi – tempi di permanenza permettendo – in modo che abbiano capacità professionali come ristorazione o meccanica.
Si cerca inoltre di dare loro lo spazio per attività di tempo libero e sport, sia nell’oratorio salesiano che fuori. Insomma un progetto che ha dato e dà modo a salesiani, educatori e volontari della parrocchia la possibilità di confrontarsi con una realtà diversa, che ha centrato il punto sulle povertà dei giovani e che smonta giorno dopo giorno la solita retorica antimigratoria e dell’odio.

Sabato si è aperto lo spazio in cui questi giovani inizieranno ad affacciarsi alla società che li ospita e condivideranno la loro routine assieme a persone con storie ancora diverse da quelle che hanno incontrato e in cui lo scambio interculturale sarà ancora più interessante. Il nuovo housing sociale, infatti, potrà ospitare, oltre a quei giovani che, raggiungendo la maggiore età, concludono il loro percorso nella “Casa che accoglie” e stanno cercando ancora una soluzione di indipendenza, anche altri giovani come studenti fuori sede e altri.

Il progetto è stato dunque lungamente pensato e realizzato con l’aiuto di tanti parrocchiani e in particolare di un benefattore che ha voluto rimanere nell’anonimato.

Come è stato ricordato sabato anche dall’ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, quella del San Paolo non è la prima esperienza di housing sociale che i salesiani a Torino aprono; infatti pochi mesi fa in zona San Salvario ne è stata inaugurata una e da alcuni anni ne è attiva un’altra in zona Mirafiori presso l’istituto Agnelli.

Alessandro Ritella

Istituto Cagliero Ivrea: festa di don Bosco 2020

Domenica 26 gennaio, i Salesiano dell’Istituto Missionario Salesiano “Card. Cagliero” di Ivrea hanno festeggiato la ricorrenza di San Giovanni Bosco con  la S. Messa presieduta da Mons. Edoardo Cerrato e tante altre attività e iniziative per i ragazzi della scuola e i loro genitori. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

UN GRANDE DON BOSCO AL “CAGLIERO” DI IVREA

Domenica 26 gennaio è stata festa grande ad Ivrea per commemorare Don Bosco, “padre e maestro dei giovani”, fondatore dei Salesiani che sono presenti in città da più di 125 anni, impegnati al “Card. Cagliero” in azione didattico-educativa per i ragazzi e le ragazze del Canavese.

In questa giornata avremmo voluto festeggiare anche i 103 anni del nostro Don Nicola Faletti, proprio nel giorno del suo compleanno. Il “don Bosco del Canavese”, così era da tutti conosciuto questo instancabile salesiano, ha invece deciso di fare festa nel cielo dei Santi appena qualche giorno prima del fatidico appuntamento.

Si è dunque iniziato con la S. Messa celebrata in Duomo da Mons. Edoardo Cerrato, con la presenza davvero numerosa di allievi, genitori, ex-allievi ed amici del Santo.

Una celebrazione sentita e partecipata, animata dal coro degli allievi e insegnanti della scuola, punteggiata dalle parole di Mons. Edoardo che ha ricordato come l’intuizione di Don Bosco di scommettere sulle potenzialità, a volte nascoste, dei giovani abbia conquistato il mondo intero, a dispetto di tendenze refrattarie alla novità liberatrice del messaggio evangelico.

Al termine della celebrazione, il direttore del “Cagliero” ha ricordato come proprio in un freddo 26 gennaio, ma del lontano 1854, quattro ragazzi di 17 anni si erano riuniti con Don Bosco e avevano deciso di spendere la loro vita per “fare esercizio pratico di carità verso il prossimo”. In quella gelida sera torinese nacquero i Salesiani, una Congregazione per i giovani fondata da giovanissimi.

Sulla scia di questo impegno nella Chiesa e nel sociale prese vita anche l’Associazione dei Salesiani Cooperatori, amici dell’opera di San Giovanni Bosco, impegnati anch’essi nel diffondere il carisma salesiano.

Proprio per continuare questo prezioso lavoro, i Salesiani Cooperatori di Ivrea di oggi hanno concluso la celebrazione in Duomo rinnovando la loro promessa di fedeltà al sogno realizzabile di Don Bosco santo.

La festa si è poi trasferita sulla splendida collina dell’Istituto dove gli alunni e i loro genitori si sono ritrovati nelle classi per condividere un fantasmagorico pranzo della festa.

Gran finale con il botto: lo spettacolo “Don Bosco’s God Talent”. Sul palco del teatro troppo piccolo per l’occasione si sono avvicendati gli allievi di tutte le classi delle elementari e delle medie per fare emozionare genitori, zie e nonni con canti, balli e “sketch” nella più genuina tradizione salesiana. Che, in buona sostanza, ci vuole ricordare che sul palco della vita ognuno di noi può avere una sua parte importante, anche se apparentemente piccola e marginale.

Sale Cuneo – Carnevale dei ragazzi 2020: una festa a suon di musica!

Si riporta la notizia dell’attività di Carnevale, organizzata dai salesiani di Cuneo, che si svolgerà domenica 23 febbraio. Ecco tutte le informazioni.

Sono aperte le iscrizioni per partecipare con i Sale alla quarantunesima edizione del Carnevale dei Ragazzi. Ecco qui tutte le informazioni:

Quando?

Domenica 23 febbraio

Programma della giornata

10.30 Messa (a seguire balli e allegria in cortile)

12.00 pranzo (l’oratorio prepara la pasta, ognuno si porta il resto da casa)

12.45 indossiamo i costumi e ci prepariamo

13.30 partenza dall’oratorio

Dove mi posso iscrivere?

Nella segreteria dell’oratorio, entro domenica 16 febbraio (è molto importante: si prendono le misure per il costume!)

Quanto costa?

5 €, che comprendono il costume e la pasta che sarà offerta per il pranzo della domenica

Attenzione: in sfilata non sono ammessi bambini o adulti senza costume.

Quindi, cosa aspettate?

CARNEVALE FA SEMPRE RIMA CON SALE!

Sale Cuneo – Gennaio Salesiano e messa di don Bosco

Arriva anche dai Salesiani di Cuneo, il racconto della giornata di festa per don Bosco ed una sintesi della attività che si sono svolte durante il mese di gennaio. Buona lettura!

Il gennaio salesiano 2020 è ormai alle spalle, ma sono forti le emozioni e gli stimoli che abbiamo ricevuto grazie alle interessanti testimonianze di Mauro Berruto, Johnny Dotti, don Enrico Stasi e don Mauro Mergola. Ognuno di loro ci ha aiutato ad apprezzare un aspetto del carisma di don Bosco e ci ha stimolato a rafforzare la nostra testimonianza ad essere buoni cristiani e onesti cittadini per essere felici nel tempo e per l’eternità. Nel link che trovate in fondo all’articolo, potrete scorrere le foto di tutti questi appuntamenti.

Mauro Berruto ci ha condotto in un viaggio in cui abbiamo visto Jury Chechi sfidare Yves Klein oppure Muhammad Ali e Kostantinos Kavafis comporre poesie, perché atleti, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra: uno spazio in cui ogni individuo può esprimere il proprio talento e costruire il proprio personale capolavoro; un viaggio pieno di emozioni verso “Itaca”, meta di chi sogna di vincere una medaglia, di dipingere un’opera d’arte, conquistare una quota di mercato oppure, semplicemente, di poter dare il meglio di sé in ogni occasione.

Johnny Dotti ci ha stimolato, a partire dalla sua esperienza e dalle sue scelte di vita, a rileggere il nostro ruolo in quanto battezzati nel mondo (ma non “del mondo”!), ricordandoci che l’educazione è uno dei pochi spazi di umanità rimasti, ed è evidente che se le persone non si daranno una mano a riconquistarlo, digitale e tecnologia lo occuperanno e si porteranno via tutto il tempo di significato dei nostri figli.

Domenica 26 gennaio abbiamo celebrato solennemente la festa di San Giovanni Bosco con la Santa Messa delle 10,30 presieduta dal nostro Ispettore don Enrico Stasi. A breve scadrà il suo mandato, lo ringraziamo per questi anni di servizio come padre di tutti i salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta e per il bene speciale che ha voluto alla comunità di Cuneo.

Infine, venerdì 31 gennaio, festa liturgica di San Giovanni Bosco, dopo un assaggio (anzi, più di uno!) della ormai famosa “pastorale gastronomica” messa in atto nella tradizionale cena dei collaboratori, il nostro direttore e parroco don Mauro ci ha aiutato a rileggere, traendo spunto dalle parole del Rettor Maggiore e dalla sua decennale esperienza torinese, come qui ed ora don Bosco sia più che mai attuale, suggerendo alcune linee operative perché i suoi sogni possano diventare realtà di bene per i giovani cuneesi.

Lituania – Don Bosco ritorna anche a Telšiai

Arriva da Telšiai (Lituania) la notizia della celebrazione della festa di don Bosco insieme ad un breve racconto di quelle che sono le attività in corso nelle case salesiane lituane.

Che ne dite, cari amici, se facciamo sentire anche noi la nostra voce, noi fratelli più lontani, ma non fuori casa?

Vi comunichiamo innanzitutto la nostra gioia per il recente arrivo dei due giovani missionari d. Oliver e d. Alexis, ai quali si aggiungerà a breve d. Hermann. In questo modo la nostra comunità (seppur non ancora canonicamente eretta) rappresenta tutti i continenti: Europa (Piercarlo e d. Rino), Asia (d. Oliver, Filippine), America (d. Alexis, Argentina) e Africa (d. Hermann, Ruanda).

Anche noi abbiamo celebrato la festa di don Bosco e ci pare di aver suscitato interesse tra i giovani ed entusiasmo tra educatori e fedeli. Pensate che l’urna di don Bosco è giunta in questa città e nella scuola in cui ora lavoriamo ben prima del nostro arrivo. Era il 13-15 marzo 2014: una festosa processione di oltre 600 giovani, preceduta dalla banda musicale di 50 giovani suonatori, è sfilata dalla scuola alla cattedrale, dove è entrata al suono di “Giù dai colli”.

Anche in questo mese il nome di don Bosco è risuonato festosamente nella città di Telsiai e in particolare nella scuola Borisevicius e nella parrocchia dell’Assunta, l’unica in tutta la diocesi ad avere un altare dedicato al padre e maestro dei giovani. Tra le iniziative più coinvolgenti e incisive c’è stata la testimonianza di un oratoriano di Volpiano, ormai affermato chef e volto noto della televisione lituana, che ha trasmesso ai giovani del liceo la passione e l’importanza dell’oratorio salesiano nella sua (e per la loro) vita. Il culmine dei festeggiamenti si è raggiunto con la conclusione solenne della novena dedicata a don Bosco proprio nella parrocchia dell’Assunta, in cui ci è stata data ampia possibilità di far appassionare al carisma del santo di giovani.

Crediamo che don Bosco stesso abbia preparato l’ingresso dei suoi figli in questa città, capitale della Samogizia, regione nord-occidentale della Lituania e ultima terra d’Europa a ricevere il battesimo. Per questo speriamo che qui abbia presto inizio una primavera per la nostra missione tra i giovani.

La nostra presenza è attiva principalmente in una scuola statale d’indirizzo cattolico, che comprende l’intero ciclo scolastico, dalle elementari alla maturità, con un totale di 630 allievi e di 56 docenti alla maturità, con un totale di 630 allievi e di 56 docenti. Qui il lavoro di animazione è ampio e promettente. Ad esso si aggiunge quello pastorale in parrocchia e sul territorio e, in prospettiva, quello oratoriano.

Questo breve flash ci faccia sentire vicinanza e solidarietà: condividiamo spirito e ideali e tutto questo per il bene dei giovani.

Ai salesiani di Bra festa di don Bosco – Sabato 1 febbraio

Un significativo successo, sabato 1 febbraio presso i locali della Mostra 60 anni di Salesiani a Bra alla Novella, per la Festa in onore di San Giovanni Bosco. Dopo il saluto del Direttore della Casa Salesiana di Bra don Alessandro Borsello, che ha ricordato metaforicamente quanto sia importante per la guida di un auto freno ed acceleratore, ma più acceleratore, si è passato consegna degli attestati del Corso Ifts Tecnico Trasfertista.

Dei quarantotto formati in due anni erano presenti 21 ex allievi, molti degli assenti si trovavano in trasferta, a cui è stato consegnato l’attestato di Tecnico Superiore dall’ing. Carlo Gai, dal Direttore Regionale al lavoro e formazione Arturo Faggio assieme alla dottoressa Ivana Morando responsabile del procedimento IFTS. E’ poi iniziata la Tavola Rotonda “Quale futuro per l’educazione e la formazione dei giovani sullo stile Salesiano”.

A moderare gli interventi Fabrizio Berta, Direttore Cnosfap Rebaudengo e Presidente Fondazione Agroalimentare per il Piemonte. Mariano Costamagna, Vice Presidente Confindustria Cuneo, ha ricordato l’importanza dei valori tramandati da don Bosco. Daniela Balestra, Vice Presidente Confartigianato Cuneo, ha ribadito la valenza della sinergia tra le varie componenti, dai giovani, alla formazione, alle imprese sino alle istituzioni. Lucilla Ciravegna Assessore Politiche del Lavoro, Formazione Professionale Comune di Bra ha affermato:

“Ricordo i venti anni di lavoro che abbiamo trascorso ad orientare in contrasto alla dispersione scolastica. Penso sia importante aiutare i giovani a definirsi un progetto professionale di vita e lavorativo. Una delle difficoltà più grandi che vediamo come Centro per l’impego è quella che quando chiedi ai giovani “ cosa vuoi fare?”, rispondono di tutto. Questo crea debolezza e maggiore facilità all’espulsione dal mondo del lavoro perché fragili ”.

Carlo Gai Presidente di Gai Spa ha segnalato la costante necessità da parte della aziende di trovare giovani da inserire nei propri organici, giovani che abbiano condiviso uno stile educativo come quello proposto dalla scuola salesiana. Occorre ottimismo ha dichiarato l’ing. Gai e proseguire in tempi certi sulla strada intrapresa col corso tecnico trasfertista.

“ Ringraziamo – ha commentato Arturo Faggio Direttore Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro – per questa iniziativa. Siamo in un contesto di forti trasformazioni. Servirebbe sempre più formazione e siamo in una fase in cui la formazione è un soggetto sempre più debole che, rispetto alle problematiche della trasformazione e all’innovazione, rischia di essere lasciato ai margini. Tutti assieme, imprese, chi fa formazione, Fondazioni bancarie, amministrazioni, il ritrovarsi penso sia un elemento importantissimo. In provincia di Cuneo c’è una rete, una capacità di informazione sui problemi e di volontà di soluzione che da altre parti è più difficile da realizzare.”

A chiudere la mattinata la consegna all’officina Piumatti &Vezza dell’attestato di amicizia al centro di Formazione dei Salesiani di Bra a cui è seguita la consegna delle borse di studio ad un allievo dei cinque settori professionali meccanica industriale, meccanica auto, acconciatura, panificazione e termoidraulica. In chiusura l’intervento di Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC, che ha apprezzato molto l’incontro è ha incitato i presenti a proseguire sui ragionamenti discussi nella mattinata.

Ultimo intervento quello del sindaco Gianni Fogliato che ha immaginato lo spazio della Novella come luogo comune per i giovani dando il là a futuri ragionamenti per una collaborazione a trecentosessanta gradi.

Franco Burdese

Inaugurazione della Cappella del Buon Pastore

Domenica 2 febbraio è stata inaugurata la Cappella del Buon Pastore presso l’oratorio salesiano di Valdocco. La Cappella prende questo nome proprio perché il tema principale con cui è affrescata: Gesù Buon Pastore.

Numerose le persone presenti all’inaugurazione. Tra queste, don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, che ha così espresso la sua gratitudine a don Jacek, incaricato dell’oratorio di Valdocco:

Ringrazio don Jacek che ha voluto rinnovare questo ambiente, renderlo bello. Perché la bellezza apre il nostro cuore a Dio.

Queste invece le parole di don Jacek riguardo alla Cappella:

Per chi frequenta l’oratorio di Valdocco, la Cappella è un dono e un impegno.

Il Buon Pastore, anzitutto, conosce le sue pecore. È bello soffermarci su questa qualità: secondo il linguaggio biblico, conoscere è molto più di un semplice acquisire e gestire delle informazioni. La conoscenza comporta lo stare assieme e il condividere. A imitazione di Cristo, ogni salesiano e animatore, ogni allenatore e catechista deve contraddistinguersi per queste virtù: la vicinanza e la pazienza, l’ascolto e il sostegno, la fermezza e la dolcezza, l’attenzione ai piccoli e agli ultimi, l’ottimismo e la dedizione.

Nelle parole di Gesù, scritte al centro della cappella, vi è un’altra caratteristica che deve avere ogni pastore quella di un amore responsabile che imita Gesù, il Buon Pastore per eccellenza: Lui offre la via per i suoi discepoli. A partire da don Bosco stesso, così hanno fatto i salesiani e i loro collaboratori passati in questo oratorio, sulle parole di Gesù:

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.”
(Gv 13, 15)

Come non cogliere nell’esempio di Cristo l’invito a saper amare le persone con cui si viene a contatto, i destinatari e i compagni del nostro servizio? Gesù ci insegna ad avere una dedizione sincera e un’attenzione costante verso le persone che frequentiamo.

La regola fondamentale è sempre la stessa: trattare l’uomo come un fine e mai come un mezzo. Se si riflette bene, solo su questa basa un oratorio può funzionare veramente. È un cammino certamente non facile, specie se contestualizzato con altre culture e religioni, ma è l’unico che conduca a quella solidarietà vera che deve contraddistinguere le comunità dove legge fondamentale è l’amore, la divina carità.

Don Jacek Jankosz

Per scoprire meglio la Cappella del Buon Pastore, clicca qui:

Festa di don Bosco a San Salvario: tra passato e futuro

Si riporta la notizia proveniente dalla casa salesiana di San Salvario di Torino, con il racconto della giornata di festa della comunità di domenica 2 febbraio. Ecco il racconto della giornata:

 

“Io abbozzo, voi stenderete i colori”

è questo augurio di don Bosco che ha accompagnato la festa della comunità di ieri. La festa è iniziata con la celebrazione della S. Messa nella chiesa San Giovanni Evangelista durante la quale don Claudio ha ricordato come Maria cammina e ci accompagna sempre per le vie del nostro quartiere.

Al termine della celebrazione nel cortile di via Madama è stato offerto un buffet e tre stand hanno coinvolto i partecipanti: le foto di un tempo degli ex-allievi e oratoriani hanno raccontato “chi eravamo”, “chi siamo oggi” consisteva in giochi preparati dai giovani dell’oratorio e infine “guardando verso il futuro” invitava le persone ad immaginare il proprio impegno nella Casa nei prossimi anni.

A seguire il pranzo con oltre 170 persone è stato occasione di condivisione e di famiglia. Un grazie speciale va a Clelia, che insieme al marito e due amici, hanno preparato un pasto delizioso per tutti: polenta, spezzatino, pasta al forno e arrosto! E non possiamo dimenticarci di Fatima e Hisham che hanno creato una favolosa torta a forma di stella per l’occasione.

A conclusione della festa è stata organizzata una grande tombolata a premi per tutti!

Grazie a tutti coloro che hanno aiutato e partecipato, ma grazie in particolare a don Bosco, che ha reso possibile tutto questo, e molto altro, per le via di San Salvario!

Salesiani Vercelli – Le molte attività con la festa di don Bosco!

In occasione della festa di don Bosco, l’Istituto dei salesiani di Vercelli con il Cnos-Fap e la parrocchia, ha celebrato una serie di eventi quali:

  • la cerimonia delle qualifiche e dei diplomi professionali agli allievi del passato anno formativo;
  • l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro DG MORI a cura dell’Arcivescovo di Vercelli – Mons. Marco Arnolfo;
  • e, per concludere i festeggiamenti, una solenne Messa presieduta dal Parroco don Augusto Scavarda presso la chiesa dei salesiani Belvedere con un gioco di luci organizzato dagli allievi del Cnos-Fap guidati dal formatore Flavio Ardissone.

Ecco qui dei link utili per approfondire le notizie:

 

 

Oratorio San Paolo: inaugurata la nuova “Accoglienza residenziale”

Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio scorso, presso l’Oratorio Salesiano di Torino San Paolo, in via Luserna di Rorà 16, si è tenuta l’inaugurazione della Accoglienza residenziale temporanea per giovani maggiorenni e dei nuovi locali Caritas.

Il progetto di Accoglienza è stato realizzato dai salesiani dell’opera con il contributo offerto da un benefattore ed ha lo scopo di offrire uno soluzione a quei giovani universitari o lavoratori, neo maggiorenni italiani e stranieri, che necessitano, nel loro cammino di indipendenza, di una residenza temporanea con la formula dell’housing sociale.

Gli spazi che verranno inaugurati e che hanno beneficiato dell’intervento di ristrutturazione comprendono i locali della Caritas siti all’interno dell’opera ed un appartamento contiguo che ospiterà fino a 7 giovani.

Il saluto a tutti i presenti che hanno voluto prendere parte all’inaugurazione nella giornata di sabato scorso – oltre 100 persone – è stato da parte di don Alberto Lagostina, direttore della Casa Salesiana di San Paolo.

Presente all’evento anche l’Assessore Sonia Schellino, Vice sindaco della città di Torino, la quale si è complimentata del progetto realizzato poiché rappresenta un valido contributo offerto alla collettività e allo stesso tempo un aiuto concreto per le categorie più fragili.

La parola è poi passata al Presidente della Circoscrizione 3 del Comune di Torino, Francesca Troise, la quale ha mostrato molta soddisfazione in merito alla collaborazione che da anni intercorre con la realtà salesiana di San Paolo.

Infine, la parola all’Ispettore ICP, don Enrico Stasi, il quale ha voluto sottolineare la bellezza di questa nuova esperienza, affermando quanto rappresenti una nuova prospettiva per tutti i salesiani del Piemonte che vogliano sostenere quei giovani orientati ad esperienze di coabitazione, di servizio e di crescita condivisa.

L’inaugurazione si è poi conclusa con il tradizionale taglio del nastro, la visita agli ambienti e un momento conviviale offerto alla comunità con il buffet preparato dal Gruppo Mamme dell’Oratorio salesiano.

Rivivi l’evento