L’estate all’oratorio, don Michele Falabretti (CEI): “È una scuola di vita”

Tempo di estate, tempo di esperienza estiva all’oratorio. Famiglia Cristiana ha intervistato don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile (Snpg) e membro della Direzione di Note di Pastorale Giovanile.

di Chiara Pelizzoni – Famiglia Cristiana

Gli ultimi dati confermano la partecipazione di circa due milioni di bambini agli oratori estivi. Un’esperienza, che per tradizione, spicca in Lombardia (più del per cento) ma è rappresentata in tutta Italia. Don Michele Falabretti, 51 anni, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile (Snpg) ci racconta l’ importanza di un percorso unico nel suo genere. “Tanto che, anche laddove non c’è un vero e proprio oratorio estivo le regioni e le diocesi si sono attrezzate per fare una proposta per la stagione calda”.

Quali sono i temi su cui si lavora?

Diversi in ogni parte del Paese. Il tema è un pretesto, è qualcosa che “viene messo prima” appunto, che aiuta a realizzare un’esperienza. Crea le condizioni per realizzare l’esperienza. C’è un grande lavoro di progettazione attorno ai temi dell’estate che dice della scoperta che, grazie ai pensieri, si costruisce la vita. Un esercizio un po’ carente durante l’anno, in cui si tende ad andare con inerzia, e molto più spiccato nel periodo caldo.

Che opportunità è l’oratorio?

È un’opportunità su diversi fronti. Per le famiglie, di avere uno spazio che non è commerciale. Ha costi ridicoli rispetto ad altre esperienze e non punta a guadagnare. Mentre ci sono realtà associative che fanno cose egregie a costi stratosferici. Ma non è solo il costo basso che lo rende un’opportunità non commerciale. Ma anche che all’oratorio corrisponde una tensione, un desiderio di un ambiente educativo. Garanzia per i genitori.

E poi?

È un’opportunità per i ragazzi. che vivono un’esperienza fortissima, strutturata, per nove mesi come la scuola. Il fatto che esistano i centri estivi in cui si sta insieme, ma in modo più destrutturato (senza campanella o registro) è una grande risorsa. Le due realtà coesistono. Esattamente come accade nella vita. E poterle vivere entrambe, per bimbi e preadolescenti, è davvero interessante.

Un’occasione anche per gli adolescenti?

La terza opportunità è per loro che fanno gli educatori: si responsabilizzano, si sento importanti per qualcuno; essere utili, poi, li spinge a essere meno narcisisti, meno concentrati su di loro. È un’esperienza che li mette a confronto col mondo e, in cui, imparano a fare. E in cui imparano la dedizione, la cura e il senso della gratuità. Un’esperienza molto formativa. Considerati tutto l’anno dei problemi, d’estate diventano una risorsa. Perché senza di loro il centro estivo non si fa. E questa è un’opportunità che nessun altro dà loro.

La preghiera che ruolo ha?
La preghiera c’è ed è quello che dovrebbe essere nella vita. È importante, a volte rapida e veloce, ma molto intensa. Se fatta bene un momento di riflessione e rilancio come nella vita. Noi non viviamo per pregare, ma dobbiamo imparare a pregare per vivere.

Cosa vorrebbe per l’oratorio estivo?

Che passasse dall’essere un mondo da favola a poter ispirare la realtà quotidiana. Perché l’oratorio è una grande scuola di vita che ha da insegnare a grandi e piccini.

Un dono della Chiesa a tutta la società. Oratori estivi futuro in gioco

L’oratorio è aperto tutto l’anno. Ma è d’estate che meglio spalanca le sue porte e spiega le sue ali.

Si riporta l’interessante articolo pubblicato su Avvenire martedì 11 giugno 2019, a cura di Umberto Folena.

L’oratorio è aperto tutto l’anno. Ma è d’estate che meglio spalanca le sue porte e spiega le sue ali. L’oratorio è un luogo fisico. Sta fermo dove sta. Ma in realtà saltella per il quartiere e il paese, i suoi brusii scivolano di qua e di là e dicono una verità antica e oggi controcorrente: se gli altri consumano, noi produciamo.

Antico e nuovissimo, l’oratorio ha un immutato valore religioso: qui il Vangelo dell’amicizia, dell’accoglienza, della gioia, dell’ospitalità viene vissuto e sperimentato concretamente, prima ancora che proclamato. Ma ha sempre più un sorprendente valore sociale e civile. Il mondo occidentale, Italia compresa, tende a disintegrarsi in una massa disordinata di individui che nulla sembrano avere in comune – non valori e speranze condivisi, non uno stesso futuro da perseguire insieme – tranne l’impulso a consumare. Consumare merci, materiali e immateriali.

Anche la paura, la rabbia, il risentimento infatti diventano “merci” estremamente redditizie quando c’è da mietere il consenso e raccattare voti. Tutto è scambio commerciale e nulla ti do se non in cambio di qualcos’altro. Una società del genere procede per esclusioni e chiusure ed è destinata a evaporare: l’organismo si dissolve nei suoi singoli atomi. Destino scritto? No. Primo, perché non è questa la verità scritta nel “dna dell’anima“. Secondo, perché c’è chi resiste e si ostina a fare esattamente il contrario. Come l’oratorio. Non esclude ma include. Non consuma ma produce. Non disintegra i legami ma costruisce e rinsalda relazioni. Lo fa con la sintassi antica del gioco, del dialogo, dell’accoglienza. Dell’aiuto a chi ha bisogno. Pensando anche e soprattutto agli altri, perché gli altri sono la via obbligata della nostra felicità.

Se nella società di consumatori tutti sono in competizione contro tutti, nella società alternativa, di cui l’oratorio è sentinella e avanguardia, si collabora e i talenti individuali sono messi al servizio del gruppo, della squadra, della compagnia, della comunità. L’oratorio è la scuola dove questo linguaggio, un tempo appannaggio innanzitutto della famiglia, continua a essere appreso e praticato. L’oratorio è scuola sempre.

Lo è quanto organizza dibattiti alti e riflessioni profonde, con l’aiuto di persone sapienti ed esperte: maestri. Ma lo è anche nelle attività ordinarie sulla cui natura tendiamo a sorvolare. Il gioco, ad esempio, è la scuola dove si apprende la necessità di regole condivise, di un bersaglio a cui mirare insieme, un progetto da perseguire, strategie e tattiche da elaborare. Collaborare, organizzarsi, diventare comunità in cui nessuno resta indietro perché tutti, a cominciare da chi corre più forte, sa voltarsi indietro e aspettare, aiutare, sorreggere, incitare.

Nessuno è consumatore frustrato, perché non in grado di reggere la corsa forsennata alle merci modaiole e agli istinti da assecondare, sempre contro qualcuno o qualcosa. Ma ciascuno sa che si vince o si perde insieme. Anche questo gioco ha bisogno di maestri, ossia educatori appassionati e capaci. Proprio quello che troppo spesso manca un po’ ovunque: in famiglia, a scuola, al lavoro.

Così pure ogni altra attività, dallo spettacolo teatrale al concerto alla raccolta di aiuti per il missionario amico, educa alla collaborazione. L’oratorio è aperto tutto l’anno ma in estate spalanca le sue porte, gioca le sue carte migliori e mette in campo le sue forze speciali. È un bene prezioso che la Chiesa mette a disposizione dell’intera società, per la quale diventa inestimabile. Cosa serissima, all’oratorio bisognerebbe guardare con sempre maggior rispetto e ammirazione. Da parte di quelli che perseguono la disgregazione e la chiusura, con preoccupazione.

San Salvario House – un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa

Si comunica che l’evento di inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Una angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino che avrà luogo mercoledì 26 giugno 2019, alle ore 12.00, in Via Saluzzo 25/bis (TO).

Interverranno il Vescovo di Torino, Mons. Cesare NosigliaDon Mauro Mergola (parroco salesiano della realtà), l’Assessore Sonia Schellino (Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino) e la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia (componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo).

Saranno presenti a portare i loro saluti don Enrico Stasi (Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania), don Luigi Testa (direttore dell’opera salesiana San Giovanni Evangelista) e Pierluigi Dovis (direttore Caritas Diocesana di Torino).

Il programma:

  • Saluto delle autorità e presentazione del progetto;
  • Inaugurazione e benedizione dei locali;
  • Rinfresco e visita dei locali.

Il progetto:

Nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing – al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, ottenendo cosi un contributo per avviare i lavori. Il progetto è stato anche sostenuto da un contributo della CEIConferenza Episcopale Italiana – e di Fondazione Magnetto.

Il progetto “San Salvario House – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa prevede il recupero e restauro della casa canonica della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, situata in via Saluzzo nel quartiere di San Salvario, a pochi passi dal centro della città di Torino. La zona è  caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge.

Il Social Housing nasce dalla volontà di dar vita ad uno spazio in cui giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 39 , studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, possano sperimentare la vita “di convivenza”, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio “di casa”, e (con l’aiuto di figure qualificate) acquisire tutte le condizioni necessarie per far si che ogni giovane ospite possa rendersi autonomo per una vita all’interno della società.

La progettazione combinata è intesa non solo in un senso “dualistico” ovvero solo tra il singolo ospite e il coordinatore educativo, ma altresì in un senso “comunitario”, ovvero attraverso una modalità di confronto in piccoli gruppi. Tale metodo di lavoro permette ai destinatari, ospiti dell’housing, da un lato di acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, dall’altro di essere protagonisti della propria maturazione personale all’interno della società.

Scopri di più sul progetto:

 

 

 

Salesiani Vercelli – Prime comunioni

Si riporta la notizia pubblicata su SalesianiVercelli.it, riguardo ai bambini delle quarte elementari che, domenica 9 giugno, hanno vissuto la loro prima comunione presso le parrocchie della Comunità Pastorale 18 di Vercelli.

Nelle parrocchie della Comunità Pastorale 18 della Diocesi i bambini della classe quarta elementare hanno vissuto la loro prima comunione. Iniziando le prove, il parroco e le catechiste hanno ricordato che questa celebrazione diventa l’occasione per tutti per ricordare e rinnovare il significato profondo di questo rito: la comunione eucaristica, e cioè mangiare quel pane che è Gesù stesso, e che racchiude la sua vita, che fa diventare la nostra come la sua e la sua come la nostra.

La parola “comunione” non rimanda solo al gesto materiale di “mangiare l’ostia”, ma orienta a tutto uno stile di vita e di fede.

Quanto al termine “prima” non sembra corretto pensare solo ad un ordine cronologico, perché occorre fare riferimento a un significato di valore. Con Cristo abbiamo la prima comunione, cioè il principale legame che può far sì che la vita, in qualsiasi situazione si trovi, porti un frutto abbondante di bene e di amore che rende gloria a Dio, più di qualsiasi edificio, statua o offerta materiale.

Ogni cristiano, anche dopo tanti anni dalla prima volta che ha “mangiato l’ostia”, è chiamato a fare la prima comunione, a coltivare quel legame primario e fondamentale che permette all’amore di Dio di scorrere dentro la nostra vita e renderla fruttuosa per il mondo.

Auxilium Cuneo: la Festa dello Sport dei Bambini

Si è svolta sabato 2 giugno scorso la sedicesima edizione della Festa dello Sport dei Bambini, organizzata dall’Auxilium Cuneo nell’ambito della manifestazione “Giovani, Sport & Solidarietà”.
Una giornata interamente dedicata  ai più piccoli, in modo particolare ai bambini della fascia elementare, dove tutto si è svolto in un clima sereno e familiare.

L’iniziativa si è svolta sui campi da gioco e negli spazi aperti della struttura dell’Oratorio Salesiano cuneese, dove il gioco, lo sport, la condivisione e l’amicizia sono stati gli elementi principali della giornata, nel perfetto spirito salesiano di don Bosco.

In aggiunta a tale evento, sabato 8 giugno 2019 “Giovani, Sport & Solidarietà” ha vissuto il suo momento principale con tornei, festa, la cena dell’amicizia e tanta buona musica. La giornata è iniziata nel primo pomeriggio quando sul campo da calcio otto squadre della categoria Pulcini 2008 si sono affrontati in un torneo dedicato “Trofeo Città di Cuneo”, mentre al Palauxilium don Bosco sono andati in scena le fasi finali di tre tornei quadrangolari di pallavolo che si sono sviluppati durante tutto l’arco della settimana. Nei locali dell’opera salesiana si sono svolti invece i tornei di Playstation VI memoria Nicolò Bessone, con il gioco Fifa 2019.

Il cuore della manifestazione è stata ancora una volta la serata con la “Cena dell’Amicizia” aperta a tutti, ed il grande concerto evento della band The Beat Circus.
Una festa davvero speciale alla quale hanno preso parte anche gli atleti delle discipline Special Olympics che nello stesso fine settimana sono stati impegnati a Cuneo e Borgo San Dalmazzo per le gare del Play The Game Special Olympics 2019, specialità nuovo e Bowling. Oltre 400 atleti insieme ai loro allenatori, accompagnatori e volontari hanno portato nei cortili dell’oratorio cuneese un’ondata di entusiasmo e voglia di divertirsi condividendo così lo spirito della festa e la voglia di stare insieme.

La “Festa dello Sport dei Bambini” è intitolata alla memoria di don Francesco Pomero, sacerdote salesiano, scomparso 6 anni or sono all’età di 94 anni, dopo una vita dedicata ai più piccoli e vissuta secondo il carisma e l’insegnamento di don Bosco e primo sostenitore di questa bella giornata di festa e di “famiglia”.

Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo: Rassegna film sul tema “Costruiamo la Comunità”

Continuano le proposte della Sala della Comunità Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo nell’ambito del progetto Costruiamo la Comunità (dai social network alla comunità umana) promosso in 70 sale della comunità dall’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC). Il progetto prende spunto dal 70° di costituzione dell’ACEC-SdC e dal messaggio di Papa Francesco per la 53ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Le proiezioni sono anche collegate con la manifestazione “Giovani Sport e Solidarietà” promossa dalla PGSD Auxilium nella settimana dal 2 all’8 giugno nelle strutture sportive dell’Oratorio Salesiano Don Bosco. Una ricchezza di iniziative, avviate nel weekend appena trascorso, con la Festa Insieme 2019, organizzata dalla Comunità parrocchiale, dal Comitato di Quartiere Donatello e dalla Casa del Quartiere Donatello, per assaporare la vitalità del nostro territorio e rinforzare i legami umani e sociali.
Di seguito i due film proposti.

Martedì 4 giugno – IL CAMPIONE (Italia, Commedia, 2019, 105 min).
Il film di Leonardo D’Agostini, con Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano (in una splendida interpretazione) racconta la storia di una giovane promessa del calcio dal carattere difficile e dell’insegnante chiamato ad aiutarlo in vista dell’esame di maturità. Lo sport, ma soprattutto le persone che lo animano, come strumento di riscatto sociale che però non può avvenire al di fuori di una relazionalità sana, con figure educative solide e capaci di andare all’umanità dei singoli.

Domenica 9 giugno – BEATE (Italia, Commedia, 2018, 90 min).
Diretta da Samad Zarmandili e interpretata da una cast di eccellenti attrici (Donatella Finocchiaro, Maria Roveran, Lucia Sardo) e da un Paolo Pierobon in grande forma, la pellicola è ambientata in un paesino del Polesine in piena crisi economica, dove un gruppo di operaie e uno di suore, per salvare il proprio lavoro le une e il proprio convento le altre, si alleano dando vita ad un business fuori da tutte le regole. Il filo conduttore dei due film è la vitalità delle relazioni umane e il rapporto che esse hanno con la comunità, più o meno ampia, in cui si sviluppano (o si inviluppano, a seconda dei casi). La comunità, composta da persone, può essere il motore della relazione, il terreno fertile in cui essa nasce e produce i  suoi frutti, ma anche il meccanismo che la ostacola, fino a rischiare di soffocarla. E di nuovo, il governo del meccanismo ritorna alle persone, ai singoli individui e all’immagine (antropologica) di uomo che hanno dentro di sé e a cui, più o meno consciamente, tendono. Le proiezioni iniziano alle ore 21. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Per maggiori informazioni:

 

oppure telefonare al numero 338 211 5380.

Casale Monferrato – Festa della comunità 2019

Si rende noto che nella giornata di domenica 26 maggio, presso la casa salesiana di Casale Monferrato, avrà luogo la festa della comunità 2019. Pubblichiamo qui di seguito il programma della giornata:

Ore 10,30 – Santa Messa (Sacro Cuore di Gesù del Valentino)

  • Conclusione anno catechistico,
  • ringraziamento per il cammino ed i sacramenti ricevuti,
  • consegna del Padre Nostro ai bambini di 2° elementare,
  • consegna delle Beatitudini ai fanciulli di 5° elementare,
  • consegna del Credo ai ragazzi di 1° media,
  • presentazione domanda di ammissione alla Cresima dei ragazzi di 2° media,
  • mandato agli animatori dell’Oratorio Estivo.

Ore 11,45 – Mission is possible (Oratorio)

  • Grande gioco per tutte le età.

Ore 13,00 – Pranzo (Oratorio)

  • Giro-pasta preparato dall’oratorio,
  • possibilità di condividere il resto,
  • confermare in segreteria per la partecipazione al pranzo.

Salesiani Novara: ritiro di Pasqua per i giovani dell’oratorio

La Pasqua, la festa più importante dell’anno liturgico: come ci si prepara? Un esempio da parte dell’oratorio dei Salesiani di Novara che, come ogni anno, ha organizzato un ritiro di due giornate per i giovani per comprendere a pieno il significato della Pasqua cristiana, durante il venerdì e il sabato che precede la solennità.

Sono diversi i momenti che si susseguono, a partire dalla partecipazione alle funzioni religiose. Poi, una parte del tempo viene dedicata alla formazione dei futuri animatori del centro estivo. Il primo giorno è incentrato sullo scoprire i talenti e le qualità che l’animatore ideale possiede, identificare quali ci appartengono e capire quali vorremmo avere. Il sabato si cercano, partendo dalla frase di San Francesco di Sales “vale più un grammo di buon esempio che un quintale di parole”, quali siano i nostri esempi che seguiamo quotidianamente; un confronto in gruppo sul nostro percorso di fede conclude questa attività.

Il momento più importante di questi due giorni è stata quest’anno la riflessione proposta da don Andrea Bozzolo, salesiano e professore di Teologia presso la Pontificia Università Salesiana di Torino, riguardante il rapporto tra fede e luce, per aiutarci così ha scoprire una parte in più del mistero della Pasqua.

Al sabato il ritiro si conclude solitamente con un momento tutti insieme e la Messa di Risurrezione, quest’anno celebrata con i Frati cappuccini di San Nazaro della costa.

A breve uscirà il nuovo sito web dei Salesiani di Novara.

Salesiani Cuneo: Festa insieme 2019 – dal 23 al 26 maggio

Il Comitato Quartiere Donatello, la Comunità Salesiana di Cuneo e la Casa del Quartiere Donatello presentano: “Festa insieme 2019“, dal 23 al 26 maggio, un’occasione per far festa in allegria mettendosi in gioco.

Riportiamo di seguito il programma dell’iniziativa:

Giovedì 23 Maggio
Dalle ore 20.30
– Presentazione delle attività del Comitato e della Casa del Quartiere Donatello;
– Concerto gruppo “Fidei Donum” nel Cortile della Casa del Quartiere (in caso di pioggia si terrà presso la Chiesa di San Giovanni Bosco – Salesiani).

Venerdì 24 Maggio
– ore 14.30-17.30 Tornei “DonaCUP” alla Casa del Quartiere Donatello (iscrizioni ai Sale e al Dona entro il Giovedì 23 Maggio);
– ore 18.00 Messa animata alla Parrocchia dei Salesiani;
– ore 20.30 Processione di Maria Ausiliatrice dai Salesiani verso il CIM.

Sabato 25 Maggio
alla Casa del Quartiere Donatello:
– ore 14.30-18.00 Fasi finali “DonaCUP”, Tornei di bocce e premiazioni;
– ore 19.00 Cena con polenta, salsiccia, formaggio e dolce;
– ore 21.00 Serata Musicale con la performance di “NONSOLOROCK”.

Domenica 26 Maggio
– ore 10.30 Messa nel cortile della Casa del Quartiere con mandato missionario a Simone e Giorgia con a seguire il rinfresco;
Presso la Parrocchia San Giovanni Bosco:
– ore 15.00 Tornei ai Sale (per giovani e adulti nati dal 1919 al 2004) e giochi per le elementari;
– ore 19.00 Cena con Giropasta e a seguire Rosario;
– ore 21.30 Spettacolo dei cresimati al Teatro Don Bosco.

Salesiani Cuneo: una serata con Fabio Geda

Martedì 28 maggio, alle 21.00, presso la Sala della Comunità dei Salesiani di Cuneo si terrà una serata con lo scrittore e saggista Fabio Geda.

Il noto autore presenterà il suo ultimo libro “Il demonio ha paura della gente allegra. Di don Bosco, di me e dell’educare” (Editore Solferino). Ripercorrere le pagine del libro sarà un’occasione per riflettere insieme sugli argomenti che ne hanno ispirato la stesura: l’educazione, il valore della comunità, il significato sociale e politico dell’accoglienza in tempi critici come quelli che stiamo vivendo.

L’incontro, promosso in collaborazione con il settimanale La Guida e la libreria Stella Maris, è presentato nell’ambito del progetto Costruiamo la Comunità (dai social network alla comunità umana) promosso in 70 sale della comunità dall’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC).

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.