Pellegrinaggi borgomaneresi di inizio anno alle Medie e ai Licei

Gli studenti delle superiori si sono recati a Vercelli mentre quelli delle Medie a Valdocco

L’anno scolastico, da sempre, inizia al Don Bosco di Borgomanero con due giornate formative, fuori scuola, utili a rinsaldare i legami tra compagni e con i docenti e a riflettere sugli obiettivi del prossimo futuro, stabilendo le strategie migliori per affrontare i problemi. Gli studenti dei Licei si sono recati a Vercelli, tra sant’Andrea e il duomo di sant’Eusebio, mentre i ragazzi delle Medie si sono recati a Valdocco, alle radici del movimento salesiano. Alla protezione di Maria, secondo tradizione salesiana, sono stati affidati tutti i ragazzi dell’istituto.

10-11 Novembre: tornano gli appuntamenti del Savio Club a Colle Don Bosco

Riprendono gli appuntamenti del Savio Club, l’iniziativa rivolta a ragazzi e ragazze di 1°, 2° e 3° media che da anni regala un fine settimana in allegria insieme agli animatori del MGS Piemonte, ai salesiani e alle figlie di Maria Ausiliatrice.

Il primo weekend Savio Club si terrà nei giorni 10-11 Novembre 2018  dalle 16.00 del sabato alle 16.00 della domenica presso Colle Don Bosco. Per la partecipazione all’evento è necessario portare con sè: cena al sacco, quaderno ad anelli A5 e penna, federa, lenzuolo o sacco a pelo.

Si ricorda che le iscrizioni vanno effettuate entro Martedì 6 Novembre 2018 previa comunicazione al responsabile del proprio centro. Si prevede una quota di partecipazione.


Mons. Buzon, SDB, ai giovani: “Qual è il vostro più profondo desiderio?”

(ANS – Città del Vaticano) – Oltre a mons. Luc Van Looy, SDB, anche mons. Patrick Buzon, salesiano vescovo di Bacolod, nelle Filippine, ha presentato un intervento al Sinodo, centrato su due domande rivolte ai giovani:

Carissimo Santo Padre e amici,
Ogni volta che incontro dei giovani, di solito faccio loro due domande.
La prima è: “Come stai?”. Spesso ricevo risposte ambivalenti, come con un animatore giovanile che utilizzava le “emoji” per descrivere i suoi sentimenti: risate all’esterno e pianto all’interno. Abbiamo sentito più volte in questa sala e nei documenti precedenti quanti di loro soffrono per famiglie disfunzionali, “anziani che giudicano”, insicurezza, pressioni da tutte le parti… Elementi che li rendono vulnerabili alla frustrazione, alla depressione e persino al suicidio.

Mentre li ascolto, non posso fare a meno di essere colpito, e mi dico: tutto questo è ingiusto. La gioventù dovrebbe essere il miglior momento della vita, il momento più emozionante, in cui tutto va schiudendosi davanti a loro con tutte le sue promesse. Che tristezza che oggi i nostri giovani siano derubati della gioia di vivere!

La seconda domanda è: “Qual è il tuo più profondo desiderio?”. Mi danno risposte varie, come: “finire gli studi”, “trovare un buon lavoro, delle sicurezze, un senso…” Lo dicono in molti modi, ma penso che l’espressione che afferri meglio tutto ciò me l’abbia data un altro giovane quando mi ha detto: “Forse non so cosa significhi la vita, ma so che è l’unica che ho e non voglio perderla. Voglio viverla pienamente”.

Questo mi ricorda il giovane ricco del Vangelo che chiedeva: “Maestro buono, che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?” (Mc 10,17). “La vita eterna” forse non sarà l’espressione che la nostra gioventù userà oggi (sembra troppo ecclesiale e distante). Ma se dovessimo tradurre questa domanda nel loro linguaggio, penso che assomiglierebbe a qualcosa del genere: “Maestro buono, come posso vivere la mia vita al massimo?”. Vivere la vita fino in fondo – questo è ciò che ogni giovane cerca. Esplorare la vita, sperimentare e godere di tutto ciò che ha da offrire. Sfortunatamente, nella loro bramosa ricerca di gioia, spesso bussano alle porte sbagliate e finiscono per perdere la vita stessa.

Gesù non dà una risposta diretta alla domanda del giovane, ma semplicemente gli dice le condizioni necessarie per trovare la risposta: svuota il tuo cuore di te in modo da lasciare spazio a qualcosa più grande di te; cresci nella capacità di donare perché è solo nel donare te stesso, che vuol dire amare, che troverai la gioia di vivere. Questo si fa possibile grazie all’incontro con Cristo e all’accettazione della sua proposta di seguirlo (cfr. Instrumentum Laboris, n° 84).

Papa Benedetto XVI presenta perfettamente questa ricerca quando afferma: “Cari giovani, la felicità che state cercando, la felicità che avete diritto a godere ha un nome e un volto: è Gesù …” (Discorso alla GMG di Colonia 2005). Questo è l’obiettivo e la sfida della Pastorale Giovanile: accompagnare i giovani e condurli a Gesù, il solo che può esaudire il loro desiderio più profondo, dato che Egli è venuto “perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).

(Fonte: AustraLasia) 

Sempre più “buoni come il pane”: inaugurazione del nuovo laboratorio a Torino-Valdocco

Le dinamiche urbane torinesi suggeriscono che questa città coltiva da sempre una vocazione fortemente europea, un laboratorio in costante metamorfosi di contaminazioni artistiche e culturali tra tradizione e innovazione. Questa direzione urbana ha generato una crescente domanda turistica e una conseguente soluzione per il rilancio dell’occupazione giovanile: la Formazione Professionale non poteva esimersi dall’accettare questa sfida tipicamente salesiana.

Al fine di rafforzare e completare l’attrattività turistica del territorio, il Centro di Formazione Professionale di Torino-Valdocco consolida le attività di formazione nel settore agroalimentare: così al laboratorio di panificazione, pasticceria e pizzeria “Buoni Come il Pane” – attivo ormai dal 2013 – si affianca il percorso laboratoriale di cucina e sala/bar e il neonato percorso triennale di qualifica per “Operatore della ristorazione: preparazione pasti“.

 

Il Cnos-Fap di Valdocco, al suo interno conta già i laboratori di Grafica e Stampa, Impianti elettrici e automazione industriale, e abbiamo lavorato alacremente per inserire questa nuova specializzazione, progettando i laboratori e come inserire il nuovo percorso formativo“, afferma Marco Gallo al suo quarto anno di direzione, e prosegue “Era solo la fine di luglio quando abbiamo avviato il cantiere per adattare gli ambienti alle esigenze dei nuovi laboratori.” Così il primo giorno di scuola, il 10 settembre, del primo anno del corso di qualifica triennale “Operatore della ristorazione: preparazione pasti” ha accolto gli studenti con i macchinari, gli strumenti e gli utensili necessari. Gli spazi verrano ufficialmente inaugurati Venerdì 26 Ottobre 2018 alle ore 10.00 alla presenza di don Alberto Martelli, direttore dell’opera di Valdocco, Marco Gallo, direttore del CFP di Torino-Valdocco, don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, e Barbara Azzarà, consigliere CMTO per l’istruzione, l’orientamento e la formazione professionale.

 

Esercizi Spirituali 5° superiore 15/6 ottobre 2018 – Desideri, invidie ed incontro.

E’ presso la struttura Salesiana di Muzzano che, il 15-16 ottobre 2018, si sono svolti gli esercizi spirituali per le classi quinte delle scuole superiori di Lombriasco (Istituto tecnicodi Agraria) e Novara (Liceo scientifico).

Sono stati circa 70 i ragazzi che hanno partecipato a questo ritiro accompagnati dai rispettivi direttori: don Giorgio Degiorgi (Direttore ed economo della struttura di Novara) e don Danilo Allasia (Consigliere della struttura di Lombriasco).

A partire dall’incontro di Don Bosco con Bartolomeo Garelli il giorno dell’immacolata si sono avviate le tematiche trattate. Si è parlato di desiderio, di invidia infelice, di scelte ed di eccesso per cercare di andare un pò più a fondo in stessi, sfruttando i momenti di riflessione personale per fare il punto della situazione sulla propria vita.

Ci sono stati vari momenti di gioco, in puro “fare salesiano”, durante le due giornate che hanno aiutato a creare un clima di fraternità tra le varie classi e a creare nuovi legami di amicizia.

La due giorni si è conclusa con la Santa messa presieduta da Don Fabiano Gheller (Incaricato Animazione Vocazionale ed organizzatore del ritiro).

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Mons. Van Looy, SDB: “Accompagnare significa essere presenti, ascoltare con porte e cuore aperti”

16 ottobre 2018, al Sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano partecipa anche mons. Luc Van Looy, SDB, vescovo di Gent/Gand (Belgio). Per 20 anni missionario in Corea del Sud e per altri 20 membro del Consiglio Generale della Congregazione Salesiana, al Sinodo ha presentato un intervento sul tema, prettamente salesiano, dell’arte di accompagnare i giovani.

 

Buon pomeriggio, caro Santo Padre, fratelli e sorelle, ragazzi e ragazze.

Vorrei parlare dell’arte di accompagnare. Si tratta di un’attività quotidiana. Grandi e santi educatori ci dicono che la regola fondamentale per accompagnare i giovani è esser presenti nella loro vita in ogni momento. Piuttosto che ritenerlo una forma di controllo, è la via dell’amicizia e della fiducia, per condividere la vita dei bambini e dei giovani. Può sembrare un controllo sul loro comportamento; invece è la via dell’amicizia e della fiducia, per farli sentire liberi e a casa con noi.

In quale altro modo potremmo scoprire chi sono e di cosa hanno bisogno? In quale altro modo potremmo sapere come si relazionano agli adulti, ai loro coetanei e alle istituzioni? Come potremmo evitare che siano attirati in quegli ambienti che gli farebbero più danno che beneficio? Come potremmo insegnare loro a stare lontani dal male? Come potremmo scoprire ciò che lo Spirito di Dio sta dicendo loro? Come potrebbero imparare a pregare da noi?

 

Penso a Gesù, che passava tutto il tempo con i suoi discepoli. Egli sapeva come si relazionavano fra di loro. Quando avevano bisogno di aiuto, li prendeva un momento in disparte, come fece con Pietro. Per lui i discepoli e il popolo erano la sua terra santa.

Per avere una comprensione profonda su una persona sarà importante coinvolgere la comunità. Nel guidare i giovani non siamo soli. Tutti in una comunità, sia una scuola, un istituto o parrocchia, hanno una loro idea su di un giovane. Pertanto, se ad esempio abbiamo bisogno di una decisione sulla vocazione, non è importante solo l’opinione dei professori del seminario o del superiore; dovrebbero essere ascoltati anche il parroco, i catechisti, i cuochi, gli uomini e le donne della comunità del candidato.

In Belgio ammiro quegli educatori delle scuole che ogni mattina accolgono gli studenti al cancello degli istituti. Li vedo nel cortile che parlano con gli studenti e sono di nuovo al cancello quando i ragazzi tornano a casa. Semplicemente, sono presenti in ogni momento. Conoscono le loro pecore e le pecore conoscono loro, proprio come faceva Gesù. Vedo sacerdoti che continuamente escono fuori, verso la gente; la domenica sono all’ingresso della chiesa prima e dopo l’Eucaristia, ascoltano i fedeli e condividono le loro gioie e i loro dolori. In quel momento il loro posto non è in sagrestia.

Accompagnare significa essere presenti, ascoltare con porte e cuore aperti, con un interesse profondo e concreto, dando sempre coraggio e speranza. Un educatore che accompagna i giovani non è solo un professionista in una stanza di consulenza, o uno psicologo che esamina tipi di comportamento; è un amico nella vita di una persona, pronto a camminare insieme…

Alla fine Gesù divenne così intimo con i suoi discepoli che lavò loro i piedi, condivise con loro il suo corpo e il suo sangue e li invitò a pregare con lui quando stava soffrendo.

 

 

 

20/10: Primo Open Day dell’anno al Don Bosco di Borgomanero

Il Don Bosco Borgomanero si apre alle famiglie che vogliono conoscerlo meglio. Sabato 20 ottobre si terrà il primo open day dell’istituto salesiano. Alle ore 15 ci sarà la presentazione ufficiale della scuola Media e alle ore 16 del Liceo Classico Logico-Matematico e dei Licei dell’Innovazione e del Gusto. Oltre al quadro dell’attività didattica saranno presentate le strutture della scuola (la mensa interna, la palestra e i campi sportivi, il laboratorio informatico e il FabLab, i laboratorio del gusto, ecc.) e i servizi offerti dalla scuola (lo studio assistito pomeridiano, gli sportelli di recupero e di eccellenza, le certificazioni linguistiche in spagnolo e inglese, l’alternanza scuola-lavoro, ecc.).

Si illustreranno, nell’occasione, anche le nuove didattiche proposte al Don Bosco, incentrate sull’apprendimento per scoperta in contesto attivo, spesso tramite lavoro cooperativo e in prospettiva interdisciplinare, per maturare le competenze di vita, pensando all’educazione della persona, e quelle tecniche, che orientano al mercato del lavoro.

Chi non potesse venire sabato 20 ottobre, ma desiderasse comunque visitare la scuola, può concordare una visita alla scuola su appuntamento dal 20 ottobre fino alla fine dell’anno scolastico, contattando la segreteria dell’istituto (0322-847211) o direttamente dal sito www.donboscoborgo.it.

«Dateci una liturgia più bella e partecipata»

Si pubblica, qui di seguito, l’articolo a cura di Mimmo Muolo di Martedì 9 Ottobre 2018 del quotidiano Avvenire circa l’andamento dei lavori del Sinodo in corso.

Il cardinale Gracias ha riferito che la domanda
dei ragazzi «è stata una vera sorpresa» per lui:
«Affinché attraverso la liturgia possiamo fare esperienza di Dio»

Emergono dal Sinodo due richieste alla Chiesa di tutto il mondo. Da una parte quella di offrire al clero, ai religiosi e alle religiose, ma anche ai formatori in genere, “una nuova educazione sul corpo, sull’affettività e sulla sessualità”. Dall’altro lato, e sono gli stessi giovani presenti nell’Assise sinodale ad averla formulata durante i lavori, quella di una liturgia migliore. “Dateci una liturgia più bella e partecipata – ha riferito così il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, la domanda dei ragazzi, aggiungendo che “è stata una vera sorpresa” per lui -, affinché attraverso la liturgia possiamo fare esperienza di Dio”.

Le due richieste sono emerse nel corso della conferenza stampa sull’andamento dei lavori, in una giornata in cui sono state distribuite anche le relazioni dei 14 circoli minori (quattro di lingua inglese, tre di lingua francese, uno tedesco, due spagnoli, tre italiani e uno portoghese).

Secondo il cardinale Désiré Tsarahazana, presidente della Conferenza episcopale del Madagascar, dal Sinodo viene innanzitutto “un appello alla conversione personale”. “In sostanza l’appello a tutti i battezzati affinché abbiano una vita più coerente con la fede”.
Questa è anche la chiave per affrontare in maniera decisiva la questione degli abusi e in generale della sessualità, un tema che è stato affrontato largamente nel corso dei lavori. Il cardinale africano ha poi annunciato, rispondendo a una domanda, che il Papa si recherà in Madagascar nel 2019, possibilità che il portavoce vaticano Greg Burke, presente alla conferenza stampa non ha confermato, anche se, ha detto, “viene studiata con cura”.

Allo stesso modo Burke non ha confermato un eventuale viaggio in Nord Corea, su invito del presidente nord coreano. “Aspettiamo che l’invito arrivi, poi si vedrà”, ha detto.

Per il resto i lavori del Sinodo stanno confermando il clima gioioso in cui si svolgono e il fatto che i giovani amano la Chiesa (lo ha detto il cardinale canadese Gérald Cyprien Lacroix). Una Chiesa “plurale, inclusiva e capace di camminare insieme con loro”, ha aggiunto l’uditrice suor Nathalie Becquart.

Tutte indicazioni che si ritrovano anche nelle relazioni dei circoli minori, insieme all’invito ad accompagnare le nuove generazioni sull’esempio di Gesù nei confronti dei discepoli di Emmaus (Circolo italiano A). Nella relazione del circolo italiano C questo invito diventa anche appello “a usare il web senza farsi usare”, o “rifiuto della cultura dell’omologazione, definita spesso cultura del faraone”.

Temi come quello della famiglia (tradizionale, allargata, convivenze, nuove forme di unione) si affacciano spesso nelle relazioni, insieme alla domanda su come porsi pastoralmente di fronte a queste realtà. Anche le migrazioni ricorrono spesso nei resoconti del dibattito, come fenomeno epocale da affrontare sotto diversi profili, non ultimo quello dell’integrazione delle seconde generazioni, spesso relegate alla marginalità della “cultura dello scarto”.

“Run for a mission”: VIIª Corsa dei Santi 2018

Tutto pronto per la settima edizione della Corsa dei Santi 2018 a Ivrea, l’appuntamento podistico non competitivo organizzato dai salesiani dell’Istituto Cardinal Cagliero di Giovedì 1 Novembre 2018.  Quest’anno l’iniziativa podistica eporediese sarà accompagnata dal motto “Run for a mission”, un modo semplice e intuitivo per rappresentare l’andare che è il senso della vita cristiana e riflettere sulla missionarietà.

La manifestazione si svilupperà lungo 4 km circa attraverso il centro storico di Ivrea e ha come obiettivo quello di “far comprendere a bambini e adulti che i santi sono tutti i cristiani che sono in viaggio verso il regno dei cieli e che la corsa rappresenta in modo semplice e intuitivo questo andare che è il senso della vita cristiana” – come spiega Alberto Pozzolo dell’Istituto Missionario Salesiano Cardinal Cagliero –  “Siamo giunti alla settima edizione e ogni anno raccogliamo sempre più entusiasmo intorno a questa corsa assolutamente amatoriale e senza scopo di lucro, che è alla portata di tutti, bambini, ragazzi, giovani, adulti e nonni, mamme con passeggino e amici a 4 zampe“.

La corsa partirà dopo la celebrazione della messa delle ore 10.00, nella cappella dell’Istituto. A seguire verrà offerto il pranzo e, nel pomeriggio, vi sarà la possibilità di passeggiare tra le bancarelle del mercatino dei commercianti eporediesi, partecipare al corso per il brevetto BLSD defibrillatore (riconosciuto dalla Regione Piemonte) e il torneo di calcio per le annate 2008 e 2009.

La corsa dei Santi mantiene anche per questa edizione il proprio carattere benefico, infatti le offerte raccolte durante la giornata saranno destinate alle iniziative curate dai missionari salesiani.

Una corsa che unisce proprio tutti sotto l’egida del piacere di esserci e di percorrere insieme una distanza dove tutti sono vincitori, come testimoniato i premi della manifestazione precedente: cane, passeggino sprint, nonna in gamba, nonno veloce e prete da corsa.

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E se la fede avesse ragione? #nonpercasonondalcaos

Giovedi 11ottobre 2018 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino Valdocco, riprende il percorso di “e se la fede” che giunge alla sua quinta edizione.

Il tema dell’incontro dal titolo “Venuti al mondo per caso? #nonpercasonondalcaos” è stato affrontato da don Luca Ramello attraverso l’utilizzo di 3 blocchi principali:

  • Io credo in Dio creatore del cielo e della terra, il Creatore dell’essere umano
  • La verità della creazione
  • Dal catechismo degli adulti

Alla fine della catechesi è seguito un momento di adorazione.

Io sono vivo per amore, figlio di un padre che mi ama. Questa è una certezza che ti permette di reggere tutte le difficoltà della vita.
Don Luca Ramello