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Fossano: “The Next” di Caritas e Azione Cattolica non si ferma

La Caritas e l’Azione Cattolica della Diocesi di Fossano non si fermano con “The Next“: un progetto che mette al centro il tema della fragilità e se ne prende cura, pensato per alcune quarte del Vallauri, dell’Ancina e sulla classe “Lapis” dei Salesiani. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri su Cuneo24.it.

Fossano: “The Next” di Caritas e Azione Cattolica non si ferma
Lanciata una raccolta fondi con il Leo Club per le “scatole arcobaleno”

Fossano. È ricominciato il progetto “Laboratorio comunità e cultura”, denominato più semplicemente “The Next” (il prossimo), per un soprannome che vale già di per sé come un manifesto. Un progetto di Caritas e Azione Cattolica della Diocesi di Fossano, che ha al centro il tema della fragilità.

Giovani animatori svolgono nelle scuole Superiori attività nelle classi, anzi con le classi, col supporto degli insegnanti di Religione (ma non solo). Laboratori “leggeri”, in senso calviniano, per cercare la fragilità, fuori, dentro, attorno a noi. Capirla, scoprirla e – perché no – superarla, insieme. Il progetto, a dire il vero, non si è mai fermato: il percorso biennale è iniziato l’anno scorso ed è proseguito anche nel nuovo anno scolastico, ma inevitabilmente ha dovuto cambiare rotta per via della pandemia. Una rotta che ha fatto riflettere tutti sul senso e sulla condizione di essere fragili, per davvero.

Il progetto insiste su alcune quarte del Vallauri, dell’Ancina e sulla classe cosiddetta “Lapis” dei Salesiani, una realtà questa fatta da giovanissimi in attesa di entrare ai corsi del Cnos-fap che spesso vivono condizioni di fragilità, dispersione scolastica, difficoltà. Il nuovo percorso si sta sviluppando con attività, ovviamente, a distanza:

“Abbiamo scelto di metterci in gioco – dice Ivano, uno fra gli animatori – in prima persona. Abbiamo creato dei video e degli elaborati creativi che dicessero per noi cosa fosse la fragilità. Non una risposta, ma una domanda aperta nei confronti degli studenti. Ora, abbiamo lanciato il sasso e vorremmo che fossero loro (anche non solo gli studenti del progetto, ci piacerebbe) a dirci in modo creativo che cos’è la fragilità, pensando anche al periodo che stiamo vivendo. I risultati? Sono visibili sulla nostra pagina Instagram: @caritas_the_next o con l’hashtag #caritasthenext”.

L’obiettivo degli organizzatori è di far emergerne riflessioni, questioni, bisogni:

“Tutto questo vorremmo sottoporlo a uno o più ospiti che inviteremo in diretta su Instagram, fra fine maggio e inizio giugno. Un modo per ‘premiare’ gli studenti, anche, facendo quattro chiacchiere libere e aperte”.

Ma non finisce qui: come l’anno corso, si vorrebbe realizzare un’Estate ragazzi per i nuclei familiari più fragili e svantaggiati, ma non solo. Uno “spazio” in cui coinvolgere anche come animatore qualche studente stesso fruitore dell’attività con le classi. Buone sinergie, come quella arrivata da Marco Cortese (fra gli animatori del progetto) presidente del Leo Club Fossano e provincia Granda (i giovani Lions): è stata lanciata una raccolta fondi (qui è possibile donare: https://paypal.me/pools/c/8oNrKi6mlN), per l’acquisto di “scatole arcobaleno” da riempire con tablet e strumentazioni per l’attività a distanza, da un lato, ma anche materiale didattico per far fronte alla fragilità educativa e supportare attività di arte-terapia e animazione durante l’estatate, nel rispetto delle normative.

“Voglio ringraziare tutti – dice Nino Mana, responsabile Caritas – per il grande impegno, e per le tante sinergie che stanno nascendo. Anche e soprattutto gli insegnanti e le scuole per la disponibilità”.

Ulteriori informazioni su www.caritasgiovani.org o sui social cercando “Caritas The Next” (www.instagram.com/caritas_the_nexthttps://www.facebook.com/CaritasTheNext ).

Salesiani Novara: “non rompere le scatole, distribuiscile”

In questi ultimi giorni di quarantena, gli studenti del quinto anno e gli ex allievi del liceo San Lorenzo di Novara hanno avuto l’occasione di contribuire al lavoro svolto dalla Caritas diocesana di Novara per la distribuzione di generi alimentari e pacchi spesa a quanti ne hanno bisogno. Si riporta di seguito l’articolo oggi pubblicato sul sito dell’opera.

Indubbiamente, due mesi di clausura forzata avranno messo sulla bocca di tanti l’espressione di essersi “rotti le scatole”! Ebbene, in queste stesse settimane c’è chi ha lavorato senza sosta per riempirle, chiuderle e distribuirle… perché c’è tanta fame non solo di cibo, ma anche di relazioni buone!

Mentre la quarantena è ormai giunta al giro di boa, superandolo e diventando ormai un’ottantena e più, là dove la superficie delle cose sembra sempre immobile, molto si smove nel profondo: fra le tante iniziative, ne segnaliamo oggi una, che ha coinvolto ragazzi di quinta ed ex allievi del liceo.

Sul territorio della città di Novara, da tempo la Caritas diocesana è attiva con tante iniziative a sostegno delle situazioni più difficili: come tutti possono poi immaginare, il lockdown ha ampiamente allargato il bacino delle persone coinvolte dal disagio e così si è reso necessario qualche lavoro “straordinario” (è proprio il caso di dirlo).

Attualmente, don Giorgio Borroni (Caritas diocesana https://emergenza.caritasdiocesinovara.it/) sta coordinando un lavoro che, dal punto di vista degli aiuti alimentari (altre iniziative sono per il momento bloccate), si muove su tre livelli:

  • Servizio di consegna a domicilio di pacchi-spesa per persone/famiglie in “nuova emergenza”, non ancora conosciute dai servizi sociali ed incappate nella difficoltà dell’arrivare a fine mese. In alcuni giorni della settimana, volontari della Caritas e giovani consegnano a 5 nuove famiglie – segnalate dal Comune – una scatola con una fornitura base;
  • Servizio di consegna di scatoloni di generi alimentari (pagati dal comune oppure offerti dalla Coop) nei centri di ascolto Caritas più strutturati: si tratta di almeno 3 turnate, fra maggio e giugno, di circa 1500 pacchi ciascuna;
  • Il terzo servizio è infine la distribuzione di pacchi viveri donati da aziende e altre mense, a loro volta consegnati alle comunità per minori, comunità di accoglienza, altri servizi sul territorio.

Si tratta di una voluminosa iniziativa che, oltre a mostrare la generosità di tanti benefattori (istituzionali e non) e tantissimi volontari permanenti, permette ai giovani volontari “temporanei” di rendersi conto di una rete di solidarietà che corre spesso molto vicino ai luoghi della movida frequentati per altri motivi, oppure in località della città che non sono affatto frequentate. Mettersi a servizio fa sempre toccare con mano che la solidarietà è prima di tutto un bene per chi la pratica, perché dare una mano è il primo modo per non ripiegarsi su sé stessi, sulle proprie fatiche e sui propri problemi.

Il nostro grazie va soprattutto a don Giorgio Borroni, che ci permette di essere coinvolti in questo mare di bene che raggiunge tante situazioni altrimenti “invisibili”, e ai ragazzi stessi, che prontamente hanno fatto spazio ad un particolare “esame di maturità”!

Animazione Missionaria: il quinto incontro del Corso Partenti 2019/2020

Sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020, si è svolto a Valdocco il quinto incontro dedicato al Corso Partenti 2019/2020 promosso dall’Animazione Missionaria ICP e rivolto ai ragazzi che partiranno nell’estate 2020 per un’esperienza di missione.

Il weekend si è proiettato sullo sfondo dell’interculturalità: dapprima, nella giornata di sabato, i ragazzi hanno riflettuto sul concetto di intercultura, guidati dagli animatori del corso. Nella serata di sabato, poi, si è passati alla fase esperienziale di quanto anticipato concettualmente: il gruppo partenti ha così avuto l’occasione di incontrare i ragazzi della comunità di minori dell’oratorio San Luigi di Torino. Una bella serata di allegria, insieme a tanti ragazzi, ognuno con la sua storia, musica e balli e una bella cena preparata insieme.

Dopo cena, in programma la testimonianza di un altro giovane ospite dell’Housing Sociale di Largo Saluzzo e visita alle vie della movida. La giornata di domenica, invece, è stata dedicata all’incontro con Pier Lugi Dovis, presidente della Caritas diocesana di Torino. L’incontro è stato un valido aiuto per comprendere i significati delle parole migrante e rifugiato: dati alla mano, Dovis ha fornito strumenti a sufficienza per conoscere meglio le dinamiche che coinvolgono molte nazioni del mondo e provare a rivoluzionare pregiudizi e schemi che entrano in gioco quando si tratta di conoscere “l’altro”.

Rivivi il momento:

Don Bosco San Salvario: Pane nostro, raccogliamo per condividere

Pane nostro è un’iniziativa di Caritas Diocesana e dell’Ufficio Scuola Diocesano, in collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte Onlus e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Torino.

L’Arcivescovo di Torino – mons. Cesare Nosiglia – ha inteso avviare nelle scuole primarie, statali e paritarie, della città di Torino, per l’anno 2019, una raccolta di cibo destinata al sostegno di persone e famiglie in condizioni di povertà. Le azioni del raccogliere e del donare, precedute da una offerta educativa in ambito scolastico, hanno sensibilizzato gli studenti e le loro famiglie sui temi dell’attenzione al cibo, della solidarietà e della condivisione partecipata nei confronti della povertà e del dono gratuito come fonte relazionale.
La Parrocchia Santi Pietro e Paolo e la Parrocchia del Sacro Cuore di Maria, insieme all’oratorio San Luigi, hanno partecipato con la scuola elementare Silvio Pellico, Istituto Comprensivo Manzoni e dalla scuola Protette di San Giuseppe. Ogni giorno, per una settimana, i volontari Angelo ed Enrico, insieme ai giovani ospiti del centro di accoglienza dell’oratorio San Luigi, si sono recati presso le scuole per raccogliere gli scatoloni contenenti il cibo portato dalle famiglie degli alunni, per poi portarlo alla parrocchia e all’oratorio, che stanno provvedendo nella distribuzione alla famiglie più in difficoltà.

Si è raggiunto un ottimo risultato:

-Manzoni: 42 scatoloni per un totale di 240 Kg

-Pellico: 67 scatoloni per un totale di 558,72 Kg

-Protette San Giuseppe 9 scatoloni per un totale di 65 Kg

Si ringraziano le scuole per aver accettato la proposta diocesana e si ringraziano le famiglie che hanno voluto condividere con chi è più in difficoltà.

Si spera che questa iniziativa possa avere un proseguo nelle scuole attraverso momenti educativi e formativi condivisi.