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3 giorni al Colle don Bosco per i volontari del Servizio Civile

Nelle giornate del 15-16-17 marzo 2019, si è svolta la Formazione Generale dei volontari del Servizio Civile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta presso il Colle don Bosco. Obiettivo della tre giorni, quello di una crescita personale e culturale per ogni giovane prestante servizio nei vari ambienti educativi.

La formazione generale è un percorso didattico ed educativo che ogni operatore volontario impiegato in un progetto di Servizio Civile è tenuto a frequentare, in quanto offre gli strumenti e le chiavi di lettura necessari per affrontare l’esperienza del servizio e costituisce una valida occasione di trasmissione e promozione ai giovani dei valori e dei diritti universali dell’uomo.

Ecco le parole di Rosanna Todisco,  Responsabile del Servizio Civile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, con un riassunto delle giornate vissute al Colle:

Per il secondo anno abbiamo proposto agli Operatori Volontari impiegati nei progetti di Servizio civile dell’Ispettoria Salesiana di Piemonte e Valle d’Aosta la possibilità di una formazione generale “residenziale” al Colle don Bosco. Sono 108 i giovani operatori che nelle giornate del 13-14-15 marzo scorso, si sono ritrovati insieme per la formazione: uno spazio di riflessione e di confronto che ha aiutato i giovani a prendere maggiore consapevolezza della loro scelta e del loro ruolo all’interno del progetto nel quale sono coinvolti, sottolineando l’importanza che assume un’esperienza di cittadinanza attiva e responsabile di questo tipo.

Nella macroarea tematica “Mission e Valori dei Salesiani” gli operatori volontari hanno compiuto un percorso di formazione sulla storia di don Bosco con don Stefano Mondin e don Fabiano Gheller, anche attraverso la visita dei luoghi del Colle; hanno ascoltato diverse testimonianze di impegno concreto e di incontro con l’esperienza salesiana nelle diverse Opere attraverso la voce di don Luca Barone e Agostino Albo.

Hanno poi ricevuto importanti nozioni riguardanti le modalità di intervento del VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo con Alessandro Brescia. Nella prima giornata hanno lavorato su “Animazione: tecniche, strumenti e atteggiamento” con Egidio Carlomagno.

Nella giornata centrale del residenziale il setting della formazione è stato quello del laboratorio di Teatro Sociale di Comunità, condotto da 4 operatori professionisti del Social Community Theatre Centre dell’Università degli Studi di Torino, dove attraverso attività che hanno coinvolto mente e corpo gli operatori volontari hanno vissuto un’esperienza di apprendimento che ha coniugato il gioco, la comunicazione verbale e non verbale e l’espressione di sé.

Ha introdotto la giornata la lectio magistralis di Alessandro Pontremoli, professore ordinario dell’Università degli Studi di Torino, parlando di corporeità, alterità e relazione.

I principali temi affrontati sono stati la presenza e la consapevolezza corporea ed emotiva in una relazione educativa. Si tratta di strumenti funzionali a vivere consapevolmente il cambiamento, sono molto utili al lavoro di team, ad una relazione positiva con i destinatari dei progetti e aiutano a leggere e reagire positivamente alle situazioni, anche inaspettate, che si possono presentare in un anno di Servizio civile.

Entusiasmo, ascolto e voglia di mettersi in gioco sono stati gli elementi trainanti dei tre giorni al termine dei quali gli operatori volontari hanno potuto proiettare nel futuro e quindi nel proprio contesto reale di riferimento e valenze formative, le opportunità di apprendimento, le acquisizioni interiori esperite.

Rosanna Todisco,

Responsabile del Servizio Civile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta

Scopri qui sotto tutte le foto della tre giorni!

 

Esercizi spirituali – I Santi sono i migliori interpreti della parola di Dio

Si sono svolti, nel fine settimana dall’8 al 10 marzo, gli esercizi spirituali dedicati agli universitari e ai giovani lavoratori presso il Colle Don Bosco con l’adesione di circa 70 partecipanti provenienti da diverse Case dell’Ispettoria.

Don Fabiano Gheller (incaricato dell’animazione vocazionale) racconta così il fulcro dell’attività:

I Santi sono i migliori interpreti della parola di Dio. Sono coloro che la spiegano meglio di chiunque altro. Questo è il tema portante degli esercizi spirituali che hanno vissuto i ragazzi universitari, giovani lavoratori al Colle Don Bosco. 

Si sono alternati momenti di silenzio prolungato, lavori di gruppo, confronto e preghiera. 

Andando nello specifico, tramite le parole dell’ospite Padre Marco Pavan (predicatore, monaco ed eremita circense), il quale vive nei pressi di Arezzo, vi sono tre parole chiave fondamentali situate alla base degli esercizi spirituali:

  • Andare: estratta dalla parola del “giovane ricco”, proveniente dal confronto di Sant’Antonio Abate
  • Camminare: estratta soprattutto dal salmo 27 e dal confronto con San Benedetto Labre
  • Rimanere: estratta dal brano delle Nozze di Cana e dalla figura dei martiri di Tiberin

Savio Club al Colle don Bosco – 16/17 febbraio

Si è svolto nel week end del 16 e 17 febbraio 2019, presso il Colle Don Bosco, la due giorni dei Savio Club. Sono stati circa 400 i ragazzi che hanno preso parte all’evento, 100 i giovani della terza media e i restanti della prima e seconda, provenienti da 30 case salesiane e parrocchie varie da tutto il Piemonte e della Valle d’Aosta.

L’equipe di animazione era composta da novizi salesiani e postulanti – quindi coloro che in questo anno della loro esistenza si confrontano seriamente sulla vita consacrata salesiana – alcuni animatori ed animatrici delle case del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) e da giovani Salesiani e giovani figlie di Maria Ausiliatrice. A supporto dell’animazione, un’ altra equipe numerosa composta da alcune famiglie, hanno aiutato per la logistica.

– Prima e seconda media –

Tema cardine della due giorni è stato quello del fare bene le cose: la spiritualità del quotidiano aiuta a fare in modo che l’ordinario diventi straordinario, fare bene il proprio dovere in pieno stile salesiano con gioia ed allegria. Attraverso alcuni episodi della vita di Domenica Savio si è portato un esempio di una vita ordinaria, di un bene compiuto nell’ordinario, in la famiglia, a scuola e nel gioco.

Partendo dal Vangelo del giovani ricco, si è portato un esempio (non positivo) di una persona che ha fatto come voleva nella sua vita senza saper rinunciare alle sue ricchezze superflue:

«Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio» Mc 10,17-27

Dopodiché sono seguite due testimonianze che hanno portato un esempio positivo, di chi si è impegnato a fare bene il proprio dovere: un novizio ed una coppia con figli. Il tutto è stato condito da momenti di preghiera, di gioco insieme, di momenti dove in forma teatrale si rappresentavano degli episodi della vita di Domenico Savio. E poi ancora momenti di riflessione, le confessioni di lavoro a gruppi e di giochi che con dinamismo facevo entrare in questa dinamica.

– Terza media –

Sono state tre le tematiche affrontate:

  • la scelta per il proprio futuro,
  • il progetto di dio,
  • l’amico dell’anima per camminare non da soli.

Attraverso un gioco iniziale hanno fatto esperienza dell’importanza di scegliere e di rischiare ogni volta che si compie una scelta e hanno riflettuto su ciascuna di queste tre parole d’ordine.

Dopo la serata, la veglia della basilica inferiore. Al mattino, attraverso 3 stand, i ragazzi ruotando nelle 3 postazioni hanno potuto riflettere su questi filoni:

  1. Le confessioni: confrontandosi sull’importanza di centrare le scelte giuste, di non sbagliare bersaglio.
  2. Una testimonianza di giovani che hanno spiegato che cosa voglia dire avere delle amicizie sane e che mi aiutano a crescere . E quindi, come io posso avere dei coetanei che mi aiutano a crescere e a maturare?
  3. Un brano biblico anche loro sul giovane ricco che ha scelto anche lui una sua strada.

Il pensiero della buonanotte è stato dato da Suor Carmela Busia:

Ho condiviso con loro ciò che ha riempito i miei occhi e sicuramente anche il mio cuore, cioè davanti ai miei occhi e dentro il mio cuore, un cortile pienissimo di ragazzi e di animatori in mezzo a loro, 500 persone che hanno reso vivo questo cortile illuminato dal sole quindi benedetti da dio con questo sole bellissimo e un cortile dove ogni punto era animato, vivo e che ha fatto molto ricordare i primi cortili di Valdocco, dove tutto era vita.

La domenica si è conclusa alle ore 15 con la Santa Messa nella Basilica Superiore presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore del Piemonte – Valle d’Aosta – Lituania.

Ti ringrazio Signore perché tu mi vuoi felice.

E’ stato questo l’invito che è stato rivolto ai ragazzi presenti, tenendo bene a mente questa considerazione quando ci si sveglia al mattino e ricordandoselo in ogni momento della giornata.

Quindi un po’ tutto il weekend è stato all’insegna della felicità, una felicità data dalla disponibilità di tanta gente a stare con i ragazzi e una felicità data da i ragazzi che accolgono con entusiasmo la proposta che facciamo. Tutto questo vissuto e immaginando che don Bosco guardasse questi ragazzi, questo cortile e sorridesse dalla bellezza che si vedeva.

 

 

 

16-17 febbraio il Colle don Bosco si tinge dell’allegria dei Savio Club

Secondo appuntamento per i Savio Club. Di seguito tutte le informazioni necessarie per parteciparvi.

 

Dove e Quando

Colle don Bosco.
Dalle ore 16:00 di sabato 16 febbraio fino alle ore 16:00 di domenica 17 febbraio

A chi è rivolto

Ragazzi e ragazze di 1°, 2° e 3° media.

Cosa portare

Cena al sacco – quaderno ad anelli a5 e penna – federa, lenzuolo o sacco a pelo

Termine iscrizioni

Le iscrizioni terminano martedì 12 febbraio e vanno consegnate al responsabile del proprio centro

Scarica le Locandine:

Rivivi il primo appuntamento dei Savio Club che si è tenuto il 10/11 novembre

Animazione Missionaria – Terzo incontro

Si è nel weekend del 12-13 gennaio 2019, al Colle Don Bosco, il terzo incontro di Animazione Missionaria per i ragazzi che alla fine del corso avranno la possibilità di vivere un’esperienza missionaria.

Il tema centrale dell’incontro è stata la spiritualità salesiana.

Per riscoprire il carisma salesiano attraverso i nostri missionari, e grazie all’esperienza tangibile di Don Silvio Roggia.

Articolo a cura di Elena Lonardi.

WeekEnd Savio Club – 10/11 Novembre 2018

Si è svolto nel week end del 10-11 Novembre 2018, presso il Colle Don Bosco, il primo incontro tra i ragazzi delle scuole medie: i Savio Club.

430 sono stati i ragazzi e le ragazze, divisi tra 1°-2° e 3° media, che hanno riempito i cortili e le aule del Colle. 80 circa tutti coloro che hanno dato vita a questa due giorni: animatori, salesiani, fma, volontari, tecnici per la logistica e genitori.

La 1° e 2° media hanno svolto le loro attività assieme.
L’allegria e la gioia, questi le due colonne portanti delle tematiche trattate. Attraverso l’esperienza di vita di san Domenico Savio ed il Vangelo (Gv 6,1-15), sono state due le idee di fondo:

  • La partecipazione. Mi butto! Sono io il protagonista, non sto a guardare il mondo.
  • L’attenzione agli altri, in particolare le amicizie.

La 3° media invece ha messo al centro il tema delle relazioni:

  • Il sabato con i genitori in famiglia, hanno visto che queste relazioni sono diverse rispetto ad un tempo, sono belle per tutta la positività che contengono, Sono io il protagonista anche se non sono da solo!
    Tutte queste realtà positive sfociano nella riconoscenza.
  • La domenica, la relazione con Dio. Attraverso il Vangelo (Gesù a 12 anni a Nazaret) hanno visto come il Signore si relazionava con i suoi genitori e come noi possiamo relazionarci con Lui.

Tutte queste tematiche sono state sviluppate attraverso laboratori, attività, preghiera, gioco, amicizia e confronto.

In conclusione c’è stata la possibilità per entrambi i gruppi delle confessioni. Incontrare Gesù vivo, presente, che ti fa ripartire e concede una linfa alla tua vita dove hai spezzato dei legami.

Messa finale presieduta dall’Ispettore don Enrico Stasi, ricca di tutti i genitori che hanno voluto partecipare assieme ai propri figli ed hanno ricolmato la Basilica superiore del colle Don Bosco.

 

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2018 Campo 4 – Studio, lavoro e discernimento

L’appuntamento annuale del campo 4, che si è svolto dal 5 ottobre al 7 ottobre 2018 presso il Colle Don Bosco, è giunto a termine. E’ stato un momento importante per tutti i ragazzi e ragazze che vi hanno partecipato, per riflettere su tre tematiche: Studio, lavoro e discernimento. 

Temi non da poco per dei giovani universitari e per quanti si sono appena affacciati nel mondo lavorativo.
Tasti concreti che possono, anzi, debbono essere toccati e affrontati per rendere più adulta una persona. Per abilitare un ragazzo a crescere, ad assumersi le proprie responsabilità e a scoprire la propria strada.

Non ci poteva essere, dunque, argomento migliore per il campo 4 di questi giorni, proprio in concomitanza con l’apertura del sinodo dei vescovi su questi medesimi interrogativi.

Ed esempio carismatico per eccellenza, il giovane Giò Bosco, è diventato il protagonista del nostro cammino.
Procedendo gradualmente sui passi della sua vita a Chieri, scoprendo come ha stretto legami di amicizia sana, come ha saputo affrontare lo studio e il lavoro, ha reso possibile ai giovani di rispecchiarsi in un loro coetaneo che ha fatto della sua vita un capolavoro.
Perché anche il nostro padre spirituale potrebbe essere definito ‘il santo della porta affianco’, come direbbe papa Francesco. Un santo del quotidiano, che ha saputo rendere l’ordinario, straordinario.
E non c’è prospettiva più bella di quella che insegna a scoprire la straordinarietà delle qualità presenti in ognuno, mettendosi in gioco nello studio e nel lavoro.
E’ proprio nell’ordinarietà del quotidiano la sfida del discernimento che mette in discussione il proprio essere in modo da scoprire in maniera più chiara alla domanda che spesso tutti ci poniamo: “Chi sono?”. Ma soprattutto ‘per chi siamo’. Perché non possiamo parlare di soggetto, se non in una comunità. Perché non c’è io, senza un tu.
Solo così si può realizzare pienamente che “siamo una missione in questa vita”. Che dal nostro si, dipende la felicità dell’altro e che dalla qualità delle nostre conoscenze o delle nostre abilità lavorative dipende la pienezza del nostro oggi.

Ricordando che dal connubio di gratuità, responsabilità e grazia si forma la nostra più vera identità…
#perlavitadeglialtri

 

Si ringrazia Elena Scavino per la redazione dell’articolo.

 

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Weekend MGS: 300 giovani “pellegrini sulla strada dei propri sogni”

Sono quasi 300 i ragazzi che, nel weekend del 15-16 settembre, si sono ritrovati al Colle don bosco per dare il via ad un nuovo anno come MGS. Centinaia di giovani, accompagnati da animatori, suore e sacerdoti, hanno condiviso due giornate all’insegna della gioia vera.

Sí, proprio quella felicità che illumina il viso grazie alla semplice combinazione di ingredienti straordinari: allegria, gioco e preghiera.
Tirando le fila delle molteplici esperienze estive vissute insieme, dai campi al pellegrinaggio in Terra Santa e a Roma, è ripartito il cammino ispettoriale. E il tema dell’anno ”io sono una missione#perlavitadeglialtri ha assunto i colori della concretezza e il volto di ciascun partecipante. Nel collaborare insieme, ma ancor di più nel condividere insieme, ognuno si è donato per gli altri gettando le basi per realizzare la missione per eccellenza: coltivare i propri sogni. Quegli stessi sogni che Papa Francesco definisce fecondi appunto quando sono per gli altri. I sogni grandi che sono dono di Dio. Quei sogni che devono portarci a passare dall’egoismo dell’io alla straordinaria complessità del noi.
E l’esempio più bello di un sogno realizzato non potevano che essere i sei salesiani che hanno detto il loro sì. Per sempre.
Testimoni di una felicità che si raggiunge dando forma al desiderio che il Signore ha posto in ciascuno di noi, nella fecondità di un sì che detto da uno, fa del bene a molti.
E guardando negli occhi dei ragazzi che tornavano a casa, alla fine del weekend, si leggeva chiaramente il desiderio di rivivere emozioni come queste, per continuare un cammino… Per essere veri ”pellegrini sulla strada dei propri sogni”.

(Articolo a cura di Elena Scavino)

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Non basterebbe “grazie”: 40 Anni di Cnos-Fap Piemonte #MakeTheDifference

Nel teatro adiacente al tempio che sorge al Colle don Bosco – dove nacque, nel 1815, San Giovanni Bosco, che dedicò la sua vita e le sue opere ai giovani in difficoltà – oggi, Venerdì 7 Settembre 2018, si celebra la formazione professionale piemontese che in 40 anni ha formato il futuro di migliaia di giovani.

Una riunione celebrativa del 40º Anniversario di fondazione dell’ente regionale Cnos-Fap – Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione aggiornamento professionale. Sono accorsi salesiani, educatori e allievi da 12 Centri di Formazione Professionale disseminati in tutto il territorio piemontese e anche valdostano.

Dopo un primo momento di raccoglimento, via al talk show che ha ripercorso le tappe principali di questi 40 anni di formazione che hanno “fatto la differenza” per i salesiani, per i formatori, per gli studenti; alcuni hanno testimoniato la loro esperienza nella formazione professionale per la quale “non basterebbe dire grazie“, come ha affermato un allievo nel corso della mattinata.

Tra gli interventi, sono emerse le sfide – Don Gabriele Miglietta, direttore dei CFP di Saluzzo e Savigliano, Mario Cena, Formatore della prima ora del CFP di San Benigno C.se, Vittorio Boin, ex-allievo del CFP di Vigliano B.se titolare della Microtech s.r.l. – che strizzano l’occhio al futuro: dall’accoglienza e l’integrazione rivolta a coloro che hanno nazionalità straniere, all’affinamento di competenze spendibili nel mondo del lavoro con un aggiornamento costante, dal riconoscimento della ricchezza che giace nel tempo libero e quindi l’impegno ad ampliare una competenza sulle nuove tecnologie che agevolino quel tempo e – ispirati dall’intervista a Papa Francesco, pubblicata dal Sole 24 Ore oggi in edicola, firmata da Guido Gentili, direttore del Sole 24 Ore – la sfida tesa all’attenzione, cara anche a Don Bosco, a costruire l’uomo e successivamente “se c’è la stoffa del tecnico, verrà esaltata”, come afferma uno degli ospiti.

 

 

«Dietro ogni attività c’è una persona umana. L’attuale centralità dell’attività finanziaria rispetto all’economia reale non è casuale: dietro a ciò c’è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E’ il lavoro che conferisce la dignità all’uomo, non il denaro». Una sana economia «non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l’agire economico è sempre anche un fatto etico».

Papa Francesco

Spazio successivamente ai saluti istituzionali: dapprima, don Enrico Stasi, ispettore dei Salesiani e presidente del consiglio direttivo del Cnos-Fap Piemonte, il quale ha rivolto un ringraziamento ai salesiani che si sono lasciati prendere il cuore in questi 40 anni di formazione professionale e lanciando la sfida ad “accogliere e accompagnare i giovani nel percorso che conduce ad essere uomini, cristiani e professionisti. Uomini del futuro in mondo difficile per dargli dignità, nella consapevolezza che Don Bosco è con noi.”; poi l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, che ha ricordato quanto è importante “celebrare questi momenti, perchè ci riporta alle radici“, inoltre ha sottolineato come la Formazione Professionale del Piemonte è un unicuum in tutto il territorio nazionale. Infine, l’assessora, ha fatto cenno alla situazione della dispersione scolastica che, grazie alla “santa alleanza” – come la definisce don E.Stasi –  tra Cnos-fap e Regione Piemonte, il tasso è molto basso (sotto il 10 %), testimoniando che i risultati di questa sinergia sono positivi e importanti. Entrambi hanno salutato gli oltre 400 astanti sottolineando come si debba lavorare insieme sulla variabile tempo e sulla dignità umana.

Don Enrico Stasi ha fornito all’uditorio le indicazioni sulle strategie future dell’Associazione che, in “un ambiente che profuma di Vangelo” grazie alla qualità delle relazioni che ci sono nei centri di formazione professionale, deve ora “costruire delle vere e proprie comunità per i giovani, che devono essere sì formati ma anche accompagnati nel mondo del lavoro“.

La mattinata in teatro è volta al termine con l’intervento dell’Ing. Lucio Reghellin, direttore generale Cnos-Fap Piemonte, che ha presentato i numeri della formazione professionale a partire da quel 28 Giugno 1978, con l’allora Presidente, don Ferruccio Cagliari, ad oggi con: 13 sedi operative (4 per area e Novara),  3 sedi operative tra Châtillon e Aosta. Tempo agli auspici e incarichi del nuovo anno formativo, salutando con le parole di colui che ha creduto per primo alla formazione dei giovani, Don Bosco: “Allegria, studio, preghiera: questo è il grande programma che se praticherai, potrai vivere felice e fare molto bene all’anima tua“.

Spazio ancora ai ringraziamenti rivolti ai Soci Fondatori e alla consegna a 7 collaboratori degli Attestati di Fedeltà per i 25 anni di servizio svolti: Marco Caudana, Carla Bossolo, Claudio Cappelletti, Michele Caudano, Dario Cerutti, Antonino Gentile, Silvia Gentina.

Successivamente, alle ore 12.15, la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di Don Bosco e, infine, l’evento è terminato  con il pranzo condiviso tra tutti coloro che sono intervenuti.

 

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Maggio 2019 – II edizione della Scuola per Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana

Si pubblica la notizia di ANS – Agenzia Info Salesiana – relativa alla “II edizione della Scuola per Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana”.

 

 

Notizia pubblicata su ANS

A tre anni dalla prima edizione, dal 6 al 18 maggio 2019 il Dicastero per la Pastorale Giovanile Salesiana torna a proporre una seconda edizione della Scuola per i Delegati per la Pastorale Giovanile rivolta a tutti quei Salesiani che sono stati nominati recentemente Delegati Ispettoriali per la Pastorale Giovanile Salesiana. Potranno partecipare anche quei Salesiani che si preparano ad assumere questa responsabilità in futuro.

Nella prima edizione, che si tenne a Roma nel maggio 2016, parteciparono circa 50 Salesiani provenienti da più di 40 Paesi diversi. Anche questa seconda edizione vuole essere espressione dell’internazionalità della Scuola. Le lingue ufficiali di lavoro saranno l’inglese, l’italiano e lo spagnolo. Sarà disponibile la traduzione simultanea, e i materiali saranno disponibili nelle tre lingue ufficiali.

La novità, tuttavia, è che la prossima edizione della Scuola si terrà al Colle Don Bosco e a Valdocco. Durante la prima settimana, quindi, i partecipanti saranno ospiti del Colle Don Bosco e seguiranno alcuni momenti direttamente nei luoghi Salesiani circostanti. La seconda e ultima settimana di lavoro, invece, si terrà a Valdocco. Anche qui, i partecipanti avranno modo di confrontarsi con la storia di Don Bosco e le risposte Salesiane alle sfide di oggi.

La Scuola si propone di promuovere una visione approfondita degli elementi fondamentali del patrimonio salesiano; fornire competenze adeguate e abilità chiave per l’animazione, la gestione e il coordinamento della pastorale giovanile ispettoriale; e, infine, favorire la crescita personale del Delegato, attraverso la riflessione sul proprio vissuto, l’interiorizzazione e la rielaborazione personale delle proprie motivazioni.

La metodologia dei lavori rifletterà la multidisciplinarietà della Scuola, alternando conferenze, tempi di confronto, dibattito, lavoro a gruppi, tempo per lo studio personale, momenti di cultura e spiritualità. L’organizzazione modulare prevedrà momenti dedicati a fare sintesi delle conoscenze teoriche, approfondimenti a partire dall’esperienza pratica e focus sul “saper fare” (know-how). Alcuni moduli, inoltre, saranno dedicati alla cura dello stile di vita e degli atteggiamenti personali del Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile Salesiana. Al termine di ogni giornata verrà proposto ad ogni partecipante di dedicare del tempo alla redazione di un “portfolio” personale.

Il numero di partecipanti è limitato, per garantire un efficace svolgimento della Scuola, secondo la metodologia sperimentata nella prima edizione. Occorre, pertanto, iscriversi il prima possibile per essere sicuri di potervi partecipare.

Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi ai contatti indicati nella locandina ufficiale: rcursi@sdb.org

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