La serata “No MOR War” con i Salesiani del Medio Oriente

Nella serata di venerdì 19 marzo si è tenuto l’incontro online organizzato dall’animazione Missionaria dell’Ispettoria per conoscere la realtà dei Salesiani del Medio Oriente (MOR). L’appuntamento online dal titolo “No MOR War, diario di un gemellaggio tra Torino e Aleppo” ha visto coinvolti don Alejandro Mendoza (Ispettore del Medio Oriente), don Simon Zakarian e don Dani Gaurie in una sorta di volo “virtuale” fra Betlemme, Beirut e Aleppo ma con orizzonti ancora più ampi.

Di seguito il video della serata.

Giornata di preghiera in memoria dei missionari martiri – Intervista al salesiano Piero Ramello

La giornata di oggi, 24 marzo, è dedicata al ricordo e alla preghiera dei missionari martiri. Per l’occasione, il giornale online L’Agenda News dedica un articolo-intervista al salesiano Piero Ramello, arrivato il 2 ottobre scorso in Pakistan (nella città di Lahore) per dedicarsi alla missione. Di seguito il testo.

I Salesiani per la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri
Intervista al salesiano Piero Ramello

TORINO – Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. I salesiani del Pakistan hanno ricordato il 15 marzo scorso il sesto anniversario del martirio di Akash Bashir. Era il diciottenne ex-allievo dell’Istituto tecnico Don Bosco di Lahore, il quale che impedì ad un attentatore di accedere nella chiesa del quartiere di Youhanabad gremita di fedeli. Evitò una strage più pesante di quella che avvenne quando il terrorista si fece esplodere causando la morte di venti persone all’esterno.

“Morirò, ma non ti lascerò entrare” furono le ultime parole di Akash.

Piero Ramello fino a poco più di un anno fa viveva a Torino, insegnava fisica e matematica all’Istituto Agnelli. È un salesiano coadiutore, originario del Pinerolese. Oggi vive a Lahore, capitale culturale del Pakistan.

L’INTERVISTA
Com’è la società pakistana?

“La religione occupa un posto di primo piano. Quello che colpisce di più arrivando da una società secolarizzata, è la religiosità diffusa. Del resto, non può essere altrimenti: la religione permea tutta la società. Sette volte al giorno gli altoparlanti delle moschee annunciano la preghiera, e la città in quei momenti si ferma. Tante usanze e tradizioni sono legate a significati religiosi. Molti libri o discorsi, anche di carattere laico, iniziano nel nome di Allah”.

Com’è il rapporto delle istituzioni civili con la fede islamica?

“A fianco di questa considerazione positiva, credo però che l’Islam in Pakistan debba ancora trovare una sintesi nel delicatissimo equilibrio tra religione e politica. Quando la religione entra a gamba tesa nella vita politica e nel diritto, dettando comportamenti concreti che vincolano ogni cittadino, si creano grossi pericoli per la democrazia e il rispetto delle minoranze. Molto pericolosa è anche una interpretazione letterale del Corano da parte di alcuni gruppi integralisti”.

I CRISTIANI
Com’è la condizione e dei cristiani?

“Al di là di questo, comunque, ci sono problemi a livello culturale e sociale. Non parlerei di persecuzione dei cristiani in Pakistan, ma di discriminazione sì. Essendo un’esigua minoranza, i cristiani sono considerati di minore importanza e hanno poche opportunità all’interno della società. La maggioranza dei cristiani discende dalle classi basse Hindu che si sono convertite durante il dominio britannico, e ancora oggi rappresentano la parte economicamente più debole della popolazione”.

Animazione Missionaria: “No MOR War” – Diario di un gemellaggio tra Torino e Aleppo

L’Animazione Missionaria propone una serata per conoscere la realtà dei Salesiani del Medio Oriente (MOR) per venerdì 19 marzo alle ore 21.00 in diretta streaming: “No MOR War“, diario di un gemellaggio tra Torino e Aleppo.

Ospite della serata don Alejandro Josè Leon Mendoza, Ispettore del Medio Oriente.

Per seguire la serata alle ore 21.00:

Intervisteremo don Alejandro Mendoza, don Simon Zakarian e don Dani Gaurie in una sorta di volo “virtuale” fra Betlemme, Beirut e Aleppo ma con orizzonti ancora più ampi.
La serata è per i confratelli, ma anche per cooperatori, collaboratori e laici impegnati e universitari ad ogni titolo interessati.
Spiegheremo anche i bisogni, il senso e lo stile del gemellaggio e delle iniziative proposte nella Quaresima di Fraternità.
Équipe AM

Giornata Missionaria Salesiana 2021: “Un solo Padre, una sola Famiglia”

“Sentirsi figli dello stesso Padre e, quindi, fratelli, è la sfida più bella e importante che possiamo portare avanti, mostrando la nostra solidarietà con tutti, partendo dai gesti più semplici”
Settore per le Missioni Salesiane

Sono pronti i video della Giornata Missionaria Salesiana 2021 “Un solo Padre, una sola Famiglia – Solidarietà Missionaria come Primo Annuncio”. Provenienti da tutto il mondo, i video rappresentano una testimonianza dell’unità della Famiglia Salesiana, che si è messa in moto per rispondere ai bisogni dei più poveri e annunciare il messaggio del Vangelo. Di seguito la comunicazione ANS.

I video sono sei: cinque regionali e uno di sintesi, realizzato grazie al contributo dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME).

In Africa, la varietà e l’enorme ricchezza di popoli e culture si è trovata unita nella lotta a Covid-19, e tutte le comunità nei 42 Paesi di presenza salesiana hanno risposto prontamente, capendo come fosse importante il contributo di tutti, anche attraverso gesti semplici e apparentemente piccoli, andando a coinvolgere tantissime persone diverse. Come sintetizza il titolo del video: “Le correnti più dolci di solidarietà sono quelle che scorrono di lato”.

In Europa le chiusure imposte dalla pandemia non hanno fermato lo zelo evangelizzatore e si sono ideate nuove modalità per stare vicini ai giovani, come l’oratorio online realizzato in Slovacchia: anche il mondo digitale può essere un campo di testimonianza cristiana. “Siamo vicini alle persone e testimoniamo Dio nel mondo digitale” è il senso di questo contributo.

In Asia Sud, in India, i lavoratori migranti, scartati dalla società, hanno incontrato il sorriso e il cuore aperto di un vasto movimento di persone che si sono prese cura di loro, realizzando il motto “Vasudhaiva Kutumbakam”, “Tutto il mondo è una famiglia”. “Il cuore dell’immigrato solo, senza lavoro e abbandonato, desidera riunirsi con la sua famiglia a migliaia di chilometri di distanza” si afferma nel video.

Il video dell’America racconta l’esperienza della “Fundación Don Bosco” in Perù, che avendo visto come la pandemia abbia aumentato il divario all’interno della società e abbia colpito le famiglie più povere, ha messo in pratica l’opzione preferenziale per i poveri ed è riuscita a mostrare il volto misericordioso di Gesù. “L’amore del Padre è incondizionato e abbraccia tutti, soprattutto coloro che si trovano nelle periferie”, ricorda il quarto video.

Dalla regione Asia Est e Oceania, e in particolare in Thailandia, la splendida collaborazione tra i gruppi della Famiglia Salesiana ha reso esplicito il significato di sentirsi una famiglia nella quale ognuno si prende cura degli altri: “Siamo tutti sulla stessa barca”, come ha ricordato Papa Francesco nella preghiera davanti una piazza San Pietro deserta, il 27 marzo 2020. “La Famiglia Salesiana si riunisce per servire la famiglia umana” è il messaggio, in sintesi, dell’ultimo video.

La Giornata Missionaria Salesiana invita tutti a mobilitarsi con la solidarietà, come segno di speranza e primo annuncio della fede. Richiama ad essere uniti in una sola Famiglia per andare incontro ai fratelli più bisognosi con gesti di carità ispirati dalla Fede in Dio padre.

Tutti i video sono disponibili, in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese, sul canale Youtube “Settore per le Missioni Salesiane”.

Cagliero 11 – “Sacramento della riconciliazione” Marzo 2021

Si riporta Cagliero 11l’intenzione missionaria salesiana del mese di Marzo 2021, e CaglieroPIX, un piccolo poster trimestrale di due fogli A4 con delle foto provenienti dalle varie presenze salesiane del mondo.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Animazione Missionaria: news da Piero Ramello in Pakistan

News dal Pakistan da Piero Ramello, arrivato il 1° ottobre 2020 nella città di Lahore per dedicarsi alla missione. Di seguito le sue parole.

Ciao a tutti! La salute per adesso è OK. Così spero anche per voi.
Poco alla volta sto imparando qualcosa della cultura pakistana, che ha aspetti molto gradevoli e alcuni piuttosto faticosi, per noi occidentali. Tra quelli gradevoli, a parte la gentilezza delle persone che è straordinaria, quello che colpisce di più arrivando da una società secolarizzata, è la religiosità diffusa. Del resto, non può essere altrimenti: la religione permea tutta la società.
Sette volte al giorno gli altoparlanti delle moschee annunciano la preghiera, e la città in quei momenti si ferma. Tante usanze e tradizioni sono legate a significati religiosi. Molti libri o discorsi, anche di carattere laico, iniziano nel nome di Allah. Quando capita di dialogare sulle cose importanti della vita – anche su fatiche grosse come malattie serie – la discussione, puntualmente, esprime grande fiducia in Dio e sottomissione alla sua volontà.
I cristiani non sono da meno. Quando pregano, ad esempio anche solo prima dei pasti, avverti che stanno facendo qualcosa di importante, e sono orgogliosi di farlo.
Naturalmente ho anche sperimentato aspetti meno positivi che, in generale, caratterizzano la gente. Ad esempio, la mancanza di puntualità o il fatto di non mantenere gli impegni. C’è poi il piccolo problema del cibo (pepe e peperoncino ovunque e in grande quantità) e il clima. Dopo aver sofferto per tre mesi il freddo a Quetta ora mi sto preparando, a Lahore, ad affrontare il nemico inverso. In questi giorni va bene (oggi sono solo 28 gradi) ma più avanti, dicono, sarà dura.
In comunità sono con il direttore, don Noble, pakistano, e don Gabriel, messicano, entrambi sui quarant’anni. Insieme stiamo imparando a fare comunità e a condividere. Don Noble è molto generoso e pieno di iniziative, un po’ solitario. Con don Gabriel mi trovo benissimo: per me è un sostegno indispensabile. Lui segue gli aspiranti, cioè i giovani che vogliono diventare salesiani, e insegna nel seminario locale.
Io, per ora, in attesa che riapra la scuola, studio Urdu, lingua nazionale del Pakistan. A differenza di quando ero a Quetta, però, finalmente ho l’aiuto di un insegnante che è pure didatticamente valido. Inoltre sto con gli aspiranti salesiani. Sono cinque giovani dai 20 ai 25 anni veramente in gamba, in tutti i sensi. Con loro faccio anche un po’ di musica.
Purtroppo l’apertura della scuola, inizialmente prevista per i primi di marzo, slitterà a dopo Pasqua anche con la riapertura, si spera, del convitto. Quasi tutti i ragazzi dovranno ripetere l’anno perché da soli non hanno fatto niente.
Saluta tutti, per favore. E preghiamo a vicenda.

Sig. Piero Ramello
Missionario in Pakistan

Animazione Missionaria: Quaresima di fraternità – Ispettoria MOR

Alle porte della Quaresima, l’Animazione Missionaria segnala 3 progetti per sostenere le attività dei Salesiani del Medio Oriente (MOR). Di seguito le iniziative.

“Fratelli tutti” ci chiamerebbe ancora Papa Francesco all’inizio di questo cammino verso la Pasqua! Come salesiani ci sentiamo parte di questa fraternità universale e, da due anni, sosteniamo in particolare – su invito del Rettor Maggiore – le case del Medio Oriente provate dagli eventi drammatici degli ultimi anni. Vi indichiamo tre progetti che vorremmo coltivare, grazie alla generosità di chi vorrà sognarli con noi!

L’Équipe di Animazione Missionaria

I PROGETTI

1) Accoglienza
Vorremmo ospitare in alcune nostre comunità 4 giovani egiziani (che parlano già italiano), affinché possano compiere uno studio universitario in Italia e conoscere la nostra realtà MGS.

2) Professionalizzazione
Vorremmo poter formare un collaboratore nella gestione amministrativa e un formatore di elettronica, che verrebbero in ICP per circa 12 mesi, in modo da affiancarsi a 2 nostre figure con esperienza in materia.

3) Istruzione
Vorremmo trovare alcuni insegnanti disponibili a fornire gratuitamente un corso di inglese online per universitari siriani, a partire dalle nostre presenze salesiane di Aleppo, Kafroun e Damasco. Stiamo cercando alcuni insegnanti che possano dedicare gratuitamente del tempo ad un gruppo di giovani universitari siriani per insegnar loro l’inglese. Si tratterebbe di organizzare un piccolo corso online. Se sei disponibile, o se conosci chi può darci una mano, per favore segnalacelo! Parlane con il Direttore della Comunità Salesiana oppure scrivi a animazionemissionaria@salesianipiemonte.it.

Grazie a quanti potranno sensibilizzare le comunità nel tener vivo questo gemellaggio, allargando in modo concreto l’orizzonte della speranza per i giovani del Medio Oriente.

Le offerte potranno essere versate al seguente conto:

  • beneficiario: CIRCOSCRIZIONE “MARIA AUSILIATRICE” PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
  • IBAN: IT80B0306909606100000115761
  • Causale: erogazione liberale per i progetti MOR

Animazione Missionaria: il viaggio continua “nel cuore del mondo” – l’interculturalità

Il percorso “nel cuore del mondo” dell’Animazione Missionaria continua! Di seguito l’esperienza del 5° incontro sull’interculturalità tenutosi il 6 febbraio scorso presso il Colle Don Bosco.

Sono le 9.00 del 6 febbraio e, finalmente, non è più l’host di Zoom ad accoglierci, ma il Colle don Bosco in tutto il suo splendore (che più che altro ci siamo immaginati, data la fitta nebbia): il desiderio di vederci in tre dimensioni, dalla testa ai piedi, ha scaldato i nostri cuori, mentre a scaldare i nostri corpi ci ha pensato qualche bans.

Iniziamo questa intensa e densa giornata di Vita Vera con la preghiera, affidando allo Spirito Santo l’Unità della Chiesa nella sua diversità culturale; protagonista indiscussa di questo incontro è infatti l’Interculturalità, una parola difficile che disegna un movimento verso l’Alt(r)o, in cui non c’è spazio per la prevaricazione o i pregiudizi, ma solo per lo scambio, l’interazione e la reciprocità.

Dopo un quiz che ci fa capire quanto (poco) sappiamo di ciò che accade intorno a noi, cerchiamo di scavare le radici della cultura e del suo significato, consapevoli che bisogna uscire dal circolo del vero incompleto, che illude e delude, per metterci alla ricerca del Vero, che considera e desidera. Per farlo, abbiamo bisogno di entrare in relazione, ed è questo il ruolo cruciale dell’Interculturalità, capace di superare l’etnocentrismo attraverso la costruzione di relazioni e spazi di incontro con il diverso.

Cosa questo voglia dire nella concretezza della quotidianità lo capiamo attraverso le vite di Luca e Martina, spesi per le vittime della tratta lui, per i migranti della rotta balcanica lei. Ci raccontano storie di persone che hanno molto a che fare con l’interculturalità, ma anche con l’umanità e la disumanità: dai loro sguardi intuiamo quanto abbiano scelto di accompagnare e dividere la sofferenza di chi incontrano. Di fronte al senso di impotenza che adesso pervade i nostri cuori, non possiamo che celebrare l’Eucarestia, rimettendo nelle Sue mani i nostri desideri di libertà, giustizia ed equità per tutti e ciascuno.

Abbiamo poi la fortuna di condividere il tempo del dopopranzo con i Novizi che, sullo stile di Don Bosco, animano il nostro gioco e pregano insieme a noi il rosario, facendoci accompagnare dalle parole di Papa Francesco, che ci invita ad “Andare, senza paura, per servire”.
Ad aver incarnato queste parole è sicuramente Suor Lidia, ultima testimone incontrata durante la giornata: ci parla della sua esperienza di interculturalità nei 24 anni donati da FMA in una scuola tunisina, gestita da suore provenienti da tutta Europa e frequentata da studenti a netta maggioranza musulmana; nella semplicità delle sue parole, ci ricorda che, nell’agire interculturale, a far presa non siano le parole, ma la testimonianza, che è importante non “fare per” ma “fare con”, che “si è in missione perché mandati”.

Il cuore dell’Interculturalità è allora riconoscersi tutti figli, e dunque fratelli; diviene così essenziale una fraternità che
permetta di riconoscere e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, del luogo del mondo dove è nata o dove abita, della cultura di cui si fa portatrice: in questa prospettiva, non ci sono dei prossimi da aiutare, ma siamo chiamati a diventare gli uni i prossimi degli altri.

Lisa

Settore per le Missioni: la nuova serie “CaglieroLIFE”

Il Settore per le Missioni della Congregazione Salesiana lancerà oggi, 11 febbraio – ricorrenza mensile del giorno missionario – il primo video di una nuova serie intitolata “CaglieroLIFE”. Ciascun video presenterà una tematica o una caratteristica legate all’intenzione salesiana del mese.

“Speriamo che possano essere utilizzati come strumento utile per l’animazione, la discussione e la condivisione all’interno dei vari gruppi giovanili. L’idea è che i video vadano a completare il bollettino missionario cartaceo Cagliero11 e le intenzioni di preghiera missionarie, come parte integrante del progetto”

(Don Pavel Zenisek, dell’équipe del Settore per le Missioni)

Il tema del video di febbraio 2021 è incentrato sulla PROTEZIONE.

Di seguito alcune informazioni aggiuntive riportate nell’articolo pubblicato ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Il nome della rubrica, “CaglieroLIFE” vuole evidenziare la relazione con il Cagliero11 e con gli aspetti della vita concreta (LIFE), vita che è sempre rivolta in avanti. Il nome richiama al tempo stesso anche un gioco di parole, accentuando la proiezione del video dal vivo (LIVE).

I video sono fatti grazie alla collaborazione con la “Don Bosco Intuition Entertainers Media” (DBIEM – www.dbiem.org) in Francia e sono realizzati in diversi formati per poter essere usati sia per la proiezione in alta risoluzione, sia per la condivisione sulle reti sociali (WhatsApp, Facebook).

Le varianti linguistiche saranno cinque: inglese, italiano e francese nell’edizione parlata, oltre alle versioni in inglese con sottotitoli in lingua spagnola e portoghese.

Sarà possibile vedere e richiedere i video, a partire da domani, su:

Facebook:    @missionisalesiane

Web:           www.sdb.org/it/Dicasteri/Missioni

E-mail:        cagliero11@sdb.org

L’invio Missionario Straordinario

Lunedì 1° febbraio si è tenuto “l’invio Missionario Straordinario” presso la Cappella della Sede Centrale Salesiana alla presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, Suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA. Di seguito l’articolo oggi pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

L’invio missionario si fa tradizionalmente nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino alla fine di settembre. A causa di Covid-19 l’invio missionario della 151° Spedizione Missionaria è stato posticipato dopo Pasqua. Siccome la situazione sanitaria continua ad essere precaria, si è pensato ad un “Invio Missionario Straordinario”. È straordinario perché è stato celebrato nella Cappella della Sede Centrale Salesiana e perché non tutti i membri della spedizione erano fisicamente presenti, ma lo spirito missionario è stato lo stesso che ha animato tutte le spedizioni missionarie.

Così, nella serata di ieri, lunedì 1° febbraio il Rettor Maggiore dei Salesiani (SDB), Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto l’Eucaristia, cui hanno partecipato anche con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, il Consigliere per le Missioni SDB, don Alfred Maravilla, la Consigliera per le Missioni FMA, suor Alaide Deretti, le loro équipe e un piccolo gruppo rappresentativo di salesiani e FMA, in conformità con il protocollo sanitario vigente.

Durante l’Eucaristia, in una semplice ed evocativa cerimonia, il Rettor Maggiore ha benedetto le croci missionarie e le ha consegnate ai 2 missionari salesiani presenti, mentre altri 22 si trovano nelle loro rispettive nazioni, aspettando la croce e il visto per partire per le loro terre di missione. A questa 151ª spedizione, infatti, sono 24 i nuovi missionari salesiani.

Madre Reungoat, da parte sua, ha consegnato le croci anche alle 7 FMA di questa spedizione missionaria – e altre due missionarie sono già partite. “Come tutti gli anni questa realtà dei neo-missionari e missionarie è un grande dono” ha sottolineato don Maravilla.

Nell’omelia il Rettor Maggiore ha raccontato la sua esperienza personale di Ispettore in Argentina, dove toccò con mano i luoghi che testimoniano le sfide che i primi missionari hanno dovuto affrontare nella Patagonia, luoghi che oggi invitano all’umiltà e alla fedeltà. “Sono profondamente convinto che se Don Bosco non avesse avuto lo spirito missionario, oggi la nostra Congregazione sarebbe probabilmente solo una piccola Congregazione con pochi e vecchi membri”. Ha anche sottolineato che “è la missionarietà che ha reso universale e vivo il carisma di Don Bosco.” Prima della benedizione finale la Madre si è rivolta all’assemblea sottolineando “la missionarietà come una dimensione importante del carisma salesiano”.

Le croci saranno ora inviate alle Ispettorie dei missionari, dove gli Ispettori e le Ispettrici, a nome del Rettor Maggiore e della Madre Generale, le consegneranno ai missionari nel corso di semplici celebrazioni. Quindi essi dalle proprie Ispettorie partiranno per le loro destinazioni missionarie, secondo le possibilità e in base ai protocolli sanitari dei diversi Paesi.

Nel frattempo, è iniziato il processo preparatorio per la scelta dei membri della 152a spedizione missionaria salesiana, a settembre 2021.