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Scuola media Don Bosco – Valdocco: L’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda

La scuola media di Don Bosco – Valdocco, in occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico con la realtà irlandese di Dublino, con l’obiettivo di trasmettere e rinnovare il metodo educativo di don Bosco e della Salesianità. A tale iniziativa hanno preso parte oltre settanta ragazzi della scuola, recandosi in loco.

Di seguito il testo del documento realizzato per l’iniziativa.

Nel 1919 i Salesiani arrivarono in Irlanda, chiamati da mons. Denis Hallinan, il vescovo di Limerick. Da quel momento è passato un secolo: oggi come allora, la sfida è quella di trasmettere e rinnovare il carisma salesiano e il metodo educativo di don Bosco nella terra di San Patrizio. In occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, la scuola media don Bosco – Valdocco ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico e di incontro con la realtà irlandese per oltre settanta ragazzi, creando una sinergia efficace con la scuola statale locale. Questa proposta è stata fortemente caldeggiata dall’Ispettore salesiano dell’Irlanda e di Malta, padre Eunan McDonnel.

L’offerta didattica e culturale è stata alta, a partire dalla residenza che per una settimana ha ospitato gli studenti: il maestoso college della Maynooth University, situato a 25 chilometri da Dublino. L’ingresso dell’Università di Maynooth Grazie alla collaborazione instaurata con i salesiani di Maynooth, guidati dall’instancabile Father Richard Ebejer, il viaggio studio in Irlanda ha offerto ai ragazzi tante opportunità di crescita e arricchimento personali, il tutto nello stile universale di don Bosco.

I ragazzi cosa ne pensano? Asia risponde così: «L’esperienza in Irlanda per me è stata molto importante per la pratica dell’inglese. I loro luoghi, le loro tradizioni e la loro cultura sono aspetti che considero meravigliosi, inoltre ho sempre trovato il mondo inglese-irlandese molto affascinante». Anche Pepe è sulla stessa lunghezza d’onda: «La gita verso Dublino è stata senza dubbio un’esperienza fantastica dal punto di vista linguistico, perché ho imparato ad ascoltare l’inglese e così ho ampliato il mio lessico. A mio parere, Dublino è una città bellissima, perché è moderna e antica allo stesso tempo e questo la rende magnifica. ».

I ragazzi della 3B e della 3C con Father Richard Ebejer a Maynooth…e gli insegnanti? Davide Sordi, Preside di Valdocco:” esperienze che segnano momenti importanti per la crescita dei ragazzi, che incontrano, si relazioni, condividono la vita. Questa è la scuola che immaginiamo!!!” E poi aggiunge: “tutto è reso ancora più facile quando si è accolti come lo siamo stati noi dai salesiani d’Irlanda. Come Valdocco anche l’Irlanda per noi è Casa”.

Salesiani Vercelli – Sabato 18 gennaio il secondo open day al Don Bosco

Sabato 18 gennaio 2020 l’Istituto salesiano di Vercelli terrà un secondo Open Day, dopo il primo avvenuto il 14 dicembre scorso con successo, durante il quale gli studenti presenteranno diverse unità didattiche che riguardano Leonardo, sant’Andrea e la Magna Charta.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato sul sito “Info Vercelli 24” in data 15 gennaio 2020.

“Rinnoveremo con tante novità e collaborazioni nuove il successo ottenuto il 14 dicembre scorso in occasione del 1° open day – ci dice Flavio Ardissone, responsabile marketing del CFP di Vercelli – daremo risalto oltre al settore professionale anche alla parte integrativa socio-culturale. Gli allievi presenteranno diverse unità didattiche riguardanti le invenzioni di Leonardo, gli 800 anni della basilica di sant’Andrea e l’arrivo della Magna Charta nella nostra città. A tal proposito sarà esposto, grazie alla collaborazione de La Rete, la riproduzione dello scrigno del cardinal Guala Bicchieri, mentre inerente all’argomento Don Bosco e la stampa avremo un apporto video di Don Valter Rossi responsabile dell’editrice elledici di Torino e la presenza di antichi volumi del 1700.”

Sarà riproposta la mostra antologica IL DON BOSCO A VERCELLI e l’esposizione dei mezzi agricoli. Si potranno visitare i laboratori dell’istituto accompagnati dagli allievi mentre i formatori saranno a disposizione per qualsiasi chiarimento inerente alle iscrizioni del prossimo anno scolastico.

Salesiani Cuneo: Buon compleanno oratorio!

Domenica scorsa, nella Festa dedicata all’Immacolata Concezione di Maria, i Salesiani di Cuneo hanno festeggiato la nascita del loro oratorio. Come da tradizione, dopo la Santa Messa, i parrocchiani hanno preso parte al cerchio mariano nel cortile dell’oratorio. Si riporta l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

8 dicembre 1841-2019 – Buon compleanno oratorio!

L’8 dicembre del 1841, mentre si preparava a celebrare messa, don Bosco sorprese un ragazzo in sacrestia: anziché cacciarlo, lo invitò a presentarsi anche la domenica successiva, per giocare e fare un po’ di catechismo. Come inizio della loro amicizia, don Bosco chiese al ragazzo di pregare insieme un’Ave Maria. Grazie a quella Ave Maria, pregata il giorno della festa dell’Immacolata Concezione, è nato l’oratorio.

Anche i Sale Cuneo, oggi, a distanza di 178 anni, festeggiano! Come da tradizione, dopo la Santa Messa delle 10,30, i parrocchiani hanno preso parte al cerchio mariano nel cortile dell’oratorio, per ricordare quella prima Ave Maria e unirsi in preghiera a tutte le case salesiane del mondo. Per l’occasione, vi è stata l’opportunità di ascoltare la viva voce di don Pier, direttore della casa salesiana di Aleppo, in Siria, con cui tutto il Piemonte salesiano da quest’anno è gemellato, e di don Michele Ferrero, salesiano cuneese missionario in Cina: entrambi hanno salutato affettuosamente la comunità dei Sale e chiesto il sostegno, nella preghiera, per superare le difficoltà che quotidianamente incontrano nell’essere cristiani e salesiani #lìdovesono.

Nel pomeriggio, la festa è proseguita con i giochi per elementari e medie e, dopo una merenda offerta dalle instancabili mamme-volontarie, tutti i partecipanti hanno potuto godersi il film offerto dalla nostra Sala della Comunità, usufruire del biglietto.

Viva Maria, viva don Bosco, viva i Sale!

Matteo

“C’è da non crederci” – Il grande musical ritorna all’Oratorio Salesiano Michele Rua

Grande successo al Teatro Monterosa per il musical “C’è da non crederci”, lo spettacolo messo in scena dall’Oratorio Salesiano Michele Rua in questi ultimi giorni di novembre. Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra Redazione da parte dell’Oratorio Michele Rua.

C’è da non crederci…davvero!

L’oratorio Salesiano Michele Rua nell’anno 2019 si è messo in gioco portando al teatro Monterosa “C’è da non crederci”, uno spettacolo che è partito tutto da un sogno che è diventato realtà.

Il musical è stato realizzato da oltre 80 giovani dell’oratorio coinvolgendo anche i ragazzini delle elementari e medie. È stato portato in teatro ben cinque volte in un anno: il 2-3 febbraio e il 23-24-25 novembre, aggiornando e adeguando il copione con dialoghi più moderni.

Questo spettacolo è stato realizzato per portare agli spettatori un frammento di storia della vita di Don Bosco. Lo scopo più importante però è stato quello di unire tutti i ragazzi dell’oratorio in un’attività in comune che può far del bene al prossimo. Questo musical, infatti, ha portato con sé un messaggio molto bello sia per i ragazzi che per gli adulti, ossia che esiste un modo sano e cristiano di condividere un’esperienza divertente e formativa coinvolgimento i ragazzi, come si faceva anche ai tempi di Don Bosco.

Tale Recital su Don Bosco ha origini lontane nel nostro oratorio: già a maggio del 1989, dopo solo un anno dal debutto nazionale dei giovani dell’oratorio di Udine, veniva messo in scena dai giovani del nostro oratorio di allora, in occasione della manifestazione “Insieme verso il futuro”, alla presenza del Rettor Maggiore Don Egidio Viganò che ringraziò il Signore per i settant’anni di Oratorio di Don Bosco nel quartiere Barriera di Milano. Molti dei ragazzi di allora, che animavano lo spettacolo, hanno potuto oggi rivivere lo stesso entusiasmo di quel tempo, tornando ad essere giovani “nel cuore” per qualche ora. Alcuni di loro, infatti, hanno così potuto vedere i propri figli interpretare quei personaggi che  a loro volta interpretarono 30 anni fa.

Oratorio Michele Rua: “C’è da non crederci”

L’Oratorio Salesiano Michele Rua, per il 23-24-25 novembre prossimi, invita a partecipare all’iniziativa del Musical dedicato alla vita di Don Bosco. “C’è da non crederci… is back!

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

23 e 24 novembre (e 25 novembre per le scuole)….. Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e ci hanno aiutato, gli ottanta giovani (anagrafici e nel cuore) tornano a calcare le scene del musical che racconta in modo speciale la storia di don Bosco… storia fatta di passione, fede, intraprendenza, coraggio, giovani e ragazzi…. una storia concreta e ancora nuova nonostante siano passati quasi centocinquant’anni…

Vi aspettiamo!!!

Torino… 1800… migliaia di ragazzi in cerca di lavoro, soli, abbandonati (GUARDA CHE BUIO), sfruttati, preda di delinquenza. Don Bosco vede OCCHI TRISTI dietro quei volti che visita in carcere (C’È UN PRETE) e vuole scommettere su di loro (SE TROVASSERO).

…Li aveva già visti in sogno a 9 anni (LUPI) quando intravede la sua missione: da lupi trasformarli in agnelli “con la mansuetudine e la bontà” (GIOCOLIERE DI DIO).

L’8 dicembre 1841, novello sacerdote, incontra BARTOLOMEO Garelli, nella sacrestia di San Francesco d’Assisi e, da un’Ave Maria recitata insieme, inizia la sua opera a favore dei giovani.

Nel giro di pochi mesi (C’È DA NON CREDERCI) i ragazzi diventano migliaia e le difficoltà per accoglierli aumentano (PRATO DI DOLORE).
Ma la Provvidenza, tramite un semplice commerciante di soda, PANCRAZIO Soave, non lo abbandona e casa Pinardi è per loro.

Estate 1846: don Bosco è sfinito, “ogni suo respiro è per i giovani”, e si ammala gravemente. I suoi ragazzi levano al cielo preghiere e si turnano per vegliarlo (SIGNORE NON FATELO MORIRE).

Il Signore li ascolta, Don Bosco guarisce e si consacra al bene dei giovani. Più volte si “intrufola” tra quelli che giocano a soldi, glieli prende e scappa verso Valdocco (PRETE LADRO)… li fa sentire amati e molti di loro lo seguono.

Anche Mamma Margherita, la sua mamma, non gli nega il suo aiuto e si dedica a quei “ragazzi scalmanati” che giocano alla guerra (CHILDREN’S MARCH) e che, tra una corsa e l’altra, le devastano l’orto. È stanca, ma per amore di suo figlio e di Gesù gli rimane accanto (NON ANDARE).

Non tutti sono dalla parte di Don Bosco, alcuni lo trovano un prete scomodo e rivoluzionario. Subisce diversi attentati, ma ha un difensore: un cane che don Bosco chiamerà GRIGIO.

L’opera si ingrandisce… da solo non ce la fa: nel dicembre 1859 chiede ai ragazzi più grandi di stare con lui: “Ci chiameremo Salesiani, in onore di San Francesco di Sales”. Tutti accettano (FRATE O NON FRATE): è l’inizio di una storia che abbraccerà tutto il mondo.

Anche quando a Torino scoppia il colera, i Salesiani non si tirano indietro (NEL BORGO DORA C’È LA MORTE): nessuno dei suoi ragazzi muore soccorrendo e aiutando i malati.

La famiglia Salesiana si ingrandisce sempre di più: oltre ai ragazzi Don Bosco pensa anche alle ragazze, dopo aver conosciuto DOMENICA Mazzarello a Mornese.

Torino… Italia… Mondo.
Novembre 1875 parte la prima spedizione missionaria: destinazione Patagonia, Argentina del Sud (È AMORE).

31 GENNAIO 1888
Don Bosco è “un vestito ormai logoro” e saluta i suoi ragazzi promettendo di aspettarli in Paradiso.

Lo piangono i suoi salesiani, i suoi giovani e tutta la città di Torino.
Il suo cuore però batte ancora in 134 nazioni,
e 30 famiglie religiose… migliaia di amici di Don Bosco hanno capito la sua santità: LA GIOIA NEL QUOTIDIANO.

“Basta che siate giovani perché io vi ami”… mettersi in gioco, amare i più piccoli e indifesi, trasmettere l’Amore di Dio perché si possano aprire GIOVANI ORIZZONTI.

CNOS-FAP Vercelli: visita a Chieri

Martedì 22 ottobre 2019 le classi seconde del Cnos-Fap di Vercelli si sono recate in visita a Chieri sui passi di Don Bosco. Si riporta l’articolo pubblicato sul sito dell’opera.

Martedì 22 ottobre 2019 le classi seconde in visita a Chieri

Chieri ebbe un ruolo importante nella formazione del giovane Giovanni Bosco: dieci anni di studio, di lavoro, di esperienze che formarono la sua straordinaria personalità. La creazione di un itinerario cittadino e di un centro visita (nei locali dell’ex seminario di San Filippo) dedicati alla sua figura vogliono essere un contributo alla memoria ma anche e soprattutto un modo per continuare a trasmettere il suo insegnamento più importante: l’attenzione ai bisogni degli altri.

Strenna 2020 – “Buoni cristiani e onesti cittadini”: per essere all’altezza delle sfide di un mondo che cambia

Riportiamo dal sito dei Salesiani Don Boscosdb.org – il lancio ufficiale della Strenna 2020 che ha compiuto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime:

“Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”
(Mt 6,10)

“Buoni cristiani e onesti cittadini”

Nota: Mentre presentavo il commento alla Strenna 2019 a Torino Valdocco alla Famiglia Salesiana, alcuni già chiedevano la bozza della Strenna 2020, in modo da poterla avere per l’inizio dell’anno educativo pastorale in alcune parti del mondo.

Faccio questo con gioia ma insistendo che qui si delinea solamente uno schema, una bozza con i punti essenziali che svilupperò quando preparerò una riflessione ponderata, interiorizzata, tranquilla e, per quanto possibile, profonda e comprensibile allo stesso tempo.

Mi piacerebbe che la Strenna continuasse ad aiutarci ad avere un filo conduttore nella guida pastorale del nuovo anno in ogni parte del mondo. Vi benedico tutti.

Dopo l’incontro della Consulta mondiale della Famiglia Salesiana del mese di maggio a Torino, ho pensato di proporre per la Strenna del 2020 un tema che, sotto forma di un binomio, incarni l’essenza della nostra educazione salesiana. L’abbiamo ricevuto dallo stesso Don Bosco: aiutare i nostri ragazzi, ragazze e giovani a essere «buoni cristiani e onesti cittadini». Dobbiamo approfondire sempre più la nostra identità di evangelizzatori ed educatori della fede.

Ecco le parole del X successore di Don Bosco per introdurre il tema:

C’è una crescente fragilità, e talvolta incapacità, nell’essere apostoli e missionari dei giovani. E allo stesso tempo c’è il rischio di non educare i nostri giovani a un forte senso di cittadinanza, giustizia sociale e valori evangelici che portino a interiorizzare, come programma di vita, il servizio agli altri, l’impegno nella vita pubblica, l’onestà personale e l’“allergia” a tutti i tipi di corruzione, la sensibilità verso il mondo della migrazione, verso il creato e la “casa comune” che ci è stata donata, nell’impegno per la tutela degli indifesi, di quanti non hanno parola, e che vengono scartatati.

Mi domando: se non riusciamo a educare a questi valori, cosa stiamo ottenendo? E quale evangelizzazione nel nome di Gesù stiamo portando avanti?

Pertanto, questo impegno educativo è oggi espressione della parola di Gesù:

«Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».

Questa è e continuerà ad essere la vera “politica del Padre nostro” di Don Bosco.

Teresio ha dedicato la vita a Don Bosco insegnando e scrivendo in suo nome

Si segnala un articolo proveniente da “Il Corriere Torino” che racconta la storia di don Teresio Bosco e di come abbia dedicato tutta la sua vita a trasmettere la passione e la gioia dell’opera creata da San Giovanni Bosco.

«La prima felicità di un fanciullo è sapersi amato» diceva Don Bosco.

Un messaggio che don Teresio Bosco, morto nella casa madre salesiana di Torino – Valdocco a 87 anni, ha sempre trasmesso a tutti. La sua vita l’ha dedicata alla chiesa, alla preghiera ma soprattutto dedicata ai più giovani.

Perché da sempre aveva imparato che il messaggio di Dio, per essere capito dai ragazzi, doveva arrivare forte e chiaro. Il suo cognome lo aveva sempre fatto considerare un predestinato. E lui, classe 1931, nato e cresciuto a Montemagno, in provincia di Asti, dove viveva con la famiglia, aveva deciso di seguire le orme di Don Bosco. Ordinato sacerdote proprio tra i Salesiani 61 anni fa, licenziato in teologia, era iscritto all’albo dei professori in lettere di Torino.

Sono tantissimi i giovani ai quali aveva insegnato tra i banchi. Ma ancora di più quelli che lo avevano incontrato nei campi scuola estivi sulle montagne torinesi. Tra le sue passioni c’era lo di scrivere. Racconti, saggi, articoli.

Diventato giornalista nel 1966 scriveva principalmente su riviste pubblicate dai salesiani. Era stato direttore de Il bollettino salesiano.

«Con la sua capacità di raccontare in modo semplice la vita di Don Bosco- raccontano i confratelli-, era stato capace di renderlo maggiormente un santo vicino alla gente».

Un’immensa produzione letteraria la sua, indirizzata soprattutto ai giovani e alla Famiglia Salesiana. Don Teresio aveva infatti iniziato da giovanissimo a scrivere per i ragazzi in «Compagnie in azione», «Ragazzi Duemila», «Dimensioni Nuove», «Mondo Erre».

Aveva poi lavorato molti anni nell’Editrice Elledici dedicandosi allo studio e alla divulgazione della figura e del messaggio di don Bosco e della sua spiritualità. Umile e sempre sorridente sapeva sempre che cosa dire.

«Oltre a centinaia di titoli da lui pubblicati, ristampati, tradotti e diffusi in tutto il mondo – dicono ancora i salesiani-, ci resta il suo attaccamento al santo di cui porta il cognome e alla nostra editrice, che ha contribuito a rendere grande e importante con le sue opere».

Cnos-Fap – Rubrica del direttore: lettera di febbraio 2019

Si pubblica la lettera mensile da parte del direttore generale del Cnos-Fap Regione Piemonte, Lucio Reghellin, riguardo al mese trascorso di gennaio:

Buongiorno!

Abbiamo concluso il mese di gennaio nel quale in tutti i CFP si sono organizzate iniziative per festeggiare il nostro patrono, don Bosco. Ringrazio tutti coloro che hanno impiegato tempo ed energia per preparare e coinvolgere i ragazzi/e nelle varie attività. Al di là dell’allegria esterna, credo sia importante che il ricordo di don Bosco aiuti ciascuno di noi a riviverlo oggi. I messaggi sentiti in questi giorni sono tanti; ne propongo uno anch’io che prendo dalla prima pagina del fascicolo pubblicato dalla Sede Nazionale CNOS-FAP intitolato ‘Coi tempi e con Don Bosco’: ‘Il mio sistema educativo si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e sopra l’amorevolezza. L’amore fa sopportare le fatiche, le noie, le ingratitudini, la mancanza, le negligenze’ (Don Bosco). Che il nostro amore per gli allievi sia lo stesso che aveva Don Bosco!

Nei mesi scorsi sono stati inaugurati nuovi laboratori e attrezzature: in estate Vigliano ha costruito un nuovo laboratorio di acconciatura per accogliere gli allievi provenienti da Muzzano. Ad ottobre è stato inaugurato il nuovo laboratorio di cucina a Valdocco mentre a dicembre si sono svolte due inaugurazioni ufficiali: a San Benigno si sono benedetti il laboratorio di termoidraulica e il nuovo centro di tornitura CNC, all’Agnelli si è tagliato il nastro per il nuovo laboratorio di automotive TecPro2.
In occasione della festa di don Bosco sono stati inaugurati i laboratori di termoidraulica e falegnameria di Vercelli, il nuovo Centro di lavoro CNC a Vigliano e il reparto di PLC a Bra. A Rebaudengo sta partendo la costruzione del laboratorio di carrozzeria, dopo un lungo periodo di progettazione. Anche ad Alessandria si sta aggiornando il laboratorio informatico. Sono contento di questo rinnovamento perché i laboratori sono al centro della nostra attività formativa e la nostra principale caratteristica. E’ importante che i laboratori siano curati, aggiornati, e, con l’aiuto di tutti, si faccia una attenta e periodica manutenzione.

Ovviamente a fianco delle attrezzature, ben più importante è l’aggiornamento dei formatori che devono accompagnare i ragazzi/e all’apprendimento delle nuove tecnologie. Sarebbe triste vedere un macchinario nuovo, installato ma fermo perché nessuno lo usa!

È stato recentemente firmato un accordo tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Piemonte per la realizzazione dei percorsi triennali/quadriennali di qualifica/diploma negli Istituti Professionali.  Credo che la capacità educativa e l’impegno nei laboratori possano essere il valore aggiunto per formare i ragazzi che sceglieranno i nostri CFP per proseguire gli studi dopo “la terza media”.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione ha approvato un ricco catalogo regionale per la formazione continua dei formatori da svilupparsi nell’anno 2019. Questo a testimoniare l’attenzione che poniamo nei confronti di tutti i nostri collaboratori ad ogni livello e dare concretezza al piano triennale. In ogni CFP saranno realizzate azioni formative relative alla Gestione del gruppo classe, Supporto all’insegnamento, Didattica orientativa per la formazione iniziale. Altre azioni formative saranno rivolte ai formatori dell’area integrativa, a quelli che operano nel sistema duale, ai tecnici di laboratorio e officina dei vari settori professionali e agli operatori dei Servizi al Lavoro.

La formazione proposta è ampia e completa i corsi proposti dalla Federazione Nazionale, con particolare attenzione alle giornate per i neo assunti.

Mi auguro che saremo ben disposti ad usufruire di queste opportunità per migliorare noi stessi e fornire un servizio aggiornato ai nostri allievi/e.

Un cordiale saluto ed un augurio di buon lavoro per il mese di febbraio.

Lucio Reghellin

Sale Cuneo – Gennaio Salesiano 2019

Ecco un articolo proveniente dalla casa Salesiana di Cuneo riguardo alla programmazione e alla ripresa delle attività del centro, dopo le festività Natalizie, e alla preparazione alla festa di Don Bosco che celebreranno il 27 gennaio:

Terminate le tradizionali festività natalizie, con l’inizio di del nuovo anno l’attività oratoriana riparte a pieno ritmo con le iniziative della “Famiglia Salesiana” che come al solito fanno da contorno amplificano la festa liturgica di Don Bosco, che quest’anno verrà celebrata domenica 27 gennaio.

Tema degli incontri proposti quest’anno sarà il rapporto tra i giovani e la fede: un argomento questo che vuole aiutarci ad approfondire e a capire meglio le dinamiche sociali attuali che favoriscono una evidente “crisi di identità” nei ragazzi e giovani che frequentano i nostri oratori (e più in generale gli ambienti parrocchiali o cattolici) che si allontanano per periodi più o meno lunghi quasi come se gli ambienti frequentati sin ora e la “Chiesa” non avesse più niente da dire o da offrire loro.

Problema di comunicazione e linguaggio tra una Chiesa “adulta” e gli adolescenti o necessità di trovare da parte loro una propria identità lontano da quelle pre confezionate che vengono offerte loro? O ancora una competizione con un mondo adulto che forse gli sta rubando o non concedendo i giusti spazi?

Ci aiuteranno a cercare risposte e a chiarirci le idee relatori di assoluto rilievo, in grado di fornire una lettura del fenomeno più ampia, frutto di loro esperienze e professionalità di livello internazionale.

“I giovani e la fede: uno sguardo sul mondo e dal mondo” è la proposta del Gennaio Salesiano 2019 che si articolerà in 3 incontri, ciascuno dei quali, sono sicuro, offrirà ad ognuno di noi nuovi spunti di riflessione e ripensamento sul nostro “essere adulti” e sui nostri ragazzi che stanno crescendo.

Giovedì 17 gennaio – ore – 21 don Michele Ferrero “Il nuovo accordo (22 settembre 2018) che regola i rapporti tra Cina e Vaticano: politica e religione. Lo sguardo di un missionario di don Bosco”.

  • ci offrirà una serata imperniata sui nuovi rapporti della giovane Chiesa cinese con Santa Sede e Governo.
  • Sabato 26 gennaio ore 21 don Armando Matteo “Tra adulti che non vogliono crescere e giovani che non possono crescere, l’attualità di don Bosco” entrerà più nello specifico offrendoci la visione di un sociologo e teologo sulle complesse ma interessantissime dinamiche che regolano e reggono il rapporto generazionale tra giovani e adulti e, in questo contesto, la trasmissione della fede. Il relatore è autore di libri di grande interesse anche al di fuori del mondo cattolico: Tutti muoiono troppo giovani. La prima generazione incredula. La Chiesa che manca. Tutti giovani, nessun giovane.
  • Venerdì 8 febbraio ore 21, suor Maria Grazia Caputo “La sfida educativa oggi”.ci racconterà la sua esperienza di “educatrice “presso l’Ufficio dei Diritti Umani all’ONU di Ginevra.

Magnifiche possibilità per ampliare ed arricchire le nostre idee e, magari, di trovare qualche risposta o prospettiva a domande che da tempo ci frullano in testa e a cui fatichiamo a dare un senso.

Vi aspettiamo, come sempre.

L’equipe di coordinamento degli Exallievi

Altri appuntamenti.

  • Domenica 27 gennaio, Festa locale di don Bosco. Messa delle 10.30 presieduta don Enrico Stasi (Ispettore salesiano del Piemonte e Valle d’Aosta)
  • Domenica 27 gennaio, Ore 15.30 in Sala della Comunità l’Associazione Gli AnimAttori e la Compagnia del Porto dei Sogni presentano il recital Un’Invisibile Bellezza libero adattamento della fiaba de La Bella e la Bestia.
  • Dalla domenica 20 gennaio sarà disponibile un opuscolo con la biografia salesiana del nostro don Pietro Pellegrino, di cui ricorre il primo anniversario della morte il 28 gennaio.
  • Sabato 9 febbraio e domenica 10 avremo con noi don Serafino Chiesa, missionario salesiano in Bolivia.