CNOS-FAP Savigliano: La Grande Fiera d’Estate

Il CNOS-FAP di Savigliano risponde presente alla Grande Fiera d’Estate, la più grande fiera commerciale del Nord-Ovest che si svolge dall’8 al 16 giugno 2019 nel cuore della città.
La formazione professionale salesiana ha infatti la sua ragion d’essere nel mettersi a disposizione del territorio ove è presente: 4 centri di formazione professionale nelle cittadine di Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano. E “mettersi a disposizione” significa interpretare le esigenze delle imprese per progettare una formazione delle risorse umane in modo da agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

Permettere l’incontro tra domanda offerta è il ruolo degli sportelli Servizi al Lavoro, che raccolgono prima di tutto persone da accompagnare al lavoro ciascuno secondo le proprie esigenze e contemporaneamente le richieste delle imprese del territorio che devono inserire nuove risorse nei loro processi lavorativi. Il CNOS-FAP di Savigliano ormai da anni lavora su entrambi i fronti maturando un’esperienza molto importante che mette a servizio del territorio. In questo modo è possibile trovare lo stand dedicato al Centro di Formazione Professionale di Savigliano all’interno della Grande Fiera d’Estate, fino al 16 giugno.

A tutto il CNOS-FAP di Savigliano si augura una buona partecipazione alla Grande Fiera d’Estate.

San Salvario House – un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa

Si comunica che l’evento di inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Una angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino che avrà luogo mercoledì 26 giugno 2019, alle ore 12.00, in Via Saluzzo 25/bis (TO).

Interverranno il Vescovo di Torino, Mons. Cesare NosigliaDon Mauro Mergola (parroco salesiano della realtà), l’Assessore Sonia Schellino (Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino) e la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia (componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo).

Saranno presenti a portare i loro saluti don Enrico Stasi (Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania), don Luigi Testa (direttore dell’opera salesiana San Giovanni Evangelista) e Pierluigi Dovis (direttore Caritas Diocesana di Torino).

Il programma:

  • Saluto delle autorità e presentazione del progetto;
  • Inaugurazione e benedizione dei locali;
  • Rinfresco e visita dei locali.

Il progetto:

Nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing – al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, ottenendo cosi un contributo per avviare i lavori. Il progetto è stato anche sostenuto da un contributo della CEIConferenza Episcopale Italiana – e di Fondazione Magnetto.

Il progetto “San Salvario House – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa prevede il recupero e restauro della casa canonica della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, situata in via Saluzzo nel quartiere di San Salvario, a pochi passi dal centro della città di Torino. La zona è  caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge.

Il Social Housing nasce dalla volontà di dar vita ad uno spazio in cui giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 39 , studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, possano sperimentare la vita “di convivenza”, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio “di casa”, e (con l’aiuto di figure qualificate) acquisire tutte le condizioni necessarie per far si che ogni giovane ospite possa rendersi autonomo per una vita all’interno della società.

La progettazione combinata è intesa non solo in un senso “dualistico” ovvero solo tra il singolo ospite e il coordinatore educativo, ma altresì in un senso “comunitario”, ovvero attraverso una modalità di confronto in piccoli gruppi. Tale metodo di lavoro permette ai destinatari, ospiti dell’housing, da un lato di acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, dall’altro di essere protagonisti della propria maturazione personale all’interno della società.

Scopri di più sul progetto:

 

 

 

Salesiani Vercelli – Prime comunioni

Si riporta la notizia pubblicata su SalesianiVercelli.it, riguardo ai bambini delle quarte elementari che, domenica 9 giugno, hanno vissuto la loro prima comunione presso le parrocchie della Comunità Pastorale 18 di Vercelli.

Nelle parrocchie della Comunità Pastorale 18 della Diocesi i bambini della classe quarta elementare hanno vissuto la loro prima comunione. Iniziando le prove, il parroco e le catechiste hanno ricordato che questa celebrazione diventa l’occasione per tutti per ricordare e rinnovare il significato profondo di questo rito: la comunione eucaristica, e cioè mangiare quel pane che è Gesù stesso, e che racchiude la sua vita, che fa diventare la nostra come la sua e la sua come la nostra.

La parola “comunione” non rimanda solo al gesto materiale di “mangiare l’ostia”, ma orienta a tutto uno stile di vita e di fede.

Quanto al termine “prima” non sembra corretto pensare solo ad un ordine cronologico, perché occorre fare riferimento a un significato di valore. Con Cristo abbiamo la prima comunione, cioè il principale legame che può far sì che la vita, in qualsiasi situazione si trovi, porti un frutto abbondante di bene e di amore che rende gloria a Dio, più di qualsiasi edificio, statua o offerta materiale.

Ogni cristiano, anche dopo tanti anni dalla prima volta che ha “mangiato l’ostia”, è chiamato a fare la prima comunione, a coltivare quel legame primario e fondamentale che permette all’amore di Dio di scorrere dentro la nostra vita e renderla fruttuosa per il mondo.

CNOS-FAP di Vigliano Biellese: festa di fine anno formativo

Festa di fine anno formativo al CNOS-FAP di Vigliano Biellese. Festa nel più tradizionale spirito salesiano: giovani, famiglia e allegria.
Gli allievi dei corsi di formazione hanno vissuto così la conclusione del loro percorso formativo di quest’anno animando uno sketch, una sfilata di moda e una storia raccontata ai più piccoli con “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Un momento di gioia e sana allegria prima di iniziare le vacanze estive e, per alcuni, il tirocinio estivo.

Il CNOS-FAP di Vigliano Biellese augura a tutti i ragazzi una buona estate.

Scopri la gioia di far parte della Scuola Salesiana!

Che cos’è la scuola salesiana? Il Sistema Preventivo? Perché è bello fare parte di questa avventura?

Tre video che presentano la Scuola Salesiana attraverso le voci dei docenti.

Scuole Salesiane Lombriasco: momenti di festa di fine anno

Sabato 8 giugno 2019, gli alunni delle Scuole Salesiane di Lombriasco hanno concluso l’anno scolastico con la tradizionale salita al Colle Don Bosco. La celebrazione della s. Messa presieduta dal direttore don Marco Casanova, per ringraziare il Signore del cammino fatto come comunità educativa. Nella giornata di festa, si è poi passati alla consegna delle tessere di “ex-allievo” ai ragazzi di terza media e quinta agraria; successivamente si è svolto il pranzo conviviale.

Il momento conclusivo della festa al Colle don Bosco ha visto tanta sana allegria, tra giochi e attività ludiche. A far da contorno alla giornata, la tradizionale sfilata dei trattori.
Si augura a tutti i ragazzi una buona riuscita con gli esami scolastici e una buona estate!

 

Intervista a Titti Postiglione, capo dell’Ufficio per il Servizio civile universale

Si riporta un utile articolo in merito al prossimo bando del Servizio Civile, pubblicato sul magazine Vita il 25 maggio 2019 a cura di Lorenzo Maria Alvaro, con l’intervista a Titti Postiglione, capo dell’Ufficio per il Servizio civile universale.

Servizio civile, a settembre il bando per 41mila volontari
di Lorenzo Maria Alvaro – 25 maggio 2019

Intervista a Titti Postiglione, capo dell’Ufficio per il Servizio civile universale:

«12mila posti in meno rispetto al 2018? Per ora non arriveremo ai 300 milioni dello scorso anno ma siamo impegnati costantemente a ricercare nuove risorse».

La programmazione triennale?

«Abbiamo aperto un tavolo con gli enti e i rappresentanti dei giovani che da febbraio si è già riunito sette volte»

La programmazione triennale, la dotazione finanziaria e l’adeguamento del Dipartimento. Queste sono le tre questioni principali che stanno togliendo il sonno agli enti di Servizio Civile. Ne parliamo con Titti Postiglione, capo dell’Ufficio per il Servizio civile universale del Dipartimento per le politiche giovanili.

Ci dà la fotografia del servizio civile oggi?

In questo momento abbiamo 50mila ragazzi che sono impegnati in quasi 6mila progetti di servizio civile in tutta Italia e all’estero. Operano in settori che vanno da quello ambientale alla protezione civile, dai beni culturali all’assistenza, dall’educazione alla promozione della pace. Più di 700 di loro stanno realizzando progetti in 68 diversi Paesi del mondo. La fotografia di oggi è di un servizio civile vivo, operativo ed efficiente. È una macchina, intesa non certo solo come Dipartimento ma come “sistema”, composto da Stato, Regioni e Province Autonome, enti e ragazzi, che funziona bene.

Per l’ultimo bando, quello del 20 agosto 2018 erano arrivate quasi 124mila domande, per 53.363 posti disponibili. Quali sono i tempi e numeri del prossimo bando?

Contiamo di mantenere la tempistica dello scorso anno, quindi bando per la selezione dei volontari in uscita il prossimo settembre. Stiamo infatti ultimando, con le Regioni e le Province Autonome, il lavoro di valutazione dei progetti 2018 presentati dagli enti di servizio civile. Usciranno le graduatorie e sulla base delle risorse disponibili per il 2019 si stabilirà quanti progetti verranno finanziati e per quanti volontari totali.

A quanto ammontano le risorse disponibili e per quanti volontari?

Ad oggi il Fondo ha a disposizone quasi 232 milioni di euro, per circa 41mila posti

Sono circa 12mila ragazzi in meno dell’anno precedente. Come mai?

Nella programmazione triennale di bilancio del precedente Governo erano stati previsti per il 2019, circa 152 milioni di euro che sono diventati, grazie ad un primo intervento di recupero di risorse da parte del Sottosegretario Spadafora, circa 188 milioni nella legge di bilancio 2019. A tale cifra avremmo dovuto sottrarre circa 12 milioni per un accantonamento preventivo in risposta agli ordinari tagli di bilancio operati anche sulle strutture della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo il punto di partenza. Oggi, proprio grazie all’impegno promesso, il Fondo ha a disposizione questi 232 milioni di euro. Sono state individuate, infatti, risorse finanziarie aggiuntive, inizialmente destinate ad altre finalità, e si è riusciti, novità dell’ultima ora, anche ad evitare il taglio previsto. Un risultato importante dunque, 80 milioni in più. E poi ricordiamo che ai 300 milioni del 2018 si è arrivati con variazioni di bilancio in corso d’opera e con avanzi di esercizio degli anni precedenti. In ogni caso l’impegno del Sottosegretario prosegue ed eventuali nuove risorse saranno tutte destinate a sostenere l’avvio in servizio di giovani volontari.

Il sottosegretario Spadafora però aveva promesso che avrebbe pareggiato la capienza dell’anno precedente…

Si è impegnato a trovare altri fondi con quell’obiettivo ed è quello che ha fatto e sta continuando a fare. La volontà è quella di raggiungere quella quota. Chiaramente tendiamo all’universalità del Servizio Civile. Ma il Paese è quello che è e la situazione è complessa. Quindi speriamo che avvenga, ma non è detto che ci riusciremo. Ma quello delle risorse non è l’unico tema sul tavolo quando si parla di servizio civile universale.

Cosa intende?

Immaginiamo di avere miracolosamente risorse per coprire tutte le 124 mila domande dello scorso anno. Che vuol dire avere oltre 700 milioni di euro, cosa evidentemente inimmaginabile. Ma anche qualora fosse possibile, il punto è avere progetti in grado di ospitare tutti questi ragazzi. È molto difficile soprattutto dal momento che vogliamo progetti in cui i ragazzi vengano seguiti nel modo giusto. Cioè progetti di qualità come quelli cui ci hanno abituato gli enti in questi anni, al netto di qualche esperienza non particolarmente riuscita. Il sistema non è evidentemente pronto oggi per questo tipo di dimensioni. Solo per fare un esempio, lo scorso anno i progetti valutati positivamente e non finanziati riguardavano poco meno di 2.000 ragazzi. Torno comunque a dire: i numeri sono importantissimi ma lo è anche, e direi soprattutto, la qualità. Se ci fosse anche qualche numero in meno, ma riuscissimo a lavorare di più su una qualità che è già eccellente, ma che può essere incrementata, sarebbe comunque un ottimo risultato.

Come incrementerete la qualità?

Ad esempio finalmente abbiamo introdotto una prima forma di riconoscimento e valorizzazione delle competenze acquisite dai ragazzi con il Servizio Civile. È una novità prevista dal decreto legislativo 40 del 2017 cui non si era ancora data attuazione. Fino a ieri i volontari ricevevano solo un documento che testimoniava come avessero prestato servizio in un determinato ente, su un generico progetto. Andiamo invece verso un attestato che enumera le competenze che il ragazzo ha avuto la possibilità di acquisire nel corso del suo servizio, che tra le altre cose prevede anche una fase intensa di formazione generale e specifica. Non è ancora una certificazione delle competenze vera e propria, per cui non solo il sistema di servizio civile ma tutti quelli che si occupano di apprendimento non formale non sono ancora pronti. Noi lavoriamo sulle cosiddette soft skills, che non solo rappresentano l’esito di una esperienza personale straordinaria, ma che tutte le ricerche ci dicono essere le competenze cui anche le aziende guardano oggi maggiormente.

Gli enti hanno espresso più volte l’idea che il Dipartimento oggi debba essere potenziato visto che si è visto accentrare tante mansioni che prima erano delegate ad altri organi. State immaginando di riorganizzarvi?

Non posso non dare loro ragione. Ma se andiamo a vedere il decreto legislativo 40 scopriamo che si dice che la Riforma del Servizio Civile si attua non solo senza nuovi oneri per la finanza pubblica ma anche senza variazione di dotazione organica alle struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È evidente che sia un problema. È un’esigenza quella dell’adeguamento che sentiamo noi prima ancora degli Enti.

Come si risolve questo rebus?

Stiamo cercando delle modalità. Intanto il Dipartimento da qualche settima ha una nuova organizzazione interna per rispondere strutturalmente meglio ai nuovi impegni anche sul tema più ampio delle politiche giovanili. Quello che posso poi dire è che, ad esempio, la legge apre in realtà molti spazi in termini di funzioni e competenze. Ad esempio è vero che il Dipartimento ha in capo la valutazione di tutti i progetti e non solo quelli di competenza nazionale. Ma la legge dice anche che lo fa con il coinvolgimento delle Regioni. E così su diversi punti. Per noi il ruolo delle Regioni e le Province Autonome continua ad essere essenziale su tanti punti – ispezioni, formazione, valutazione ad esempio – e ne stiamo discutendo proprio con loro, perché la collaborazione e il sostegno siano pieni e sostenibili.

L’ultimo tema sul tavolo è la programmazione…

In questo momento sono partiti alcuni “pezzi” previsti dalla riforma, come ad esempio il nuovo Albo di Servizio Civile Universale, senza però che si fosse prima costruito il “pilastro” della Riforma stessa, cioè il piano triennale, la programmazione appunto. Proprio su questo è attivo da febbraio un tavolo di lavoro con la Consulta nazionale del Servizio civile, che si è già riunito sette volte e che presiedo, dove siedono i principali enti e le loro rappresentanze ma anche i rappresentanti dei volontari. Stiamo ragionando per immaginare insieme le basi del piano triennale. E lo stesso stiamo facendo con le Regioni e Province Autonome e abbiamo iniziato a fare con le Amministrazioni competenti per i diversi settori in cui opera il servizio civile. Sarebbe stato più semplice per noi scrivere il piano in autonomia e poi sottoporlo a pareri e intese formali. Ma siamo convinti che vada invece costruito insieme, perché solo così potrà essere davvero efficace, soprattutto in una fase così delicata di passaggio dove bisogna tener conto anche della sostenibilità delle scelte. L’idea di fondo della programmazione è che ci siano meno interventi “spot” e più interventi coerenti con un disegno generale, all’interno di una cornice unica che risponda ai bisogni e alle priorità del Paese e dei territori.

Questo per dire che gli enti saranno già al corrente dei cambiamenti e dai documenti da poi da presentare?

È chiaro che ci sia la preoccupazione degli enti rispetto ad un sistema in cambiamento, soprattutto in relazione all’accelerazione che abbiamo voluto dare per far decollare la riforma nel suo nucleo principale. Ma in effetti costruendolo insieme questo percorso non ci saranno sorprese. Certo bisognerà fare tutti uno sforzo in più, a partire da noi.

E con che tempi pensate di arrivare a un avviso presentazione progetti con le nuove regole?

Il nostro proposito è che entro l’anno possa essere pubblicato l’ avviso agli enti per la presentazione di programmi di intervento e progetti sulla base del Piano triennale. Che quindi dovremmo poter aver definito nelle sue linee principali entro la fine dell’estate.

Scuola media e CFP di Bra: pellegrinaggio a Madonna dei fiori

Venerdì 31 maggio scorso, come ormai da lunga tradizione, tutti gli allievi e i docenti dell’Istituto Salesiano di Bra, in particolare la scuola media e il CFP, si sono recati al Santuario braidese Madonna dei fiori per celebrare la S.Messa di ringraziamento per l’anno trascorso. Presiedeva la celebrazione il direttore don Vincenzo Trotta con alcuni salesiani concelebranti attorniati dal folto gruppo dei chierichetti. Positiva è stata la partecipazione dei circa 500 giovani presenti, anche grazie all’animazione musicale coinvolgente.

Momento particolarmente significativo è stata la consegna della tessera ex-allievi ed ex-allieve da parte del direttore, affiancato dal preside e dall’Ing. Davide Busato, presidente locale dell’associazione. La regia è stata affidata al prof. Valter Manzone direttore del cfp, che da anni prepara ed anima la celebrazione. Al termine la foto sul sagrato della chiesa per tutti gli allievi dell’ultimo anno con i loro insegnanti.

La consegna della tessera è stato un gesto simbolico, che intendeva esprimere la riconoscenza e l’adesione degli allievi e delle allieve dell’ultimo anno ai valori ricevuti nella scuola salesiana nei tre anni della loro permanenza. Valori questi da conservare per tutta la vita e da trasmettere alle persone che incontreranno sul loro cammino. La Madonna e Don Bosco li aiutino ad essere fedeli.

 

Servizio civile con Salesiani per il Sociale: l’esperienza dei primi 4 mesi

Si pubblica il resoconto di Rosanna Todisco dell’Ufficio per il Servizio Civile di Salesiani per il Sociale, in merito ai  primi 4 mesi di Servizio Civile.

SERVIZIO CIVILE CON SALESIANI PER IL SOCIALE IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
Facciamo il Punto dei primi 4 mesi di Servizio – progetti, sedi, operatori volontari

Sono 53.363 i posti di Servizio Civile resi disponibili con il Bando del 23 agosto 2018 e per il quale sono state presentate oltre 121.000 domande. Salesiani per il Sociale aps, ente nazionale accreditato di primo livello, ha partecipato al bando ordinario di Servizio Civile Nazionale con 104 progetti, di cui 6 sperimentali e 6 per l’estero. I posti disponibili erano 1214, di cui 40 per i progetti all’estero e 24 per quelli sperimentali. Sono 269 gli enti legati da accordi di partenariato e da vincoli associativi a Salesiani per il Sociale per il Servizio Civile.

In Piemonte e Valle d’Aosta, abbiamo offerto ai volontari 124 posti di Servizio Civile per i quali sono state presentate 143 domande (66 maschi/77 femmine) di cui 15 candidati stranieri (13 extra
UE / 2 UE)
I giovani hanno avviato la loro esperienza il 15 gennaio 2019.
Gli operatori volontari del Servizio Civile con i Salesiani sono presenti in 25 Comuni del Piemonte e 1 Comune della Valle d’Aosta per un totale complessivo di 53 sedi di attuazione progetto.
La nostra proposta si rivolge principalmente a minori e giovani e privilegia in particolare il settore dell’Educazione e Promozione – centri di aggregazione giovanile, oratori, centri di formazione professionale, scuole, servizi culturali – e quello dell’Assistenza – Comunità educativa residenziale per minori e Centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.

Sono 7 i progetti attivi per questo Bando di cui 2 sperimentali
Crescere bene insieme: progetto nei CAM, Centri Aggregativi per Minori, della città di Torino per supportare i processi di crescita dei minori e sostenere la genitorialità dei loro nuclei familiari. Ready pronti via: progetto negli oratori che intende rispondere agli specifici fenomeno di esclusione giovani della fascia di età 11-25 anni.

Qui ci sono anch’io: progetto per migliorare il rendimento formativo e il successo scolastico dei giovani che frequentano i Centri di Formazione Professionale Salesiani e per aumentare la loro capacità di instaurare relazioni positive.

Tu sì che vali 2.0: progetto che intende intervenire sul disagio adolescenziale e sulle problematiche connesse allo sviluppo identitario, relazionale e cognitivo delle ragazze e dei ragazzi che frequentano le Scuole Superiori di I e II grado, con particolare riferimento all’utilizzo inconsapevole dei Nuovi Media.

Cer Crescere Educare Condividere: progetto che intende incrementare le occasioni di relazione, formale e informale, degli ospiti della Comunità Harambee di Casale Monferrato, per sostenerli in un percorso di autonomia e sviluppo relazione/affettivo.

Abitare il futuro. Percorsi di tutela per minori stranieri non accompagnati: progetto che intende intervenire sul problema del Trauma migratorio connesso al mandato migratorio familiare dei minori stranieri non accompagnati favorendo percorsi di crescita. Ridefinire e ricontestualizzare le conseguenze del trauma migratorio al fine di concorrere al benessere integrale del minore straniero non accompagnato.

Uni.te – Università e Territorio si incontrano in biblioteca: progetto che intende promuovere e sostenere iniziative culturali sul territorio della Circoscrizione 6 di Torino, valorizzando la Biblioteca Universitaria Mario Viglietti e potenziare iniziative volte ad un pubblico giovanile e universitario.

Nei progetti del bando 2018 sono impegnati 53 OLP, adulti preparati a livello educativo e professionale che accompagnano l’esperienza e supportano i giovani volontari nel raggiungimento
degli obiettivi del progetto. Tra l’Olp e il ragazzo in servizio civile, si crea un rapporto da “apprendista” a “maestro”.

Sono state erogate 140 ore di formazione generale, un percorso didattico ed educativo che offre agli operatori volontari gli strumenti e le chiavi di lettura necessari per affrontare l’esperienza del servizio e costituisce una valida occasione di trasmissione e promozione ai giovani dei valori e dei diritti universali dell’uomo.
Ogni operatore volontario ha frequentato 50 ore di formazione generale.

Un servizio importante, di transizione all’età adulta, che si pone obiettivi che vanno nella direzione di acquisire autonomia personale, assumersi responsabilità, conseguire abilità tecnico-professionali, affermare un proprio ruolo di cittadini attivi e responsabili.

Le motivazioni che guidano un giovane a fare la domanda per il Bando di Selezione al Servizio Civile sono le più disparate. Alcuni vedono nel Servizio Civile una connessione tra il percorso di studi e il mondo del lavoro. Altre volte viene considerato come un’occasione di crescita professionale per ampliare il proprio bagaglio culturale e maturare diverse abilità. Altri presentano la domanda come per un qualsiasi altro posto di lavoro, trovano il bando, magari anche per caso, e ci provano, senza avere alcuna consapevolezza. Altri ancora, non hanno ancora le idee ben chiare su cosa “fare da grande”, terminati gli studi universitari o superiori, si concedono un anno sabbatico di riflessione. Ma tra le varie motivazioni che portano a presentare la domanda, c’è anche la volontà di avvicinarsi al mondo del sociale, o avere la possibilità di dare il proprio contributo allo sviluppo dell’empowerment di una comunità. Invece, giovani che conoscono il mondo salesiano, perché ex allievi o perché hanno esperienza dell’Oratorio, motivano la scelta con la possibilità di offrire un supporto alla propria realtà conoscendone le problematiche e i bisogni delle persone. Una delle motivazioni che incentivano quest’ultima categoria di giovani è il senso di gratitudine verso la “famiglia salesiana”: sentono di aver ricevuto tanto da quell’ambiente e desiderano “restituire” sotto forma di un servizio strutturato. Entusiasmo e voglia di mettersi in gioco sono gli elementi trainanti di questi primi 4 mesi di Servizio Civile. I giovani operatori sono testimoni di come il Servizio Civile sia un tempo generoso della loro vita donato all’altro, un tempo prodigo dedicato ad un progetto per il bene della comunità, un’esperienza che lega valori ad azioni concrete che hanno più direzioni. La prima, di formazione culturale, sociale e civica delle nuove generazioni, la seconda verso gli Enti che accolgono il giovane e lo accompagnano, la terza verso i destinatari dei progetti di Servizio Civile nelle loro varie situazioni di precarietà. In tal senso il Servizio Civile è un percorso necessario per creare legami di solidarietà, recuperare il senso della coesione del tessuto sociale, laceratosi in questi ultimi anni, attraverso la riscoperta del senso di appartenenza. Un processo che concorre alla formazione di nuovi cittadini consapevoli che lo spirito di servizio verso gli altri resta la più alta attività umana che si traduce in un vero e proprio stile di vita aperto ai problemi della realtà.

Salesiani per il Sociale aps  è un’organizzazione non profit voluta e guidata dai Salesiani d’Italia come strumento civilistico a sostegno della dimensione pastorale del disagio  e della povertà educativa; si ispira a San Giovanni Bosco, sacerdote torinese che dedicò la sua vita ai giovani poveri ed emarginati. Si occupa di coordinare anche il Servizio Civile delle organizzazioni associate su base Nazionale -enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali.

 

Alcune testimonianze degli operatori in Servizio civile:

Con il Servizio Civile sto imparando che vale davvero la pena mettersi in gioco: dedicandomi ai ragazzi che seguo giorno dopo giorno, ho scoperto in me qualità che non pensavo di avere, e mettendomi a servizio ho capito che l’aiuto che ciascuno di noi può dare a chi ha più bisogno, per piccolo che sia, è sempre prezioso.

Federico, progetto Abitare il futuro, sede Oratorio Salesiano San Paolo – Torino

Dopo alcuni anni di animazione in Oratorio, il Servizio Civile mi permette di mettermi alla prova con un ruolo diverso. Essere a contatto con i bambini in un periodo continuativo, mi permette di conoscere diversi punti di vista anche distanti dalla mia realtà. Tutto ciò mi sta aiutando, sia per una mia crescita personale sia per una scelta futura in questo ambito educativo.

Sara, progetto Ready pronti via, sede Opere Salesiane don Bosco, Vercelli

Questa esperienza è per me fondamentale. Non solo per l’occasione di entrare in un contesto lavorativo dinamico e ricco di stimoli, ma soprattutto per il contatto con il contesto educativo, facendomi soffermare su quanto importante sia per una crescita e uno sviluppo integrale del ragazzo, la figura degli insegnanti e quella degli educatori in un’istituzione come la scuola.  Grazie al Servizio Civile!

Gabriele, progetto Tu sì che vali 2.0, Scuola Secondaria di primo grado “don Bosco”, Torino

Per me il Servizio Civile è la possibilità di sperimentare e sperimentarmi mettendomi a disposizione degli altri. È crescere insieme agli
altri, giorno dopo giorno.

Eleonora Boda, progetto Cer Crescere Educare Condividere, Comunità Educativa Residenziale per minori “Harambee”, Casale Monferrato

Il Servizio civile è un percorso che mi sta permettendo di crescere professionalmente e umanamente. Per me si sta rivelando come un vero e proprio cammino verso la riscoperta della Fede. Scopro ogni giorno il valore della frase “Divieni ciò che sei!”.

Andrea Marzia Casagrande, progetto Crescere bene insieme, Pastorale giovanile Salesiana, Torino

Il servizio civile, mi sta veramente spronando ad andare avanti nel mio cammino, non solo per la nuova esperienza vissuta ma soprattutto perché sto scoprendo nuove cose su di me, sto crescendo come uomo e come cristiano nella mia quotidianità.Ogni giorno mi rendo conto che la sfida più difficile è lo stare, l’esserci veramente.

Davide Delogu, progetto Ready Pronti Via, Venaria

CNOS-FAP di Bra: incontro con il Technical Service Manager della PETRONAS

Nell’ambito della collaborazione formativa con le imprese, la classe 3^ del settore “Operatore meccanico-Costruzioni su m.u” del Cnos-Fap di Bra ha incontrato Gaetano Mastrocinque, Technical Service Manager dell’azienda PETRONAS, leader nella produzione di oli lubrificanti.

PETRONAS Lubricants International è un produttore globale di lubrificanti, nonché ramo commerciale di PETRONAS, società petrolifera nazionale della Malesia. Fondata nel 2008, PETRONAS Lubricants International produce e commercializza un’ampia gamma di prodotti di lubrificanti industriali e per il settore automobilistico di alta qualità in oltre 100 mercati.

La sede di Villastellone ospita il Centro Ricerche inaugurato il 9 marzo 2018 dove lavorano un centinaio ingegneri provenienti da tutto il mondo tra cui dal Politecnico di Torino che ha richiesto un investimento di 60 milioni di dollari. Petronas a Villastellone ha già la sede strategica per la ricerca a livello mondiale per lo sviluppo dei lubrificanti e vengono sviluppati tutti i fluidi per le macchine del team Mercedes della Formula 1, guidate dai piloti Hamilton e Bottas.

Nella giornata dedicata all’incontro con il Cnos-fap di Bra, Gaetano Mastrocinque parlando agli allievi del settore meccanica industriale, ha focalizzato il suo intervento sull’utilizzo degli oli refrigeranti nel settore della meccanica tradizionale, analizzando come tali prodotti vengono fabbricati e in che modo essi possano favorire le lavorazioni nel mondo industriale e automobilistico. La lezione è stata la prima di una serie di incontri che la PETRONAS ha intenzione di organizzare presso tutti i centri Cnos-Fap, per poter offrire ai ragazzi le loro preziose conoscenze e pratiche innovative e per poter rafforzare l’importante collaborazione con i Centri di Formazione del mondo salesiano sparsi in tutta Italia.