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Scuola Salesiana di Cumiana: “un click per la scuola”

La scuola Salesiana di Cumiana parteciperà all’iniziativa di Amazon “Un click per la scuola” !

La scuola segnala che ha bisogno di tutto l’aiuto di famiglie, amici ed exallievi per aderire a questa iniziativa e poter ottenere le apparecchiature utili ai ragazzi.

Attraverso tale iniziativa, Amazon donerà alla scuola il 2,5% dell’importo sotto forma di credito virtuale, che la scuola userà per richiedere i prodotti di cui ha bisogno dopo aver confermato la partecipazione all’iniziativa.

Ecco solo seguire questi passaggi:

Salesiani Novara: apertura dell’anno scolastico

Si riporta la notizia proveniente dall’Istituto Salesiano San Loreno di Novara, riguardo all’apuertura ufficiale dell’anno scolastico.

Mercoledì 16 settembre tutto l’Istituto si è ritrovato insieme per l’apertura ufficiale dell’anno scolastico.

Come ha ricordato il Direttore del San Lorenzo, la cerimonia ha avuto il valore di una ripartenza.

“La ripresa della scuola, dopo tante difficoltà, segna un cammino di speranza – ha detto don Giorgio – per la nostra città e il nostro Paese, dopo le tante difficoltà generate dalla pandemia”.

Ed è proprio rivolgendo un pensiero alle vittime del Covid che Edy Zuliani, tromba della Fanfara dei Carabinieri di Milano, ha trasformato il Silenzio in una preghiera per ricordare le tante persone in Cielo.

Poi l’alza bandiera con i ragazzi a intonare l’inno nazionale.

“Potevano iniziarlo con la parola libertà, uguaglianza, nazione, Stato. Oppure con patria, sacrificio, popolo. Invece – ha concluso il Direttore – la prima parola del nostro inno è “fratelli”. Cari ragazzi noi siamo fratelli e quest’anno siamo chiamati a scrivere, responsabilmente, un piccolo pezzo di pagina del nostro Paese”.

Al termine un grande applauso ha salutato la Segretaria, signora Rosaria Paglia, che dopo tanti anni lascia il san Lorenzo, scuola dove ha dedicato un “pezzo” della sua vita.

Agricoltura sinergica e permacultura: il corso alla scuola agraria salesiana di Lombriasco

Agricoltura sinergica e permacultura come temi interessanti che possono coinvolgere non solo chi già opera nel settore dell’agricoltura, ma anche altre persone desiderose di conoscere ambiti nuovi e in espansione. Ecco la proposta del corso da parte della Scuola Salesiana Agraria di Lombriasco.

Il percorso tenuto dall’esperta in materia, Annalisa Rolfo, prevede vari temi e va seguito preferibilmente nel suo insieme. Per chi lo desidera, è tuttavia possibile iscriversi ad una o più delle mattinate di lezione. In primavera si potrà prendere parte ad una “parte pratica” presso l’azienda agraria della scuola.

Il corso partirà al raggiungimento di un minimo di 8 iscritti e si articola in cinque mattinate di lezione, a partire da fine ottobre 2020.

Programma delle 5 mattinate di lezione:

  • Introduzione alla Permacultura e alla agricoltura sinergica, la storia, metodi e principi (31/10).
  • Elementi di progettazione in permacultura e loro applicazione al design dell’ orto (07/11).
  • Il fantastico mondo dell’acqua e la sua gestione: quando è troppo presente o assente (14/11).
  • Il mondo dei semi e dei seed savers (21/11).
  • La permacultura sociale, orti didattici, sociali, terapeutici e urbani (28/11).

Per informazioni ed iscrizioni potete contattare la direzione della scuola agraria salesiana di Lombriasco.

  • email: marco.casanova@salesianipiemonte.it
  • telefono: 0112346301
  • iscrizione e contributo attività: 80 €

Lettera dell’Ispettore per l’inizio del nuovo anno scolastico

Si riporta di seguito la lettera dell’Ispettore del Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini dedicata all’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021.

A Direttori, Presidi, Docenti, Personale
delle Scuole Salesiane
di Piemonte e Valle d’Aosta

Partiti!
Mai come quest’anno la data di inizio della scuola è stata tanto attesa, desiderata, sperata… e insieme temuta, guardata con sospetto, esorcizzata!

Ma ora siamo partiti. E camminiamo allora con fiducia, nonostante i timori, che ci sono; nonostante le complicazioni, che sono tante (talora forse troppe); nonostante le resistenze (di chi vorrebbe ritardare, rimandare, sostituire la scuola in presenza con la scuola da remoto); nonostante… tutto il resto che vi viene in mente.

Siamo partiti e desideriamo non fermarci; speriamo di non fermarci; lavoriamo in modo da non fermarci. Lavoriamo con la speranza dell’agricoltore che semina, certo che qualcosa di buono crescerà (il 30, il 60, il 100%)…; lavoriamo con amore, quello educativo; con tutto l’amore possibile; lavoriamo con prudenza, che non è mai troppa, lo dice anche il proverbio; lavoriamo con competenza, che c’è ed è indiscutibile; lavoriamo con serenità, perché l’agitazione non dà buoni frutti, ma soprattutto perché abbiamo fatto tutto il possibile per cominciare e continuare bene.

Io sono stato poco o niente nella mischia degli inizi di questo anno scolastico, ma so che chi è stato e sta sul campo di battaglia in queste settimane tra temperature sì e no, mascherine sì e no, igienizzanti e igienizzazioni, banchi, distanza, ecc. ha veramente realizzato un lavoro immane, facendo la gimkana tra decreti, raccomandazioni, controlli, pareri di esperti, ecc..

Non posso che dire grazie a tutti voi, che avete preparato con cura l’arrivo dei nostri ragazzi e giovani, perché si trovassero il meglio possibile e potessero ricominciare in sicurezza la Scuola, dopo quell’ormai lontano 8 marzo 2020.

E se pure sorgesse in mente e nel cuore la – pur legittima – domanda: ma perché sta capitando tutto questo? Ma chi me (ce) lo fa fare? La risposta credo rimanga una sola: questo è il tempo che ci è dato da vivere, e qualunque cosa capiti cercheremo di viverlo il meglio possibile, come lo avrebbe vissuto Don Bosco al posto nostro. È proprio in questo tempo che il Signore ha scelto di abitare, anche oggi, anche qui. Non lasciamocelo sfuggire, il Signore. E ci benedirà, con abbondanza, con tenerezza. E qualsiasi cosa capiti, cercheremo di imitare Don Bosco che ripeteva: sono sempre andato avanti come il Cielo ispirava e le circostanze esigevano.

Grazie, grazie di cuore per quello che siete e per quello che fate con i ragazzi, questa porzione la più delicata e la più preziosa dell’umana società.

Il Signore vi e ci benedica, l’Ausiliatrice sia per tutti Madre e Maestra (titolo “scolastico”),
Don Bosco sia sempre modello di passione educativa

Con grande stima, affetto e riconoscenza
Don Leonardo Mancini
Ispettore ICP

Valdocco, 14 settembre 2020

Avvenire – Sussidio pastorale per la scuola. La Cei: studiare, per cercare un senso nella vita

Il nuovo documento della Commissione CEI per l’educazione cattolica, nel giorno di riapertura delle scuole, incoraggia tutti a “testimoniare, discernere e servire”. Di seguito l’articolo pubblicato da Avvenire a cura di Enrico Lenzi.

Da «una pastorale “della” scuola» a «una pastorale “per” la scuola». Sta tutto in questo cambio di preposizione il senso del nuovo sussidio che lunedì 14 settembre, nel giorno di riapertura ufficiale delle scuole in Italia, viene pubblicato dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Si tratta di un documento che in qualche modo si pone al termine del decennio che la Chiesa italiana ha voluto dedicare al tema dell’educazione (gli Orientamenti pastorali 2010/2020 sull’Educare alla vita buona del Vangelo), ma che al tempo stesso intende rivolgere il proprio sguardo al futuro, come sottolinea nella sua presentazione il vescovo Mariano Crociata presidente della stessa Commissione Cei.

Del resto, ribadisce il sussidio – intitolato significativamente «Educare, infinito presente» -, per «la Chiesa la scuola è una realtà da amare in cui stare con passione e competenza, contribuendo alla costruzione del progetto scolastico».

Ma se la presenza e l’attenzione della comunità cristiana al tema della scuola ha radici lontane, quello che deve cambiare secondo il documento della Commissione episcopale, è la modalità di approccio e lo stile di presenza. Un cambio al quale sono chiamati tutti: dai docenti ai genitori, dagli studenti al personale, fino alle realtà educative e alle stesse parrocchie. Insomma «l’attenzione alla scuola deve diventare una responsabilità di tutta la comunità». Proprio per questo, riflettono i vescovi della Commissione, non si può continuare a procedere «a compartimenti stagni», cioè con pastorali che prendano in considerazione solo un unico aspetto senza mettersi a confronto con altre che hanno come destinatari gli stessi ragazzi e giovani.

Il documento della Cei (nella versione integrale) – che si suddivide in tre parti più una quarta che riporta testi, interventi, discorsi sul tema della scuola e dell’educazione – offre una analisi e una osservazione sull’esistente, a cominciare «dalla difficile esperienza vissuta nei primi mesi del 2020 con l’improvvisa e prolungata chiusura delle sedi scolastiche a causa della pandemia». E se il ricordo alla didattica a distanza «ha permesso di limitare le conseguenze sulla crescita e l’apprendimento degli alunni», ha anche «fatto affiorare interrogativi di fondo sul ruolo della scuola nella società, sul valore insostituibile della relazione educativa, sull’apporto integrativo delle tecnologie nella didattica». Secondo il sussidio Cei, infatti, alla base di qualsiasi intervento nella scuola, «non può dimenticare che la relazione educativa è il suo cuore», in un «patto di corresponsabilità che lega in primo luogo insegnanti e alunni, ma si estende anche all’interno del corpo docente, alle famiglie e alle forze vive del territorio in un dialogo che riconosce a ciascuno le proprie responsabilità specifiche e pone tutti in rapporto di rispettosa collaborazione». Proprio la collaborazione è l’approccio auspicato da quel cambio di preposizione – “per” – che il documento propone. Il tutto per «ridare senso alla routine dello studio, perché lo studio serve a porsi domande, a non farsi anestetizzare dalla banalità, a cercare senso nella vita».

Un obiettivo proposto alla scuola e a tutte le sue componenti (a cui il testo riserva singoli spazi), richiamando tutti e ciascuno ai valori della «testimonianza, del discernimento e del servizio». Ovviamente i vescovi italiani indicano questo cammino in primo luogo alle comunità cristiane (parrocchie, associazioni, gruppi professionali e altro), pur ribadendo che nella crescita completa di una persona «non può mancare la dimensione religiosa», che la Chiesa offre con la presenza dell’insegnamento della religione cattolica (Irc) anche nella scuola statale.

Questo coinvolgimento di tutti vuole portare al superamento «della frammentazione all’integrazione dell’azione pastorale», che vuol dire «realizzare un modo di pensare e un agire pastorale davvero unitario e centrato sulla persona. I giovani hanno bisogno di essere aiutati a unificare la vita» e la «pastorale per la scuola può essere un prezioso banco di prova per sviluppare un agire più integrato e aperto a diverse presenze». Anche per questo il sussidio ribadisce l’importanza di un Ufficio nazionale della scuola e quello dell’Irc, il Centro studi della scuola cattolica e il Consiglio nazionale della scuola cattolica. E un capitolo è dedicato proprio alla scuola cattolica e ai corsi di formazione professionale di area cattolica che «hanno un ruolo primario di promozione e di riferimento nella pastorale per la scuola».

Il sussidio Cei offre a tutta la scuola – cattolica e paritaria – anche alcuni esempi progettuali da mettere in campo: da momenti religiosi offerti alla scuola alla Settimana dell’educazione che diverse diocesi realizzano da qualche anno; dal sostegno allo studio all’attenzione vero l’orientamento, per citarne alcuni.

La scuola media salesiana di Bra a pieno regime

La Scuola Media Salesiana di Bra è ripartita a pieno ritmo mercoledì 9 settembre scorso. Di seguito l’articolo gentilmente fornito alla Redazione da parte di Teresio Fraire.

Da mercoledì 9 settembre le porte della scuola media salesiana si sono aperte ai 98 allievi iscritti.

L’apertura anticipata era stata decisa dopo un sondaggio on line a luglio. La quasi totalità delle famiglie si era espressa favorevolmente. Si voleva colmare almeno in parte le inevitabili lacune accumulate durante la chiusura per emergenza coronavirus, a vantaggio soprattutto degli allievi più deboli.

La scuola si è impegnata ad iniziare non solo le lezioni, ma anche il doposcuola fino alle 17.30 mensa compresa come gli anni scorsi. E così sta avvenendo, ovviamente con la massima attenzione alle norme di prevenzione.

L’inizio ha visto i docenti impegnati nelle riunioni programmatiche; ma il primo incontro è stato dedicato al ritiro spirituale condiviso con i colleghi della formazione professionale e i salesiani della Comunità. Il direttore don Alessandro Borsello ha presentato la proposta pastorale dell’Italia salesiana, che valorizza la presenza e l’accompagnamento educativo dei giovani nel loro contesto di vita, a partire dal cortile.

L’integrazione al regolamento, che recepiva le norme anti Covid, è stato più volte elaborato e infine approvato dal Consiglio di istituto. Quindi è stato condiviso nelle riunioni dei genitori. L’attuazione delle norme in questi primi giorni fa ben sperare: gli allievi stanno collaborando positivamente. In particolare incoraggia il clima di fiducia e di collaborazione con le famiglie. Elemento fondamentale è la presenza da subito del corpo docente, molto valido, che non ha subito cambiamenti rispetto all’anno passato.

Intanto la scuola è stata rinnovata con la tinteggiatura delle aule ordinarie e con il rifacimento di un locale dismesso trasformato in aula multifunzionale per attività artistiche, musicali e di manualità. Questi onerosi interventi sono stati realizzati anche grazie al contributo della Fondazione CRC e al concorso del CFP.

Un radicale intervento di manutenzione ha interessato il campo da calcio sintetico: un luogo importante per i nostri allievi.

Il primo giorno di scuola è stato segnato da grande soddisfazione e gioia di ritrovarsi tra compagni e insegnanti. Abbiamo avuto pure la visita del Sindaco Gianni Fogliato che ha salutato gli allievi e gli insegnanti, come ormai da tradizione, augurando a tutti un buon anno scolastico, che sarà senz’altro speciale, ma ricco di occasioni di crescita culturale ed educativa.

La Voce e il Tempo: Agnelli, la Scuola riparte «con sacca e borraccia»

La scuola riparte, l’Istituto Agnelli riparte. In presenza, in sicurezza e con tutti i laboratori attivi.

Con un’attenzione importante alle misure preventive, certo, ma soprattutto con lo spirito che da sempre caratterizza la scuola salesiana: l’educazione del giovane. In quest’ottica, per l’inizio dell’anno scolastico, si è realizzata una preziosa collaborazione con Missioni Don Bosco.

«Ci siamo preparati, abbiamo immaginato cosa avremmo potuto fare e di cosa ci sarebbe stato bisogno, e abbiamo guardato oltre», spiega don Claudio Belfiore, direttore dell’Istituto Agnelli, «oltre l’ansia e il timore da Covid-19, oltre le misure contenitive del contagio, oltre i limiti posti dalla situazione attuale».

Il desiderio era quello di aiutare i ragazzi a non focalizzarsi solo sulle norme da seguire una volta rientrati in aula, e di far capire loro che la responsabilità non si ferma alle mura scolastiche. L’Istituto Agnelli, in collaborazione con Missioni Don Bosco, ha quindi pensato a due oggetti simbolici da consegnare al rientro a tutti gli allievi e a tutto il personale della scuola: una sacca e una borraccia, entrambe con il logo dei missionari salesiani. La sacca servirà a contenere gli indumenti che non si possono lasciare sugli appendiabiti, in modo da limitare gli oggetti e le superfici a rischio contagio. La borraccia contribuirà a ridurre l’uso della plastica per un ambiente più pulito e sano.

«Gli studenti italiani vivono per la loro parte il disagio ma anche le sfide positive di questa pandemia, e riteniamo che sia molto importante per loro capire quali condizioni vivano i loro coetanei in altri Paesi», spiega Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco, «i salesiani che operano in parti del mondo più sfortunate stanno cercando di offrire comunque le condizioni per seguire la formazione scolastica».

All’attenzione per l’educazione si affianca il grande sforzo messo in campo dall’Istituto Agnelli per garantire il regolare svolgimento delle lezioni e delle attività. Nei mesi estivi, infatti, sono stati portati a compimento diversi lavori e acquisti, tra cui la ristrutturazione di aule e l’acquisto di 175 banchi monoposto e 6 banchi di pneumatica per il laboratorio di meccatronica.

(La Voce e il Tempo – domenica 13 settembre 2020)

Alessandro ANTONIOLI
Antonio LABANCA

Salesiani Bra: ritiro di inizio anno della comunità educativa pastorale

I formatori del CFP, gli insegnanti della scuola media, gli educatori d’oratorio e i confratelli della comunità salesiana di Bra si sono ritrovati il 4 settembre scorso per il tradizionale incontro d’inizio attività. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

“Sognate… e fate sognare” – Ritiro di inizio anno della comunità educativa pastorale

“Sognate … e fate sognare”. Sono le parole che papa Francesco ha lasciato ai Salesiani nei mesi scorsi in occasione del 28° Capitolo Generale. Sono state le parole con cui si è conclusa la mattinata di ritiro di tutta la comunità educativa pastorale dei Salesiani di Bra.

La “campanella” per l’avvio congiunto dell’anno scolastico/formativo è suonata alle 8,30 di venerdì 4 settembre. Formatori del CFP, insegnanti della scuola media, educatori oratorio e confratelli della comunità salesiana braidese si sono ritrovati – tutti con mascherina e mantenendo il distanziamento sociale – nell’aula magna della media per il tradizionale ritiro d’inizio attività.

Dopo i saluti iniziali e la presentazione delle novità dell’anno 2020/2021 da parte dei referenti dei tre ambienti pastorali (Cfp, medie, oratorio), vi è stato un momento di preghiera, condotto da don Kenneth e animato dai canti proposti da Matteo e Nanni.

Quindi il direttore della casa, don Alessandro Borsello, ha presentato le linee del cammino pastorale dell’anno, legate al sogno dei 9 anni di don Bosco: “Nel cuore del mondo”, lì dove sono i giovani, riscoprendo la centralità della relazione educativa. Don Alessandro ha voluto concludere lasciando un motto che suona come una sfida: “Ripopoliamo il cortile”, superiamo le difficoltà che la contingenza ci porta a vivere, non perdiamo quella vicinanza educativa tipica del nostro stile. E non abbiamo paura di sognare e far sognare, come ci chiede con forza papa Francesco.

Vi è stato poi un momento di riflessione personale, seguito da un altro a gruppi omogenei. Il tema del cortile e della sua valenza pedagogica ha animato il confronto. Poi la messa, vissuta nella consapevolezza di affidare l’anno in partenza all’Ausiliatrice e del Signore. Infine un gustoso ape-ripranzo, servito da un cospicuo gruppo di ex-allievi del corso agroalimentare in cortile, ha concluso la mattinata, in un clima davvero di famiglia.

Un kit anti Covid-19 per l’avvio del nuovo anno scolastico all’Agnelli di Torino

Parte l’anno scolastico 2020-21 all’Agnelli di Torino con la consegna di un kit anti Covid-19 agli allievi delle Scuole Medie, Superiori e Cnos-Fap del Centro. Si riporta di seguito il comunicato stampa congiunto dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino e di Missioni Don Bosco Valdocco ONLUS.

1300 sacche di responsabilità verso gli altri
e 1300 borracce per la tutela dell’ambienteCon Missioni Don Bosco partner dell’iniziativa,
gli allievi di Medie, Superiori e Cnos-Fap riceveranno un kit anti Covid-19
con l’attenzione rivolta ai coetanei di tutto il mondo

L’Istituto Agnelli, in collaborazione con Missioni Don Bosco, ha deciso di consegnare il primo giorno del loro rientro nelle aule una sacca e una borraccia a tutti gli allievi e a tutto il personale della scuola.

La sacca servirà a contenere gli indumenti che, per prevenzione del contagio, non si possono lasciare sugli appendiabiti; in questo modo si limitano i contatti con oggetti e con gli arredi. La borraccia contribuirà a ridurre l’uso della plastica e a preservare così l’ambiente da un rifiuto dannoso.

La Scuola italiana riparte e l’Istituto Agnelli è pronto ad avviare il nuovo anno scolastico “in presenza”, con tutti i laboratori attivi e in sicurezza. Ci sarà la massima attenzione per le misure preventive ma soprattutto si solleciterà quello spirito che da sempre caratterizza la scuola salesiana: l’educazione globale del giovane. Il rispetto, l’attenzione e la responsabilità costituiscono importanti aspetti dell’educazione nello spirito originario di Don Bosco.

In quest’ottica si è attivata la collaborazione con Missioni Don Bosco.

«Ci siamo preparati, abbiamo immaginato cosa avremmo potuto fare e di cosa ci sarebbe stato bisogno – spiega don Claudio Belfiore, direttore dell’Istituto Agnelli -, e abbiamo guardato oltre: oltre l’ansia e il timore da Covid-19, oltre le misure contenitive del contagio, oltre i limiti posti dalla situazione attuale». Il desiderio è quello di aiutare i ragazzi a non focalizzarsi solo sulle norme da seguire una volta rientrati a scuola, e di far capire loro che la responsabilità non si ferma entro le mura scolastiche ma prosegue a casa, nella loro città e nel mondo. «Siamo a Torino ed è qui che si concretizza il nostro impegno. Ma siamo anche nel cuore del pianeta, perché quello che succede qui da noi ha riflessi e riverberi ampi e inaspettati».

«Gli studenti italiani vivono per la loro parte il disagio ma anche le sfide positive di questa
pandemia, e riteniamo che sia molto importante per loro capire quali condizioni vivano i loro coetanei in altri Paesi» spiega Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco. «I salesiani che operano in aree del mondo più sfortunate stanno cercando di offrire comunque le condizioni per proseguire la formazione scolastica. Ci sembra utile dare occasione ai nostri ragazzi di informarsi e di confrontarsi anche con situazioni estreme dove mancano aule, banchi e libri di testo, e gli insegnanti non possono far fronte ai loro compiti, ma dove ugualmente c’è la volontà di migliorarsi. Ci auguriamo che possa nascere un’amicizia fra studenti anche a distanza».

Nella prima settimana di ritorno a scuola sono in distribuzione 1300 sacche e 1300 borracce personalizzate con i logotipi dell’Istituto Agnelli e di Missioni Don Bosco (v. fotografie allegate), così destinate:

– 440 kit per gli scolari delle Medie
– 270 kit per gli studenti del Tecnico
– 235 kit per gli studenti del Liceo
– 220 kit per gli allievi del CFP
– 86 kit peri i docenti di Medie e Superiori
– 28 kit per i formatori CFP.

All’attenzione per l’educazione si affianca il grande sforzo messo in campo dall’Istituto Agnelli per garantire il regolare svolgimento delle lezioni e delle attività. Nei mesi estivi, infatti, sono stati portati a compimento diversi lavori e acquisti, tra cui la ristrutturazione di aule e l’acquisto di 175 banchi monoposto e 6 banchi di pneumatica per il laboratorio di meccatronica.

Ulteriori informazioni sugli interventi di messa in sicurezza delle aule e dell’intero istituto Agnelli potranno essere forniti agli interessati.

I progetti in ambito scolastico che Missioni Don Bosco sostiene sono descritti nel sito https://progetti.missionidonbosco.org/educazione-e-formazione.

Grazie per la cortese attenzione.

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A seguire qualche scatto di oggi del primo giorno di scuola della 1° media.

Gli studenti del Liceo artistico musicale di Cuneo a lezione negli spazi parrocchiali dei salesiani

LaGuida.it nella giornata di oggi dedica un articolo all’impegno dei Salesiani di Cuneo nel mettere a disposizione gli spazi parrocchiali per permettere agli studenti del Liceo artistico musicale Ego Bianchi di Cuneo di tornare a lezione in presenza. Di seguito l’articolo a cura di Giulia Gambaro.

Studenti del Liceo artistico musicale a lezione in cortile e in oratorio
I Salesiani hanno messo a disposizione gli spazi parrocchiali per permettere agli studenti di tornare a fare lezione in presenza

Cuneo – Una scuola organizzata su diverse sedi per garantire agli studenti e ai professori di tornare a scuola in sicurezza e nel pieno rispetto della normativa anti Covid. Succede al Liceo artistico musicale di Cuneo dove la mancanza di spazi già sofferta negli scorsi anni, a lungo “tamponata” grazie alla rotazione di studenti e insegnanti, è stata risolta con il dislocamento delle classi in altri locali, grazie alla collaborazione tra gli istituti superiori cittadini, la disponibilità dimostrata dai Salesiani e l’impegno della Provincia per trovare a tutti un posto in cui poter fare lezione.

“Abbiamo fatto del nostro meglio per sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalla normativa in tema di ripartenza della scuola – spiega il dirigente scolastico dell’Istituto Bianchi-Virginio Carlo Garavagno -. Nel cortile del Liceo Ego Bianchi è in corso un cantiere che dovrebbe concludersi ad ottobre con la realizzazione di un fabbricato in edilizia leggera rialzato di 38 centimetri che ospiterà quattro aule di 60 mq. Altre quattro classi, inizialmente del Liceo musicale, faranno invece lezione nei locali messi a disposizione dall’oratorio Salesiano. A medio termine poi altri studenti si sposteranno in via Schiaparelli, ma solo quando le classi del Liceo scientifico che attualmente utilizzano l’edificio si sposteranno in via Massimo d’Azeglio. Gli studenti che non potranno usufruire della palestra scolastica faranno invece lezione alla Cuneese Tennis per un totale di 20 ore settimanali spalmate sulla mattina. Bloccati per ora i laboratori artistici che partiranno più avanti, una volta conclusi i lavori di adeguamento delle aule. Per gestire e presidiare tutti gli spazi abbiamo inoltre fatto richiesta del cosiddetto organico Covid e previsto sette varchi per l’ingresso”.