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Sempre più “buoni come il pane”: inaugurazione del nuovo laboratorio a Torino-Valdocco

Le dinamiche urbane torinesi suggeriscono che questa città coltiva da sempre una vocazione fortemente europea, un laboratorio in costante metamorfosi di contaminazioni artistiche e culturali tra tradizione e innovazione. Questa direzione urbana ha generato una crescente domanda turistica e una conseguente soluzione per il rilancio dell’occupazione giovanile: la Formazione Professionale non poteva esimersi dall’accettare questa sfida tipicamente salesiana.

Al fine di rafforzare e completare l’attrattività turistica del territorio, il Centro di Formazione Professionale di Torino-Valdocco consolida le attività di formazione nel settore agroalimentare: così al laboratorio di panificazione, pasticceria e pizzeria “Buoni Come il Pane” – attivo ormai dal 2013 – si affianca il percorso laboratoriale di cucina e sala/bar e il neonato percorso triennale di qualifica per “Operatore della ristorazione: preparazione pasti“.

 

Il Cnos-Fap di Valdocco, al suo interno conta già i laboratori di Grafica e Stampa, Impianti elettrici e automazione industriale, e abbiamo lavorato alacremente per inserire questa nuova specializzazione, progettando i laboratori e come inserire il nuovo percorso formativo“, afferma Marco Gallo al suo quarto anno di direzione, e prosegue “Era solo la fine di luglio quando abbiamo avviato il cantiere per adattare gli ambienti alle esigenze dei nuovi laboratori.” Così il primo giorno di scuola, il 10 settembre, del primo anno del corso di qualifica triennale “Operatore della ristorazione: preparazione pasti” ha accolto gli studenti con i macchinari, gli strumenti e gli utensili necessari. Gli spazi verrano ufficialmente inaugurati Venerdì 26 Ottobre 2018 alle ore 10.00 alla presenza di don Alberto Martelli, direttore dell’opera di Valdocco, Marco Gallo, direttore del CFP di Torino-Valdocco, don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, e Barbara Azzarà, consigliere CMTO per l’istruzione, l’orientamento e la formazione professionale.

 

E se la fede avesse ragione? #nonpercasonondalcaos

Giovedi 11ottobre 2018 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino Valdocco, riprende il percorso di “e se la fede” che giunge alla sua quinta edizione.

Il tema dell’incontro dal titolo “Venuti al mondo per caso? #nonpercasonondalcaos” è stato affrontato da don Luca Ramello attraverso l’utilizzo di 3 blocchi principali:

  • Io credo in Dio creatore del cielo e della terra, il Creatore dell’essere umano
  • La verità della creazione
  • Dal catechismo degli adulti

Alla fine della catechesi è seguito un momento di adorazione.

Io sono vivo per amore, figlio di un padre che mi ama. Questa è una certezza che ti permette di reggere tutte le difficoltà della vita.
Don Luca Ramello

 

 

Arriva la terza edizione del progetto “Arte di animare, Anima l’arte” – Anima MGS

Riparte, per il terzo anno consecutivo, il progetto “L’arte di animare. Animare l’arte” realizzato dalla Pastorale Giovanile Piemonte e della Valle d’Aosta con il sostegno della Fondazione Agnelli: un percorso creativo in cui i giovani trovano uno spazio artistico e di animazione gestito da professionisti con cui fare esperienze di crescita personale e professionalizzante.

Attraverso i 15 laboratori ci sarà la possibilità di continuare o di incominciare per la prima volta un percorso di sperimentazione delle varie declinazioni dell’arte dell’animazione. 11 saranno i professionisti che cercheranno di trasmettere questi “mestieri oratoriani”: dalla scenografia, al teatro, al montaggio video, dalla giocoleria all’equilibrismo, all’animazione da palco con balli e giochi di gruppi e tanto altro ancora.

Una valida occasione che potrà essere di grande aiuto a tutti i giovani per tirar fuori loro tutte le doti che posseggono e allora stesso tempo renderli una risorsa per i vari centri dell’ispettoria.

 

Per chi?

Giovani dai 16 ai 25 anni
*Per considerare eventuali eccezioni, contatta il responsabile del proprio centro oppure inviare una mail a info@artedianimare.it

Sul sito Artedianimare.it potrete reperire tutte le informazioni e materiali utili.
Le iscrizioni saranno possibili mediante la compilazione dell’apposito form online. Si segnala che i laboratori saranno a numero chiuso (15-20 max).

Non fai parte del mondo Salesiano ma ti interessa partecipare? Puoi farlo anche tu!

Quando?

Tre incontri da segnare in agenda!
Per info sugli orari clicca qui

Rivivi le due edizioni passate 2018 e 2017

 

 

149° Spedizione Missionaria Salesiana

Qui riportato l’articolo di Gian Francesco Romano, della redazione di Ans, sulla partenza della 149° Spedizione Missionaria Salesiana che si è svolta domenica 30 settembre presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino con al celebrazione di Don Ángel Fernández Artime.

(ANS – Torino) – “A nome di Don Bosco e nella memoria della prima spedizione missionaria, andate e annunciate ai giovani e ai poveri del mondo la gioia di Cristo risorto!”. Con queste parole e con le braccia stese per effondere la benedizione di Dio su di loro, Don Ángel Fernández Artime, X Successore di Don Bosco, ha inviato in tutto il mondo i 25 Salesiani e le 11 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) della 149a Spedizione Missionaria Salesiana.

La celebrazione, realizzata ieri, domenica 30 settembre, nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, ha visto la partecipazione anche di Madre Yvonne Reungoat, Superiora Generale delle FMA, e di numerosi concelebranti: il Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda; don Guillermo Basañes, Consigliere Generale per le Missioni; i Superiori partecipanti al Corso per Ispettori salesiani a metà mandato, insieme al Superiore della Circoscrizione Piemonte-Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, e gli Ispettori di diverse circoscrizioni d’Europa che accoglieranno alcuni dei missionari.

149° Spedizione Missionaria – ITA

149° Spedizione Missionaria – ITA

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Dimanche 30 septembre 2018

Fantasia, creatività, coraggio apostolico, pazienza nell’attesa, entusiasmo nell’amore… Saranno questi alcuni dei tratti necessari ai missionari per essere tra i giovani, specialmente quelli più poveri, “segni e portatori di salvezza” – come è stato ben ricordato nella cerimonia di consegna del mandato missionario.

In precedenza, nell’omelia della solenne Eucaristia, Don Á.F. Artime si era costantemente richiamato alle lettura del giorno per indicare ai partenti la natura della loro missione. Dapprima ha ricordato loro di aver ricevuto “una parte” dello stesso spirito che fu di Don Bosco e di Madre Mazzarello. È proprio quello spirito, ha affermato, che li porterà non tanto a “fare, fare, fare…”, ma ad allargare ai giovani poveri di oggi l’abbraccio e la tenera umanità dei primi Salesiani e delle prime FMA.

Poi li ha anche esortati a non sentirsi “padroni” delle missioni, ma a servire, consapevoli di essere “il vertice di una piramide capovolta”. Fondamentale, in tal senso, sarà dunque l’ascolto, “per sentire Dio e il grido del suo popolo”.

Infine, sottolineando quanto sia significativa per il mondo la testimonianza di 149 spedizioni in 143 anni, Don Á.F. Artime, ha citato alcune massime di Don Bosco per rinnovare l’invito a dedicarsi in primo luogo ai più bisognosi: “siate missionari tenaci e coraggiosi dai piccoli e degli ultimi”, ha concluso.

Dei 25 salesiani missionari che hanno ricevuto il mandato ieri, cinque proseguiranno ora la loro formazione missionaria attraverso un corso offerto dall’Università Pontificia Salesiana, mentre gli altri, una volta espletate le formalità burocratiche, raggiungeranno subito le rispettive destinazioni.

Da parte loro le 11 FMA che hanno accolto il crocifisso missionario dalle mani di Madre Reungoat frequenteranno tutte assieme un programma di formazione missionaria che terminerà nel prossimo mese di giugno.

Chi prima, chi dopo, alla fine partiranno tutti e tutte ad “annunziare ai popoli il Vangelo della vita” per essere “per i giovani presenza paterna e materna di Gesù, che vuole per tutti vita abbondante”.

Info ANS

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Harambee 2018 – dal 28 al 30 settembre a Valdocco

Dal 28 al 30 settembre si terrà a Valdocco il tradizionale appuntamento “missionario” dell’Harambèe.

Tema dell’incontro saranno le parole dell’Angelo ai pastori e a tutta l’umanità

“Vi annuncio una gioia grande” (Lc 2,10),

insieme con l’accorato invito di Papa Francesco nella EVANGELII GAUDIUM

“Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”

 

 

Programma:

  • Venerdì 28 settembre

    • ore 20:00 | Accoglienza e cena al sacco
    • ore 21:30 | Lectio biblica e fontane di luce
  • Sabato 29 settembre

    • ore 09:00 | Itinerario dei primi oratori a Torino, luoghi del primo annuncio
    • ore 13:00 | Pranzo
    • ore 15:30 | “Identità del primo annuncio e specifico salesiano” – don Stefano Mazzer SdB
    • ore 16:15 | Riflessione personale e lavoro di gruppo
    • ore 19:30 | Cena e animazione
    • ore 21:30 | Veglia di preghiera itinerante in Valdocco
    • ore 23:00 | Buonanotte
  • Domenica 30 settembre

    • ore 08:30 | Accoglienza in teatro
    • ore 09:00 | “Carità e primo annuncio con i migranti” – Agostino e Cinzia Sella
    • ore 10:30 | Presentazione dei Missionari partenti
    • ore 12:00 | Celebrazione eucaristica e mandato missionario
    • ore 13:30 | Pranzo

“Scelte politiche sbagliate, uso scellerato delle risorse naturali”: La crisi umanitaria del Venezuela

Un intenso programma a Valdocco (Torino) dei vescovi salesiani Jonny Eduardo Reyes e Pablo Gonzalez, invitati da Missioni Don Bosco il 18 e 19 settembre per dare testimonianza sulla drammatica situazione del Venezuela. Dopo il loro incontro con il Papa nella visita ad limina apostolorum, insieme con i confratelli della Conferenza episcopale venezuelana, hanno partecipato a due momenti pubblici: il primo, martedì a Maria Ausiliatrice per una celebrazione eucaristica, il secondo, mercoledì in Sala Sangalli per il convegno “RINVOLUZIONEVENEZUELA”.
La loro presenza ha dato un’occasione non trascurabile di visibilità anche alla piccola ma crescente comunità di Venezuelani emigrati negli ultimi anni in Piemonte a seguito dell’esodo, del quale peraltro si registrano solo pochi riscontri nei nostri media nazionali.

La crisi umanitaria del Venezuela «non è il frutto del caso o del destino avverso». E’ piuttosto il risultato di scelte politiche sbagliate e di un uso scellerato delle risorse naturali: «era una nazione ricca con prospettive di grande futuro, ma è stata impoverita fino all’estremo e adesso vive una situazione di miseria che peggiora di giorno in giorno e questo governo continua a negare tutto».

Queste le parole di monsignor Jonny Eduardo Reyes, vescovo di Puerto Ayacucho (Amazzonia), durente il suo intervento alla conferenza dal titoloRinvoluzione Venezuela, dal sogno bolivariano all’incubo della crisi”organizzata da Missioni don Bosco Valdocco onlus, a Torino.

Rivivi la diretta Facebook dell’evento

Rinvoluzione Venezuela: dal sogno bolivariano all’incubo della crisi

Mercoledì 19 settembre a #Valdoccohttps://news.missionidonbosco.org/rinvoluzione-venezuela-dal-sogno-bolivariano-allincubo-della-crisi

Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Mercredi 19 septembre 2018

La denuncia viene da monsignor Jonny Eduardo Reyes, vescovo di Puerto Ayacucho (Amazzonia), intervenuto ieri alla conferenza dal titolo Rinvoluzione Venezuela, dal sogno bolivariano all’incubo della crisi, organizzata da Missioni don Bosco Valdocco onlus, a Torino. Con monsignor Reyes, di ritorno da una visita apostolica dal Papa, anche mons. Pablo Gonzalez, vescovo di Guasdalito, che ha parlato della ferita profonda inflitta alla società venezuelana, costretta a vivere una quotidianità fatta di stenti, economia informale e laddove è possibile di emigrazione.

La popolazione venezuelana è letteralmente alla fame. Fa eccezione quel 15% che gode dei privilegi economici e delle protezioni politiche, e che sostiene senza riserve il governo in carica avendo anche il dominio degli organi di informazione. Due Venezuela, uno dei quali completamente al di fuori della realtà e insensibile alla sofferenza di milioni di persone. La manipolazione dell’opinione pubblica arriva al punto di negare l’esodo di massa (un decimo del 30 milioni di abitanti del Venezuela) verso i Paesi confinanti e da lì – chi può – verso nord America ed Europa.

«Il mercato nero – ha detto Gonzalez – la speculazione e il proliferare di attività economiche illegali sono diventate oggi la principale attività di chi è rimasto in Venezuela e per sopravvivere non può fare altro».

«Lo stipendio di un operaio equivale a circa un euro e 50 al mese, mentre una bottiglia d’acqua costa l’equivalente di 5 centesimi di euro; gli alimenti vengono rivenduti sul mercato nero e gli effetti sono simili a quelli di una guerra».

«La svalutazione della moneta e l’inflazione rendono carta straccia il bolivar, che ad oggi vale 0,014 euro».

Pur rimanendo strettamente sul terreno dell’azione pastorale, i vescovi venezuelani hanno dato conto di quel che vedono e delle iniziative solidali che hanno intrapreso con le loro comunità. Progetti che mirano al soccorso immediato di chi chiede aiuto alimentare (sono nate le “ollas solidales”, le pentole della fraternità: le parrocchie riescono una volta alla settimana a distribuire un pasto caldo) e all’informazione a chi è avviato all’emigrazione dal Paese. Monsignor Gonzalez e monsignor Reyes sono infatti letteralmente “vescovi di frontiera”: Colombia e Brasile sono a un passo dalle loro diocesi. L’uno, a Guasdalito, è affacciato verso le alture andine; l’altro, a Puerto Ayacucho, si trova nell’area di transito verso il cuore dell’Amazzonia. Le frontiere sono poco controllate dal governo di Caracas e in compenso soggette a un pericoloso miscuglio di corruzione delle guardie, di influenza del narcotraffico, di infiltrazioni della guerriglia e di attività di mercato nero. E poi c’è l’impatto devastante sulle piccole comunità di confine, che devono assorbire in poche settimane l’arrivo di un numero esuberante di profughi senza risorse, fra i quali si nascondono profittatori e provocatori. Per questo esiste anche una cooperazione fra diocesi venezuelane e diocesi colombiane e brasiliane.

Durante la celebrazione eucaristica, nell’omelia, monsignor Reyes ha tratto spunto dal vangelo per rimarcare la necessità di “camminare con gli occhi e con le orecchie aperti, per essere sensibili al bisogno degli altri”.  Per questa ragione, la Chiesa venezuelana deve essere “vicina alla gente, noi vescovi dobbiamo essere vicini al popolo”, come ha chiesto anche papa Francesco nell’incontro in Vaticano. Quel che si può fare oggi, con le risorse limitate e i con i freni imposti all’azione sociale, è “consolare” la gente, quella che rimane e quella in fuga.

“In certi casi non possiamo fare nulla, la situazione scappa dalle nostre mani. Possiamo solo ‘metterci nelle scarpe degli altri’ e provare a condividere il dolore”.

Reyes ha anche messo in luce le responsabilità internazionali: «va smontata l’ipocrisia internazionale sul Venezuela – ha denunciato – perché il petrolio, l’oro e i minerali nel Paese ci sono, stanno ancora lì, non sono spariti. Ma ci sono nazioni disposte a comprarli a bassissimo costo. Bisogna smascherare il gioco politico internazionale che continua a dare sostegno al regime dittatoriale di Maduro».
Le due superpotenze che sostengono e finanziano Maduro sono  Russia e Cina: con quest’ultima il presidente pare aver stretto nelle ultime settimane diversi accordi economici.

«Io vedo alcuni possibili scenari per il futuro – ha concluso monsignor Reyes – Oltre alla rassegnazione del popolo, molti dicono che questo governo arriverà ad autodistruggersi; altri ancora che sarà necessario un intervento militare esterno; il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin aveva posto quattro condizioni al governo, ma sono state tutte disattese. Quello che doveva essere un dialogo tra Chiesa cattolica e governo in realtà è saltato, non c’è mai stato».

 

 

 

Prime professioni religiose a Valdocco

Durante il pomeriggio dell’8 settembre, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice e nelle mani di don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, i dieci novizi salesiani di Pinerolo Monte Oliveto hanno fatto la loro prima professione religiosa.

I loro nomi e le ispettorie di appartenenza sono:

Matthew John Paul Alfino (MLT),
Raphael Axisa (MLT),
Stefano Brambilla (ILE),
Andrea Domenico Festa (ILE),
Giorgio Giuseppe Domenico Ramundo (ICP),
Michele Maria Reolon (INE),
Elia Rubin (INE),
Christoph Salinger (AUS),
Tomaz Stojc (SLO),
Iosif Tulbure (INE).

Motivo di particolare gioia per l’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta, è l’ingresso tra i confratelli di Giorgio Ramundo che prima dell’anno trascorso in noviziato, tra gli altri impegni svolti, aveva supportato con il suo lavoro la Pastorale Giovanile Ispettoriale.

 

Prime professioni a Valdocco

Publiée par Salesiani Piemonte, Valle d'Aosta e Lituania sur Samedi 8 septembre 2018

 

 

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Il CFP di Valdocco: un cantiere nel cuore della Salesianità

Lunedì 3 settembre: questa la data per l’inizio del nuovo anno formativo a Valdocco. Una giornata che si apre con l’incontro di tutto il personale presso la casa salesiana di Avigliana, per cominciare col giusto input e lo sguardo a don Bosco.

Verranno poi i collegi dei formatori, gli staff di direzione e i vari team di corso per programmare l’attività educativa e formativa. In realtà il Valdocco non si è fermato durante la pausa estiva perché impegnato nel cantiere della nuova cucina: muratori, elettricisti, installatori, idraulici ed imbianchini si sono succeduti durante i mesi di luglio e agosto e in questi giorni stanno ultimando i lavori di ristrutturazione che porteranno il Cfp ad annoverare tra i propri laboratori, a fianco del collaudato locale di panetteria-pasticceria, una rinnovata cucina ed una nuova sala bar. I primi ragazzi si affacceranno a Valdocco la prima settimana di settembre, chi per i recuperi delle unità formative con qualche debito e chi per l’attività di ristorazione legata alla Fiera Nazionale del Peperone a Carmagnola: un impegno che si rinnova per il quarto anno consecutivo e che vede i nostri ragazzi cimentarsi nella preparazione di tre cene.

Il 12 settembre si apriranno le porte ai nuovi allievi di prima dei corsi dell’obbligo di istruzione e formazione: 126 nuovi iscritti ai triennali di grafica, elettro, trasformazione agroalimentare e ristorazione. Seguiranno a ruota, tra il 13 e il 14 settembre, i ragazzi più “anziani” delle seconde classi dei triennali e degli ultimi anni dei percorsi di qualifica. Ultimi a partire, ad inizio ottobre, i ragazzi del quarto anno duale del “Tecnico grafico”, i giovani del percorso biennale del Prelavorativo e i ragazzi del percorso ITS post diploma “Tecnico Superiore della valorizzazione delle produzioni agroalimentari – Gastronomo”.

Un totale di circa 340 allievi – tanto per iniziare – in attesa degli esiti del Bando “Mercato del Lavoro”, per il quale ci siamo proposti con diversi percorsi su tutte le categorie di utenza, dai disoccupati con licenza media inferiore ai diplomati, dai giovani a rischio agli immigrati.

Completa l’attività del Valdocco l’organico dello sportello dei Servizi al lavoro e alle Imprese; il lavoro relativo ai corsi per gli apprendisti e l’erogazione dei corsi di formazione continua individuale per gli occupati che sono pubblicati su http://torino.cnosfap.net/valdocco. In definitiva anche quest’anno mancheranno occasioni per annoiarci. Il mio personale augurio di buon anno formativo ai ragazzi, ai loro genitori ed educatori, ai formatori ed al personale amministrativo.

Articolo a cura di
Marco GALLO,
Direttore Cnos-Fap Torino Valdocco

 

 

Maggio 2019 – II edizione della Scuola per Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana

Si pubblica la notizia di ANS – Agenzia Info Salesiana – relativa alla “II edizione della Scuola per Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana”.

 

 

Notizia pubblicata su ANS

A tre anni dalla prima edizione, dal 6 al 18 maggio 2019 il Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana torna a proporre una seconda edizione della Scuola per i Delegati per la Pastorale Giovanile rivolta a tutti quei Salesiani che sono stati nominati recentemente Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana. Potranno partecipare anche quei Salesiani che si preparano ad assumere questa responsabilità in futuro.

Nella prima edizione, che si tenne a Roma nel maggio 2016, parteciparono circa 50 Salesiani provenienti da più di 40 Paesi diversi. Anche questa seconda edizione vuole essere espressione dell’internazionalità della Scuola. Le lingue ufficiali di lavoro saranno l’inglese, l’italiano e lo spagnolo. Sarà disponibile la traduzione simultanea, e i materiali saranno disponibili nelle tre lingue ufficiali.

La novità, tuttavia, è che la prossima edizione della Scuola si terrà al Colle Don Bosco e a Valdocco. Durante la prima settimana, quindi, i partecipanti saranno ospiti del Colle Don Bosco e seguiranno alcuni momenti direttamente nei luoghi Salesiani circostanti. La seconda e ultima settimana di lavoro, invece, si terrà a Valdocco. Anche qui, i partecipanti avranno modo di confrontarsi con la storia di Don Bosco e le risposte Salesiane alle sfide di oggi.

La Scuola si propone di promuovere una visione approfondita degli elementi fondamentali del patrimonio salesiano; fornire competenze adeguate e abilità chiave per l’animazione, la gestione e il coordinamento della pastorale giovanile ispettoriale; e, infine, favorire la crescita personale del Delegato, attraverso la riflessione sul proprio vissuto, l’interiorizzazione e la rielaborazione personale delle proprie motivazioni.

La metodologia dei lavori rifletterà la multidisciplinarietà della Scuola, alternando conferenze, tempi di confronto, dibattito, lavoro a gruppi, tempo per lo studio personale, momenti di cultura e spiritualità. L’organizzazione modulare prevedrà momenti dedicati a fare sintesi delle conoscenze teoriche, approfondimenti a partire dall’esperienza pratica e focus sul “saper fare” (know-how). Alcuni moduli, inoltre, saranno dedicati alla cura dello stile di vita e degli atteggiamenti personali del Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile Salesiana. Al termine di ogni giornata verrà proposto ad ogni partecipante di dedicare del tempo alla redazione di un “portfolio” personale.

Il numero di partecipanti è limitato, per garantire un efficace svolgimento della Scuola, secondo la metodologia sperimentata nella prima edizione. Occorre, pertanto, iscriversi il prima possibile per essere sicuri di potervi partecipare.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi ai contatti indicati nella locandina ufficiale: rcursi@sdb.org

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