Gli studenti della Scuola Agraria Salesiana al Salone Agroalimentare Carmagnolese

Sabato 10 e Domenica 11 Marzo si è tenuta la 554° Fiera di Primavera a Carmagnola che vedrà il “Salone Agroalimentare Carmagnolese” ospitato nei locali del nuovo padiglione del foro boario, prospiciente viale Garibaldi. Lo spazio espositivo, dedicato alle eccellenze del territorio Carmagnolese, sarà interamente occupato dai produttori e trasformatori che rappresentano l’eccellenza in ambito agroalimentare, del territorio.
Ospiti dell’occasione gli studenti della Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco, che Domenica 11 Marzo hanno presentato diverse sperimentazioni su varietà locali di frumento e mais, frutto delle svariate iniziative formative dell’Istituto.
La Fiera, che quest’anno raggiunge la sua 554° edizione, si è sviluppata nelle giornate di Sabato 10 e Domenica 11 marzo, con un fitto programma di eventi, incontri ed esposizioni.

Domenica 11 marzo, in piazza Italia, davanti al Salone Agroalimentare, si è tenuto un momento ufficiale di apertura della manifestazione, con la partecipazione delle autorità cittadine e delle autorità regionali e della Città Metropolitana, invitate per l’occasione.

 

Quaresima 2018: 5°settimana

Ecco i materiali per l’animazione della quinta settimana di Avvento.

 

VIDEO

Ecco i video per accompagnarci in questo periodo quaresimale di commento al Vangelo del giorno.

Video Commenti al Vangelo

 

“È possibile rigenerare le vocazioni religiose anche con i social media?”

Si pubblica l’articolo di approfondimento di Missioni OMI – Rivista Mensile di Attualità Missionaria , a cura di suor Naike Monique Borgo, orsolina scm, in merito ai nuovi orizzonti ai quali la Pastorale Vocazionale può affacciarsi a cavallo di questa epoca social. 

Una riflessione sull’opportunità di
investire in una pastorale vocazionale attraverso i social

Nel giugno 2016 ho discusso una tesi in Strategie di Comunicazione all’Università di Padova intitolata “È possibile rigenerare le vocazioni religiose anche con i social media?”. La mia congregazione ha deciso di provare ad aprire strade nuove per la nostra missione chiedendomi prima di studiare e poi di occuparmi di comunicazione. Da tre anni collaboro per l’ambito comunicativo con alcuni uffici della diocesi di Vicenza, dove vivo. Vi starete forse chiedendo come ho impostato la tesi e, probabilmente, qualcuno starà pensando che i social media non sono affatto la soluzione al calo delle vocazioni religiose … sono però nuove frontiere periferiche, anche per la pastorale.

Vocazione religiosa: di cosa parliamo?

Il mio lavoro è stato uno studio limitato all’Italia. Discutendo in un’università molto laica, come è quella di Padova, ho dovuto spiegare cosa intendessi per vocazioni religiose, osando abbinarvi diverse competenze acquisite negli anni di studio. Se in questo contesto sappiamo bene cos’è la vocazione alla vita religiosa, non è altrettanto scontato pensare alla vocazione religiosa come “una vocazione alla felicità nel governo delle relazioni”, ovvero il riconoscimento di un bisogno alla felicità che si fa ricerca ed incontra Dio in una specifica chiamata. Oltre a tale bisogno, va anche individuata una specifica competenza richiesta ai religiosi: conoscere bene se stessi in quanto strumento prevalente nelle loro relazioni, perché la vita che scelgono è una vita di relazioni a tutti i livelli. Il “governo” delle relazioni non è inteso come potere, quanto piuttosto come la capacità di sapersi relazionare con i diversi pubblici che si incontrano e quindi come stile di servizio. Sembra banale, ma non possiamo dare per assodata la capacità di distinguere contesti, luoghi, persone e questo può talvolta creare imbarazzi reciproci: nel contesto sociale attuale italiano si usano sempre meno le formule di cortesia, per esempio, e la cultura pop (popolare) rischia di portarci ad un appiattimento generale, che noi nuove generazioni di religiosi respiriamo abbondantemente prima di entrare in congregazione. Distinguere luoghi e contesti permette anche di gestire non solo le relazioni, ma gli eventuali interventi, il modo di comportarsi, lo stesso modo di vestire e parlare… Regole che in qualche modo si rischia di perdere e che per un religioso che sceglie di “investire” tutta la propria vita nelle relazioni, al centro delle quali c’è quella con il Signore Gesù, sono fondamentali. Quindi, non “governo” come abuso o potere relazionale, quanto come capacità relazionale piena.

Le vocazioni religiose nell’Italia di oggi

Ho quindi indagato la situazione dei religiosi in Italia. Molti sono i dati che ho potuto recuperare grazie all’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni. In Italia, le vocazioni religiose sono in forte diminuzione: nel 2002 c’erano 108mila religiose, mentre nel 2014 solo 82mila. I sacerdoti religiosi nel 2002 erano 18500, mentre nel 2012 15600; negli stessi anni i religiosi non sacerdoti erano rispettivamente 3700 e 3300. Questi dati vanno però contestualizzati all’interno di un significativo cambiamento della società italiana: aumentano le culture straniere presenti in Italia, le lingue e anche le religioni. La proposta della chiesa cattolica non è più esclusiva come fino a qualche decennio fa. Nello stesso tempo, però, bisogna sottolineare che il bisogno di spiritualità continua a persistere anche nei giovani, così come rivela uno studio promosso dall’Università Cattolica di Milano (Bichi R., Bignardi P. (a cura di), Dio a modo mio. Giovani e fede in Italia, Milano, Vita e Pensiero, 2015): “Più di un intervistato ha sottolineato come il bello del credere risieda, in definitiva, nella stessa esperienza del credere. Cioè, nell’aver fede e nel trovarvi un fondamento per la propria speranza. Un’esperienza, come a volte essi stessi dicono, che “fa bene”. Anche quando l’oggetto della fede non dovesse essere individuato nella prospettiva cristiana”.

La chiesa e la comunicazione

I documenti della chiesa cattolica che si occupano di comunicazione sono stati oggetto di un altro intenso capitolo, nel quale ho messo in luce come da sempre la comunicazione sia stata centrale per la fede cristiana. La nostra è infatti una fede che ha come caratteristica la diffusione del Kérigma, ma viviamo in un contesto sociale i cui codici linguistici non rispondono più “all’ecclesialese” e i nostri messaggi rischiano di essere per “addetti ai lavori”. Anche per questo sono nate oltre cinquant’anni fa le Giornate mon- diali per le comunicazioni sociali, nei cui messaggi viene richiamata la preziosità dei mezzi di comunicazione, nonostante i timori ed i dubbi che, come ogni novità, hanno portato. Del resto, chi di noi ha dimestichezza con i mezzi di comunicazione, comprende facilmente come la comunicazione mediata abbia alcune caratteristiche che la comunicazione diretta non ha. Pensiamo alla sintesi di Twitter, alla possibilità di condivisione di contenuti che i social media e gli istant messaging come WhatsApp e Telegram permettono.

Come gestiamo la comunicazione?

La parte più rilevante della mia ricerca è consistita nell’indagine delle strategie di pastorale giovanile e vocazionale di alcune famiglie religiose. Inizialmente volevo trovare istituti da comparare con il mio, ma il lavoro si è notevolmente ampliato portandomi a considerare sia istituti maschili che femminili, di vita attiva e di vita claustrale, per un totale di venticinque casi… aggiungendo alcune perle da oltre oceano: una comunità di monache passioniste americane che “infrangono” la clausura gestendo una radio ed un’eremita inglese che utilizza l’e-commerce per pubblicizzare e vendere i propri prodotti. Casi particolari che mi hanno comunque fatto pensare alle buone pratiche già diffuse online. In generale, non c’è ancora una pastorale giovanile e vocazionale integrata e organizzata con l’online, ma buoni tentativi. In Italia il caso che ho trovato più strutturato è quello di una congregazione numerosa che ha nel proprio Ufficio comunicazioni un team composto da laici e religiosi. A loro erano affidati tutti i canali ufficiali: un sito internet costruito su piattaforma wordpress ed i canali social, oltre che la quotidiana rassegna stampa, il convegno mondiale annuale con gli altri addetti dei vari uffici comunicazioni a livello mondiale. Questa congregazione all’estero ha sviluppato App per accompagnare la preghiera personale, per aiutare la riflessione e – per quanto possibile – verifica anche i profili personali dei religiosi. Altra esperienza interessante è di un istituto che ha scelto di mappare completamente i media istituzionali e stava riflettendo su una sorta di vademecum interno per dare linee guida di comportamento deontologico ai membri dell’istituto. Oltre alle famiglie religiose, ho intervistato anche una decina di opinion leaders, considerati tali perché lo sono diventati navigando in rete oppure per specifiche competenze professionali. Ho quindi concluso presentando il progetto per la mia congregazione che avevo ideato e gestito fino al momento della tesi.

Alcuni spunti di riflessione

 

Complessivamente, quello che è emerso è che come religiosi dobbiamo essere presenti nei social media per portare una voce diversa e quindi dobbiamo avere gli strumenti che ci permettono di stare in modo diverso in queste realtà che integrano la nostra quotidianità. Come sostiene suor Pina Riccieri infatti, i social media ci mostrano per quello che siamo realmente, facendo emergere anche quello che di noi quotidianamente cerchiamo di frenare. Di fatto, per i formatori, i social media sono utili a comprendere altri aspetti dei formandi: peculiarità, dinamiche, attitudini. Diventano una sorta di generazione. Il primo punto è dunque una ‘specifica formazione’, mentre il secondo è il cosa proporre e qui entra il termine scelto per il titolo della tesi “rigenerare” che ho intenso nel senso di dare un nuovo slancio, un respiro più profondo alle vocazioni religiose già esistenti. I social media impongono la creazione di contenuti specifici, soprattutto di storytelling sulla vita religiosa, ma anche di utilizzare modalità diverse… La creatività può aiutare i religiosi a far riaccendere in loro il fuoco talvolta sopito della vocazione religiosa. Il terzo elemento è la ‘consapevolezza’ che i social non sono un luogo di discernimento puro, ma possono essere considerati una piazza nella quale molti possono intercettarci e anche lì s’impone – a mio avviso e per la mia breve esperienza – una pastorale giovanile e vocazionale integrata, nel senso di online e offline. Durante la tesi ho incrociato online molte donne che non conoscevano il mio istituto e che si sono appassionate alla nostra missione chiedendo informazioni, seguendoci sui social, venendo alle nostre iniziative. Alcuni istituti che ho conosciuto hanno anche vocazioni arrivate dai social e adeguatamente vagliate negli anni. Dobbiamo esserci, con competenze specifiche, ma soprattutto lasciando guardare le nostre vite che ancora sono dipinte come angeliche e, nel contempo, tutelandoci con la giusta dose di privacy, ma se siamo per tutti, i social ci connettono ancora di più e ci aiutano a vivere la nostra consacrazione. Servono però tanta sapienza evangelica e coraggio per vivere queste nuove periferie esistenziali e pastorali.

 

Con Maria verso Panama 2019

Il cammino di preparazione verso la Giornata mondiale della gioventù di Panama 2019

C’è già grande fermento per l’edizione numero trentaquattro della Giornata mondiale della gioventù (GMG), il grande raduno internazionale dei giovani voluto forrtemente da Giovanni Paolo II a partire dal 1985. A fare da Paese ospitante è il turno di Panama, che vedrà le sue strade riempirsi di giovani da tutto il mondo dal 22 al 27 gennaio 2019. È la più piccola nazione ad aver mai ospitato questo evento, e si prevede una grande partecipazione internazionale nonostante le date poco favorevoli. Gli ultimi tre grandi eventi (Spagna 2011, Brasile 2013 e Polonia 2016) hanno infatti visto un incremento notevole della presenza di giovani rispetto alle edizioni precedenti, superando i tre milioni di persone. Quasi certamente saranno coinvolti anche i Paesi adiacenti per dare supporto alla logistica e all’organizzazione.

Maria compagna del cammino

Nel discorso fatto ai volontari della GMG di Cracovia nel 2016, papa Francesco aveva indicato Maria come modello per vivere l’attesa del successivo raduno di Panama. Per ciascuno dei tre anni di preparazione all’evento, infatti, è stato scelto un motto evangelico legato alla Madonna, come ha sottolineato lo stesso papa Francesco:

“Il nuovo tratto del nostro itinerario si ricollega al precedente, che era centrato sulle Beatitudini, ma ci spinge ad andare avanti. Mi sta a cuore infatti che voi giovani possiate camminare non solo facendo memoria del passato, ma avendo anche coraggio nel presente e speranza per il futuro. Questi atteggiamenti, sempre vivi nella giovane Donna di Nazareth, sono espressi chiaramente nei temi scelti per le tre prossime GMG. Quest’anno (2017) rifletteremo sulla fede di Maria quando nel Magnificat disse: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49). Il tema del prossimo anno (2018) – «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio» (Lc 1,30) – ci farà meditare sulla carità piena di coraggio con cui la Vergine accolse l’annuncio dell’angelo. La GMG 2019 sarà ispirata alle parole «Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola» (Lc1,38), risposta di Maria all’angelo, carica di speranza”.

È la prima volta che la figura di Maria viene scelta come fulcro centrale dei grandi raduni delle Giornate mondiali della gioventù. L’11 febbraio scorso nel giorno della festa della Madonna di Lourdes, il vescovo di Panama, José Domingo Ulloa Mendieta, è stato in visita alla Santa casa di Loreto per affidare a Maria la preparazione della GMG.

Il logo dell’evento

A disegnare il logo scelto dagli organizzatori come simbolo dell’evento è stata una giovane studentessa di architettura, la ventenne Amar Calvo, dell’Università di Panama. Nel suo intento c’è l’idea di rappresentare la tenerezza e l’abbandono di Maria nel suo “Fiat”. Diversi gli elementi che lo compongono: la forma della M di Maria e del cuore che rappresenta il suo amore di madre; la strada, ad indicare che lei è il sentiero per l’incontro con Gesù; la stilizzazione dell’immagine di Maria come segno di tenerezza; il profilo dell’istmo di Panama per ricordare il luogo; i cinque puntini bianchi che formano la corona di Maria simboleggiano i cinque continenti; e infine la croce, che è il simbolo delle GMG dalla loro nascita nel 1985. Anche i colori hanno il loro significato: il rosso indica l’amore e la passione di Cristo e ricorda il rosso della bandiera di Panama, così come anche il blu, che è anche il colore della Vergine Maria e fa riferimento anche all’Oceano Pacifico, mentre il celeste, oltre ad indicare Maria è anche il colore del Mare dei Caraibi.

Il patroni della GMG

Come ognuno degli eventi precedenti, anche la Giornata mondiale della gioventù di Panama avrà dei santi patroni ed intercessori. San Giovanni Paolo II è, ormai stabilmente, il patrono di ogni evento. Accanto a lui san Giovanni Bosco, al quale i cristiani di Panama sono particolarmente devoti. E con loro santi e sante latinoamericani: la beata Maria Romero Meneses del Nicaragua, l’azteco san Juan Diego Cuauhtlatoatzin, i peruviani san Martino de Porres e santa Rosa da Lima, il salvadoregno beato Oscar Arnulfo Romero e il giovane messicano san José Sánchez del Rio.

Informazioni utili

Il principale sito di riferimento della Giornata mondiale della Gioventù di Panama è www.panama2019.pa, dove trovare tutte le informazioni, i temi, i materiali, e che sarà aggiornato con l’avvicinarsi dell’evento con i programmi e le informazioni per le iscrizioni.

Per gli italiani il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile metterà presto a disposizione il sito che conterrà anche informazioni sui sussidi e su altre iniziative specifiche.

Da segnalare anche la pagina ufficiale del Vaticano, dove è possibile trovare i documenti, le foto e i video di tutte le precedenti GMG.

GMG in un minuto

Si intitola così una rubrica periodica pubblicata sul canale ufficiale della GMG 2019 su Youtube. Ogni puntata fornisce informazioni sulla Giornata mondiale della gioventù 2019. Informazioni sul Paese dell’America centrale, sui luoghi dove si svolgeranno gli eventi principali della GMG, sull’inno, sul logo e tanto altro. Basta cercare ‘Jornada Mundial de la Juventud Panamá 2019’ nel motore di ricerca di Youtube per accedere ai contenuti. Ogni puntata è disponibile in cinque lingue: spagnolo, inglese, francese, italiano e portoghese.

Jornada Mundial de la Juventud Panamá 2019

 

Francesco: giovani potete migliorare il mondo!

 

Cari giovani, con il ricordo pieno di vita del nostro incontro alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2016 a Cracovia, ci siamo messi in cammino verso la prossima meta che, se Dio vorrà, sarà Panama nel 2019. Per me sono molto importanti questi momenti di incontro e dialogo con voi, e ho voluto che questo itinerario si facesse in sintonia con la preparazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, che è dedicato a voi giovani. In questo cammino ci accompagna nostra Madre, la Vergine Maria, e ci anima con la sua fede, la stessa fede che lei esprime nel suo canto di lode. Maria dice: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente» (Lc 1,49). Lei sa rendere grazie a Dio, che ha guardato la sua piccolezza, e riconosce le grandi cose che Egli realizza nella sua vita; e si mette in viaggio per incontrare sua cugina Elisabetta, anziana e bisognosa della sua vicinanza. Non resta chiusa a casa, perché non è una giovane-divano che cerca di starsene comoda e al sicuro senza che nessuno le dia fastidio. È mossa dalla fede, perché la fede è il cuore di tutta la storia di nostra Madre. Cari giovani, anche Dio vi guarda e vi chiama, e quando lo fa vede tutto l’amore che siete capaci di offrire. Come la giovane di Nazareth, potete migliorare il mondo, per lasciare un’impronta che segni la storia, quella vostra e di molti altri. La Chiesa e la società hanno bisogno di  noi. Con il vostro approccio, con il coraggio che avete, con i vostri sogni e ideali, cadono i muri dell’immobilismo e si aprono strade che ci portano a un mondo migliore, più giusto, meno crudele e più umano. Durante questo cammino, vi incoraggio a coltivare una relazione di familiarità e amicizia con la Vergine santa. È nostra Madre. Parlatele come a una Madre. Con lei, rendete grazie per il dono prezioso della fede che avete ricevuto dai vostri antenati, e affidate a lei tutta la vostra vita. Come una buona Madre vi ascolta, vi abbraccia, vi vuole bene, cammina con voi. Vi assicuro che se lo farete non ve ne pentirete. Buon pellegrinaggio verso la Giornata mondiale della gioventù del 2019.

Che Dio vi benedica.

papa Francesco, 21 marzo 2017

Si segnala, inoltre, il Video del Papa pubblicato a Marzo 2018 su “Formazione al discernimento spirituale“:

Si segnala l’articolo integrale, qui di seguito, realizzato da Missioni OMI – Rivista Mensile di Attualità Missionaria a cura di Angelica Ciccone.

Anima MGS 2018: la prima tappa in una galleria fotografica e un video speciale

Il 3 e 4 Marzo 2018, nonostante le intemperie di questa primavera che tarda ad arrivare, i più audaci sono stati premiati con una due giorni dedicata all’apprendimento, all’espressione artistica e alla condivisione: Anima MGS 2018, il percorso per giovani dai 16 ai 25 anni volto a promuovere il protagonismo giovanile negli oratori, giunto alla seconda edizione con l’ingrediente principe della salesianità, l’Allegria.

22 laboratori e altrettanti professionisti per 219 giovani animatori in un percorso di sperimentazione nelle varie declinazioni dell’arte dell’animazione: dalla scenografia, al teatro, al montaggio video, dalla giocoleria all’equilibrismo, all’animazione da palco con balli e giochi di gruppi e tanto altro ancora per permettere ai ragazzi di acquisire maggiore competenza e un bagaglio di attività teso ad arricchire la propria esperienza e l’oratorio di provenienza. Per l’elenco completo dei laboratori, clicca qui. 

Video Speciale AnimaMGS #primaTappa

 

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Ecco la galleria fotografica di queste prime giornate di ANIMA MGS 2018:

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25-28 Marzo 2018: Giorni di comunità Salesiana a Valdocco

Nella settimana santa, da Domenica 25 alle ore 18.30 a Mercoledì 28 Marzo alle 18.00, si terranno a Valdocco i Giorni di Comunità Salesiana. Iniziativa dell’Animazione Vocazionale, destinata a ragazzi dalla 5 Superiore in poi che hanno partecipato o stanno frequentando i GR DISC e per coloro che desiderano conoscere meglio una comunità salesiana. Per partecipare è necessario il confronto con il responsabile del proprio centro.

Sono assicurati i tempo dello studio e ovviamente del lavoro. Portare asciugamani, lenzuola e il necessario per lo studio o il lavoro.

L’esperienza non ha un prezzo ma ha un costo: ciascuno contribuisce in base alle proprie disponibilità.

“Siate ribelli, praticate gentilezza”: lo scrittore e reporter Saverio Tommasi al Don Bosco di Borgomanero

A scuola anche il sabato sera, ma per un’iniziativa originale e interessante, sia per i giovani studenti che per gli adulti.

Sabato 24 febbraio al collegio Don Bosco di Borgomanero è stato ospite Saverio Tommasi, scrittore, giornalista e reporter del giornale on line Fanpage.it.

Lo spunto della serata organizzata dall’Associazione Pandora di Borgomanero, è stato la presentazione del suo libro “Siate ribelli, praticate gentilezza”.

L’incontro ha visto protagonisti anche gli allievi del liceo: a condurlo sono state infatti alcune studentesse del liceo delle scienze umane, che lo hanno intervistato, hanno mostrato video e interagito con lo scrittore fiorentino.

Gli allievi del liceo del gusto hanno invece realizzato dei biscotti “a tema”, con il nome delle protagoniste del libro di Tommasi, Caterina e Margherita, e li hanno serviti alle numerose persone intervenute, molti giovani e altrettanti adulti. Temi importanti quelli trattati da Tommasi: il cyberbullismo, la diversità, il coraggio, il ruolo della scuola, il rapporto con i social media.

Alla fine dell’evento firme e dediche sui libri e anche su un muro della scuola: su richiesta degli insegnanti Saverio Tommasi ha lasciato un messaggio agli studenti per ricordare loro l’importanza di essere se stessi, di essere ribelli e di praticare sempre gentilezza.

 

(Articolo a cura di Francesco Iorio)

I Digital Native alla scoperta de “I giochi di una volta” a Pinerolo

Nell’ambito del progetto “Scuola e tempo libero, tempo di successo formativo”, la parrocchia Spirito Santo di Pinerolo, in collaborazione con la Biblioteca Interculturale ADLIS, offre ai bambini delle scuole elementari l’opportunità di passare pomeriggi in compagnia, giocando e imparando il valore dei materiali di riutilizzo alla riscoperta dei giochi “di una volta”.

Il Laboratorio per i bambini e bambine delle elementari “I giochi di una volta” si terrà  Martedì 6, 13, 20 Marzo dalle ore 16,45 alle 18,15 presso la Biblioteca Interculturale ADLIS della Scuola Elementare “F.Parri”.

Ecco la locandina per le informazioni aggiuntive:

 

 

 

I CFP a Muzzano per gli esercizi spirituali

L’1-2 marzo 2018, a Muzzano, si sono tenuti gli esercizi spirituali per ragazzi e ragazze dei Centri di Formazione Professionale.

Ecco, il reportage fotografico dei due giorni:

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10/04: alla Sala Giovani DB di Via Ormea si parla di testamento biologico e fine vita

Si segnala l’incontro con il prof. Valter Boero, docente di Agraria presso UNITO – Università degli Studi di Torino, sul “Testamento biologico e fine vita” che si terrà in data 10 Aprile, alle ore 20.30. L’iniziativa si colloca all’interno del calendario delle attività quaresimali della Sala Giovani DB di via Ormea, 4 a Torino, sul Vangelo di Marco commentato dal salesiano Don Gianni Ghiglione, il quale descrive il ciclo di incontri come “un’occasione per quanti vorranno approfondire il Vangelo di Marco, testo portante della fede e per quanti stanno cercando di valorizzare questo tempo di Quaresima in preparazione alla Pasqua“. La partecipazione ai primi incontri generosa con un folto gruppo di giovani dai vicini collegi San Giuseppe, Alfieri Carrù e San Giovanni Evangelista di Torino.