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Housing sociale della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli

La Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino – San Salvario – destinata a diventare una casa di ospitalità per giovani immigrati ed italiani che abbiano il desiderio di vivere assieme, formare una comunità e costruire un progetto di autonomia nel lavoro e nello studio.

Queste le parole di don Mauro Mergola, parroco dell’opera salesiana San Luigi di Torino, per raccontare il progetto di Housing Sociale che partirà a breve nella struttura. Progetto nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo per social Housing, al quale appunto ha partecipato la parrocchia di Torino, ottenendo cosi un finanziamento per avviare i lavori. Con l’aiuto inoltre del CEIConferenza Episcopale Italiana – che ha coperto parte dei costi dei lavori legati alla struttura, questo progetto potrà realmente partire.

Sarà dedicata a tutti i giovani di sesso maschile dai 18 ai 39 che hanno il desiderio di vivere in comunità aderendo a pieno al progetto.

Scopri di più sul progetto:

In attesa di avere le autorizzazioni del comune vi presentiamo la struttura dell'housing sociale della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli di via Saluzzo 25bis.Cerchiamo 18 piumini per letti singoliPentole per piastre ad induzione elettrica Partecipa anche tu.

Publiée par Santi Pietro e Paolo – Torino sur Dimanche 17 février 2019

 

 

Programma della festa di don Bosco nel quartiere San Salvario

Ecco la programmazione della festa di Don Bosco dal quartiere di San Salvario, Torino:

Domenica 03 febbraio tutti invitati per la festa di don Bosco. Sarà una giornata di festa per tutta la comunità e anche un momento di conoscenza. Il programma prevede alle ore 10,30 nella chiesa dell’Istituto San Giovanni Evangelista la santa Messa presieduta da don Enrico Stasi, superiore dei salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. A seguire, nel cortile interno dell’Istituto saranno allestiti dei banchetti informativi sulle attività dei vari ambienti, sotto il porticato sarà proposto un breve buffet. Segue per tutti gli iscritti il pranzo condiviso all’Oratorio San Luigi di via Ormea 4. Nel pomeriggio la festa continua con giochi per i più piccoli e la possibilità di una riflessione su tematiche educative per i genitori.

Parrocchia Santi Pietro e Paolo – Pranzo solidale di Natale

Il “Pranzo di Solidarietà” è un’iniziativa che da qualche anno vede collaborare insieme la Parrocchia Santi Pietro e Paolo e la Discoteca Club 84 a favore delle persone sole e povere del quartiere San Salvario. A Natale don Mauro Mergola, parroco della chiesa di Largo Saluzzo, insieme ad alcuni volontari ha organizzato l’evento di domenica 25 dicembre alle 12.30 nello spazio della Discoteca Club 84, di fronte al Castello del Valentino. Una ditta ha effettuato servizio di catering e regalato il pranzo a circa centocinquanta persone. Al pranzo sono seguiti giochi, musica, intrattenimento e tanto altro ancora.

Con il Pranzo di Solidarietà – spiega Don Mauro Mergola – vorremo andare in contro a tutte quelle persone che non avranno, il 25 dicembre, l’opportunità di avere un pasto caldo, e di festeggiare il Natale in un ambiente familiare. Quella del Pranzo di Solidarietà non è un’iniziativa legata solo al Natale ma è un’azione che nel quartiere di San Salvario si compie tutto l’anno. Il giorno di Natale tutte le mense saranno chiuse, poiché gran parte di queste sono gestite dai volontari che a Natale staranno con le loro famiglie. Con il Pranzo di Solidarietà si andrà dunque a integrare un servizio che le altre mense assicurano 364 giorni all’anno.

Don Bosco San Salvario

Di seguito il servizio del TGR-Piemonte girato per l’evento:

Cosa vuol dire “fare oratorio”? La testimonianza di Luigi

Al termine della sua esperienza come civilista presso l’oratorio San Luigi di Torino, ecco la testimonianza di Luigi innescata dalla domanda: “Cosa vuol dire per te fare oratorio?. Di seguito le sue parole.

Un anno esatto fa ho varcato per la prima volta la soglia del San Luigi e così ho iniziato la mia prima giornata di Servizio Civile. Vi posso assicurare che ricordo perfettamente quella giornata perché è stata una tragedia!

Era mercoledì, e si sa… mercoledì = Distribuzione!! Tutti gli altri, avendo già familiarità con il posto, sapevano esattamente cosa fare e sfrecciavano davanti a me che invece ero sempre nel posto sbagliato e per non intralciare il passaggio spostandomi schiacciavo il piede a qualcun altro.

Dopo questo primo impatto traumatico alcuni bambini iniziano a popolare il campetto e con Filippo decidiamo di avvicinarci a loro per scambiare due chiacchere. Lui, che già aveva fatto volontariato durante estate ragazzi, con un “Bella Bro!” gli allunga la mano e gli schiaccia un cinque con uno schiocco che rimbomba per tutto l’oratorio. Io per non essere da meno decido di fare lo stesso e mi becco un “pollo” clamoroso da Cristian e tutti gli altri scoppiano a ridere. Io nemmeno sapevo l’esistenza di questo giochino, ma capivo benissimo di esser stato fatto fesso da un bambino che a occhio e croce aveva 15 anni in meno di me. Rido a denti stretti e con la coda in mezzo alle gambe cerco qualcos’altro da fare.

Inutile dire che la prima settimana è stata un po’ tutta così. Mi muovevo in modo goffo e come un bambino che impara a camminare cadevo rimbalzando a terra. Per ogni necessità dovevo rompere le scatole a qualcuno che invece il suo lavoro la sapeva fare bene e viaggiava su altri ritmi.

Tutti i giorni tornavo a casa e mi ripromettevo che il giorno dopo avrei fatto meglio e che avrei saputo dimostrare di che pasta ero fatto veramente.

L’oratorio però non è l’ufficio, non è l’università né tanto meno il gruppo di colleghi con cui condivi dei progetti di studio. L’oratorio è sempre in movimento, è tutto in diretta e non puoi trovare un libro da leggere che ti spieghi con passaggi logici e sensati cosa si deve fare per avere un certo risultato. Era un treno in corsa e dovevo velocemente imparare a camminare per poi mettermi a correre e saltare su!

In questa corsa non ero solo. Ho avuto la compagnia di persone speciali che si sono dimostrate appassionate, grintose e fatte di una corazza robustissima. Persone in cui ho trovato vera amicizia e per le quali nutro profonda stima.

Ora sono a bordo di questo treno, e la verità è che non ho nemmeno più il fiatone per la corsa fatta. Mi sto godendo il viaggio e mi sono seduto accanto a ognuno di voi per conoscere le vostre storie, i vostri pensieri e le vostre qualità. Quello che ho capito è che per conoscere gli altri bisogna donarsi senza sconti e in questa maniera mostri te stesso nella maniera più limpida possibile. Quello che hai in cambio è affetto, fiducia e ammirazione. E tutto torna indietro amplificato e più intenso.

Il mio servizio civile è stato questo. Imparare a correre per poter salire sul treno e viaggiare insieme a voi. E se passa il controllore? Gli sbatto in faccia la tesserina del San Luigi e gli mostro la mia faccia da oratorio.

Grazie di tutto a tutti. Grazie a ognuno di voi per aver reso quest’anno di servizio civile un’esperienza indimenticabile e unico che in nessun modo potrò mai cancellare e che anzi porterò sempre dentro il mio cuore e sarò fiero di poter dire che è parte del mio modo di essere.

DonBoscoSanSalvario.it
Articolo su donboscosansalvario.it

Oratorio San Luigi – TV2000 con il giovane Ousmhan

Intervistato un giovane ragazzo dell’oratorio San Luigi di Torino, Ousmhan, , che ha parlato della sua esperienza di vita a Torino. Qui di seguito riportato l’articolo del centro.

All’Oratorio Salesiano San Luigi è stata accolta una troupe d i TV2000. Essa ha raccolto informazioni di immagini e interviste creando un servizio televisivo. Il giovane Ousmhan ha raccontato cosa vuol dire per un giovane straniero non accompagnato vivere e crescere da solo e incontrare finalmente qualcuno che si è interessato di lui. Oggi è impegnato per la Comunità dell’Oratorio Salesiano San Luigi nel Servizio di Estate ragazzi e nel progetto San Lunc. Ousmhan attraverso i suoi racconti e il suo esempio diventa un maestro di vita e di amore per la vita per tutti i nostri giovani.

 

 

 

Ritiro a Solomiac per gli animatori del San Luigi

Il 20 agosto una parte degli animatori della Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, insieme a due ragazzi del centro di accoglienza (MSNA) dell’oratorio San Luigi, ad un cuoco, a due educatrici e a don Mauro Mergola, sono andati a Solomiac. Un bellissimo paesino tra Ulzio e Cesana, dove si trova la casa alpina: qui hanno trascorso tre giorni all’insegna del gioco e della formazione.

I ragazzi hanno riflettuto sulle domande che i giovani hanno posto al Papa, durante la Veglia di preghiera con i giovani italiani (11 agosto 2018) a Roma, hanno svolto una revisione dell’Estate Ragazzi (punti di forza e di debolezza, momenti di crescita e ostacoli, cosa si può migliorare e cosa potenziare) e hanno poi lavorato sulla programmazione delle due settimane di “settembre ragazzi”, dal 27 agosto al 7 settembre, con giochi, momenti formativi e gite.

 

 

Don Ángel Artime per le strade di San Salvario: le impressioni della gente

La Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino ha realizzato un video-racconto con le impressioni di tutti coloro che si sono riversati per le strade del quartiere San Salvario e del Parco Valentino per rivolgere il proprio benvenuto e conoscere personalmente il Rettor Maggiore, Don Angel Artime. Ecco com’è andata:

Ri-Generation Lab: offrire un’occasione di lavoro a giovani in difficoltà

Si propone una breve rassegna stampa sulla neonata iniziativa di San Salvario – frutto della collaborazione tra l’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl – dal titolo “Ri-generation Lab”, una sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.

LA VOCE E IL TEMPO, edizione del 13 Maggio 2018. Articolo a cura di Stefano DI LULLO.

SALESIANI – UN PROGETTO PER I MINORI CHE NON VANNO A SCUOLA

I neet di San Salvario ripareranno lavatrici

«Il problema dei neet non si può identificare solo nella mancanza di concrete opportunità formative e lavorative, ma spesso di una comunità che dia fiducia e accompagni anche quei ragazzi che non sono in grado di ‘stare dentro’ a percorsi strutturati». È questa la convinzione che ha portato la Pastorale giovanile dei  Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta ad avviare a San Salvario, da lunedì 14 maggio, un laboratorio  professionale per la riparazione di elettrodomestici rivolto ai ragazzi minori che hanno abbandonato i circuiti della formazione e rimangono «parcheggiati» sulle strade.

«Ri-Generation Lab» è il nome del progetto coordinato dalla parrocchia Ss. Pietro e Paolo, dall’oratorio salesiano San Luigi, dal Centro di formazione professionale Cnos Fap dei Salesiani del Piemonte e dall’azienda Astelav srl di Vinovo. La parrocchia ha concesso all’azienda un locale in via Saluzzo 39 da adibire a negozio per la vendita di elettrodomestici rigenerati, a fianco è stato predisposto un laboratorio- officina che diventerà la scuola per 7 ragazzi che né studiano né lavorano (sono previste 100 ore di corso, più un tirocinio). L’associazione Cnos-Fap si occuperà di riconoscere le competenze acquisite per la qualifica di formazione professionale.

«Questo progetto, che nasce in forma sperimentale», evidenzia don Mauro Mergola, salesiano, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «vuole lanciare un messaggio alle istituzioni sulla necessità di strutturare percorsi di formazione professionale più flessibili e integrati con l’accompagnamento  educativo».

I ragazzi provengono in parte dalla comunità per minori stranieri non accompagnati ospitata all’oratorio San Luigi e in parte sono segnalati dal progetto comunale contro la dispersione scolastica «Provaci ancora Sam» portato avanti dagli oratori salesiani torinesi.

«Nel momento in cui il ragazzo si sente accolto e stimato», conclude don Mergola, «allora può dare il massimo, se si sente un peso ecco che ricerca forme per evadere dalla realtà con il rischio di cadere nella rete della devianza. Ciò che conta è costruire una relazione educativa che permette di raccogliere dei frutti». Il progetto sarà inaugurato ufficialmente lunedì 21 maggio alle 18 in via Giacosa 8 alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernandez Artime.

 

 

TORINOOGGI.IT, 9 maggio 2018 (clicca qui per accedere alla pagina)

Un “Ri-Generation Lab” per offrire un’occasione di lavoro a giovani in difficoltà

L’iniziativa vede impegnati Cnos-Fab, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo e l’impresa Astelav Srl. I ragazzi seguiranno un corso di riparazioni e rigenerazioni di elettrodomestici

L’Associazione Cnos-Fap, la Pastorale Giovanile Salesiana, la Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, in collaborazione con l’impresa Astelav Srl, avvieranno la sperimentazione di un nuovo format educativo-formativo rivolto a minori e adolescenti in situazioni di svantaggio e con maggiori difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Si chiama “Ri-Generation Lab” e vuole offrire l’opportunità, mediante un corso per “Riparazioni e rigenerazione di elettrodomestici”, di “mettere in pratica valori che si basano sull’economia circolare: creare lavoro per chi è in difficoltà e rimettere sul mercato elettrodomestici che erano destinati alla rottamazione, quindi salvaguardare le persone e l’ambiente. Astelav, forte di una pluriennale esperienza maturata nel campo degli elettrodomestici e dei ricambi, mette a disposizione i propri tecnici, le proprie competenze e capacità per insegnare ai ragazzi le prime buone pratiche per effettuare la riparazione di elettrodomestici e dare così a loro una prospettiva di inserimento sociale e di futuro lavorativo”, come sottolinea Giorgio Bertolino, amministratore delegato di Astelav Srl.

L’inaugurazione del progetto “Ri-Generation Lab” si terrà lunedì 21 maggio 2018, alle 18 presso i locali della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, in Via Saluzzo, 39 angolo Via Giacosa a Torino.

Per l’occasione, oltre ai rappresentanti dei diversi Enti coinvolti, sarà presente il Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, X successore di Don Bosco, che presiederà la cerimonia del taglio del nastro, perchè per i salesiani “la prima preoccupazione è che i giovani, in particolare i più poveri e bisognosi, possano avere delle opportunità per dare dignità alla propria vita. Papa Francesco dice: “Il lavoro è una priorità umana. E, pertanto, è una priorità cristiana”. Così con questo nuovo progetto vogliamo continuare a ripercorrere le orme del nostro fondatore San Giovanni Bosco” afferma don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Tale iniziativa, anche alla luce dell’eterogeneità degli enti attuatori, si propone di realizzare nuove pratiche inclusive, concorrendo alla sperimentazione di spazi di welfare comunitario, coniugando lavoro, formazione, educazione.

 

Fare del Bene a Tutti (?) con il Weekend Savio Club 2018 al Colle

Ecco la testimonianza di Sofia, una giovane dell’Oratorio San Luigi di Torino, sull’esperienza vissuta a Colle don Bosco con il Savio Club:
Sabato 24 febbraio siamo partiti dall’oratorio San Luigi per raggiungere Colle Don Bosco, dove si sarebbe tenuto il weekend organizzato da Savio Club, per tutti i giovani delle scuole medie del Piemonte e della Valle D’Aosta. E’ stato anche per me, con i miei venticinque anni, la prima volta e non sapevo cosa ci avrebbe aspettato, nonostante le iniziali diffidenze siamo riusciti a creare un bel gruppo di otto ragazzi. Quando siamo arrivati ci siamo trovati di fronte ad una realtà molto più grande del nostro oratorio, ci siamo trovati davanti a tantissimi visi nuovi (i partecipanti erano ben 450, con una settantina tra animatori e volontari!). Nonostante questi grandi numeri, hanno saputo accoglierci e gli animatori ci hanno fatto sentire subito protagonisti di questo grande gruppo. Il tema del Weekend era ‘Fare del Bene a Tutti (?)’, ogni gioco, preghiera o momento di condivisione era impostato su questo tema. ‘Qual’è il bene che avresti potuto fare? Qual’è il bene che potresti fare?’: queste sono alcune delle tante domande che hanno creato spunti di riflessione per i ragazzi, domande di cui necessitano, perché le risposte ci sono, ma hanno solo bisogno di qualcuno che li aiuti a tirarle fuori. Possiamo concludere che questo Savio Club è andato alla grande e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per l’organizzazione di queste indimenticabili giornate.”
Sofia

“Scoprire il segreto nell’altro per riscoprirsi insieme doni multiformi di Dio”

Accogliere, promuovere, proteggere, integrare: è la ricetta proposta da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Cosa ne pensano i giovani accolti nel centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati dell’oratorio San Luigi di Torino? Ecco le risposte mediante un video realizzato dall’oratorio: