Atelier Educativo

Per chi conosce don Bosco sa bene che il suo sistema è basato sul prevenire. Un modo di fare prevenzione consiste nell’individuare azioni in grado di accompagnare i giovani…

San Cassiano, Biella – Quando c’è Sanca, nulla ci manca!

Ed è vero.
Da 120 anni migliaia di ragazzi hanno frequentato, tanto o poco, l’oratorio di S. Cassiano in Riva. Hanno trovato una casa che li ha accolti, una parrocchia a misura di giovane che ha annunciato loro  il Vangelo, una scuola senza banchi e lavagna che li ha però avviati alla vita, ma soprattutto il cortile dove potersi conoscere, dove giocare e dove vivere insieme in Santa allegria.

Questi sono i pilastri del sistema educativo che Don Bosco ha lasciato ai suoi salesiani e che don Bruno Ferrero, direttore del “Bollettino Salesiano” e scrittore,  ha illustrato la sera di venerdì 9 novembre 2018, a 120 anni esatti dalla fondazione dell’oratorio, a un folto gruppo di genitori, catechisti, educatori e giovani animatori che hanno affollato la chiesa di S. Cassiano.

La giornata è stata molto intensa e ha visto più di 150 ragazzi giocare, riflettere sul senso dell’oratorio, pregare e conoscere il nostro vescovo Mons  Roberto Farinella che ha incontrato così Sanca per la prima volta.
E’ seguita poi la classica merenda dell’oratorio e la cena per tutti, preparata e servita da genitori e amici di Sanca. Naturalmente la torta con le candeline, il volto sorridente di Don Bosco e la facciata della chiesa di Riva…E tanti auguri a Sanca!
Poi lo spettacolo di arte varia dello show man Egidio Carlomagno che ha intrattenuto i ragazzi sulla scia del nostro Fondatore che camminava sulla fune e faceva i “giochi con i bussolotti”…

E non è finita: fino alle 01,00 della notte più di 300  ragazzi hanno vissuto e ballato il “NIGHT PARTY” , animato dal DJ Tedj, oratoriano di Sanca pure lui, così come d. Luca Murdaca, parroco di Vigliano Assunta, che era presente con molti giovani e giovanissimi.  Serata indimenticabile!

La conclusione domenica 11 alla messa delle 10,45, presieduta da don Genesio Tarasco, Direttore dei salesiani di Vigliano. Il particolare ricordo al Beato don Michele Rua, primo successore di Don Bosco e fondatore di Sanca, ha evidenziato ancora una volta l’importanza dell’educazione umana e cristiana per la nostra gioventù. Allora come adesso.  

Articolo a cura di Livia Popa, Animatrice di San Cassiano.

Cnos-Fap Rebaudengo – Quotidiano in classe

“In questo mare di informazioni bisogna saper distinguere la verità dalle fake news”.

Con questo motto Laurene Powell Jobs, fondatrice di Emerson Collective, ha aperto la conferenza annuale di presentazione del progetto “Quotidiano in Classe”, tenutasi a Firenze giovedì 8 novembre, a cui hanno partecipato due allievi del Rebaudengo accompagnati dai formatori.
Questa iniziativa, a cui il nostro centro aderisce, aiuta a distinguere la veridicità delle notizie, aprendo la mente degli studenti alle “ragioni dell’altro”, allenando quindi i giovani al pensiero democratico. Il progetto fornisce due volte alla settimana circa venti copie di due tra le più importanti testate italiane; le notizie, presentate in modo differente a seconda del quotidiano preso in esame, permettono al lettore di confrontare le versioni e maturare un’idea personale, facendo esercizio di cittadinanza.

La conferenza è stata l’occasione per permettere ad alcuni studenti presenti in sala di rivolgere domande ai relatori sul futuro dell’informazione, sulla piaga delle fake news e sul sistema educativo americano. Ne è uscito un dibattito coinvolgente che ha toccato diversi punti salienti del rapporto informazione-democrazia, binomio molto delicato che può essere rafforzato unicamente da una maggior attenzione all’istruzione e alle metodologie didattiche, le quali devono essere innovative e coinvolgenti. A tal proposito è stato presentato il programma “XQ Superschool”, creato da Ruslyn Alì (ex collaboratrice del Segretario all’Istruzione durante l’Amministrazione Obama), che ha lo scopo di formare gli studenti con una didattica all’avanguardia e con strumenti di alta tecnologia, facendoli collaborare con persone già competenti nel loro campo di studi e nel loro ramo lavorativo.

L’idea di avvicinare il mondo del lavoro alla scuola assomiglia a quanto realizzato dalla formazione professionale nel mettere in atto i programmi di stage prima del conseguimento della qualifica. Che dire quindi? Nel mondo della globalizzazione e dell’informazione in rete la scuola ricopre un ruolo fondamentale nel formare i giovani a un pensiero libero e democratico, che passa attraverso una didattica più “smart”, un uso consapevole delle tecnologie e un’attenzione marcata all’informazione, cartacea e digitale.
Il “Quotidiano in Classe” si muove proprio in questa direzione.

 

Cnos-Fap Rebaudengo

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Padre Ugo de Censi – il Don Bosco delle Ande

Con la morte di padre Ugo de Censi, avvenuta domenica notte a Lima (da mesi le sue condizioni di salute si erano aggravate), se n’è andato, all’età di quasi 95 anni, il “Don Bosco delle Ande”. Un prete di strada che di strada, per servire i poveri, ne ha fatta molta: dalla natia Valtellina alle vette delle Ande.

Sacerdote salesiano, nato in Valtellina, il suo nome è legato all’Operazione Mato Grosso che fondò nel 1967. Un’esperienza di solidarietà missionaria mai interrotta.

È padre Ugo, infatti, ad aver fondato nel 1967 l’Operazione Mato Grosso, raccogliendo l’invito di un confratello e amico attivo a Poxoreo, nello Stato brasiliano del Mato Grosso. L’estate del 1966 padre Ugo aveva proposto ai suoi ragazzi di andare in missione, ricevendone come risposta un entusiasta battimani: «Fu come gettare un fiammifero sulla benzina: una fiammata. Così è nato l’Omg», ricordava il carismatico sacerdote. Quel movimento ancora oggi incarna il miglior spirito del Sessantotto cattolico: un impasto di radicalismo evangelico, voglia di andare controcorrente, desiderio di concretezza.

Col tempo l’Omg ha dato origine a un fiume di solidarietà che ha portato in missione (in vari paesi dell’America Latina) centinaia di persone e di famiglie che dedicano mesi, ma spesso lunghi anni di servizio, ai diseredati e, insieme a loro, operano per uno sviluppo integrale delle popolazioni. Impresa riuscita, tant’è che la Repubblica peruviana aveva conferito al prete valtellinese la cittadinanza onoraria e Mario Vargas Llosa riferendosi al contributo dell’Omg, l’ha definito «una rivoluzione economica e sociale». Salesiano profondamente fiero di esserlo, uomo libero e anti- convenzionale, padre Ugo è stato, per tanti ragazzi un formidabile educatore. Aveva i giovani nel cuore e fino all’ultimo si è consumato per appassionarli a Dio, come aveva confidato a papa Francesco, durante il breve incontro con lui nel corso del viaggio in Perù del gennaio scorso.

Ordinato nel 1952, per lunghi anni aveva operato ad Arese, alle porte di Milano con i “ragazzi difficili” del riformatorio, facendo sue le profonde domande esistenziali dei ragazzi, i dubbi su Dio, l’allergia alle frasi fatte sulla fede. Proprio grazie a questa esperienza il salesiano De Censi capisce che non rimane che una strada per dare forma credibile al Vangelo: mettersi dalla parte dei poveri, fino in fondo, donando tutto se stessi.

L’empatia profonda che padre Ugo ha saputo creare con i giovani gli ha permesso di far breccia – con parole che andavano dritte al cuore – nel cuore di tanti. Come nel caso di Giulio Rocca, uno dei due martiri dell’Omg, ucciso nel 1992 all’età di 30 anni da militanti di Sendero Luminoso: partito ateo dall’Italia, dopo un intenso cammino umano e spirituale era arrivato a chiedere al vescovo di Huaraz di entrare in Seminario. Padre Ugo decise di stabilirsi in Perù nel 1976: scelse Chacas, un paesotto appollaiato ai piedi dei giganti andini.

Negli anni successivi lì sono sorti laboratori di falegnameria artistica dove sono state formate generazioni di intagliatori e un ospedale che è un riferimento insostituibile per tutta la zona. Lì, nella chiesa di Chacas, a 3.300 metri di quota e quasi 700 chilometri di distanza da Lima, verrà tumulata la salma di padre Ugo che aveva dovuto abbandonare le Ande alcuni anni fa per ragioni di salute. Su quelle vette padre Ugo aveva portato la sua inseparabile fisarmonica, la passione per le montagne (che ritraeva in quadri a olio nei pochi momenti di relax) e l’allegria salesiana. La stessa che, nel 2011, al cardinale Carlo Maria Martini in visita all’Omg, fece dire: «Ho sempre desiderato vedere con i miei occhi come fosse l’oratorio di Valdocco quando c’era don Bosco. Il mio desiderio è stato esaudito qui, ai piedi delle Ande».

Cnos-Fap Vigliano Biellese – Io Centro! A Vigliano porte aperte agli amici della Domus Laetitiae!

4 dicembre 2018, Vigliano Biellese.

Cosa capita quando la vita incontra altre vite? Capita che si cresce, che si condivide, che ci si apre alla relazione e che si diventi uomini e donne migliori.
Per il secondo anno,  i nostri allievi e le nostre allieve, hanno accolto alcuni ospiti della Domus Laetitiae di Sagliano Micca, struttura per disabili che opera sul territorio biellese da molti anni. Il progetto nasce in modo semplice e condiviso, alcuni ragazzi della struttura arrivano al centro e si intrattengono per alcune ore, ragazzi e ragazze: i primi per un po’ di gioco insieme e le seconde per un po’ di acconciature.

Nel progetto sono coinvolti Veronica Cisini insieme agli operatori Dora, per le ragazze, insieme a Lucia e Nicoletta. Poi c’è Claudio ancora per l’organizzazione e Massimiliano che accompagna i ragazzi. Insieme a loro i nostri formatori e i nostri ragazzi.
Nell’incontro si copre la bellezza della relazione, di una relazione nuova, si scopre che io C’entro, ci sto dentro! Sto dentro la storia, sto dentro l’esistenza. Ma io riesco anche a fare centro, rispetto al mio dovere di stare davanti alla vita in modo responsabile, aperto, sorridente. Io Centro, io sono anche il mio Centro, io sono anche l’idea di un luogo che costruisce relazioni in cui la professionalità diventa linguaggio e il lavoro diventa dignità vissuta e dignità riconosciuta.
Grazie agli amici di Domus Laetitiae per il percorso che stanno vivendo insieme a noi e che proseguirà nei prossimi mesi! Entro Natale vivremo un secondo momento di incontro e per allora: spazio alle foto dei ragazzi! Oggi vanno in scena le Signore e il settore benessere!

CNOS FAP Vigliano Biellese – “I giovani processano la mafia”. Buona la prima!

Venerdì 30 novembre, Vigliano Biellese.

Teatro comunale strapieno a Bioglio per la vera “prima” de “I giovani processano la mafia” e grande successo per i giovani del CNOS FAP di Vigliano Biellese che venerdì 30 novembre alle 21.00 nel teatro comunale di Via Rimembranze hanno proposto una “serata riflessione” dalla grande intensità.

Presentati dal Sindaco di Bioglio e dal loro insegnante Stefano Ceffa, alla presenza del Maresciallo Capo del Comando Stazione Carabinieri di BioglioRemy Di Ronco ed accompagnati dai loro formatori e dal Direttore dell’Opera Salesiana di Vigliano Biellese Don Genesio Tarasco, con grande disinvoltura e sicurezza gli allievi del Corso Operatori di Impianti Termoidraulici – Energetici hanno raccontato il loro viaggio alla scoperta delle legalità.
Un testo pregno di contenuti, ben scritto, dalle grandi suggestioni accompagnato da immagini di repertorio, dai TG che annunciavano la morte di Falcone e Borsellino agli speciali sulla cattura di Riina, fino ai filmati di Padre Pino Puglisi. Filmati emozionanti accompagnati da dialoghi capaci di provocare, un po’ anche di scorticare le coscienze troppo spesso propense a condannare la mafia accettando però piccoli o grandi deviazioni dal solco della legalità.

I giovani studenti, con maestria e non comune entusiasmo, hanno inchiodato in un silenzio emozionato i presenti che si sono sciolti in un lungo applauso solo a termine del balletto che ha concluso il processo alla mafia, non prima di rinnovarsi lungamente dopo la sentenza di condanna pronunciata dai ragazzi.

Gli attori, lettori, danzatori e studiosi del fenomeno mafioso hanno dato corpo e volto a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto, Emanuela Loi, Salvo Vitale, Peppino Impastato, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Carlo alberto Dalla Chiesa, Pino Puglisi, Francesco Fortugno ed insieme a loro alle troppe vittime innocenti di ogni mafia.

La prima tappa del tour si è conclusa ma subito un’altra data aspetta i giovani attori: 18 gennaio 2019 a Muzzano. I ragazzi, invitati dal Sindaco di Muzzano Roberto Favario faranno ritorno nel paese che li ha ospitati negli ultimi anni e l’emozione sarà grande, per loro, per i loro insegnanti e per la comunità di cui si sono sentiti e si sentono ancora parte.

Cnos-Fap Vigliano Biellese – Cerimonia di consegna degli attestati

Sabato 1 Dicembre 2018, Vigliano Biellese.

Mattina ricca di emozioni per 160 allievi che hanno frequentato, durante l’anno formativo 2017-2018, i percorsi formativi presso il CNOS FAP di Vigliano Biellese.
Giovani, adulti, chi da solo, chi accompagnato da genitori orgogliosi, da mariti orgogliosi, da mogli o da figli orgogliosi, tutti in fila, chiamati uno alla volta a ritirare il loro attestato. Un appello lungo, durato due ore circa ma pieno di belle emozioni.

L’appello è un rito che si va perdendo, ma che bello quando si è chiamati! Quando il tuo nome risuona e il tempo ti dice che ci sei!
E sabato mattina quei nomi sono risuonati per fare splendere il sacrificio di un anno, di due anni, di tre anni, di giovani e adulti, di formatori e imprese.

Il Direttore dell’Opera Salesiana Don Genesio Tarasco, insieme al Direttore del Centro Roberto Battistella, hanno fatto gli onori di casa coadiuvati dai formatori e dai collaboratori de Centro.
A premiare gli allievi, presenze autorevoli, che hanno onorato il Centro e i neo qualificati della loro presenza:

  • Sua Eccellenza il Prefetto di Biella Dottoressa Annunziata Gallo che ha reso presente lo Stato in un momento significativo nella vita di tanti giovani e adulti;
  • Il Consigliere Regionale Vittorio Barazzotto che ha portato la presenza della Regione Piemonte e dell’Assessore Pentenero spendendo parole di apprezzamento per il ruolo della formazione e per i risultati occupazionali oltre che “spolverando” il suo presente di insegnante invitando i giovani e gli adulti a non rinunciare ad una formazione ambiziosa;
  • Il vicesindaco di Vigliano Biellese Architetto Valeriano Zucconelli e il rappresentante di Confartigianato Biella Gianfranco Baltera.

Oratorio San Paolo Torino – Da 100 anni il “Cortile” del Borgo

8 dicembre 1918 – 8 dicembre 2018

Come costruire oggi l’oratorio San Paolo del futuro? È la domanda che tutta la comunità salesiana di Borgo San Paolo a Torino pone al centro delle celebrazioni per i 100 anni della presenza dei Salesiani nel quartiere. Parla il direttore don Alberto Lagostina.

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