All’Oratorio Santi Pietro e Paolo ricomincia il gruppo “Fuori Dalla Media”

Sta per iniziare il gruppo dedicato interamente ai ragazzi delle medie, intitolato Fuori Dalla Media! Si terrà tutti i venerdì pomeriggio a partire dalle ore 13.30 all’Oratorio Santi Pietro e Paolo, in via Giacosa 8. Sarà uno spazio di incontro, gioco, formazione animato da salesiani e giovani volontari e coordinato da un educatore.
Il viaggio avrà inizio già questa domenica, con la festa di inizio anno oratoriano. Vi invitiamo a partecipare alla SS. Messa nella chiesa di Santi Pietro e Paolo Apostoli alle ore 11.30, a seguire pranzo condiviso in oratorio e presentazione delle attività dell’anno, giochi e divertimento.
L’equipe del gruppo #FDM

Lombriasco: la Prima Rassegna Agroalimentare

Si è svolta con successo e generale soddisfazione la prima rassegna espositiva del settore agroalimentare che ha visto il ritorno a Lombriasco presso il cortile della scuola di circa 40 ex-allievi con i loro stands.

Lo scopo di valorizzare l’attività nel settore agroalimentare dei nostri exallievi facendo sinergia con la scuola e sostenendo la locale sagra del paese è stato pienamente raggiunto. Lungo il porticato gli stands dalla produzione dei formaggi caprini a quelli di bufala, dai mangimifici alle erbe officinali. E poi ancora la birra artigianale, la verdura tipica del carmagnolese, la lana di alpaca, il latte e il vino. Il tutto continuava fra le machine agricole, il servizio di studi tecnici per l’agricoltura, il miele e il formaggio famoso Castelmagno. Interessanti presenze quella della delegazione delle scuole agrarie salesiane dall’Argentina e la delegazione della Mongolia con alcuni giovani studenti mongoli. La festa della scuola ha attirato numerosi ragazzi e genitori con attività loro riservate. Dopo la s. Messa la possibilità di pranzare in sagra. Il pomeriggio si è concluso con la presentazione della proposta di e-commerce a cura degli exallievi promotori di una piattaforma apposita per prodotti alimentari.

(Articolo a cura di
don Marco Casanova,
direttore delle Scuole Salesiane Lombriasco)

La parola ai giovani uditori del Sinodo: Viktòria Žolnovà e Silvia Retamales

Si pubblicano, qui di seguito, le testimonianze di due giovani ragazze – a cura della redazione del SIR –  Servizio di Informazione Religiosa – che hanno espresso le proprie riflessioni e proposte in occasione dell’assemblea sinodale di questi giorni.

Sinodo 2018: Zolnova (uditrice),
“i giovani hanno bisogno di qualcuno che
li accompagni e li sostenga nel discernimento”

“Mi chiamo Viktoria e vengo dalla Slovacchia, dall’archi-eparchia di Prešov, dove i giovani sperimentano l’amore e la cura della nostra Madre Chiesa, e dove mi occupo di pastorale giovanile da oltre 10 anni”. Nel corso della 6a Congregazione generale del Sinodo, oggi pomeriggio ha preso la parola Viktòria Žolnovà, uditrice e membro del “Group leader and voluntier for youth”, esperienza attraverso cui ha sperimentato “di essere viva ed essere una parte importante della Chiesa”. La giovane ha raccontato la sua esperienza personale, passata attraverso lo studio del management aziendale e il lavoro in una piccola azienda, ma in cui poi è emersa insoddisfazione e il bisogno di cercare “nuove opportunità”. Quindi lo studio “dell’inglese e del catechismo all’estero”, uniti all’accompagnamento spirituale di un sacerdote hanno nutrito e la percezione che “Dio mi stava chiamando a qualcosa di nuovo”. Per Viktòria è nata così la consapevolezza di una “vocazione o chiamata a fare qualcosa che Dio voleva facessi in un tempo e un luogo concreti”. “Non era la chiamata che mi aspettavo”, ha continuato Viktòria “ma è stato il modo in cui Dio sceglieva di riaccendere la fiamma dei desideri del mio cuore”. Da quell’esperienza, la consapevolezza che “la vocazione e il suo discernimento non sono limitati alla vita religiosa o al matrimonio”, ma sono “un processo di tutti i giorni che si riflette nel lavoro” perché “portando avanti i miei compiti posso crescere in santità”. Per Viktòria oggi è anche chiaro che “i giovani hanno bisogno di qualcuno che li accompagni e li sostenga nel loro processo di discernimento, quando sono alla ricerca di comprendere e seguire la volontà di Dio”.

(Articolo completo
sul sito del SIR, clicca qui)

Sinodo 2018: Silvia Retamales (uditrice cilena),
“i vescovi ci esortano a dire la nostra. La mi speranza è che il messaggio di Gesù arrivi a tutti”

Strutture della Chiesa più aperte e plurali, il ripensamento del ruolo della donna negli spazi decisionali della Chiesa, la necessità dell’accompagnamento costante dei giovani. Sono alcuni dei temi trattati finora dal Sinodo che maggiormente hanno colpito Silvia Retamales, uditrice cilena, che sul sito della Conferenza episcopale del suo Paese traccia un bilancio della prima parte del Sinodo dei vescovi, sottolineando che i vescovi hanno esortato i giovani presenti, che pure non hanno diritto di voto, a manifestare le proprie riflessioni e proposte.
“Tutti noi giovani presenti – spiega Silvia Retamales, che in Cile fa parte dell’Osservatorio socio-pastorale dei giovani – desideriamo che il messaggio di Gesù arrivi in tutti i luoghi e che tutti si sentano accolti e mossi da questo messaggio”. La giovane cilena si dice anche colpita dalla differenza di contesti tra i vari Paesi e in particolare dalla testimonianza dei giovani che vivono in luoghi dove la fede è perseguitata.

(Articolo completo
sul sito del SIR, clicca qui)

Arriva la terza edizione del progetto “Arte di animare, Anima l’arte” – Anima MGS

Riparte, per il terzo anno consecutivo, il progetto “L’arte di animare. Animare l’arte” realizzato dalla Pastorale Giovanile Piemonte e della Valle d’Aosta con il sostegno della Fondazione Agnelli: un percorso creativo in cui i giovani trovano uno spazio artistico e di animazione gestito da professionisti con cui fare esperienze di crescita personale e professionalizzante.

Attraverso i 15 laboratori ci sarà la possibilità di continuare o di incominciare per la prima volta un percorso di sperimentazione delle varie declinazioni dell’arte dell’animazione. 11 saranno i professionisti che cercheranno di trasmettere questi “mestieri oratoriani”: dalla scenografia, al teatro, al montaggio video, dalla giocoleria all’equilibrismo, all’animazione da palco con balli e giochi di gruppi e tanto altro ancora.

Una valida occasione che potrà essere di grande aiuto a tutti i giovani per tirar fuori loro tutte le doti che posseggono e allora stesso tempo renderli una risorsa per i vari centri dell’ispettoria.

 

Per chi?

Giovani dai 16 ai 25 anni
*Per considerare eventuali eccezioni, contatta il responsabile del proprio centro oppure inviare una mail a info@artedianimare.it

Sul sito Artedianimare.it potrete reperire tutte le informazioni e materiali utili.
Le iscrizioni saranno possibili mediante la compilazione dell’apposito form online. Si segnala che i laboratori saranno a numero chiuso (15-20 max).

Non fai parte del mondo Salesiano ma ti interessa partecipare? Puoi farlo anche tu!

Quando?

Tre incontri da segnare in agenda!
Per info sugli orari clicca qui

Rivivi le due edizioni passate 2018 e 2017

 

 

Pubblicazione degli Atti del Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia”

A meno di un anno di distanza dalla celebrazione del Congresso Internazionale “Pastorale Giovanile e Famiglia” (Madrid, 27 novembre – 1° dicembre 2017), il Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana è lieto di annunciare la pubblicazione degli Atti del Congresso. Questi vogliono essere uno strumento al servizio dell’animazione della Pastorale Giovanile Salesiana nel mondo, sulla scia dei due Sinodi dei Vescovi dedicati alla famiglia (2014-2015), della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” (2016), e in sintonia con il Sinodo dei Vescovi dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, attualmente in corso.

Il volume si apre con la presentazione del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e l’introduzione del Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Fabio Attard. L’introduzione ripercorre, in particolare, il processo di preparazione di questo evento, che ha coinvolto circa 400 partecipanti rappresentanti tutte le Ispettorie della Congregazione.

La relazione di mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e Segretario Speciale dei Sinodi dei Vescovi sulla Famiglia, intorno al tema “La famiglia nel cammino sinodale della Chiesa: prospettive ed opportunità”, apre la serie delle quattro conferenze principali del Congresso, vero nucleo degli Atti. Seguono le altre tre relazioni, presentate nei giorni centrali del Congresso: “Il cammino della Congregazione Salesiana”, di don Attard; “Amoris Laetitia: alcune sfide e proposte”, della prof.ssa Carmen Peña; “La famiglia nella proposta pastorale salesiana”, di don Rossano Sala, SDB. Ciascuna di queste tre relazioni si accompagna ad una raccolta delle riflessioni dei congressisti, emerse all’interno dei gruppi di lavoro regionali.

Alle conclusioni elaborate dai gruppi regionali al termine del Congresso, seguono nel volume la descrizione dei Mini-corsi e la lista delle Buone Pratiche presentate da congressisti ed esperti intervenuti per l’occasione. In appendice, infine, sono disponibili alcune tabelle che illustrano il processo di avvicinamento e la metodologia seguita dal Congresso, insieme alla valutazione finale e la lista completa dei partecipanti.

“Pastorale Giovanile e Famiglia”, tuttavia, non è solo il titolo di un Congresso. Quest’ultimo è stato la tappa di un processo che ora vede protagoniste molte Ispettorie salesiane nel mondo, impegnate a sviluppare nuovi percorsi di collaborazione tra Salesiani e famiglie al servizio dei giovani.

La pubblicazione degli Atti del Congresso si pone al servizio di questa logica. I testi degli Atti sono ora disponibili nelle cinque lingue ufficiali del Congresso: francese, inglese, italiano, portoghese e spagnolo.

 

 

(Fonte: ANS – Agenzia Info Salesiana)

Da Borgomanero a Bucarest con Iacopone da Todi

Matteo Leonardi, docente del Don Bosco, a Bucarest per presentare il suo ultimo libro:
sarà presente anche il nunzio apostolico di Romania e Moldavia

L’insegnante di lettere è coautore della prima edizione in romeno delle laude di Iacopone da Todi

Matteo Leonardi, docente di materie umanistiche da molti anni nei Licei Don Bosco di Borgomanero, è stato invitato all’Università di Bucarest a presentare il suo ultimo libro nella capitale della Romania. Presso la biblioteca de la Cișmigiu, mercoledì 17 ottobre, Leonardi insieme alle docenti universitarie Oana Salisteanu, traduttrice dall’italiano al romeno, e Smaranda Bratu Elian, direttrice della collana di classici bilingue “Biblioteca italiana” dell’editrice Humanitas, presenteranno il volume: “Cele mai frumoase laude” (“Le più belle laude”) di Iacopone da Todi. Si tratta della prima traduzione in rumeno (l’unica lingua neolatina dell’Est d’Europa) del più grande autore di laude medievali. All’evento, che celebra anche la cinquantesima edizione delle Serate Italiane organizzate dagli italianisti dell’Università di Bucarest, prenderanno parte, anche Sua Eccellenza Monsignor Miguel Maury Buendia, nunzio apostolico in Romania e nella Repubblica di Moldavia, e due illustri specialisti romeni in storia delle religioni e teologia, Teodor Baconschi e Bogdan Tătaru-Cazaban.

Leonardi è autore dell’introduzione e del commento al testo (pubblicato nel 2010 dall’editore fiorentino Olschki) a cui si è ispirato il commento di questa edizione. Leonardi coniuga da sempre all’attività d’insegnamento, ai Licei del Don Bosco e nelle università di Berna e di Aosta, la ricerca umanistica: negli anni ha curato, oltre alla prima edizione storico-letteraria delle laude di Iacopone, anche una bibliografia ragionata della letteratura critica sul Tudertino, un’edizione del “Libro delle Tre Scritture” di Bonvesin da la Riva e numerosi saggi su Francesco d’Assisi, Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio. L’anno scorso ha dato alle stampe il suo primo testo di natura creativa i “Detti e fatti dei Figli del Deserto”, edito dall’editore romano Castelvecchi: una raccolta di aforismi entro cornice narrativa. Altro ambito d’interesse l’editoria scolastica: è infatti coautore di antologie per le scuole medie e superiori per gli editori D’Anna, Mondadori e SEI.

 

(Articolo a cura di Giovanni Campagnoli,
Collegio “Don Bosco” Borgomanero)

2018 Campo 4 – Studio, lavoro e discernimento

L’appuntamento annuale del campo 4, che si è svolto dal 5 ottobre al 7 ottobre 2018 presso il Colle Don Bosco, è giunto a termine. E’ stato un momento importante per tutti i ragazzi e ragazze che vi hanno partecipato, per riflettere su tre tematiche: Studio, lavoro e discernimento. 

Temi non da poco per dei giovani universitari e per quanti si sono appena affacciati nel mondo lavorativo.
Tasti concreti che possono, anzi, debbono essere toccati e affrontati per rendere più adulta una persona. Per abilitare un ragazzo a crescere, ad assumersi le proprie responsabilità e a scoprire la propria strada.

Non ci poteva essere, dunque, argomento migliore per il campo 4 di questi giorni, proprio in concomitanza con l’apertura del sinodo dei vescovi su questi medesimi interrogativi.

Ed esempio carismatico per eccellenza, il giovane Giò Bosco, è diventato il protagonista del nostro cammino.
Procedendo gradualmente sui passi della sua vita a Chieri, scoprendo come ha stretto legami di amicizia sana, come ha saputo affrontare lo studio e il lavoro, ha reso possibile ai giovani di rispecchiarsi in un loro coetaneo che ha fatto della sua vita un capolavoro.
Perché anche il nostro padre spirituale potrebbe essere definito ‘il santo della porta affianco’, come direbbe papa Francesco. Un santo del quotidiano, che ha saputo rendere l’ordinario, straordinario.
E non c’è prospettiva più bella di quella che insegna a scoprire la straordinarietà delle qualità presenti in ognuno, mettendosi in gioco nello studio e nel lavoro.
E’ proprio nell’ordinarietà del quotidiano la sfida del discernimento che mette in discussione il proprio essere in modo da scoprire in maniera più chiara alla domanda che spesso tutti ci poniamo: “Chi sono?”. Ma soprattutto ‘per chi siamo’. Perché non possiamo parlare di soggetto, se non in una comunità. Perché non c’è io, senza un tu.
Solo così si può realizzare pienamente che “siamo una missione in questa vita”. Che dal nostro si, dipende la felicità dell’altro e che dalla qualità delle nostre conoscenze o delle nostre abilità lavorative dipende la pienezza del nostro oggi.

Ricordando che dal connubio di gratuità, responsabilità e grazia si forma la nostra più vera identità…
#perlavitadeglialtri

 

Si ringrazia Elena Scavino per la redazione dell’articolo.

 

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“NOI PER. Unici, solidali creativi”

Si pubblica il Discorso di Papa Francesco durante l’incontro dei giovani con lui ed i Padri Sinodali in occasione della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 6 ottobre 2018.

“NOI PER. Unici, solidali creativi”

INCONTRO DEI GIOVANI CON IL SANTO PADRE E I PADRI SINODALI

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Aula Paolo VI
Sabato, 6 ottobre 2018

Qui ci sono le domande scritte… Le risposta le daranno i Padri sinodali. Perché se io dessi le risposte qui, annullerei il Sinodo! Le risposte devono venire da tutti, dalla nostra riflessione, dalla nostra discussione e, soprattutto, devono essere risposte fatte senza paura.

Io mi limiterò soltanto – rispetto a tutte queste domande – a dire qualche cosa che possa servire, qualche principio.

A voi, giovani, che avete parlato, che avete dato la vostra testimonianza, che avete fatto una strada, dico: questa è la prima risposta. Fate la vostra strada. Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti, non lo specchio. Sempre guardando avanti, in cammino, e non seduti sul divano. Tante volte mi viene da dire questo: un giovane, un ragazzo, una ragazza, che sta sul divano, finisce in pensione a 24 anni: è brutto, questo! E poi, voi lo avete detto bene: che mi fa trovare me stesso non è lo specchio, il guardare come sono. Trovare me stesso è nel fare, nell’andare alla ricerca del bene, della verità, della bellezza. Lì troverò me stesso.

Poi, in questa strada, un’altra parola che mi ha colpito è l’ultima. E’ stata forte quell’ultima, ma è vera… Chi l’ha fatta?… Tu. È stata forte: la coerenza. La coerenza di vita. Faccio un cammino, ma con coerenza di vita. E quando voi vedete una Chiesa incoerente, una Chiesa che ti legge le Beatitudini e poi cade nel clericalismo più principesco e scandaloso, io capisco, io capisco… Se sei cristiano, prendi le Beatitudini e mettile in pratica. E se sei un uomo o una donna che hai dato la vita, l’hai consacrata; se sei un prete – anche un prete che balla [si riferisce a una testimonianza] –, se sei un prete e vuoi vivere come cristiano, segui la strada delle Beatitudini. Non la strada della mondanità, la strada del clericalismo, che è una delle perversioni più brutte della Chiesa. Coerenza di vita. Ma anche voi [si rivolge ai giovani], dovete essere coerenti nella vostra strada e domandarvi: “Io sono coerente nella mia vita?”. Questo è un secondo principio.

C’è poi il problema delle diseguaglianze. Si perde il vero senso del potere – questo vale per la domanda sulla politica –, si perde quello che Gesù ci ha detto, che il potere è il servizio: il vero potere è servire. Altrimenti è egoismo, è abbassare l’altro, non lasciarlo crescere, è dominare, fare schiavi, non gente matura. Il potere è per far crescere la gente, per farsi servitori della gente. Questo è il principio: sia per la politica, sia per la coerenza delle vostre domande.

Poi, altre domande… Vi dirò una cosa. Per favore, voi, giovani, ragazzi e ragazze, voi non avete prezzo! Non siete merce all’asta! Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche che ci mettono idee nella testa e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita. Voi non avete prezzo: questo dovete ripetervelo sempre: io non sono all’asta, non ho prezzo. Io sono libero, sono libera! Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù.

Poi ci sono due cose – e vorrei finire con questo – tra le idee che voi avete detto e alle quali i Padri sinodali risponderanno dialogando con le vostre domande. La prima è sull’uso del web. È vero: l’interconnessione con il digitale è immediata, è efficace, è rapida. Ma se tu ti abitui a questo, finirai – e questo che dirò è reale – finirai come una famiglia dove, a tavola, a pranzo o a cena, ognuno sta con il telefonino e parla con altre persone, o fra loro stessi comunicano col telefonino, senza un rapporto concreto, reale, senza concretezza. Ogni strada che voi farete, per essere affidabile, dev’essere concreta, come le esperienze, tante esperienze che voi avete detto qui. Nessuna delle testimonianze che voi avete dato oggi era “liquida”: tutte erano concrete. La concretezza. La concretezza è la garanzia per andare avanti. Se i media, se l’uso del web ti porta fuori dalla concretezza, ti rende “liquido”, taglialo. Taglialo. Perché se non c’è concretezza non ci sarà futuro per voi. Questo è sicuro, è una regola della strada e del cammino.

E poi, questa concretezza anche nell’accoglienza. Tanti dei vostri esempi, che avete fatto oggi, sono sull’accoglienza. Michel ha fatta questa domanda: “Come vincere la mentalità sempre più diffusa che vede nello straniero, nel diverso, nel migrante, un pericolo, il male, il nemico da cacciare?”. Questa è la mentalità dello sfruttamento della gente, di fare schiavi i più deboli. È chiudere non solo le porte, è chiudere le mani. E oggi sono un po’ di moda i populismi, che non hanno niente a che vedere con ciò che è popolare. Popolare è la cultura del popolo, la cultura di ognuno dei vostri popoli che si esprime nell’arte, si esprime nella cultura, si esprime nella scienza del popolo, si esprime nella festa! Ogni popolo fa festa a suo modo. Questo è popolare. Ma il populismo è il contrario: è la chiusura di questo su un modello. Siamo chiusi, siamo noi soli. E quando siamo chiusi non si può andare avanti. State attenti. È la mentalità che ha detto Michel: “Come vincere la mentalità sempre più diffusa che vede nello straniero, nel diverso, nel migrante un pericolo, il male, il pericolo da cacciare?”. Si vince con l’abbraccio, con l’accoglienza, con il dialogo, con l’amore, che è la parola che apre tutte le porte.

E alla fine – ho parlato di concretezza – ognuno di voi vuole fare la strada nella vita, concreta, una strada che porti dei frutti. Grazie a te [Giovanni Caccamo] per la foto con tuo nonno: è stata forse, quella fotografia, il più bel messaggio di questa serata. Parlate con i vecchi, parlate con i nonni: loro sono le radici, le radici della vostra concretezza, le radici del vostro crescere, fiorire e portare frutto. Ricordate: se l’albero è solo, non darà frutto. Tutto quello che l’albero ha di fiorito, viene da quello che è sotterrato. Questa espressione è di un poeta, non è mia. Ma è la verità. Attaccatevi alle radici, ma non rimanete lì. Prendete le radici e portatele avanti per dare frutto, e anche voi diventerete radici per gli altri. Non dimenticatevi della fotografia, quella con il nonno. Parlate con i nonni, parlate con i vecchi e questo vi farà felici.

Grazie tante! Questi sono orientamenti. Le risposte, a loro! [indica i Padri sinodali] Grazie, grazie!

Fonte: Libreria Editrice Vaticana

#Giovani&Chiesa: tagga il Sinodo!

#Giovani&Chiesa è un progetto di pastorale digitale voluto per incoraggiare parrocchie, scuole e seminari, a seguire attivamente i lavori del Sinodo 2018: una proposta di piattaforma web che auspica la partecipazione di esperti di pastorale, pur rimanendo potenzialmente aperta a tutti. Promotore del progetto è il Centro di Orientamento Pastorale (COP), d’intesa con il Servizio Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI ed in partnership con la diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo. 

#Giovani&Chiesa è ricco di riferimenti allo «Strumento di lavoro del Sinodo», il documento sul quale poggerà la discussione sinodale, e si prefigge di amplificare nel continente digitale i messaggi dal Sinodo, affinché tutti possano sentirsi «uditori». A partire da quei messaggi, l’obiettivo del progetto è quello di far esprimere attese, opinioni e storie.

La piattaforma web, in lingua italiana, è accessibile dal sito del COP. Essa comprende «Messaggi dal Sinodo» e «Sinodo 2018» e l’ambito laboratoriale «La tua voce», suddiviso in «Voci dalla parrocchia» – per le realtà giovanili parrocchiali –, «Voci dalla scuola» – principalmente per le III, IV, V classi delle scuole superiori –, «Voci dal seminario» – per gruppi di seminaristi –, e «Forum di pastorale» – per esperti –. Ci si può iscrivere anche prima dell’inizio dei lavori sinodali.

Il progetto #Giovani&Chiesa, unitamente alla piattaforma ha previsto l’utilizzo del canale social Twitter, per un’apertura della proposta a più ampio raggio. La visibilità dei contenuti sarà pubblica.

Fonte:
SERVIZIO NAZIONALE
PER LA PASTORALE GIOVANILE CEI

 

La classe terza alla scoperta del giornale

La classe terza dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio di Bra, l’8 ottobre 2018, assieme al Preside della scuola media Teresio Fraire ha affrontato ed approfondito l’argomento del giornale grazie anche all’intervento di Walter Manzone, giornalista di cronaca e di spettacolo de “La Stampa“.
Qui di seguito si riporta l’articolo di Edoardo Olivero:

Abbiamo scoperto diverse testate di giornali. Abbiamo esaminato in particolare la prima pagina, che è la vetrina del giornale. Nella lezione successiva la classe ha affrontato la modalità della stesura di un articolo. Abbiamo provato anche noi a realizzarne uno.

Per dare un pizzico di pepe all’argomento, in aula è arrivato un giornalista di cronaca e anche di spettacolo de La Stampa: Walter Manzone, direttore del CFP dell’Istituto Salesiano. Abbiamo organizzato l’intervista formulando svariate domande   preparate da noi prima singolarmente, poi in gruppo. Infine abbiamo scelto le domande più significative.

Il giornalista  è stato molto felice di rispondere. Ci ha colpito in particolare la sua appassionante “storia” giornalistica.  Un ragazzo già predisposto alla scrittura fin dalle elementari. Già dalla 3^ media iniziò a pubblicare articoli sul giornalino della Pro Loco della sua città. Successivamente divenne giornalista presso la Gazzetta d’Alba per cui tutt’ora scrive. Infine  fu messo in prova a La Stampa come sostituto e fu assunto. Inoltre ha espresso il suo pensiero riguardo ai giornali digitali, ribadendo che sono il presente e saranno il futuro, per disponibilità immediata di lettura. Il cartaceo sminuirà ma rimarrà sempre importante per gli approfondimenti e il legame tradizionale con la carta stampata. La difficoltà principale del giornalista è la tempistica, infatti i tempi di consegna sono molto brevi. Infine ha rivelato quali sono i suoi modelli giornalistici: San Giovanni Bosco e Mattia Feltri.