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“InTesSì la Vita” – Il sussidio estivo ideato dai postnovizi di Nave

InTesSì la Vita” è il titolo del nuovo sussidio estivo ideato dai postnovizi di Nave, scaricabile in modo completamente gratuito in formato pdf per l’animazione di campi della durata di sei giorni traendo spunto dall’esperienza di don Bosco, in modo particolare il “Sogno dei nove anni” e dalla Christus Vivit. L’immagine utilizzata è infatti quella di un arazzo, per indicare come Dio intesse la trama della nostra vita.

InTesSì la Vita

Sussidio per una settimana di Campo scuola

Le tematiche

Il messaggio intorno a cui si svolge l’avventura è molto semplice e prezioso: la vita di ognuno è preziosa perché è voluta e accompagnata da un Dio che ci ama. Solo con gli occhi di Dio possiamo riconoscere la nostra bellezza e quella degli altri.

Il racconto rielabora alcune intuizioni contenute nel sogno fatto da don Giovanni Bosco all’età di nove anni e dall’invito contenuto nella Christus Vivit al n° 198 in cui compare la felice immagine di un arazzo per indicare come Dio intesse la trama della nostra vita. Da qui il titolo del sussidio: InTesSì la Vita (Tu, o Dio, intessi la mia vita e quella di tutti; in Te sì, o Signore, c’è vita, perché tu fai vivere tutto).

La trama

La storia è ambientata a Tapestry Island, un’isola in cui ogni persona “possiede” un arazzo, che gli abitanti chiamano “disegno”, il quale si tesse costantemente sul grande muro nella piazza principale della città. Tutti sanno di avere il proprio disegno, ma nessuno sembra sapere che significato abbia, però credono che sia il Grande Sarto ad intesserli tutti. Lì vivono Davide e Jonathan, due giovani che, provocati da alcuni loro coetanei, iniziano a farsi domande importanti e vitali. Per rispondere a tali domande inizieranno un viaggio che li porterà sulle altre isole del loro arcipelago ad incontrare personaggi alquanto originali. I primi incontri li lasceranno insoddisfatti, ma alla fine, inaspettatamente, troveranno gli indizi giusti per le risposte che cercavano e torneranno alla loro isola in modo nuovo.

I contenuti del sussidio

Dopo un prologo introduttivo, sono previste sei giornate di attività, alle quali corrispondono sei puntate della storia. Ogni giorno di attività è diviso nel sussidio in cinque sezioni sempre uguali che corrispondono ad altrettanti momenti da far vivere ai ragazzi: la puntata del giorno, l’attività formativa, la preghiera, un episodio tratto dalla vita di Don Bosco e un grande gioco. C’è un copione teatrale pronto per essere interpretato dagli animatori, e un video già pronto con le scenette. Pratici QRcode indirizzano al copione stampabile, ai video, ai materiali extra per i giochi e le attività formative alle canzoni originali.

CEP – “Dentro il Suo Sogno”: formazione per gli oratori estivi 2021

Nell’Anno dedicato a San Giuseppe, la Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta (Cep) e la Consulta Regionale di Pastorale Giovanile lanciano una proposta di formazione regionale per gli oratori estivi 2021 dal titolo “Dentro il Suo Sogno“, ponendo San Giuseppe come protagonista del percorso formativo per arrivare ad essere “Artigiani e artisti della bellezza“.

Per vestire questo ruolo, la proposta di questa nuova edizione si prefigge di rispondere a quelle 6 tipiche domande fondamentali che ciascun responsabile/animatore deve porsi, e lo fa attraverso il contributo e la testimonianza delle realtà oratoriali del territorio e di esperti nel mondo dell’educazione:

WHY

  • Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara
  • Testimonianza dalla Diocesi di Novara

Perché si fa l’Oratorio?
Perché educare attraverso l’Oratorio?

WHAT

  • Dott. Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore
  • Testimonianza dalla Diocesi di Alessandria

Cosa è successo?
Quali urgenze educative un anno dopo la pandemia?

WHEN

  • Dott.ssa Chiara Giaccardi, sociologa
  • Testimonianza dalla Diocesi di Torino

Quando l’Oratorio è possibile?
In che senso il Vangelo è lo “specifico” dell’Oratorio?
Quando il Signore Gesù fa la differenza in Oratorio?

WHO

  • Dott. Mauro Magatti, sociologo ed economista
  • Testimonianza dalla Diocesi di Acqui

Chi fa l’Oratorio?
Il senso e il ruolo della regia educativa come servizio di corresponsabilità, nel riconoscimento, nella condivisione e nella cura dei carismi.

WHERE

  • Dott. Jhonny Dotti, pedagogista
  • Testimonianza dal Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle d’Aosta

Dove si fa l’Oratorio?
Il senso e i compiti della comunità educante: il suo essere variegata, composita e differenziata per cammini, motivazioni, esperienze.
L’ombra dell’individualismo.

HOW

  • Esperto Fondazione Casa Teatro Ragazzi
  • Testimonianza dalla Diocesi di Casale Monferrato

Come si fa l’Oratorio?
Il linguaggi educativi dell’Oratorio in presenza a partire dalla centralità del corpo.

La formazione affronterà le diverse tematiche su due livelli, con due proposte distinte: una rivolta maggiormente ai responsabili e ai coordinatori (le regie educative), l’altra agli animatori (adolescenti).

Tutti i video e i materiali formativi per educatori e animatori degli oratori saranno disponibili sul sito www.oratoripiemontesi.it

Con l’aiuto di San Giuseppe, l’artigiano per eccellenza che ha saputo cogliere la bellezza della sua missione, il percorso formativo sarà scandito dai 6 tasselli che hanno inciso profondamente la sua vita:

Artigiani e artisti della bellezza

L’annuncio:

custodire la comunità, i bambini e i ragazzi

“LA MISSIONE DELL’ORATORIO”

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Il censimento:

il discernimento sul tempo presente

“LAPROFEZIA DELL’ORATORIO”

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La fuga in Egitto:

il coraggio che nasce dalla fede

“LA PROVA DELL’ORATORIO”

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Il ritorno a Nazaret:

la fatica della ripartenza

“LA FORZA DELL’ORATORIO”

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Lo smarrimento:

ritrovare chi si è smarrito

“LA CREATIVITÀ DELL’ORATORIO”

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La quotidianità:

tempi lunghi, pazienza educativa

“LA PAZIENZA DELL’ORATORIO”

Il Metodo di studio a Bra: “il contrasto all’abbandono scolastico”

Il Metodo di studio secondo l’esperienza della realtà territoriale di Bra coinvolta nel progetto Labs to Learn. Di seguito la testimonianza di Rosanna Gioacchino, educatrice e referente territoriale dei servizi sociali di Bra nonché partner attivo del progetto.

Il Comune di Bra è uno dei partner del progetto Labs to Learn. Come Servizio Sociale, negli anni c’è stata una buona collaborazione con la Casa Salesiana e nello specifico con l’Oratorio salesiano di Bra, grazie alla convenzione che ha permesso di inserire un gruppo di ragazzi all’interno del centro diurno. Il Servizio Sociale è uno degli attori della comunità educante che può raccogliere i bisogni del territorio e delle famiglie e insieme agli educatori ed insegnati può rispondere a questi bisogni tramite progetti efficaci. L’impatto a livello educativo del progetto Labs to Learn è molto significativo, riuscendo a far crescere nei ragazzi un senso di responsabilità ed autostima. Uno degli impatti infatti più significativi è sicuramente il contrasto all’abbandono scolastico.

L’ultimo incontro di “E se la fede avesse ragione” 2020/2021: GOLA E AVARIZIA

Nella serata di giovedì 15 aprile alle ore 21.00, si è tenuto l’ultimo incontro di “E se la fede avesse ragione?” per quest’anno, sul tema della GOLA E AVARIZIA. L’incontro è stato guidato da don Luca Ramello, Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi di Torino.

Di seguito il video dell’incontro:

Il Metodo di studio a Casale Monferrato: “Oltrescuola”

A seguito della presentazione dell’iniziativa “Metodo di studio”, parte del progetto Labs to Learn, ci confrontiamo con Simona Dametto, volontaria presso l’opera salesiana Don Bosco di Casale Monferrato nel progetto “Oltrescuola”, che offre assistenza nello studio pomeridiano ai ragazzi in difficoltà. Di seguito si riporta l’intervista.

Durante la presentazione del progetto sono stati illustrati numerosi aspetti che interessano il percorso che dovrà intraprendere il “metodo di studio”. Quale ti è sembrato più interessante in base alla tua esperienza maturata a fianco dei ragazzi nel tuo centro?

La presentazione ha offerto innanzitutto una buona sintesi ed una spiegazione ordinata per comprendere al meglio le dinamiche del progetto che si mostra ambizioso, ma ben strutturato. In particolare però ho trovato molto interessante la spiegazione di come le emozioni siano legate al metodo di studio dei ragazzi, così tanto da risultare un aspetto imprescindibile per la sua buona riuscita, assieme anche alla cura del contesto e dell’ambiente in cui avviene il loro apprendimento.

Un’altra immagine interessante che è stata usata è quella dello “scaffolding”, come un’impalcatura su cui poter far crescere la vita dei giovani. Ritengo che funzioni non solo nella scuola, ma anche nella loro vita quotidiana, per poterli aiutare a crescere come persone; questo infatti dovrebbe essere il nostro obiettivo per eccellenza e questo progetto può aiutarci a raggiungerlo. 

È sicuramente un progetto ambizioso, visto che si pone un tale obiettivo, ma il fatto che sia previsto un lavoro di rete, con un movimento condiviso in cui diversi attori sono chiamati a spendersi, costituisce per me una garanzia e una buona strada da seguire.

Quasi quotidianamente offri assistenza ai ragazzi che frequentano il doposcuola dell’oratorio. Quali sono le maggiori difficoltà che riscontri nei ragazzi aiutati nello studio?

La difficoltà più diffusa è proprio quella di non aver ancora costruito un proprio metodo per studiare o anche solo di essere in grado di organizzarsi il lavoro. 

Sicuramente è da sottolineare come in questo tempo storico, pieno di complessità, la scuola non rivesta più un ruolo principale nella visione di vita delle famiglie, ancor di più ora che a scuola i ragazzi non ci stanno andando fisicamente. La scuola rimane una delle molte dimensioni del quotidiano e forse neanche la più coinvolgente, secondo il punto di vista loro e di molte famiglie.

Un’altra considerazione da fare è che la maggior parte dei ragazzi che frequentano il doposcuola appartengono a famiglie straniere e loro stessi costituiscono l’unico vero ponte con la società in cui sono chiamati a vivere. Si trovano a dover mediare per i propri genitori soprattutto linguisticamente, gli viene quindi richiesto di assumere un ruolo impegnativo in cui a volte finiscono per essere i controllori di se stessi. In alcune di queste famiglie l’idea di essere stranieri porta a sentirsi in dovere di dimostrare di valere quanto e di più degli altri, mentre altre famiglie non riconoscono assolutamente lo studio come strumento per raggiungere l’emancipazione e la giusta autonomia.

Pensando alle attività svolte nel tuo centro, quale bisogno dei ragazzi potrebbe andare a coprire questo progetto? Quali ricadute auspichi possa avere sui ragazzi?

Molte volte i ragazzi non hanno proprio gli ambienti e le condizioni adeguati per potersi dedicare in maniera proficua allo studio. In questo i progetti come il nostro doposcuola educativo possono offrire un supporto valido e un luogo adeguato, sicuro e ricco di opportunità anche per creare socializzazione, un aspetto, questo, che risulta essere sempre più fondamentale in questi tempi di distanziamento e privazioni relazionali.

C’è da auspicare però che migliori prima di tutto nei ragazzi il rapporto con il proprio studio personale, per diventare protagonisti anche nella scuola e non soltanto subirne le conseguenze. Infine una maggiore diffusione dell’attenzione allo studio da parte dei professionisti e degli adulti che entrano in contatto con il progetto, assieme ad una formazione diffusa, dal teorico al pratico, possono avere ricadute positive sui ragazzi anche nel futuro, a prescindere dal dove e dal quando si affrontino questo tipo di attività.

(Nella foto, i ragazzi di Oltrescuola inaugurano la settimana dedicata alla storia dell’immigrazione dall’Albania)

Labs to Learn Community Lab – Webinar 7: “Formazione patti educativi: Dalla teoria alla pratica”

Lunedì 12 aprile si è tenuto il settimo webinar del Community Lab sul tema “Formazione patti educativi: Dalla teoria alla pratica. Definizione e contenuti“.

Si rende disponibile il materiale video della formazione Community lab.

 

Labs to Learn: il primo appuntamento Community Lab – Alessandria

Nella serata di venerdì 9 aprile si è tenuto il 1° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Alessandria. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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E’ iniziato il primo incontro con la comunità di Alessandria, una bella serata accompagnati da GO – Generazione Oratori – che ha introdotto l’obiettivo degli incontri, presentato il progetto in cui si inserisce questo percorso e avviato i lavori in questo primo meet.

Presenti una ventina di invitati tra catechisti, salesiani, docenti della formazione professionale, operatori Caritas, allenatori della sportiva e educatori per mettersi in discussione e reinterrogarsi su quello che è per ciascuno la “COMUNITA’”.

Una serata all’insegna del definire la presenza in oratorio in questo periodo di lockdown, un momento in cui è stata sottolineata l’importanza delle emozioni, la bellezza dell’incontro con i ragazzi della formazione professionale anche solo perché devi misurargli la febbre all’ingresso, il bello di provare a tenersi compatti nelle squadre di calcio provando a incontrarsi anche a distanza, la percezione di questa nuova dimensione che ci parla di lentezza …

Ognuno ha attivato le sue strategie per restare protagonisti nella vita degli altri. Anche don Remigio ci ha raccontato come è difficile per un salesian vedere i cortili vuoti, non sentire il vociare dei ragazzi.

L’incontro è iniziato subito con entusiasmo e, dopo una breve spiegazione di quelle che saranno le tappe del percorso, è stato posto un primo stimolo di riflessione: “una parola che racconti l’azione di ciascuno, svolta in questi mesi, nell’ambito della comunità”. Da questa domanda è uscito un bellissimo puzzle di parole: accompagnare, sorridere, aiutare, accogliere, amare, ascoltare, incoraggiare, animare; e queste sono solo alcune di tutte le parole uscite. Tanti verbi, che mostrano l’impegno di ognuno per la comunità; non solo un’idea, ma un impegno concreto e, molte volte, quotidiano. Da molti è uscita l’importanza di sfruttare ogni momento per stare assieme ai giovani, ascoltarli, accompagnarli. Come la nostra direttrice del CNOS che sfrutta l’accoglienza del mattino, non solo per misurare la temperatura a tutti gli studenti, ma anche per rivolgergli un sorriso o una parola; gesti piccoli, ma che fanno sentire a casa e accolti.

L’ Educazione ha così indossato numerose vesti: da un lato uno spazio per narrarsi, dall’altro un portatore di un messaggio positivo e di speranza, e poi ancora la riscoperta di ciò che è davvero essenziale e importante e la capacità di saper cogliere i momenti di dialogo e relazione.

Concludiamo con una frase scaturita nella serata che rappresenta una delle principali esigenze della comunità coinvolta: “Parrocchia che evangelizza, Scuola che avvia alla vita, Cortile che fa amicizia…Vivere insieme e sognare di tornare alle belle relazioni reali, che permettono di ascoltarsi e condividere i sogni”.

Tante riflessioni e tante domande rimaste aperte ci accompagneranno al prossimo incontro del 7 maggio.

Una serata con un clima bello, che sa di relazioni vere che non si sono allentate per il non vedersi.

Labs to Learn: quarto appuntamento Community Lab – Bra

Nella serata di ieri, giovedì 8 aprile si è tenuto il 4° appuntamento del Community Lab per la realtà territoriale di Bra. Di seguito un breve resoconto dell’incontro.

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Giovedì 8 aprile la casa salesiana di Bra ha partecipato all’ultima tappa del Community lab. Presenti gli animatori, l’equipe educativa, i cooperatori e i volontari assieme ai nostri amici di GO Impresa Sociale.

Tema della serata?

Cosa significa essere comunità

Nella prima parte il signor Giovanni Petrini ha tenuto una formazione specifica sulla trasformazione e “reazione” all’industrializzazione, la globalizzazione e digitalizzazione come risposta alla frammentazione dell’esistenza e della nostra persona e all’espansione dello spazio disponibile, sia “analogico” che “digitale” soffermandosi sulle differenze di comunità che i nostri giovani vivono tutti i giorni come ad esempio i social network.

Nella seconda parte della serata, il gruppo ha lavorato sull’analisi SWOT dell’incontro precedente, analizzando i punti di debolezza con l’obiettivo di ricavarne opportunità e cambiamento.

Una serata di riflessione e confronto ricca di spunti di riflessione, dove è scaturita la storia della casa sul vissuto personale di ognuno e proprio attraverso il ricordo la comunità ha trovato nuove ricchezze e spunti per un cammino più consapevole e condiviso.

Dicastero Pastorale Giovanile: MGS prega per il Myanmar

Si riporta di seguito la comunicazione del Dicastero per la Pastorale Giovanile in merito alla proposta di preghiera comune dell’11 aprile 2021 per la situazione del Myanmar.

ROMA, 3 APRILE, 2021
OBIETTIVO: MGS PREGA PER IL MYANMAR

Cari giovani, delegati per la pastorale giovanile e coordinatori ispettoriale di MGS,

Auguri di una Pasqua piena di speranza a tutti voi da tutti noi!

Come membro del Dicastero per la Pastorale Giovanile, responsabile del MGS, dopo aver parlato con Padre Miguel Garcia, consigliere per la Pastorale Giovanile e altri coordinatori regionali, vorrei proporre un momento speciale di preghiera per il Myanmar. La situazione sta diventando sempre più difficile e violenta. Proteste e uccisioni continuano giorno dopo giorno, fino a questo preciso momento. I giovani ne sono vittime.

Per esprimere la nostra preoccupazione e solidarietà, invitiamo tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano di tutte le REGIONI, a riunirsi per una preghiera comune l’11 aprile 2021 alle ore 15.00 (di Myanmar). La durata della preghiera e le modalità sono a discrezione di ogni coordinatore. Ma la preghiera composta da un cittadino del Myanmar (Vedi il pdf) sai comunque recitata, accompagnandola con candele accese.

Vi preghiamo di rendere virale il momento della preghiera attraverso i vostri social media. Seguiremo l’hashtag – #SYMPRAYSFORMYANMAR Un sincero grazie per la vostra partecipazione.

Sempre nei giovani

DON MIGUEL ÁNGEL GARCÍA MORCUENDE
CONSIGLIERE GENERALE

DON PATRICK ANTHONYRAJ
MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO

L2L – Quinto webinar di formazione sul Metodo di Studio

Si è tenuto il 25 marzo 2021, il quinto webinar di formazione sul Metodo di Studio. L’incontro si è svolto attraverso la piattaforma zoom ed è stato moderato da Rosanna Todiscoreferente per la formazione del progetto. L’intervento principale ha visto protagonista la Psicologa e Dott.ssa Antonella Zappavigna.

Tra le tematiche affrontate, si è discusso della creazione di una griglia di osservazione dell’apprendimento (una proposta operativa) e la valutazione personalizzata riguardo al valore del voto rispetto al singolo e alla classe, in modo da poter effettuare una valutazione personalizzata degli alunni riconoscendo l’utilità del metodo di studio.

Attraverso la pagina “Materiale formativo” è possibile usufruire di tutte le registrazioni dei webinar che si svolgeranno in questo percorso di formazione che terminerà a giugno 2021.