Salesiani Cuneo: il servizio di accoglienza dei senza fissa dimora in oratorio

Il Progetto che vede impegnati attivamente l’Oratorio dei Salesiani di Cuneo. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

#ancheiorestoacasa

No, non è l’ennesimo hashtag di questa quarantena, ma il titolo del nuovo progetto che vede i Sale, insieme ad altre realtà del territorio, impegnati nell’accoglienza diurna di un gruppo di persone senza fissa dimora, coloro che comunemente chiamiamo “senza tetto”. Tutti uomini, di età e provenienze molto diverse tra loro, di notte sono ospitati presso il dormitorio della Croce Rossa in via Bongioanni, a due passi da noi.

In un periodo in cui viene ripetuta come un mantra la formula “restate a casa”, è sorta spontanea la domanda: e chi una casa non ce l’ha? Molti dei nostri ospiti se lo sono chiesti sul serio quando, legittimamente, sono stati fermati dalle forze dell’ordine, dal momento che restare “in giro” significa mettere a rischio la propria salute e quella altrui. Insomma, era necessario fare qualcosa, e anche noi dei Sale, quando è stato lanciato l’appello, abbiamo risposto “presenti!”.

La verità è che questa cosa l’oratorio ce l’ha nel suo DNA. Chi, degli oratoriani di ieri e oggi, non si è mai sentito dire che l’oratorio è, prima di tutto, “casa che accoglie”? Chi non ricorda quanti ragazzi senza dimora volle con sé don Bosco a Valdocco?

I nostri “ragazzi” (anche se per ragioni anagrafiche non tutti possono definirsi tali) in questo momento sono sei; arrivano dalla Tunisia, dal Marocco, dal Sudan, dalla Nigeria, dalla Francia e dalla Germania. Per loro apriamo le porte dell’oratorio dalle 12,30 alle 19,30, sette giorni su sette, mettendo a disposizione la sala giovani e il cortile (ormai da più di un mese desolatamente vuoti) e seguendo tutte le misure di sicurezza necessarie.

Per creare davvero una “casa che accoglie”, che restituisca dignità, che faccia sentire sicuri e al tempo stesso liberi (seppur nel rispetto delle poche, ma rigide e chiare, regole), si lavora su un doppio versante: lo spazio e il tempo.

Si è infatti pensato sin da subito ad adeguare (e lo si continua a fare) lo spazio e le strutture, per cercare di soddisfare anzitutto alcuni bisogni primari: ecco dunque la pulizia e la sanificazione quotidiana, una sistemazione che garantisca al tempo stesso la comodità e l’esigenza del distanziamento sociale, la possibilità di riscaldare il pranzo e la cena (che ogni giorno sono portati dalla Caritas diocesana), il necessario per lavare i propri indumenti e, perché no, la possibilità di farsi un caffè o anche solo di avere un bagno tutto per sé.

Ma poi c’è il tempo ed è, in questo caso, il tempo che noi, operatori o semplici volontari, dedichiamo ai nostri ospiti. Tempo che spesso trascorriamo in silenzio, magari durante il riposo, ma sempre a disposizione per ogni esigenza, o che passiamo insieme a giocare a carte o a biliardo, a chiacchierare del più e del meno o a raccontarsi le reciproche vite. Ed ecco che ascoltare le storie, capire i bisogni, metterci a servizio, offrire conforto e vicinanza, farci prossimi, tutto questo rende quel tempo davvero denso e prezioso, quello che fa la differenza in questi strani giorni.

E allora, come per magia, succede ai Sale quello che succede sempre: è il tempo donato all’altro che distingue uno spazio, seppur dignitoso e attrezzato, da una vera “casa che accoglie”.

Joy

CFP Vercelli: 25 Aprile Festa della Liberazione

In occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile ormai prossima, gli allievi di seconda automotive del Centro di Formazione Professionale di Vercelli, nel contesto delle lezioni FAD, hanno realizzato un lavoro su questo argomento, con immagini che testimoniano quel giorno del 1945. Di seguito, l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Anche a distanza…

I nostri giovani ricercatori nel contesto delle lezioni FAD dell’area socio-storica continuano le ricerche sulla vita vercellese.

Sollecitati in occasione della ricorrenza del 25 aprile, gli allievi di seconda automotive hanno effettuato un piccolo lavoro su questo argomento e hanno scovato immagini che testimoniano l’arrivo dei partigiani in città mentre fanno il loro ingresso percorrendo corso Randaccio e passando proprio davanti alla nostra scuola.

Personalmente ho aggiunto un’immagine che ritrae la lapide a ricordo dei reduci e dei caduti del rione posta a sinistra della facciata della Parrocchia Salesiana del Sacro Cuore.

È stato un modo per riaccendere l’entusiasmo e la curiosità che fin dall’ottobre scorso hanno caratterizzato le tante iniziative alla riscoperta del nostro territorio.

Don Bosco Borgomanero: l’innovazione della stampa 3D al servizio della situazione attuale

In questo tempo di emergenza sanitaria, i ragazzi di Prima Les (indirizzi del Liceo Economico Sociale) del Collegio don Bosco Borgomanero, grazie alla stampa 3D e coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi elastici per mascherine, per impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, fornendo così 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dal sito dell’opera.

L’INNOVAZIONE È UN’ABITUDINE AL SERVIZIO DEL QUOTIDIANO

La 1 Les e la stampa dei cinturini per le infermiere dell’Ospedale di Borgomanero

Che cos’è la tecnologia? A cosa serve? Come può migliorare la vita delle persone? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui il corso di Innovazione, uno dei due indirizzi del Liceo economico sociale del don Bosco, tenta di rispondere. Si tratta di una materia pratico – teorica che mette in primo piano l’ingegno umano, in quanto capace di progettare a partire da un bisogno, a patto di usare la tecnologia come mezzo e non come fine del processo creativo.

Uno degli strumenti di cui ci si avvale nella didattica dell’Innovazione è la stampante 3D, una macchina in grado di compiere la rivoluzione che dai bit (il digitale) porta agli atomi (oggetti reali). Tramite questi strumenti è possibile, in poche decine di minuti, rispondere a un’esigenza specifica, trasformando un modello tridimensionale, cioè un disegno eseguito su un computer, in qualcosa di fisico, che possiamo toccare con mano.

Per concepire e creare questi oggetti su misura è possibile contare su un’intera comunità che, attraverso il web, condivide e modifica i progetti, trasformando i bit in atomi. Anche questa dimensione di condivisione è rivoluzionaria: un’idea è tanto più forte quanto è messa in circolazione, migliorata e declinata secondo le specifiche esigenze del maker (così si chiamano questi artigiani digitali).

In questo periodo di isolamento forzato, la portata della condivisione delle buone idee è ancora più dirompente, specie se finalizzata a migliorare un qualche aspetto della quotidianità.

Pensando alla difficile realtà attuale degli infermieri e servendosi della stampante 3D, i ragazzi di Prima Les, coordinati dalla docente Assia Hassanein, hanno costruito dei dispositivi in plastica, quasi dei cinturini, per alleggerire il peso degli elastici delle mascherine e impedire lo sfregamento sulla parte posteriore delle orecchie, evitando irritazioni, prurito, fastidio e ferite.

L’intuizione è frutto dell’estro e della creatività di Quinn Callander, ragazzo canadese di appena 13 anni, che ha messo la sua idea a disposizione senza brevetto e gratuitamente online, permettendo ai ragazzi di prima di implementare il progetto e personalizzarlo prima della stampa.

L’esito di questa attività didattica è stato la fornitura di 100 cinturini al reparto Ostetricia dell’Ospedale di Borgomanero e altri 100 all’Ambulanza del Vergante. Per saperne di più sull’ideazione e la realizzazione di questi oggetti: è possibile visitare il canale Don Bosco Borgomanero su Youtube.

CFP Fossano: AdessoeDopo – L’ordine e il disordine

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano realizza un video riflessivo dedicato a questo tempo emergenza sanitaria dove sia il CFP che gli studenti stanno vivendo la distanza, il silenzio, in attesa di ritornare alla normalità e che “il mondo guarisca”. Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera e il video.

A prima vista ci pare che l’ordine, la regolarità e la logica siano fondamentali per far procedere il mondo.

Poi un virus beffardo ci costringe ad essere ordinati, regolari, sistematici. Scopriamo che il silenzio, il vuoto, l’immobilità, stanno trasformando le nostre vite in qualcosa di insipido, di sospeso. Un mare senza onde. Ci sono cose che non si basano sull’ordine e sulla regolarità: un Centro di Formazione.

Cosa diventa se non ci sono allievi? La vita è disordinata, rumorosa, imprevedibile. Difficile anche. Ma chi, oggi, non vorrebbe correre come un pazzo in un prato pieno di fiori diversi?

Ecco ciò che ci ha guidato nella realizzazione del video: la vita messa tra parentesi in attesa che il mondo guarisca, la necessità di sottolineare i ruoli di studente, di formatore e i frutti del reciproco incontro nella casa di Don Bosco.

Santo Rosario in diretta dalla Basilica Maria Ausiliatrice – Venerdì 24 aprile 2020

Per venerdì 24 aprile 2020, la Comunità Maria Ausiliatrice di Valdocco propone alle ore 17.00 il Santo Rosario in diretta dalla Basilica. Il Rosario si potrà seguire su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre), sulla pagina Facebook della Basilica Il cortile di Valdocco e dalla pagina Facebook dell’Ispettoria ICP.

Ad un mese dalla festa di Maria Ausiliatrice, la basilica a lei dedicata da Don Bosco in Torino inaugura un tempo di più intensa preghiera con la recita del santo rosario il prossimo 24 aprile alle ore 17.00. Sarà l’occasione per unire spiritualmente tutti coloro che guardano a questo santuario con particolare affetto e devozione, dalla Città di Torino e dal mondo, esprimere l’unità della Famiglia Salesiana attorno al Successore di Don Bosco e per impetrare dall’Ausiliatrice la fine di questa pandemia e il conforto di tutti quelli che sono nella sofferenza e nel lutto.

(Don Guido Errico – Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco)

INNO AUSILIATRICE

Formazione Professionale Salesiana: lunedì 20 aprile si riprende!

Si riporta la notizia proveniente da CnosFap.net, il portale ufficiale della Formazione Professionale Salesiana Regione Piemonte, riguardo la ripresa delle attività formative che verranno prodotte a distanza. Qui a seguire la notizia.

La situazione di emergenza sanitaria sembra non darci tregua. E quindi pazienza: le attività formative proseguiranno a distanza!

Lunedì 20 aprile si riparte in tutti i Centri di Formazione Professionale Salesiana del Piemonte. “Resta a casa, vengo io da te!”

In ogni CFP ci si sta preparando a fornire il miglior servizio possibile a tutti gli allievi tenendo in debito conto le indicazioni della Regione Piemonte.

Essi riceveranno comunicazione sul calendario delle attività:

  • quelle in modalità sincrona, le lezioni in videoconferenza mediante l’uso di Google Meet;
  • quelle in modalità asincrona, con il supporto di Google Classroom dove saranno caricati tutti i materiali didattici;
  • quelle di sostegno per gli allievi con particolare bisogni educativi.

Gli allievi, assenti durante le lezioni in sincrono, saranno informati su come sarà possibile recuperare. E per chi non avesse ancora un “device computer“, la nostra Associazione CNOS-FAP Piemonte, dà la possibilità di richiederlo proprio perché nessuno resti indietro!

Così si continua. Con la formazione professionale salesiana a distanza. Ma così potrebbe anche concludersi l’anno formativo. Inutile fare previsioni sul futuro e come sarà a settembre.

Si ripartirà a distanza?

CNOS-FAP c’è perché in questo periodo ha messo in campo risorse e competenze che hanno permesso di proseguire le attività formative in modo da garantire a tutti l’apprendimento.

Si ripartirà in presenza?

CNOS-FAP c’è ed è attrezzato per garantire lo svolgimento delle attività in piena sicurezza, grazie ad ambienti, laboratori e officine, sufficientemente spaziosi da permettere di mantenere una distanza di sicurezza qualora si rendesse necessaria.

Si ripartirà comunque.

E CNOS-FAP c’è anche per i futuri allievi, che saranno a breve coinvolti in attività di Orientamento (stante la situazione anch’esse a distanza) dato che tra meno di due mesi la scuola sarà finita e bisognerà prepararsi per il prossimo anno formativo 2020-21.

Ecco questi mi sembrano dei buoni motivi per comunicare che il CNOS-FAP c’è!

#formazioneprofessionalesalesiananostop!

Lucio Reghellin

Lombriasco: Lezioni a distanza all’Istituto Salesiano

Si riporta la notizia pubblicata su Corriere di Saluzzoa cura di Gianni Varetto, con l’intervista al direttore della scuola salesiana di Lombriasco, don Marco Casanova, riguardo alla didattica a distanza nelle classi superiori di Agraria e nelle classi della scuola Media.

Abbiamo chiesto al Direttore delle scuole Salesiane, che ci spiegasse come sta proseguendo, in questo particolare momento, la didattica nelle classi superiori di Agraria e nelle classi della scuola Media.

Don Marco Casanova ha dettagliato il modo in cui la scuola di Lombriasco sta supportando e seguendo gli studenti: – L’attività della didattica a distanza che ha ormai coinvolto a pieno ritmo studenti ed insegnanti con la collaborazione delle famiglie, sta continuando e molto probabilmente proseguirà fino a fine anno scolastico. Attraverso la piattaforma “Google meet” la scuola riesce a coinvolgere gli studenti dell’istituto agrario e della scuola media con generale soddisfazione delle famiglie.

All’inizio c’è stato un tempo di rodaggio dato anche dalla situazione di incertezza generale dovuta all’espandersi dell’epidemia ed ai successivi provvedimenti che hanno man mano, di fatto, allontanato la prospettiva di un ritorno in classe. Ci siamo attrezzati, poi i ragazzi guidati dagli insegnanti hanno preso confidenza con gli strumenti tecnologici e l’attività si è intensificata.

Il lato positivo di questa triste situazione, è stato ed è certamente l’aver stimolato nella scuola l’apprendimento dell’uso di tecnologie innovative, di possibili soluzioni alternative, efficaci nella didattica.

Un ringraziamento va agli insegnanti, alle famiglie, ai ragazzi per la pazienza, la collaborazione e la passione nel nuovo cammino intrapreso. Certo non è la stessa cosa, ….manca il cortile per giocare, incontrarsi, manca l’aspetto della socialità così caro nello stile della scuola salesiana. Manca la possibilità di esercitarsi in campo per gli agrari, perché una cosa è potare in frutteto, un’altra è osservare a distanza il tecnico che da scuola ti fa vedere in video come potare. Peraltro la scuola salesiana di Lombriasco, collegata con le altre del Piemonte salesiano sta offrendo opportunità in videoconferenza o con altri mezzi, anche per momenti formativi che fanno parte della quotidianità come il buongiorno di inizio lezioni e qualche attività per spunti di riflessione sull’attuale situazione. In altri termini, aiuti per reggere il peso psicologico di questa condizione particolare che stiamo vivendo. La stessa formazione per una lettura di fede dell’emergenza coronavirus è possibile grazie alla dedizione a distanza dei salesiani e degli insegnanti.

-Per quel che riguarda la “scuola media”, è partito uno spazio detto “cortile digitale” dove i ragazzi per classi possono ritrovarsi in videoconferenza per un momento di ricreazione. E’ un po’ come essere qui a Lombriasco nell’intervallo del dopopranzo– dice sorridendo Don Marco – giochi, quiz, musica, chiaccherate, merende a tema… insomma il cortile tanto caro a don Bosco rinasce in versione online!- Analoga iniziativa si va consolidando anche per la scuola superiore.

Le scuole paritarie fanno così sentire la loro presenza a fianco dei ragazzi nonostante la difficoltà della distanza e l’impegno economico che questa situazione comporta per loro e per le famiglie in un momento di crisi anche economica.

-Anche la scuola salesiana di Lombriasco– conclude il Direttore -ha intrapreso questo cammino consapevole della situazione e con la speranza che fra le varie misure previste per la crisi economica ci sia anche qualche intervento per sostenere le scuole e le famiglie-.

Gianni Varetto