Avvio anno Pastorale 2019-2020

Puoi essere Santo. #lidovesei

Questa la proposta pastorale salesiana per l’anno 2019/2020. Tema che nasce dalla Strenna 2019 del Rettor Maggiore:

“Perché la mia gioia sia in voi (Gv 15,11). La santità anche per te”.

Nel testo della Strenna don Ángel Fernández Artime si è ispirato all’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate. In essa il Papa indica la Santità come “autentica fioritura dell’umano” e come chiamata che il Signore rivolge a tutti.

Per preparare al meglio quindi tutte le attività in procinto di essere avviate, mettiamo a disposizione una serie di materiali utili su più fronti:

  • Il nuovo logo del tema pastorale 2019-2020;
  • Il Calendario in formato poster ed in formato libretto;
  • I materiali extra dei Sussidi Nazionali.

Logo anno pastorale

Calendario delle attività Ispettoriali

Sussidi Nazionali

Strenna 2020 – “Buoni cristiani e onesti cittadini”: per essere all’altezza delle sfide di un mondo che cambia

Riportiamo dal sito dei Salesiani Don Boscosdb.org – il lancio ufficiale della Strenna 2020 che ha compiuto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime:

“Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”
(Mt 6,10)

“Buoni cristiani e onesti cittadini”

Nota: Mentre presentavo il commento alla Strenna 2019 a Torino Valdocco alla Famiglia Salesiana, alcuni già chiedevano la bozza della Strenna 2020, in modo da poterla avere per l’inizio dell’anno educativo pastorale in alcune parti del mondo.

Faccio questo con gioia ma insistendo che qui si delinea solamente uno schema, una bozza con i punti essenziali che svilupperò quando preparerò una riflessione ponderata, interiorizzata, tranquilla e, per quanto possibile, profonda e comprensibile allo stesso tempo.

Mi piacerebbe che la Strenna continuasse ad aiutarci ad avere un filo conduttore nella guida pastorale del nuovo anno in ogni parte del mondo. Vi benedico tutti.

Dopo l’incontro della Consulta mondiale della Famiglia Salesiana del mese di maggio a Torino, ho pensato di proporre per la Strenna del 2020 un tema che, sotto forma di un binomio, incarni l’essenza della nostra educazione salesiana. L’abbiamo ricevuto dallo stesso Don Bosco: aiutare i nostri ragazzi, ragazze e giovani a essere «buoni cristiani e onesti cittadini». Dobbiamo approfondire sempre più la nostra identità di evangelizzatori ed educatori della fede.

Ecco le parole del X successore di Don Bosco per introdurre il tema:

C’è una crescente fragilità, e talvolta incapacità, nell’essere apostoli e missionari dei giovani. E allo stesso tempo c’è il rischio di non educare i nostri giovani a un forte senso di cittadinanza, giustizia sociale e valori evangelici che portino a interiorizzare, come programma di vita, il servizio agli altri, l’impegno nella vita pubblica, l’onestà personale e l’“allergia” a tutti i tipi di corruzione, la sensibilità verso il mondo della migrazione, verso il creato e la “casa comune” che ci è stata donata, nell’impegno per la tutela degli indifesi, di quanti non hanno parola, e che vengono scartatati.

Mi domando: se non riusciamo a educare a questi valori, cosa stiamo ottenendo? E quale evangelizzazione nel nome di Gesù stiamo portando avanti?

Pertanto, questo impegno educativo è oggi espressione della parola di Gesù:

«Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».

Questa è e continuerà ad essere la vera “politica del Padre nostro” di Don Bosco.

Oratorio Salesiani Vigliano Biellese: soggiorno a Gressoney st. Jean

Domenica scorsa, 14 luglio 2019, si è concluso il soggiorno del centro estivo dell’Oratorio salesiano di Vigliano, quest’anno presso la Colonia Don Bosco a Gressoney st. Jean.
Un’esperienza estiva di una settimana in montagna organizzata ormai da più di 18 anni, variando di anno in anno la casa vacanze.


I bambini e i ragazzi dalla 3° elementare alla 3° media che hanno partecipato a tale iniziativa sono stati quasi 60, seguiti da un’equipe di 10 animatori e 5 volontari che si sono occupati della cucina.

Durante il soggiorno, i ragazzi hanno potuto svolgere differenti attività: momenti di gioco di strategia nel bosco, momenti di formazione e riflessione sul film “Divergent“, la passeggiata di 3 ore, la visita didattica al Castel Savoia e, di sera, i tradizionali giochi notturni.

Novità per quest’anno – molto apprezzata – è stata la possibilità di scegliere tra alcune attività presenti sul territorio: i ragazzi hanno potuto infatti passare un’intera giornata al parco avventura di Fontainemore e a svolgere l’attività del PaintBall di MonterosaExperience.

Sulle magliette degli animatori e dei bambini preparate ad hoc per la settimana passata a Gressoney, è stata riportata la scritta “La montagna ci offre la cornice, tocca a noi scrivere la storia che va con essa”.

A conclusione del soggiorno, i Salesiani di Vigliano Biellese ringraziano animatori, volontari, genitori e ragazzi per la buona riuscita dell’esperienza estiva vissuta, la quale ha permesso di “scrivere un bella storia” nei cuori dei bambini e dei ragazzi, così come avrebbe voluto Don Bosco.

Salesiani Novara: Festa delle Famiglie!

Giovedì 11 luglio 2019, presso l’Istituto San Lorenzo dei Salesiani di Novara, si è tenuta la “Festa delle Famiglie” del Centro Estivoestatesalesiani“. Come ogni anno, l’appuntamento ha coinvolto numerose persone – quest’anno oltre 400 – che si sono riunite nel cortile dell’Istituto per vivere un momento di allegra convivialità.

Di seguito, un animatore presente alla festa, descrive più dettagliatamente l’esperienza vissuta:

«Famiglie in Festa! Festa delle Famiglie! Giovedì 11 luglio, ore 20.00. Non puoi mancare! »
Questa è stata la frase che diversi animatori la scorsa settimana hanno declamato, anzi spesso “urlato a squarcia gola”, per convincere i genitori che venivano a prendere i propri figli al termine di una giornata di centro estivo.
Nonostante sia il mio quarto anno da animatore, questa è stata la prima Festa delle Famiglie a cui ho partecipato: le mie aspettative erano alte, ma non credevo che avrei mai potuto giustificare un tale entusiasmo. Ora posso dire di comprendere la felicità con cui si aspettava questo appuntamento. Più di 400 persone e circa 50 animatori hanno contribuito a creare un unico clima di condivisione, amicizia, divertimento, per testimoniare ai genitori, nonni, zii e nipoti quanto quotidianamente si vive al centro estivo. A tutto ciò hanno contribuito anche alcuni fattori: in primis, le crepes alla nutella preparate da alcune animatrici più o meno giovani; lo spettacolo dei ragazzi dei laboratori di danza e teatro; il gonfiabile, vera attrazione per grandi e piccini (si vocifera che anche il direttore don Giorgio non abbia rifiutato un giro…). E come si fa a non ricordare la stupefacente esibizione di Marco Migliavacca, ex-alunno del nostro liceo, oggi giocoliere del Cirque du Soleil, il quale ha regalato al nostro oratorio uno spettacolo incredibile, insieme alla testimonianza che seguire i propri sogni porta veramente lontano, oltre a tutte le nostre aspettative.

Rivivi l’evento:

Google Foto

Calendari Ispettoriali 2019-2020

Online tutti gli appuntamenti 2019/2020 dei vari settori della Pastorale Giovanile, sincronizzabili attraverso il calendario di Google Calendar.

Per informazioni sul come sincronizzare le agende clicca sul bottone qui sotto!

Saranno inoltre disponibili da quest’anno anche le agende del calendario Salesiani Italia 2019/2020.

Don Bosco Casale: festa dei centri estivi 2019 nella Diocesi di Casale Monferrato

Giovedì 4 luglio 2019, presso il Sacro Monte di Varallo Sesia, si è tenuta la tradizionale festa dei centri estivi della Diocesi di Casale Monferrato. Il tema scelto per la giornata è stato “Portatori di promesse, in cammino con Maria”, in continuità con la riflessione proposta dal Papa durante la GMG di Panama.

Una vera “festa-pellegrinaggio”con il cammino per raggiungere il santuario mariano in compagnia del Vescovo di Casale Monferrato Gianni Sacchi, un’occasione di incontri e di condivisione con un migliaio di bambini, ragazzi e giovani provenienti dalle diverse realtà di oratorio della Diocesi.

Presso l’Istituto Alberghiero G. Pastore, i diversi gruppi hanno animato il cortile cimentandosi nelle prove più svariate: giochi di abilità, musica, attività espressive e artistiche, balli, inni e grandi festeggiamenti per l’assegnazione dei premi alle squadre vincitrici. Il Vescovo Gianni ha poi salutato affettuosamente tutti i presenti, felice della numerosa e gioiosa partecipazione dei tanti centri estivi.

Dopo il pranzo, la giornata è proseguita con un allegro corteo tra le strade del centro cittadino fino a giungere in pellegrinaggio al Sacro Monte, con un momento di preghiera e affidamento alla Madonna.

«Solo facendo silenzio in noi possiamo ascoltare la voce del Signore e comprendere la sua chiamata. Dio ci invita a partecipare al suo progetto di felicità»

ha spiegato il Vescovo ai giovani in ascolto durante la preghiera.

Ancora il Vescovo Sacchi:

«Se rispondo alla chiamata trovo la felicità vera, come ha fatto Maria a suo tempo. Noi siamo capaci di dire “sì” come ha fatto lei?»

A conclusione del momento riflessivo, sono state recitate dieci Ave Maria dai bambini e dai rappresentanti degli oratori, con il volo in cielo di palloncini colorati, come segno dell’affidamento a Maria.

Dopo il saluto finale, si è passati alla visita del Sacro Monte per poi dirigersi verso il percorso di discesa e di rientro, con tutti i bambini e i ragazzi ricolmi della gioia dell’incontro e della festa vissuta insieme durante la giornata.

Inaugurazione Housing Sociale San Salvario

Oggi, mercoledì 26 giugno 2019, si è svolta l’inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Una angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino, in Via Saluzzo 25/bis (TO).

Publiée par Salesiani Piemonte, Valle d'Aosta e Lituania sur Mercredi 26 juin 2019

L’evento ha avuto inizio alle ore 12.00 con i saluti di benvenuto da parte del Direttore dell’opera salesiana San Giovanni Evangelista , don Luigi Testa:

Oggi inauguriamo una nuova realtà per cui Don Bosco è sempre più presente vicino a noi.

Successivamente, don Mauro Mergola, Parroco salesiano della realtà,  ha presentato il progetto su cui poggia l’opera dell’Housing Sociale:

Come Don Bosco, anche noi cerchiamo di metterci in ascolto dei giovani, delle loro situazioni, e insieme a loro cerchiamo di dare delle risposte, perché nessun ragazzo si senta escluso.

Dopo la presentazione del progetto, è intervenuta la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia, Componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, in merito al programma “Housing” della Compagnia:

La realizzazione di questa iniziativa è la manifestazione della sensibilità e dell’attenzione della Compagnia ai bisogni sociali emergenti, soprattutto nel nostro territorio, e della volontà di dar vita ad uno spazio in cui i giovani, italiani e stranieri, possano sperimentare la convivenza acquisendo una autonomia nella gestione di uno spazio di casa e nella capacità di coabitazione seppur temporanea, per un periodo di 18 mesi.

La Compagnia crede molto a questi progetti che hanno un valore comunitario.

In seguito la parola è passata a Sonia Schellino, Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino, portando anche i saluti da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Torino:

Sempre più persone, soprattutto giovani e persone in difficoltà, sono chiamate a transitare attraverso spazi temporanei: nelle situazioni più sfortunate, il passaggio è in dormitorio, nelle situazioni più strutturare è l’Housing Sociale, la comunità, il luogo dove impari a condividere e impari a crescere. A questi spazi dobbiamo allora dare un’attenzione particolare.

Oggi dobbiamo ringraziare per questo importante lavoro che è stato fatto per i giovani.

A seguire, sono intervenuti don Enrico Stasi, Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania e Pierluigi Dovis, Direttore Caritas Diocesana di Torino per i saluti ai partecipanti all’evento:

Questo è un progetto della Chiesa di Torino di cui i Salesiani sono parte viva, una Chiesa che entra in alleanza con tutti coloro che vogliono il bene della gente e dei giovani. Questo progetto è per i giovani.  (Don Enrico Stasi)

L’augurio che faccio all’Housing all’inizio della sua attività e che diventi e sia sempre una “parola di verità” in mezzo alle troppe parole svianti che vengono dette sugli uomini e sulle donne, sui poveri e sugli ultimi e su quelli che sono ritenuti da molti al di fuori dell’attenzione prioritaria che dobbiamo avere (Pierluigi Dovis).

Momento celebrativo dell’evento ha riguardato la consegna delle chiavi dell’Housing Sociale ai ragazzi ospitati della casa, a cura del Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia e di don Mauro Mergola, il quale ha presentato ciascun ragazzo coinvolto nel progetto.
È poi seguita la consegna dei portachiavi dell’Housing Sociale ai partecipanti all’evento, a cura dei ragazzi ospitati dalla casa: un oggetto simbolico dal titolo “Questa è la mia casa“.

L’inaugurazione è proseguita con la presentazione di una “icona evangelica” dedicata all’evento e riportante un brano del Vangelo di Luca (19,1-6) in 4 lingue, letto da una volontaria attiva nel progetto dell’Housing Sociale.

Subito dopo la lettura del Vangelo, ha preso la parola il Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, riprendendo le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani durante la Giornata Mondiale di Panama:

“Voi giovani siete l’adesso di Dio, siete l’oggi di Dio”

Dopodiché l’intervento del Vescovo è proseguito rivolgendosi ai ragazzi coinvolti nel progetto dell’Housing Sociale:

Bisogna veramente che questa casa la consideriate, cari giovani, la vostra casa, gestendola come voi sentite nel cuore. La dovete sentire come vostra, dando tutto l’apporto necessario perché sia una casa di pace, di serenità, di accoglienza, di dialogo, di incontro, di rispetto reciproco, di aiuto gli uni con gli altri. Non consideratevi ospiti ma padroni.

La parte finale dell’evento ha visto lo svelamento della Statua della Madonna e la processione all’interno dell’Housing con l’apertura della porta della casa da parte del Vescovo, Mons. Cesare Nosiglia e la benedizione dei locali.

Infine, il rinfresco sulla terrazza dell’Housing preparato e offerto dai Volontari della Parrocchia, con la possibilità di visitare i locali della struttura.

 

L’estate all’oratorio, don Michele Falabretti (CEI): “È una scuola di vita”

Tempo di estate, tempo di esperienza estiva all’oratorio. Famiglia Cristiana ha intervistato don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile (Snpg) e membro della Direzione di Note di Pastorale Giovanile.

di Chiara Pelizzoni – Famiglia Cristiana

Gli ultimi dati confermano la partecipazione di circa due milioni di bambini agli oratori estivi. Un’esperienza, che per tradizione, spicca in Lombardia (più del per cento) ma è rappresentata in tutta Italia. Don Michele Falabretti, 51 anni, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile (Snpg) ci racconta l’ importanza di un percorso unico nel suo genere. “Tanto che, anche laddove non c’è un vero e proprio oratorio estivo le regioni e le diocesi si sono attrezzate per fare una proposta per la stagione calda”.

Quali sono i temi su cui si lavora?

Diversi in ogni parte del Paese. Il tema è un pretesto, è qualcosa che “viene messo prima” appunto, che aiuta a realizzare un’esperienza. Crea le condizioni per realizzare l’esperienza. C’è un grande lavoro di progettazione attorno ai temi dell’estate che dice della scoperta che, grazie ai pensieri, si costruisce la vita. Un esercizio un po’ carente durante l’anno, in cui si tende ad andare con inerzia, e molto più spiccato nel periodo caldo.

Che opportunità è l’oratorio?

È un’opportunità su diversi fronti. Per le famiglie, di avere uno spazio che non è commerciale. Ha costi ridicoli rispetto ad altre esperienze e non punta a guadagnare. Mentre ci sono realtà associative che fanno cose egregie a costi stratosferici. Ma non è solo il costo basso che lo rende un’opportunità non commerciale. Ma anche che all’oratorio corrisponde una tensione, un desiderio di un ambiente educativo. Garanzia per i genitori.

E poi?

È un’opportunità per i ragazzi. che vivono un’esperienza fortissima, strutturata, per nove mesi come la scuola. Il fatto che esistano i centri estivi in cui si sta insieme, ma in modo più destrutturato (senza campanella o registro) è una grande risorsa. Le due realtà coesistono. Esattamente come accade nella vita. E poterle vivere entrambe, per bimbi e preadolescenti, è davvero interessante.

Un’occasione anche per gli adolescenti?

La terza opportunità è per loro che fanno gli educatori: si responsabilizzano, si sento importanti per qualcuno; essere utili, poi, li spinge a essere meno narcisisti, meno concentrati su di loro. È un’esperienza che li mette a confronto col mondo e, in cui, imparano a fare. E in cui imparano la dedizione, la cura e il senso della gratuità. Un’esperienza molto formativa. Considerati tutto l’anno dei problemi, d’estate diventano una risorsa. Perché senza di loro il centro estivo non si fa. E questa è un’opportunità che nessun altro dà loro.

La preghiera che ruolo ha?
La preghiera c’è ed è quello che dovrebbe essere nella vita. È importante, a volte rapida e veloce, ma molto intensa. Se fatta bene un momento di riflessione e rilancio come nella vita. Noi non viviamo per pregare, ma dobbiamo imparare a pregare per vivere.

Cosa vorrebbe per l’oratorio estivo?

Che passasse dall’essere un mondo da favola a poter ispirare la realtà quotidiana. Perché l’oratorio è una grande scuola di vita che ha da insegnare a grandi e piccini.

Un dono della Chiesa a tutta la società. Oratori estivi futuro in gioco

L’oratorio è aperto tutto l’anno. Ma è d’estate che meglio spalanca le sue porte e spiega le sue ali.

Si riporta l’interessante articolo pubblicato su Avvenire martedì 11 giugno 2019, a cura di Umberto Folena.

L’oratorio è aperto tutto l’anno. Ma è d’estate che meglio spalanca le sue porte e spiega le sue ali. L’oratorio è un luogo fisico. Sta fermo dove sta. Ma in realtà saltella per il quartiere e il paese, i suoi brusii scivolano di qua e di là e dicono una verità antica e oggi controcorrente: se gli altri consumano, noi produciamo.

Antico e nuovissimo, l’oratorio ha un immutato valore religioso: qui il Vangelo dell’amicizia, dell’accoglienza, della gioia, dell’ospitalità viene vissuto e sperimentato concretamente, prima ancora che proclamato. Ma ha sempre più un sorprendente valore sociale e civile. Il mondo occidentale, Italia compresa, tende a disintegrarsi in una massa disordinata di individui che nulla sembrano avere in comune – non valori e speranze condivisi, non uno stesso futuro da perseguire insieme – tranne l’impulso a consumare. Consumare merci, materiali e immateriali.

Anche la paura, la rabbia, il risentimento infatti diventano “merci” estremamente redditizie quando c’è da mietere il consenso e raccattare voti. Tutto è scambio commerciale e nulla ti do se non in cambio di qualcos’altro. Una società del genere procede per esclusioni e chiusure ed è destinata a evaporare: l’organismo si dissolve nei suoi singoli atomi. Destino scritto? No. Primo, perché non è questa la verità scritta nel “dna dell’anima“. Secondo, perché c’è chi resiste e si ostina a fare esattamente il contrario. Come l’oratorio. Non esclude ma include. Non consuma ma produce. Non disintegra i legami ma costruisce e rinsalda relazioni. Lo fa con la sintassi antica del gioco, del dialogo, dell’accoglienza. Dell’aiuto a chi ha bisogno. Pensando anche e soprattutto agli altri, perché gli altri sono la via obbligata della nostra felicità.

Se nella società di consumatori tutti sono in competizione contro tutti, nella società alternativa, di cui l’oratorio è sentinella e avanguardia, si collabora e i talenti individuali sono messi al servizio del gruppo, della squadra, della compagnia, della comunità. L’oratorio è la scuola dove questo linguaggio, un tempo appannaggio innanzitutto della famiglia, continua a essere appreso e praticato. L’oratorio è scuola sempre.

Lo è quanto organizza dibattiti alti e riflessioni profonde, con l’aiuto di persone sapienti ed esperte: maestri. Ma lo è anche nelle attività ordinarie sulla cui natura tendiamo a sorvolare. Il gioco, ad esempio, è la scuola dove si apprende la necessità di regole condivise, di un bersaglio a cui mirare insieme, un progetto da perseguire, strategie e tattiche da elaborare. Collaborare, organizzarsi, diventare comunità in cui nessuno resta indietro perché tutti, a cominciare da chi corre più forte, sa voltarsi indietro e aspettare, aiutare, sorreggere, incitare.

Nessuno è consumatore frustrato, perché non in grado di reggere la corsa forsennata alle merci modaiole e agli istinti da assecondare, sempre contro qualcuno o qualcosa. Ma ciascuno sa che si vince o si perde insieme. Anche questo gioco ha bisogno di maestri, ossia educatori appassionati e capaci. Proprio quello che troppo spesso manca un po’ ovunque: in famiglia, a scuola, al lavoro.

Così pure ogni altra attività, dallo spettacolo teatrale al concerto alla raccolta di aiuti per il missionario amico, educa alla collaborazione. L’oratorio è aperto tutto l’anno ma in estate spalanca le sue porte, gioca le sue carte migliori e mette in campo le sue forze speciali. È un bene prezioso che la Chiesa mette a disposizione dell’intera società, per la quale diventa inestimabile. Cosa serissima, all’oratorio bisognerebbe guardare con sempre maggior rispetto e ammirazione. Da parte di quelli che perseguono la disgregazione e la chiusura, con preoccupazione.

San Salvario House – un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa

Si comunica che l’evento di inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Una angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino che avrà luogo mercoledì 26 giugno 2019, alle ore 12.00, in Via Saluzzo 25/bis (TO).

Interverranno il Vescovo di Torino, Mons. Cesare NosigliaDon Mauro Mergola (parroco salesiano della realtà), l’Assessore Sonia Schellino (Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino) e la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia (componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo).

Saranno presenti a portare i loro saluti don Enrico Stasi (Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania), don Luigi Testa (direttore dell’opera salesiana San Giovanni Evangelista) e Pierluigi Dovis (direttore Caritas Diocesana di Torino).

Il programma:

  • Saluto delle autorità e presentazione del progetto;
  • Inaugurazione e benedizione dei locali;
  • Rinfresco e visita dei locali.

Il progetto:

Nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing – al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, ottenendo cosi un contributo per avviare i lavori. Il progetto è stato anche sostenuto da un contributo della CEIConferenza Episcopale Italiana – e di Fondazione Magnetto.

Il progetto “San Salvario House – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa prevede il recupero e restauro della casa canonica della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, situata in via Saluzzo nel quartiere di San Salvario, a pochi passi dal centro della città di Torino. La zona è  caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge.

Il Social Housing nasce dalla volontà di dar vita ad uno spazio in cui giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 39 , studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, possano sperimentare la vita “di convivenza”, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio “di casa”, e (con l’aiuto di figure qualificate) acquisire tutte le condizioni necessarie per far si che ogni giovane ospite possa rendersi autonomo per una vita all’interno della società.

La progettazione combinata è intesa non solo in un senso “dualistico” ovvero solo tra il singolo ospite e il coordinatore educativo, ma altresì in un senso “comunitario”, ovvero attraverso una modalità di confronto in piccoli gruppi. Tale metodo di lavoro permette ai destinatari, ospiti dell’housing, da un lato di acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, dall’altro di essere protagonisti della propria maturazione personale all’interno della società.

Scopri di più sul progetto: