Bra e Fossano in collaborazione con la ditta Mollo

Si riporta l’articolo de Il Braidese di Sabato 19 maggio 2018 circa l’avvio della collaborazione del Centro di Formazione Professionale di Bra e Fossano con la ditta Mollo:

Bra e Fossano con la ditta Mollo

Parte la collaborazione tra l’Associazione Cnosfap Bra e Fossano e il Gruppo Mollo,  specializzato nel noleggio e vendita di macchine, attrezzature e prodotti professionali per l’edilizia, l’industria e l’agricoltura e nell’erogazione di corsi di formazione con rilascio di patentini per l’utilizzo in sicurezza delle attrezzature da lavoro. Nato ad Alba nel 1971, il Gruppo Mollo conta oggi 34 centri direttamente gestiti e distribuiti in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana all’interno dei quali operano 275 collaboratori. Si tratta di un accordo tra le due realtà imprenditoriali e formative che porterà ad un impegno comune nella preparazione sul campo dei giovani della formazione professionale che studiano presso i Centri di Formazione Salesiana di Bra e Fossano nel settore della meccanica dell’autoveicolo. La scelta per il Gruppo Mollo è stata lungimirante perché la difficoltà nel reperire tecnici che si occupino della manutenzione e della gestione dei mezzi a noleggio è sempre più critica. In questo modo si ottimizzano i tempi perché già durante i tre anni che portano alla qualifica dei giovani si potranno apprendere nozioni teorico pratiche sulla conoscenza dei macchinari e del mondo del noleggio. La velocità di crescita di questo settore, che ha visto ad esempio molti artigiani, imprese ed industrie passare dall’acquisto dei mezzi al noleggio, ha fatto sì che una nuova categoria di tecnici dovesse ricoprire una funzione importante nell’organizzazione dell’attività nel mondo del noleggio. Mauro e Roberto Mollo, amministratori dell’azienda,
sono consapevoli che una sinergia tra i tecnici specializzati e i ragazzi che studiano presso i CFP salesiani possa essere una strategia vincente sia per fare conoscere le peculiarità del settore sia perché diventa sempre più complesso reperire personale da potere inserire nella organizzazione aziendale con queste mansioni. Con la certezza che la collaborazione tra due organizzazioni serie e fondate quali il Cnosfap e il Gruppo Mollo porterà buoni frutti. Il  progetto prevede un primo approccio con due pomeriggi in cui la ditta Mollo sarà presente coi suoi tecnici ed i mezzi presso il CFP dei salesiani di Bra. Saranno una decina, su base volontaria provenienti dai cfp di Bra e Fossano, gli studenti coinvolti in questa prima fase di studio. Da questa esperienza si partirà per costruire un vademecun, ed un relativo percorso formativo che verrà attivato nell’anno formativo 2018/19, che andrà a formare i futuri tecnici che si occuperanno della manutenzione e piazzamento dei mezzi a noleggio. “Siamo soddisfatti di questa nuova sfida – afferma il responsabile per Cnosfap del progetto Franco Burdese – perché cogliamo la voglia di collaborazione da parte delle aziende. Un investimento importante in tecnici e mezzi che con generosità il Gruppo Mollo ci metterà a disposizione e di questo bisogna ringraziarli. Cambia il paradigma per le aziende che con la collaborazione con il mondo della formazione, ed in particolare con il mondo salesiano nel nostro caso, si mette in prima linea riconoscendo l’importanza di giocare un ruolo di primo piano nell’educazione e nella preparazione tecnica dei futuri propri collaboratori.” Le prime due giornate di questa sperimentazione si effettueranno presso la struttura del Cnosfap Bra il 23 maggio ed il 6  giugno. “Siamo molto soddisfatti – ha affermato il Direttore del CFP Valter Manzone – di questa nuova proposta di collaborazione che va a sommarsi con quella di Rolfo, Europlast, ed altre che stiamo portando avanti. Questo è il segno della dinamicità del nostro CFP, tutto fatto per il bene dei nostri allievi. Ringrazio il Gruppo Mollo per questo nuovo progetto e sono certo che assieme daremo della nuove e solide competenze agli allievi che frequentano i cfp Cnosfap di Bra e Fossano.”

Maria Ausiliatrice in festa!

Si riportano qui di seguito gli articoli a cura della redazione de La Voce E Il Tempo sulle diverse iniziative che coinvolgeranno il Rettor Maggiore e i molti ragazzi che giungeranno a Valdocco nei prossimi giorni:

 

Il Rettor Maggiore a Torino

Don Angel Fernandez Artime nelle terre di don Bosco. Dal 18 al 21 maggio il Rettor Maggiore della Congregazione salesiana sarà in visita all’Ispettoria di Piemonte e Valle d’Aosta e sarà presente a Torino in tre occasioni. In particolare, don Artime sarà a Valdocco sabato 19 dalle 9.30: incontrerà in mattinata i confratelli e nel pomeriggio dalle 16 le Figlie di Maria Ausiliatrice e i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, che alle 21 proporranno il loro spettacolo. Domenica 20 maggio invece celebrerà la Messa delle 10.30 nell’oratorio salesiano San Paolo (via Luserna di Rorà 16), in occasione dei 100 anni della presenza salesiana nel borgo. Nel pomeriggio dalle 16 don Artime sarà ancora a  Valdocco per incontrare la Famiglia salesiana e i confratelli dell’Infermeria. Lunedì 21 maggio infine il Rettor Maggiore farà visita alla presenza salesiana di zona San Salvario: vedrà nello specifico l’istituto salesiano di San Giovanni Evangelista (via Madama Cristina 1), benedirà l’Housing sociale per giovani che sorgerà nella canonica della parrocchia Santi Pietro e Paolo (via Saluzzo 25) ed inaugurerà uffi cialmente il progetto «Ri-Generation Lab», il laboratorio per «neet» della Bottega dei Mestieri, alle 18 in via Giacosa 8.

18-19 MAGGIO – L’ARTE DI GIÒ
Valdocco, l’Mgs Day con il Rettor Maggiore

Con lo spettacolo teatrale «L’arte di Gio’», che si tiene venerdì 18 e sabato 19 maggio alle 21 al Teatro Grande Valdocco (via Sassari 28), si conclude la seconda edizione di «Anima Mgs – L’arte di animare. Animare l’arte», promossa dalla Pastorale giovanile di Piemonte e Valle d’Aosta con il sostegno della Fondazione Agnelli: un percorso creativo in cui i giovani hanno trovato uno spazio artistico e di animazione gestito da professionisti con cui fare esperienze di
crescita personale e professionalizzante.

«Un progetto bello, utile e intelligente», commenta il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto, «bello perché lo spettacolo finale porta con sé una forte carica espressiva. Utile perché ha permesso a centinaia di ragazzi degli oratori salesiani – spesso in situazioni disagiate – di avviare un significativo percorso di formazione e di educazione al lavoro. Intelligente perché la metodologia del progetto è capace di coinvolgere direttamente i ragazzi».

Le repliche dello spettacolo coincidono con la visita ispettoriale del Rettor Maggiore dei Salesiani don Angel Fernandez Artime e l’Mgs Day, il tradizionale momento di ritrovo rivolto agli oltre 400 giovani del Movimento giovanile salesiano che si riuniranno proprio a Valdocco sabato 19 maggio. Per prenotazioni: eventi@salesianipiemonte.it.

 

 

Il pellegrinaggio del CFP di Bra a Colle don Bosco

Nell’ambito della proposta educativa del CFP del Cnos-Fap di Bra, le classi prime si sono  recate a Colle don Bosco, casa spirituale ed evocativa del mondo salesiano. Accompagnati dal Direttore dell’Opera Salesiana di Bra, don Vincenzo Trotta, gli allievi hanno avuto la possibilità di trascorrere un momento educativo e di condivisione dei valori della proposta salesiana. Anche questi passaggi formativi hanno la loro valenza e sono quelli che aiutano a formare ragazzi e ragazze del CFP di Bra sullo stile di don Bosco. Sono poi questi passaggi che fanno sì che le aziende riconoscano negli allievi del Cnos-Fap di Bra quelle caratteristiche sociali, umane e non solo tecniche, fondamentali nell’inserimento di un gruppo di lavoro.

(Articolo a cura di Franco Burdese, Cnos-Fap)

Oltre 100 Minori Stranieri Non Accompagnati avvicinati con il progetto “M’interesso di te”

Nei primi tre mesi del progetto “M’interesso di te”, pensato per contenere il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, sono stati contattati 106 minori, 26 organizzazioni pubbliche e private e l’equipe educativa ha realizzato 53 uscite per mappare il territorio. M’interesso di te, realizzato da Salesiani per il Sociale grazie al fondo beneficenza di “Intesa San Paolo”, si svolge a Torino, Napoli e Catania nei quartieri limitrofi alle grandi stazioni.

Le attività del progetto sono portate avanti dalla rete composta da educatori di strada, psicologi e volontari che garantiscono subito a ciascun ragazzo intercettato, sostegno e protezione.

In una seconda fase, questa rete offre ai ragazzi intercettati la possibilità di seguire un corso di lingua italiana, di ricevere assistenza legale per l’iter di riconoscimento, di acquisire competenze professionali e inserirsi nel mondo del lavoro.

I DATI

Nel primo trimestre di attività sono state realizzate da parte dell’equipe educativa 53 uscite nel territorio (con l’obiettivo di mappare il territorio, conoscere i luoghi di incontro e ritrovo di minori, avviare i primi agganci), sono stati contattati 106 minori non accompagnati per lo più fuori dai circuiti dell’assistenza, sono state contattate 26 organizzazioni pubbliche e private (servizi sociali, forze polizia, associazioni e cooperative che operano per la tutela dell’infanzia).
I servizi erogati in questo periodo, invece, hanno riguardato la mediazione sociale (61 ragazzi), l’accoglienza bassa soglie a screening socio educativo (19 persone), la prima alfabetizzazione della lingua italiana (19 persone), l’educativa di strada (127 persone), sostegno a qualificazione professionale e inserimento lavorativo (6 persone) e supporto relazionale e tutor legale (4 persone).

LE STORIE

Mujtaba, Bobacar, Famana, Abdoulaye: alle spalle hanno storie di violenza, qualcuno anche di carcere, di povertà e di grande sofferenza. Famiglie lasciate alle spalle, senza avere più alcuna notizia. Come Abdoulaye, appena maggiorenne, che ha lasciato la sorella piccola in Gambia con dei parenti. È scappato in Libia e da lì, dopo il carcere, è arrivato in Italia. Non ha più notizie della sorella. Anche Famara è scappato dal Gambia con una zia e i suoi fratelli più piccoli: prima tappa il Senegal, poi da solo si è imbarcato ed è arrivato a Catania. Bobacar, invece, rimane orfano di entrambi i genitori e deve badare alle sorelle: ne perde una per le conseguenze dell’infibulazione, scappa con l’altra in un villaggio vicino ed è ricercato. Fugge allora in Libia, dove è costretto a rubare per sfamare sé stesso e la sorella: arrestato, in carcere subisce violenze e torture. Durante la detenzione, muore anche l’altra sorella.

Salesiani per il sociale – Federazione SCS/CNOS è impegnata da diversi anni per dare risposte concrete al fenomeno migratorio, tutelando, in particolare, i minori stranieri non accompagnati. Sono cinque le sedi che attualmente operano nella prima accoglienza di msna con un’utenza di circa 160 posti (mentre 18 sedi sono attive nella seconda accoglienza).

 

 

A lezione con il corpo forestale della Valle d’Aosta

Mauro Ghina e Alessandro Chaussod, allievi dell’Istituto Professionale Don Bosco Châtillon, raccontano della partecipazione della loro classe al corso relativo a selvicoltura, ecologia e botanica forestale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta. 

Durante il secondo quadrimestre, noi alunni della classe III PIA, coordinati dai docenti Sara Caseti e Felicino Philippot, abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un corso tenuto dal Corpo Forestale della Valle d’Aosta sulla selvicoltura, l’ecologia e la botanica forestale.

Dopo alcune lezioni teoriche gestite da Corrado Letey ed Elio Chatrian, ispettore e sovrintendente forestali, sono state organizzate, a conclusione del progetto, due uscite sul territorio, la prima all’arboretum “Borna du Laou” di Verrès e a Gettaz des Allemands (villaggio rurale situato a 980 m nel comune di Champdepraz), la seconda a Saint -Rhémy-en-Bosses.

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Scuola in azienda: serata dei capolavori all’Agnelli

Serata a stand sulle esperienze realizzate negli anni 2015-2018 tra scuola e aziende.

Presentazione dei progetti realizzati dagli studenti del quinto anno con le aziende
Giovedì 17 Maggio 2018
Ore 17.00-20.00

Il 17 maggio 2018 presso l’Istituto Edoardo Agnelli in corso Unione Sovietica 312, dalle ore 17.00 alle ore 20.00 studenti, aziende, enti raccontano le loro esperienze formative attraverso stand espositivi.

Centralità dunque agli studenti, protagonisti della loro formazione non solo sui banchi di scuola, ma anche nel mondo del lavoro.

Gli studenti saranno accompagnati dai loro tutor aziendali e scolastici anche in questa fase di esposizione, come in quelle precedenti di progettazione, realizzazione e valutazione dell’esperienza.

Nel corso della serata dovranno infatti presentare i loro progetti con la valutazione di una giuria composta da tecnici di aziende.

Tra gli invitati: l’Ufficio Scolastico Regionale, la Camera di Commercio di Torino, l’Unione Industriale, il Mesap, l’Api, il Politecnico di Torino, le aziende in alleanza formativa con la scuola.

Il tema della serata: i capolavori

Il termine può sembrare un po’ datato, ma racchiude l’idea sempre vincente del protagonismo dei giovani. Infatti la scuola Salesiana Edoardo Agnelli vede nell’alleanza formativa con enti ed aziende un’esperienza significativa per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro. Il contesto reale in cui si svolgono i percorsi di alternanza favorisce l’apprendimento: realizzare un progetto, accompagnato da tutor scolastico e aziendale, permette allo studente di crescere sia professionalmente che nelle relazioni con i colleghi.

Il “capolavoro” rappresenta l’esito riuscito dei percorsi pluriennali: attorno ad esso infatti si coagulano gli sforzi delle aziende e dei ragazzi sviluppando sia le competenze tecniche che quelle relazionali.

In collaborazione con:

 

 

Agnelli: visita il sito ufficiale

L’impegno di don Stefano per la formazione dei ragazzi più fragili

“Democratica”, il sito di informazione del Partito Democratico, nella sezione “Tipi Tosti”, ha pubblicato, il 13 maggio 2018, un’intervista a cura di Cinzia Ficco al delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte e della Valle d’Aosta, Don Stefano Mondin. Buona Lettura!

 

In Piemonte un laboratorio per formare ed avviare al lavoro ragazzi in difficoltà. Un modello che crea circolarità educazione-formazione-lavoro”

Un laboratorio per formare ed avviare al lavoro ragazzi in difficoltà che, dopo aver ultimato le scuole medie o seguito corsi di formazione professionale, non riescono a trovare un impiego. E’ una proposta innovativa a Torino e si inaugurerà il 21 maggio prossimo.

L’idea nasce dalla Pastorale Giovanile Salesiana del Piemonte e della Valle d’Aosta (con 35 comunità, 15 centri professionali, 26 parrocchie e 25 oratori), coordinata, a partire dal 2015, da don Stefano Mondin, (Biella,’74),  che, con il progetto Spazio fratto Tempo, lanciato tre anni fa, ha creato 60 contratti di lavoro e 36 tirocini.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il CNOS-FAP Regione Piemonte e si avvale di un tavolo di lavoro permanente interdisciplinare, vera forza della proposta.

“Obiettivo di questa idea – spiega don Stefano – è formare attraverso attività manuali ragazzi fragili, con esperienze familiari negative e che, dopo i tradizionali corsi di formazione professionale, organizzati dalla Regione Piemonte – spesso solo troppo teorici, piuttosto rigidi e lunghi, quindi poco idonei alle adolescenze più in crisi – non riescono ad accedere al mondo del lavoro”.

“La maggior parte delle volte – prosegue – questi ragazzi hanno difficoltà perché non vengono seguiti ed educati a tirar fuori le proprie capacità, quasi sempre manuali. Noi proponiamo corsi brevi e, soprattutto, agganciati alla realtà, cioè, alle imprese, senza trascurare gli aspetti fortemente educativi del lavoro come via di crescita e realizzazione del sé. Lo sviluppo di Spazio fratto Tempo, per esempio, partendo dall’interdipendenza tra luoghi di lavoro e percorsi di crescita, mira a promuovere tracce di futuro sostenibili per tutti i giovani. Da qui la proposta dei laboratori che, incontrando nella quotidianità i bisogni, cercano risposte percorribili”.

Alla base di questo approccio, ci fa sapere il sacerdote, una missione: far leva sul binomio educazione-lavoro, perché è questo che crea crescita, sviluppo ed inclusione sociale. Il lavoro è un fattore produttivo, come dicono i manuali di economia, ma lavorare è anche una dimensione che fa parte integrante dello sviluppo completo di una persona, forse la dimensione per eccellenza.

E’ quella che qualifica l’agire umano e fonda la nostra società, come si legge nel primo articolo della nostra Costituzione. Lavorare, quindi, è un’esperienza educativa, tanto che fu di don Bosco, il sacerdote educatore, il primo contratto di apprendistato, che propose un’alleanza educativa tra il mastro – imprenditore, il padre del ragazzo e il ragazzo stesso, mentre lui faceva da garante.

Noi ci muoviamo lungo lo stesso solco, superando una formazione professionale spesso inutile perché frammentata e incapace di coinvolgere nello stesso tempo i ragazzi, le famiglie, gli imprenditori e gli educatori. È per questo che stiamo lavorando anche su una nuova figura di tutor.

Cosa e chi ci guadagna?
I ragazzi che traducono i saperi in competenze, scoprendo le proprie abilità manuali. Così acquisiscono autostima e cominciano a lavorare meglio. Ma ci guadagnano anche le aziende, che vedendo i ragazzi più produttivi, mettono a disposizione facilmente i propri laboratori. E il contesto sociale che, diventando attore educante – grazie alle reti di partenariato – promuove protagonismo giovanile e dà vita ad un tessuto locale più compatto. Ne nasce un circolo virtuoso.

Senza contare che gli imprenditori, coinvolti in processi di questo tipo, hanno ritorni in termini di pubblicità.

Cosa è difficile?
Far capire alla Regione Piemonte che la formazione professionale va cambiata. Vorremmo che anche il nuovo Governo, oltre ad un numero sempre maggiore di aziende e non solo piemontesi, sostenessero i nostri progetti. Pensiamo anche di avviare iniziative per ragazzi demotivati, che un lavoro non lo cercano più. Ma per andare avanti abbiamo bisogno di risorse. Fino ad ora abbiamo potuto contare sull’appoggio della Compagnia di san Paolo”.

L’azienda, che metterà a disposizione i suoi spazi a partire dal 21 maggio prossimo, è la Astelav. I ragazzi, otto in tutto, che saranno coinvolti nel progetto, impareranno a riciclare pezzi di elettrodomestici in disuso e a rigenerarli. Don Stefano, intanto, è in contatto con altre tre aziende locali.

Si dice ottimista ed è convinto che il modello della pastorale, in grado di creare una circolarità educazione – formazione – lavoro, si possa facilmente replicare in altri territori.

“La formazione – conclude – deve iniziare a modellarsi sulle esigenze di questi ragazzi più deboli, aprendo opportunità e liberando risorse umane, progettuali e professionalizzanti. I risultati di un’impostazione diversa, del resto, ci sono”.

Fake news e giornalismo di pace: la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

In occasione della 52ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, i Delegati Ispettoriali di comunicazione sociale di tutta l’Europa si sono riuniti a Mestre-Venezia per formarsi e confrontarsi, ispirati dal messaggio di Papa Fracesco “La verità vi farà liberi (Gv 8,32). Fake news e giornalismo di pace“.

Riportando alcuni stralci del testo, Papa Francesco sostiene:

«nel progetto di Dio, la comunicazione umana è una modalità essenziale per vivere la comunione. L’essere umano, immagine e somiglianza del Creatore, è capace di esprimere e condividere il vero, il buono, il bello. E’ capace di raccontare la propria esperienza e il mondo, e di costruire così la memoria e la comprensione degli eventi. Ma l’uomo, se segue il proprio orgoglioso egoismo, può fare un uso distorto anche della facoltà di comunicare, come mostrano fin dall’inizio gli episodi biblici di Caino e Abele e della Torre di Babele (cfr Gen 4,1-16; 11,1-9). L’alterazione della verità è il sintomo tipico di tale distorsione, sia sul piano individuale che su quello collettivo. Al contrario, nella fedeltà alla logica di Dio la comunicazione diventa luogo per esprimere la propria responsabilità nella ricerca della verità e nella costruzione del bene. Oggi, in un contesto di comunicazione sempre più veloce e all’interno di un sistema digitale, assistiamo al fenomeno delle “notizie false”, le cosiddette fake news […]

Con questa espressione ci si riferisce dunque a informazioni infondate, basate su dati inesistenti o distorti e mirate a ingannare e persino a manipolare il lettore. La loro diffusione può rispondere a obiettivi voluti, influenzare le scelte politiche e favorire ricavi economici. L’efficacia delle fake news è dovuta in primo luogo alla loro natura mimetica, cioè alla capacità di apparire plausibili. In secondo luogo, queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione. La loro diffusione può contare su un uso manipolatorio dei social network e delle logiche che ne garantiscono il funzionamento: in questo modo i contenuti, pur privi di fondamento, guadagnano una tale visibilità che persino le smentite autorevoli difficilmente riescono ad arginarne i danni. […]

Il miglior antidoto contro le falsità non sono le strategie, ma le persone: persone che, libere dalla bramosia, sono pronte all’ascolto e attraverso la fatica di un dialogo sincero lasciano emergere la verità; persone che, attratte dal bene, si responsabilizzano nell’uso del linguaggio. Se la via d’uscita dal dilagare della disinformazione è la responsabilità, particolarmente coinvolto è chi per ufficio è tenuto ad essere responsabile nell’informare, ovvero il giornalista, custode delle notizie. Egli, nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone. Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace.»

Fonte (https://w2.vatican.va)

Viaggio-studio a Malta per gli studenti di Cumiana

Anche quest’anno alcuni ragazzi di seconda e terza media della Scuola Don Bosco Cumiana hanno partecipato a un viaggio studio a Malta per potenziare la lingua inglese.  Al mattino hanno seguito le lezioni tenute da insegnanti madrelingua e al pomeriggio sono andati alla scoperta dei segreti  e dei luoghi più interessanti dell’isola. Un’esperienza formativa e indimenticabile.

 

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20 Maggio 2018: Festa della Comunità 2018 del SanPa!

20 Maggio 2018
Festa della Comunità 2018 del SanPa!
#100annidelSanPaolo

1918 – 2018 da 100 anni #nessunoescluso“: ecco il motto che accompagna le iniziative dell’Oratorio di Borgo San Paolo in quest’anno in cui si celebra il centenario della presenza dei salesiani tra le strade di uno dei borghi più popolosi della città di Torino.

I fondatori dell’opera salesiana si inserirono in un contesto difficile e anticlericale, ma dove era evidente la necessità di essere accanto ai giovani e oggi, a cent’anni di distanza, questa realtà è ancora attenta e vicina ai ragazzi, con i quali condividerà la Festa della Comunità, Domenica 20 Maggio 2018, data in cui anche il Rettor Maggiore dei Salesiani, X Successore di don Bosco, don Ángel Fernández Artime, sarà presente per la Santa Messa al San Paolo.

I ragazzi dell’Oratorio hanno realizzato per l’occasione una coppia di video di attesa del Rettor Maggiore:

 

Ecco il programma della Festa della Comunità del 20 Maggio 2018 dei Salesiani di San Paolo:

ore 10.30 – S. Messa con il Rettor Maggiore

ore 13.00 – Pranzo e Tornei Sportivi

ore 15 – Caccia al Tesoro (per tutte le età)

ore 16.00 – Animazione, presentazione Karate e preghiera conclusiva

 

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