Servizio Civile con i Salesiani 2019: 133 posti disponibili in Piemonte e Valle d’Aosta

Si comunica che Salesiani per il Sociale APS mette a disposizione 1.149 posti per i giovani tra i 18 e i 28 anni che vorranno svolgere il Servizio Civile in 90 progetti, tra Italia ed estero. In particolare, per quanto riguarda l’ Ispettoria ICP (Piemonte e Valle d’Aosta), i posti disponibili saranno 133 per 56 sedi.

Come fare per iscriversi?

  • Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo:

  • Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 10 ottobre 2019 SOLO ON LINE.

- ATTENZIONE -

PROROGA BANDO SERVIZIO CIVILE

SCADE IL 17 OTTOBRE H 14

(Vedi proroga)

  • Per accedere alla piattaforma è necessario avere le credenziali SPID

Progetti disponibili

I progetti dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta hanno tutti una durata di 12 mesi per un monte ore annuale di 1145 ore (compresa formazione specifica e generale, tutoraggio). Ogni progetto prevede l’attuazione di una misura aggiuntiva: un periodo di Tutoraggio e orientamento al mondo del lavoro durante gli ultimi 3 mesi di Servizio, gestito da un Ente Certificato.

  • Progetto EDUGIO’ (Oratori Città di Torino)
  • Progetto FRISBEE (Oratori del Piemonte)
  • Progetto OPPORTUNITY ( Accoglienze Comunitarie MSNA)
  • Progetto HARAMBEE (Comunità Harambee, Casale Monf.to)
  • Progetto UNI.TE.BI ( Biblioteca IUSTO)
  • Progetto PLUG-IN (CFP)
  • Progetto LINK – OLTRE LA RETE (Scuole Secondarie di primo e secondo grado)
  • Progetto IL CIELO E’ DI TUTTI (Scuole dell’Infanzia)

Si segnala anche che vi saranno due appuntamenti di orientamento per il Servizio Civile:

  • INFODAY MATINÉE giovedì 12 settembre ore 10 – Pastorale Giovanile, Via Maria Ausiliatrice 32 Torino

  • INFODAY APERITIVO mercoledì 18 settembre ore 17.30 – Caffetteria della Basilica, Via maria Ausiliatrice 32 Torino

Iscrizione obbligatoria, agli appuntamenti sopra citatati, compilando il seguente modulo: 

Link utili

 

Salesiani Venaria Reale: Festa Patronale 2019

Tra gli appuntamenti previsti per questa settimana, si segnala il programma della Festa Patronale presso la Parrocchia San Francesco dei Salesiani di Venaria Reale.

PROGRAMMA

Giovedì 3 ottobre

  • Ore 21.00 – Catechesi, Adorazione Eucaristica e possibilità di Confessioni in San Francesco

Venerdì 4 ottobre

  • Ore 17.00 – Celebrazione per ragazzi/e elementari e medie in chiesa San Francesco
    Apertura dell’anno catechistico
  • Ore 20.00 – Processione con la reliquia di San Francesco d’Assisi, ritrovo presso la chiesa Madonna della Pace
    Percorso: via Guarini, via F.lli Cervi, p.zza De Gasperi, viale Buridani, via IV Novembre, via S. Francesco, C.so Papa Giovanni XXIII.
    Conclusione: Santa Messa Solenne presso la chiesa San Francesco (in caso di maltempo ci sarà soltanto la Santa Messa alle ore 21.00 in Parrocchia)

Sabato 4 ottobre

  • Ore 16.00 – Festa dei ragazzi, ritrovo dei partecipanti alle attività estive
  • Ore 18.00 – Santa Messa Festiva in Chiesa San Francesco
  • Ore 19.00 – Apertura del Banco di Beneficenza e Stand Gastronomico
  • Ore 21.00 – Grande serata con la rappresentazione dello spettacolo teatrale Grandi Speranze a cura dei giovani dell’oratorio

Domenica 5 ottobre

  • Ore 9.30 – Apertura Banco di Beneficenza
  • Ore 10.30 – Santa Messa Solenne in onore di San Francesco d’Assisi,
    Presiede Monsignor Francesco Raviale, Vescovo emerito di Asti
  • Ore 12.30 – Pranzo insieme
  • Ore 15.30 – Per tutti: Giochi, stand, spettacoli, musica (Scuola dell’infanzia “Don Tonus”, “SanfraBand”, intrattenimento musicale e popolare a cura del “Team Pasquale e Tom Carlo”)
  • Ore 19.00 – Tutti a casa

CNOS-FAP San Benigno: Corsi gratuiti per disoccupati

Presso il CNOS-FAP di San Benigno Canavese aprono le iscrizioni per 6 corsi gratuiti per disoccupati. Si riporta l’articolo pubblicato sul sito del Centro.

Il sistema economico attuale richiede ai lavoratori da un lato una grande versatilità e flessibilità, dall’altra una sua adeguata e specifica preparazione. In questo senso si inseriscono i corsi della direttiva Mercato Del Lavoro: si rivolgono ai disoccupati, giovani o adulti in cerca di lavoro, che abbiano il desidero di mettersi in gioco, riqualificarsi, e prepararsi per un mondo del lavoro in continua evoluzione.

Presso il nostro centro di San Benigno Canavese sono aperte le iscrizioni per 6 corsi in vari ambiti:

  • Operatore Socio Sanitario (OSS)
  • Addetto alle lavorazioni Meccaniche
  • Collaboratore di Cucina
  • Conduttore Programmatore di Macchine Utensili a C.N.
  • Formazione al Lavoro – Aiutante di Cucina
  • Manutentore Meccatronico di Impianti Automatizzati

I corsi sono tutti gratuiti e hanno requisiti di ingresso differenti: è possibile reperire maggiori informazioni tramite la pagina dedicata del nostro sito web o chiamando la segreteria didattica allo 011 9824311 dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 15.00.

Tutti i corsi prevedono inoltre un periodo di stage in azienda, un modo di imparare facendo di intessere nuove relazioni che agevolano l’inserimento lavorativo.

I corsi avranno inizio indicativamente nella prima settimana di novembre.

Da 140 i Salesiani di Don Bosco sono a San Benigno e formano i lavoratori per il nostro territorio: un’esperienza centenaria al tuo servizio!

Clicca qui per scoprire tutti i nostri corsi!

Thè – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

28 OTTOBRE

La parola del giorno: Thè

Ritorno al Vangelo Giovanni (6,1-14):

Dopo questi fatti, Gesù andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».

Post-it!

Una grande folla segue Gesù, perché egli ha compiuto dei segni, guarendo i malati. Questa sembra l’ora del successo per Gesù, che rinnova le meraviglie dell’esodo e le azioni dei profeti, assenti in Israele almeno da cinque secoli. In realtà si tratta di una folla incredula e quel “grande raduno” si risolverà nell’epifania di una più grande distanza tra Gesù e quanti correvano a vederlo in cerca di straordinario, ma senza ascoltare le sue parola. Anche di quella folla, però, Gesù ha compassione e vuole saziarla di cibo […]. Ma il cibo che Gesù vuole dare non può essere comprato nelle panetterie, né si potrebbe pagare in modo adeguato, come pensa Filippo. Un altro discepolo, Andrea, gli fa notare la presenza di un ragazzo che ha con sé cinque pani d’orzo (i pani primizia) e due pesci. Questi vengono presentati a Gesù, non al tempio, e attraverso quell’offerta egli compie il segno: quei pani e quei pesci condivisi sazieranno tutti, in un banchetto pasquale, primaverile, che vede tanta gente sdraiata sull’erba del prato come nel banchetto escatologico, come in un banchetto pasquale celebrato da persone libere, non schiave. Quella folla è immensa, costituita da più di cinquemila uomini, ma il cibo dato da Gesù basterà per tutti: nella vita cristiana si ha sempre poco, ma il poco condiviso basta per tutti!

Enzo Bianchi

Commento al Vangelo

Tocca a te!

Oggi crea un’occasione all’interno del tuo gruppo di amici per condividere

Te lo sei mai chiesto?

1. Nella cerchia di persone che frequenti, quand’è che sei promotore della condivisione? e come?

2. Ti senti più come gli apostoli Filippo e Andrea oppure come il ragazzo che sa offrire i cinque pani e due pesci?

Sale – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

29 OTTOBRE

La parola del giorno: Sale

Ritorno al Vangelo Matteo (10,7-13):

E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi.

Post-it!

Povertà e lode di Dio: sono le due coordinate principali della missione della Chiesa, i «segni» che rivelano al popolo di Dio se «un apostolo vive la gratuità». La predicazione evangelica nasce dalla gratuità, dallo stupore della salvezza che viene; e quello che io ho ricevuto gratuitamente, devo darlo gratuitamente. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Noi non possiamo predicare, annunziare il regno di Dio, senza questa certezza interiore che tutto è gratuito, tutto è grazia. Del resto, che la predicazione evangelica nasca dalla gratuità lo testimoniano diversi episodi della vita dei primi apostoli. San Pietro non aveva un conto in banca e quando ha dovuto pagare le tasse, il Signore lo ha mandato al mare a pescare per trovare dentro il pesce la moneta con cui pagare». E Filippo, quando ha incontrato il ministro della regina Candace, non ha pensato di creare «un’organizzazione per sostenere il Vangelo», non ha negoziato; al contrario, «ha annunziato, ha battezzato e se n’è andato». La buona novella, dunque, si diffonde “seminando” la Parola di Dio. È lo stesso Gesù che lo dice: il regno è come il seme che Dio dà. È un dono gratuito. [Tratto da MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE – Papa Francesco – Martedì, 11 giugno 2013]

Papa Francesco

Commento al Vangelo

Tocca a te!

Nella giornata di oggi prendi un foglio e calcola il numero di ore che alla settimana dedichi gratuitamente agli altri

Te lo sei mai chiesto?

1. Fai parte di qualche realtà dedicata al volontariato? Quale?

2. Quando fai un favore a qualcuno, aspetti un “tornaconto”?

Spiaggia – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

27 OTTOBRE

La parola del giorno: Spiaggia

Ritorno alla Parola: Amos (8:4-7)

Ascoltate questo, voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: «Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo le misure e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano».
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
certo non dimenticherò mai le loro opere.

Post-it!

C’è una bella preghiera di R. Follereau, l’apostolo dei lebbrosi, che sembra commentare le parole del profeta [Amos]:
“Noi abbiamo costruito chiese, ma la nostra storia è una guerra senza fine;
noi abbiamo costruito ospedali, ma noi, per i nostri fratelli, abbiamo accettato la fame.
Perdono, Signore, per la natura calpestata, per le foreste assassinate, per i fiumi inquinati…
Perdono, Signore, per la bomba atomica, il lavoro a catena, la macchina che divora l’uomo e le bestemmie contro l’Amore.
Noi sappiamo che tu ci ami e che a questo amore noi dobbiamo la vita.
Che i nostri giorni non siamo più deturpati dall’invidia e dall’ingratitudine, dalle terribili schiavitù del potere. Donaci la felicità di amare i fratelli.
Insegnaci Tu ad amarci, perché, Signore, non c’è amore senza il Tuo amore”.
C’è bisogno che tutti noi torniamo ad essere artisti che sanno scoprire le tante ricchezze che Dio ci ha donato, per ridare bellezza alla vita, gloria di Dio e dono ai fratelli!
Purtroppo il mondo, ogni giorno, predica che la vera gloria dell’uomo è solo nella ricchezza, nel potere, peggio ancora nella violenza, senza però dirci quanti danni questa fa’, in noi e agli altri!
[…]
Questa è la preghiera che noi dobbiamo fare: dobbiamo pregare il Signore, affinché allarghi il nostro cuore, affinché noi siamo magnanimi, siamo miti.

Mons. Antonio Riboldi

Commento al Vangelo

Tocca a te!

Mettiti per 1 ora nei panni di un indigente: come cambia la tua vita?

Te lo sei mai chiesto?

1. Il tuo agire, è sempre onesto?
2. Il tuo stile di vita è causa di povertà per qualcuno?

Fango – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

26 OTTOBRE

La parola del giorno: Fango

Ritorno al Vangelo Giovanni (9:1-11):

Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono aperti gli occhi?». Egli rispose: «Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va’ a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista».

Post-it!

Ci interessiamo ora di una cecità congenita, presentata nel celebre racconto giovanneo del cieco nato. La nostra attenzione punta su un dato ai nostri occhi stravagante eppure storico: la strana terapia adottata da Gesù nei confronti di quel miserabile, abbandonato anche dai suoi genitori che, durante l’interrogatorio dei farisei, prendono le distanze da lui (cfr. Giovanni 9,21).

Gesù, dunque, per guarirlo applica una curiosa cura: prepara un impasto di polvere della terra con il suo sputo e applica quella fanghiglia agli occhi del cieco. Poi lo indirizza alla piscina di Siloe a lavarsi e Giovanni osserva che il nome della fonte significa “Inviato” (9,7). […] Ora, in quell’epoca – e ancor oggi in certe culture – la saliva era considerata dotata di una particolare efficacia terapeutica. Soprattutto nel caso di persone venerate per santità e autorevolezza.

Avremmo, così, in questo atto a prima vista discutibile e improbabile una suggestiva testimonianza storica dell’episodio. Giovanni, però, rilegge l’evento come un “segno” che rivela Cristo “luce del mondo” (8,12) e che narra la storia anche di una conversione di colui che è stato sanato.

Mons. Gianfranco Ravasi

Commento al Vangelo

Tocca a te!

Nella gioranta di oggi prova a prenderti cura di qualcuno che è “invisibile” agli altri.

Te lo sei mai chiesto?

1. Rimani “cieco” di fronte alle difficoltà e necessità degli altri?
2. Ti sei mai sentito escluso?

Villaggio – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

25 OTTOBRE

La parola del giorno: Villaggio

Ritorno al Vangelo Romani (12,9-21):

La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Post-it!

L’Apostolo Paolo, nel passo della Lettera ai Romani che abbiamo appena ascoltato, ci mette in guardia: c’è il rischio che la nostra carità sia ipocrita, che il nostro amore sia ipocrita. Ci dobbiamo chiedere allora: quando avviene questo, questa ipocrisia? E come possiamo essere sicuri che il nostro amore sia sincero, che la nostra carità sia autentica? Di non far finta di fare carità o che il nostro amore non sia una telenovela? Amore sincero, forte …”.
[…] Paolo ci invita a riconoscere che siamo peccatori, e che anche il nostro modo di amare è segnato dal peccato. Nello stesso tempo, però, si fa portatore di un annuncio nuovo, un annuncio di speranza: il Signore apre davanti a noi una via di liberazione, una via di salvezza. È la possibilità di vivere anche noi il grande comandamento dell’amore, di diventare strumenti della carità di Dio. E questo avviene quando ci lasciamo guarire e rinnovare il cuore da Cristo risorto. Il Signore risorto che vive tra noi, che vive con noi è capace di guarire il nostro cuore: lo fa, se noi lo chiediamo. […] E si capisce allora che tutto quello che possiamo vivere e fare per i fratelli non è altro che la risposta a quello che Dio ha fatto e continua a fare per noi.[…]
L’Apostolo Paolo, allora, con queste parole non vuole tanto rimproverarci, quanto piuttosto incoraggiarci e ravvivare in noi la speranza. Tutti infatti facciamo l’esperienza di non vivere in pieno o come dovremmo il comandamento dell’amore.

Papa Francesco

Udienza Generale

Tocca a te!

Nella giornata di oggi prova a mettere in pratica il comandamento dell’amore “a piccole dosi”: fai un gesto di generosità o di cortesia ad un tuo vicino.

Te lo sei mai chiesto?

1. Ti metti in gioco nella comunità/paese/città in cui vivi?
2. Potresti essere definito un buon “cittadino”?

Container – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

24 OTTOBRE

La parola del giorno: Container

Ritorno alla Parola: Salmo (61:6-9)

Solo in Dio riposa l’anima mia,
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.

Post-it!

Sono ora risuonate le dolci parole del Salmo 61, un canto di fiducia, aperto da una sorta di antifona, ripetuta a metà del testo. È come una serena e forte giaculatoria, un’invocazione che è anche un programma di vita: «Solo in Dio riposa l’anima mia; da lui la mia salvezza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare» (vv. 2-3.6-7).
Il Salmo, però, nel suo svolgimento contrappone due specie di fiducia. Sono due scelte fondamentali, una buona e una perversa, che comportano due differenti condotte morali. C’è innanzitutto la fiducia in Dio, esaltata nell’invocazione iniziale ove entra in scena un simbolo di stabilità e di sicurezza, come la rupe, «la roccia di difesa», ossia una fortezza e un baluardo di protezione.
C’è poi un’altra fiducia di stampo idolatrico, sulla quale l’orante fissa con insistenza la sua attenzione critica. È una fiducia che fa cercare la sicurezza e la stabilità nella violenza, nella rapina e nella ricchezza.
L’appello diviene, allora, chiaro e netto: «Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore!» […].
Certo, questa è una via ardua che comporta anche prove per il giusto e scelte coraggiose, sempre però segnate dalla fiducia in Dio.

Giovanni Paolo II

Udienza Generale

Tocca a te!

Arrivando a casa dalle tue attività, renditi disponibile e accogliente con i tuoi familiari

Te lo sei mai chiesto?

1. le persone a cui ti affidi da che cosa ti proteggono?
2. E tu da che cosa progetti le persone a cui vuoi bene?

Pietra – Il Vocabolario Missionario

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

Insieme con un gruppo di giovani che hanno fatto questa esperienza, ti proponiamo 31 passi di cammino insieme.

23 OTTOBRE

La parola del giorno: Pietra

Ritorno alla Parola: Salmo (117:21-23)

Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo;
ecco l’opera del Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Post-it!

È una sola pietra a reggere la volta: è quella che, incuneandosi tra i due lati inclinati, li tiene insieme. Perché un’aggiunta finale, così esigua, riesce a produrre effetti così grandi? Perché essa non aggiunge ma completa. Una volta anche Gesù, parlando di sé, era ricorso all’immagine che abbiamo appena sentito descrivere […]. Infatti, aveva dichiarato: «La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo» (Matteo 21, 42). In queste parole c’era la consapevolezza che proprio lui, scartato dai potenti convinti di essere in grado di costruire la storia, sarebbe stato quella piccola pietra che regge la volta delle vicende umane […] . Molti credono che sia il tanto a creare valore: tante parole, tante azioni, tante imprese, tanta forza e così via. L’accumulo genera l’illusione della grandezza, e non solo nelle ricchezze ma anche nel sapere: quanti sono convinti che, possedendo tanti dati, conoscano la realtà in profondità. Invece è proprio ciò che tiene insieme in un disegno armonico e sensato i vari dati che genera sapienza e pienezza. Non multa sed multum, dicevano i latini, cioè non sono le tante cose a rendere perfetta una persona ma la profondità della sua comprensione e il nodo d’oro che tiene insieme il tutto.

Mons. Gianfranco Ravasi

Commento al Vangelo

Tocca a te!

Cerca un piccolo oggetto in casa che è stato messo da parte, inutilizzato. Prova ora a trasformarlo in qualcosa di nuovo, significativo.

Te lo sei mai chiesto?

1. Ci sono momenti in cui ti senti “scartato”? come puoi trasformarli in qualcosa di positivo e bello?
2. Chi/che cosa è per te fondamentale nella tua giornata? Perché?