Sale Cuneo: ripensiamo la sala della comunità – Cinema Teatro Don Bosco

Giovedì 25 giugno, alle ore 20.45 si terrà presso i locali dell’Oratorio Salesiano di Cuneo un incontro aperto a tutte le persone interessate dal titolo “Ripensiamo la Sala della Comunità” per rilanciare il senso e l’attività del Cinema-Teatro Don Bosco. Di seguito l’articolo dedicato, pubblicato sul sito dell’opera.

Sala della Comunità Ecclesiale: questo il nome ufficiale con cui è designato quello spazio che tutti chiamiamo “Cinema Teatro Don Bosco”, o più colloquialmente “il Don Bosco”.

Dietro l’espressione richiamata (le maiuscole non sono un errore ortografico, ma una sottolineatura voluta) si intravvedono tre significati importanti, che sono sempre da tenere uniti per comprendere il senso che quell’ambito ha nella nostra opera oratoriana e parrocchiale.

Sala indica chiaramente che si tratta di uno spazio fisico: il teatro, con i suoi 336 posti, il palco, lo schermo, la dotazione strumentale. Sala indica anche uno spazio predisposto per accogliere persone che partecipano a degli eventi: proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, conferenze e dibattiti, spettacoli musicali. Forse questo è l’aspetto che abbiamo più in mente quando pensiamo al “Don Bosco”.

Poi c’è la parola Comunità, che qualifica e amplia il significato della prima: lo spazio, le attrezzature, gli eventi sono espressioni di una Comunità, a cui appartengono e di cui sono strumenti che quella Comunità usa per dialogare con la realtà in cui è inserita.

La Comunità ha infine un’ulteriore qualifica specifica, è Ecclesiale: gli eventi che si propongono e si accolgono nella Sala sono momenti di espressione della lettura del mondo alla luce del Vangelo, esercizio di una funzione culturale di comunicazione sociale.

Solo mettendo insieme tutti e tre i significati si può comprendere il senso e la finalità di un cinema-teatro in una realtà parrocchiale ed oratoriana.

Questa premessa è utile per rileggere la situazione in cui si trova oggi la Sala della Comunità, affaticata ulteriormente dalla tempesta del covid-19.

Per il momento e almeno fino all’autunno, il Don Bosco non può riaprire i battenti: come purtroppo accade per la maggior parte dei cinema-teatri di tutta Italia, le restrizioni imposte dalle autorità per la tutela della salute dei cittadini rendono troppo onerosa la riapertura, per cui c’è anche bisogno di alcuni adeguamenti non rapidamente realizzabili. Di fatto la stagione 2019-2020 rimane dimezzata: abbiamo dovuto interrompere le proiezioni cinematografiche e annullare sette spettacoli teatrali, cinque trasmissioni di lirica e balletti, numerosi utilizzi da parte di altri organizzatori. Il danno è certamente economico, in termini di mancate entrate, mentre tutta una serie di costi fissi hanno comunque corso; ma soprattutto è un impoverimento di tutte le occasioni di incontro, di protagonismo e di scambio di pensiero che gli eventi rappresentano.

Ci sembra allora importante ripartire proprio da qui. Nei prossimi mesi estivi vogliamo cogliere l’opportunità rappresentata dallo stop imposto dall’epidemia per riportare la Comunità al centro della riflessione sul senso dell’esistenza di un cinema-teatro nella nostra opera. Un invito, a tutte le persone interessate e di buona volontà, per contribuire al rilancio della nostra Sala, sia in termini di pensiero, che di disponibilità di tempo ed energie per la gestione.

Concretamente proponiamo un percorso di alcuni incontri, in cui pensare insieme, come Comunità, quale progetto culturale può trovare espressione nel cinema-teatro e quali risorse (umane e strumentali) sono necessarie e possiamo mettere in campo per realizzare tale progetto.

Il primo incontro è fissato per giovedì 25 giugno alle ore 20.45 in Oratorio. L’obiettivo è di costituire un gruppo di volontari che partecipi sia nella programmazione dell’attività della Sala che nella gestione della stessa, conferendo nuova linfa ed entusiasmo all’ambito della comunicazione culturale e sociale della nostra opera.

Chiediamo inoltre a tutti (che partecipiate o meno all’incontro di giovedì 25) di compilare il piccolo questionario che trovate al seguente link:

https://forms.gle/L1NbdWgpkFuyhWnt6

I dati raccolti ci serviranno per ragionare insieme il 25!

Vi aspettiamo numerosi!!!

Sperimentazioni estive alla Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco

Sperimentare in campo varietà, metodi di coltura, impostazioni della fertilizzazione, difesa delle colture. Anche in questo anno e nei mesi della chiusura della scuola con l’assenza dei ragazzi la Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco continua a portare avanti alcune sperimentazioni. In particolare in queste settimane: una prova colturale su orticole con metodo biologico, una ricerca su piante mellifere, le prove ormai quasi a conclusione relative ad antiche varietà di frumento.

Questo è bello perché dice la vivacità della scuola anche in questo aspetto e nonostante il periodo segnato dal covid 19, ma anche perché mantiene vive le collaborazioni con altri enti.

Con un ente di ricerca per testare l’efficacia della zeolite, fertilizzante naturale, ammesso in agricoltura biologica su orticole quali melanzana e altre specie. Con l’università di Firenze per avviare una collaborazione nella ricerca su piante interessanti con la loro fioritura per le api. Con un’associazione che si occupa di riscoprire antiche varietà di frumento, quelle che oggi possiamo veder tornare in pieno campo visto che la cerealicoltura italiana punta sulla qualità più che cercare di competere sulla resa quantitativa.

Una scuola è viva anche attraverso queste sperimentazioni, pur se in assenza degli allievi che purtroppo hanno potuto solo seminare il frumento senza aver la possibilità di seguirne realmente lo sviluppo sul campo.

Un ringraziamento va ai tecnici della scuola, ma anche agli exallievi perché spesso queste iniziative sono promosse anche da loro con la nascita di collaborazioni interessanti. Al ritorno degli allievi a scuola sarà bello raccontare anche queste iniziative e i loro risultati sperimentali in campo.

Don Marco Casanova – Direttore dell’Opera Salesiana di Lombriasco.

Don Bosco Borgomanero: “trasformazione digitale nelle scuole”

Tuttoscuola.com dedica un articolo all’esempio di trasformazione digitale attuata dal Collegio Don Bosco di Borgomanero. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di Alfonso Rubinacci.

Un lodevole esempio di trasformazione digitale: dalla prudenza all’audacia

Una comunità scolastica, Don Bosco di Borgomanero di Novara, che nella stessa cornice concettuale riafferma la necessità di una discontinuità: sembra malata, la nostra scuola, ma non lo è, ferita dagli eventi, forse, ma viva e sana. Lo dimostrano il documento di Roberto Franchini, che Tuttoscuola ha pubblicato sul sito nei giorni scorsi, e quello di G. Campagnoli ed E. Negri, del Don Bosco di Borgomanero (No), che pubblicheremo sul sito nei prossimi giorni e che nella stessa cornice concettuale, riafferma la necessità di una discontinuità strategica nella progettazione didattica “per adottare con audacia i nuovi paradigmi della trasformazione digitale”. Una Scuola che a giugno 2020 è stata riconosciuta tra le cinque migliori in Italia proprio per la trasformazione digitale in atto, con il premio “Operazione Risorgimento Digitale” di Tim e Junior Achievement .

Tuttoscuola, nello sforzo continuo che la contraddistingue a sostegno del sistema educativo, dei docenti in questa terribile emergenza sanitaria, incanala la ricerca e la documentazione verso un confronto con le realizzazioni sul campo, perché pensiero ed azione, nella loro dinamica, generino nel sistema formativo modalità di essere e di operare sempre vitali.

Campagnoli e Negri, a conferma dell’evoluzione dei paradigmi scolastici indicata da Franchini, riportano i dati di un’indagine tra gli studenti sull’impatto della didattica a distanza, che fornisce risultati ampiamente soddisfacenti nelle diverse classi di parametri adottati. Ma la didattica a distanza non è il banale trasferimento delle modalità di fare lezione “dal vivo” al “remoto”, declinato nei suoi vari aspetti. Nel caso dell’Istituto di Borgomanero si fonda su un modo diverso di “essere scuola”, caratterizzato, tra l’altro, dall’introduzione nella classe di un’ora straordinaria di formazione con due docenti per sviluppare condivisione e consapevolezza del cammino educativo, dalla contaminazione tra le diverse discipline nel percorso di apprendimento, nel coinvolgimento degli studenti nella creazione di strumenti a sostegno dello stesso apprendimento (ad es. il progetto “Barocco 2020”).

Indubbiamente l’ampiezza dei problemi che si pongono nella fondazione della nuova scuola, qual è quella del dopo-virus, è tale da richiedere ulteriori riflessioni, raffronti e conferme, ed un ripensamento sui paradigmi in funzione dei quali creare e valutare l’istituto della scuola e la sua collocazione in una cultura ed una società che sembrano sfuggire a definizioni sicure.

E sarà difficile anche raccogliere e documentare i passi man mano compiuti. A questo, con il contributo dei suoi lettori, continuerà anche nella fase di ripartenza a dedicarsi con dedizione e passione Tuttoscuola.

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Di seguito la seconda puntata pubblicata l’11 giugno scorso su tuttoscuola.com in merito al documento “Trasformazione digitale nella scuola” di Giovanni Campagnoli ed Emanuela Negri.

TRASFORMAZIONE DIGITALE NELLE SCUOLE: COSTRUIRE ORGANIZZAZIONI DIDATTICHE ‘IRRESISTIBILI’ A PARTIRE DAI DESIDERI DI RAGAZZE/I

Riprendendo le tematiche educative, dopo tutta questa esperienza di mesi di didattica a distanza, è chiaro che la media education sarà l’educazione del 21° secolo[1] e, come è già avvenuto per l’istruzione, potrà essere un potente strumento di inclusione. È evidente l’interesse delle giovani generazioni nei confronti di queste dimensioni, che non possono essere lasciate solo al mercato. Media educational center, Digital Lab, E-sports Palace sono oggi spazi di aggregazione interessanti per i ragazzi: va allora ricercato e promosso il potenziale educativo di questi mezzi, le passioni che accendono e le aggregazioni che sviluppano per trasformarle in opportunità ed etica di apprendimento. Lo insegna anche il mercato: se nel secolo scorso si pensava che fosse l’offerta a generare la domanda (con relative crisi da sovrapproduzione e di eccesso di beni sul mercato), oggi è la domanda che genera l’offerta. Questo significa non buttarsi e produrre sempre più elaborati, condividere di tutto e di più, attivare canali su tantissime piattaforme, rincorrere l’ultimo aggiornamento… I ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine già ci dicono che esiste un interesse ed una predisposizione naturale all’uso delle tecnologie[2] (si parla appunto di “nativi digitali”, di “vita davanti agli schermi”, ecc.) e di questi strumenti, oltre ad una motivazione generalmente alta all’apprendimento di competenze. Si è quindi già in presenza di una domanda, che va aggregata, socializzata ed alimentata di contenuti. Ed è per questo che la funzione del docente è ancora più importante, in quanto ne è garante dell’autenticità, sa selezionarli, condividerli, aggregarli, fornirli (in più forme, anche multimediali) anche a seconda degli interessi individuali, verificarne gli apprendimenti. Ed ha in questo nuovo “ambiente creativo / irresistibile”, anche la possibilità di farne “assaporare il profumo”.

Ancora un approfondimento sulla “domanda dei ragazzi”: in questi mesi in generale gli studenti hanno saputo stare nella situazione, si sono dimostrati molto migliori di quanto li si è rappresentati fino ad ora (ultimamente erano tutti cyberbulli, prima solo bulli, prima ancora dipendenti, ritirati sociali, in preda ad alcolismo giovanile, passando per le baby gang e la violenza di quartiere…).

Le indagini svolte in questo periodo sui giovani[3], hanno rilevato di una ricerca di risposte a domande di senso, uno sguardo a tempi esistenziali, una capacità di saper ritrovare relazioni autentiche a partire da famiglia e amici, la fatica per la mancanza dell’incontro con l’altro, …

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La scuola: intervista a don Alberto Martelli

La “scuola“: un luogo non soltanto dedito all’insegnamento, ma anche un luogo di legami, relazioni, affetti. Nel periodo di lockdown, la scuola ha dovuto fare i conti con un nuovo approccio, legato alla didattica a distanza, con riflessi anche sulla relazione tra insegnanti e ragazzi.

Si riporta di seguito l’intervista realizzata nella giornata di ieri presso il cortile di Valdocco a don Alberto Martelli, Direttore salesiano presso la Comunità di Torino-Valdocco San Francesco di Sales e Direttore della Scuola Media Valdocco, il quale ha approfondito il tema della scuola partendo dal tratto pedagogico di Don Bosco.

Tra gli argomenti trattati: la Solennità del Sacro Cuore di Gesù legata al tratto della pedagogia di Don Bosco, “la carne di una verità di amore che diventa la vita di qualcuno“, ovvero “l’amorevolezza” secondo Don Bosco; come si traduce a livello educavo l’amorevolezza in un ambiente come quello della scuola; “l’esperienza Valdocco” come esperienza di reti, relazioni e insegnamenti; il ruolo dell’insegnante: non semplicemente dietro alla cattedra ma capace di stare a fianco al ragazzo che cresce; come viene valutato un insegnante, le caratteristiche che deve possedere; l’affetto come motore che può aprire la mente alla materia; come è stata tradotta la presenza dell’insegnante nei confronti dei ragazzi in questo periodo particolare; le difficoltà le sfide che insegnati, ragazzi e famiglie hanno dovuto affrontare con la didattica a distanza nel periodo di lockdown; gli sviluppi futuri.

CFP Fossano: il saluto di fine anno formativo 2019/2020

Il Centro di Formazione Professionale di Fossano conclude l’anno formativo 2019/2020 con un saluto e un augurio di una buona estate a tutti gli allievi del centro e alle loro famiglie:

La scuola è finita …quasi per tutti. Alcuni di voi si preparano, infatti, a sostenere l’esame finale, ultima fatica di questo anno formativo che, pur nelle difficoltà, ci ha insegnato ad essere più “tecnologici” ma anche ad essere più vicini, seppur lontani.

Questo tempo, che definirei “sospeso”, quasi “surreale” che abbiamo vissuto, e stiamo ancora vivendo, ci ha costretti a riflettere sulla nostra vita e sui valori veri, quelli che restano e che ci rendono felici, come la famiglia e l’amicizia. Noi tutti (direzione, formatori e tutto il personale del CFP di Fossano) ci siamo impegnati al massimo per continuare ad accompagnarvi nel vostro percorso formativo con la didattica a distanza.

Sappiamo molto bene le difficoltà che voi e le vostre famiglie avete dovuto incontrare. Grazie a tutti per l’impegno che avete dimostrato.

Adesso è tempo di meritate Vacanze.

Allora Buona Estate e seguite il consiglio di don Bosco:

«riposo ma non ozio. Fuga dell’ozio, presenza di Dio».

Un saluto cordiale a voi e alle vostre famiglie. Arrivederci a settembre!

 

CFP Vercelli: guardare il futuro con la serenità di Don Bosco

Il Centro di Formazione Professionale di Vercelli guarda il futuro con la serenità di Don Bosco. Di seguito l’estratto dell’articolo pubblicato ieri su Cuneoggi.it con il video realizzato dal Centro.

Diceva di San Giovanni Bosco, Don Domenico Bertetto:

“Don Rua e il Cardinal Cagliero attestano che quando crescevano i debiti, le difficoltà e i dispiaceri, vedevano Don Bosco più allegro del solito, tanto che quando lo udivano faceziare di più, dicevano: ≪ Bisogna che Don Bosco sia ben nei fastidi, giacchè si mostra così sorridente≫. (IV, 251).

Un giorno ricevette un gravissimo dispiacere. Invece che mostrarsi afflitto e melanconico, si dimostrò più allegro del solito, cosicchè un confratello gli espresse la sua meraviglia nel vederlo così allegro. Don Bosco gli rispose: ≪ Eppure oggi ho ricevuto il più forte dispiacere, che abbia avuto in vita mia≫. (XVIII, 376).

Sembra di riudire le parole di San Paolo: ≪ Sovrabbondo di gioia in ogni mia tribolazione ≫.

Anche gli Apostoli, dopo essere stati insultati e battuti perché fedeli a Gesù Cristo, se ne andarono pieni di allegrezza. L’amor di Dio alimenta la serenità e l’allegria anche nelle prove; dove infatti si ama, insegna S. Agostino, non si soffre.; e se viene la sofferenza, anche questa è amata, perché diventa mezzo per dimostrare a Dio il nostro amore.

Questa allegria, fondata sulla grazia e sull’amor di Dio, Don Bosco sapeva far regnare nelle sue case. Un giovane, poco dopo il suo ingresso nell’Oratorio, scriveva ad un amico: ≪ Qui mi sembra di essere in un paradiso terrestre. Tutti sono allegri, ma di una allegria veramente celeste, e specialmente quando si trova Don Bosco in mezzo a noi≫. (V, 713)”.

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Salesiani Bra: è partito l’oratorio estivo “Sale on the road”

Lunedì scorso, 15 giugno, l’oratorio estivo dei Salesiani di Bra è ripartito ufficialmente con “Sale on the road”. Tante iniziative per far vivere ai bambini e ai ragazzi un’estate “in sicurezza” con giochi, attività e una sana allegria sullo stile di Don Bosco.

Negli ultimi mesi la scuola media e il CFP di Bra avevano proseguito con la didattica a distanza; anche i gruppi dell’oratorio continuavano a incontrarsi online per organizzare attività di formazione, di dialogo e di confronto sul periodo che i ragazzi hanno vissuto. Non potevano però mancare delle proposte educative e ludiche “in presenza” da parte dell’Opera salesiana di Bra, il cui oratorio è presente fin dal 1976.

Terminate le due settimane di attività estiva con i giovani del biennio, inizia il periodo lungo quattro settimane per i ragazzi/e dalla quarta primaria alla terza media. Il sistema sicurezza Covid è garantito, grazie alla sperimentazione delle due settimane precedenti. L’accesso unicamente dal secondo ingresso dell’istituto, la postazione di triage presso l’entrata dell’oratorio presidiata da volontari e la registrazione dei partecipanti assicurano l’osservanza minuziosa della normativa. Molte le richieste pervenute per le quattro settimane. I circa 100 ragazzi ammessi sono stati suddivisi in 10 gruppi, ognuno dei quali con un animatore maggiorenne come responsabile. Nei gruppi sono presenti anche diversi giovani di 16 anni in qualità di aiuto animatore. Nell’orario che va dalle 8.00 alle 16.30 sono previste varie attività con laboratori e giochi, sempre nel rispetto delle distanze. Anche il servizio mensa è operativo. Numerosi i volontari che si sono offerti per l’accoglienza, la segreteria, il triage e le pulizie. Nonostante i numerosi condizionamenti imposti dalla normativa, tutto lascia prevedere un ottimo funzionamento dell’esperienza.

T.F.

Un augurio di una buona estate a tutti i bambini e i ragazzi che frequenteranno gli oratori estivi salesiani di tutto il territorio del Piemonte.

Per informazioni circa l’Oratorio Estivo di Bra: Direttore – 0172 4171 112 – direttore.bra@salesianipiemonte.it

Quanto sei digitale? 6 consigli strategici – ISRE

Tre formatori legati all’Istituto Superiore Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa (ISRE) di Mestre, hanno dato vita ad un vademecum con sei indicazioni strategiche concrete per ridurre l’utilizzo massiccio degli schermi digitali al termine del lockdown e in vista delle attività estive. Questo utile vademecum, dedicato a genitori e formatori, propone sei indicazioni collegandole con le facce di un dado consentendo così un’eventuale declinazione ludica dello stesso. Dal sito www.isre.it si potranno scaricare liberamente una serie di contenuti e attività pratica da proporre ai più piccoli per ridurre e regolare i tempi di utilizzo degli schermi digitali: tv, videogiochi, tablet e smartphone.

Per presentare il vademecum verrà proposto sui canali Facebook e Youtube di Famiglia Cristiana un breve momento di formazione in video streaming giovedì 18 giugnodalle 21 alle 21,30 per famiglie e formatori.

Scuola Media Salesiani Bra: una festa finale insolita

Sabato scorso, 13 giugno, si è svolta la festa di fine anno alla Scuola Media dei Salesiani Bra. Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla redazione da parte del Preside della Scuola, Teresio Fraire, contenente anche due lettere indirizzate agli insegnanti da parte di due allievi di terza media che hanno terminato il loro percorso scolastico con ottimi risultati.

Tanti desideravano incontrarsi per un ultimo saluto dal vivo, dopo settimane di scuola on line. Alla fine si è deciso: appuntamento, per chi desidera, alla Messa prefestiva di sabato 13 giugno celebrata dal Direttore don Alessandro Borsello. Si sono ritrovati in tanti: allievi/e, genitori e tutti gli insegnanti. Peccato che piovesse! Niente paura: metà in chiesa e metà collegati via audio sotto il porticato, sempre con distanziamento e mascherina. Al termine i saluti di fine anno, con consegna delle tessere exallievi/e alle terze e degli attestati al merito per i corsi di spagnolo, francese e latino.

Con l’autorizzazione degli interessati pubblichiamo le lettere che due allievi di terza media hanno voluto inviare ai loro insegnanti dopo la pubblicazione dei risultati. Sono Maria Lo Magno, che ha ottenuto il 10 al termine del suo percorso scolastico, e Gianfrancesco Franco che è uscito con un 10 lode più che meritato.

“Salve professori, è l’ultima volta che vi scrivo e la mia mano trema, eppure non é una verifica quella che mi accingo a scrivere. Oggi ho preso coscienza che tutto è veramente finito; ci rivedremo certo, ma non come prof. ed alunna e questo provoca in me tanta amarezza.

Ho cercato parole che in qualche modo potessero aiutarmi ad esprimere la gratitudine al valore che avete dato in questi anni al mio operato; non ne ho trovate perché non le hanno ancora scritte.
Diró allora solo ‘grazie’ nella speranza che a voi arrivi pieno di tutti i miei sentimenti e l’immensa stima che ho verso chi ha creduto in me. Vi ricorderó sempre e sarà per me quello stimolo in più per non mollare mai. La sera del 13 giugno non vi ho potuto ringraziare e salutare uno per uno perché eravate impegnati con altre persone e non volevo essere invadente. Porgo adesso a tutti voi un saluto ed un ringraziamento, vi porterò sempre nel cuore. Grazie ancora, Maria”.

“Cari professori, la scuola è finita ed insieme ad essa anche il mio ruolo di studente nella casa salesiana di Bra. Anche se è ormai tutto finito, mi sento riconoscente a tutte quelle persone che, in questo ambiente, hanno contribuito alla mia crescita in tre anni della mia vita in cui io sono cambiato molto (fisicamente, caratterialmente, mentalmente…) e ho iniziato a conoscermi meglio. Tre anni in cui penso che ricevere un’educazione giusta e basata sugli ideali della mia religione sia fondamentale per indirizzarmi verso la “diritta via” e non perdermi “per una Selva Oscura”.
Qua ho imparato a lavorare con impegno, ma lavorando per uno scopo: ampliare le mie conoscenze. Dunque ho capito che dedicandomi allo studio posso trarre dei benefici per il mio futuro e che non lo devo fare solo per rendere contenta la mamma. Il metodo di studio, la capacità riflessiva… dove avrei potuto impararli se non qua o meglio: dove avrei potuto impararli meglio che qua?
A fine esame ho ricevuto i vostri complimenti per il mio impegno, però devo anche ringraziare voi perché mi avete fatto capire che il mio impegno porta bene solamente a me. L’assistenza istruttiva ed educativa che dedicate ai vostri alunni credo, almeno per me, sia importante per intraprendere gli studi e per trovarne un valido motivo. Non tutte le scuole hanno insegnanti così dediti ed interessati ai propri alunni, infatti questa scuola dovrebbe essere conosciuta di più per le possibilità che dà ai propri alunni e per il suo metodo formativo e non per la presenza di gente ricca! Purtroppo tra i giovani che conosco fuori dalla scuola sorge spesso questo pregiudizio.
Di questi anni di sicuro avrò molti bei ricordi. Ancora grazie mille per avermi sostenuto e aver creduto nelle mie capacità in questi tre indimenticabili anni! Cordialmente Gianfrancesco Franco
P.S. Che gioia quando dirò da grande ai miei futuri amici che ho frequentato la scuola media dei salesiani!”.

CFP Vigliano: cinque corsi rivolti ai giovanissimi

Nella giornata di oggi, giovedì 18 giugno, l’Eco di Biella dedica un articolo all’offerta formativa del Centro di Formazione Professionale di Vigliano Biellese per i ragazzi di età compresa tra i 14 – 24 anni a partire da settembre 2020. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato a cura di L.B.

Cinque i corsi rivolti ai giovanissimi di ambo i sessi FORMAZIONE

Al Cnos – Fap in presenza o a distanza

Enaip Piemonte aggiorna online i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

Proseguiranno ancora per una decina di giorni le lezioni del Cnos-Fap di Vigliano Biellese, che già guarda all’offerta formativa di settembre con una didattica a distanza o in presenza (osservando il distanziamento e tutte le misure di sicurezza del caso), a seconda di quelle che saranno le disposizioni anti-Covid. Rivolti prevalentemente ai ragazzi e alle ragazze che hanno appena terminato la scuola dell’obbligo, ma aperti a tutti i giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni sono i corsi di formazione professionale per diventare operatore meccanico (lavorazione meccanica, per asportazione e deformazione), operatore elettrico (installazione di impianti elettrici civili e industriali e del terziario), operatore di impianti termoidraulici e operatore del benessere (erogazione di trattamenti di acconciatura). E sempre rivolto ai giovanissimi (e alle giovanissime), meglio se abbiano già frequentato almeno un anno delle superiori, è il corso biennale di saldocarpenteria.

Per effettuare l’iscrizione in vista del nuovo anno formativo 2020/2021 è necessario collegarsi al sito www.istruzione.it ed effettuare la registrazione, seguendo le istruzioni riportate. A quel punto ci si potrà iscrivere, indicando il codice meccanografico del centro di formazione professionale: BICF00100Q (per informazioni: tel.: 015-8129207).

Nei prossimi giorni, intanto, dopo la fine delle lezioni, si procederà con gli esami di qualifica e i diplomi.

«Circa l’80% dei ragazzi che esce dalla nostra scuola trova subito un lavoro in linea con il percorso di studi intrapreso. Un dato, questo, che ci fa ben sperare anche per il dopo-Covid», dice Stefano Ceffa, referente della comunicazione e del marketing del Cnos-Fap di Vigliano Biellese.

Enaip.Si resta nel campo della formazione con l ‘ offer ta dei corsi online di aggiornamento per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, a cura di Enaip Piemonte. Due i percorsi: un corso della durata di quattro ore, per tutte le aziende con meno di 50 dipendenti (per i dettagli: https://bit.ly/2Adwxif), e un altro della durata di otto ore, per tutte le aziende con più di 50 dipendenti (per i dettagli: https://bit.ly/37dmC8v). Al termine, avendo frequentato almeno il 90% delle ore e avendo superato la verifica finale, sarà rilasciato l’attestato di frequenza. Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.enaip.piemonte.it
L.B.