Anche il Piemonte al Convegno della famiglia salesiana verso il Sinodo dei giovani

Si è svolto dal 20 al 23 settembre a Roma, presso l’Università Pontificia Salesiana, il CONGRESSO INTERNAZIONALE GIOVANI E SCELTE DI VITA: PROSPETTIVE EDUCATIVE, che ha riunito 500 persone fra partecipanti e relatori provenienti dai 5 continenti. Una tre giorni caratterizzata dalla “ricchezza di confronto, ascolto di esperienze e buone prassi, specie da contesti extra europei. Una metodologia tipicamente sinodale di ascolto, interpretazione, scelte. Lodevole l’organizzazione e impeccabile il lavoro congiunto fra UPS e Auxilium“, come ha sottolineato il delegato di Animazione Vocazionale dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta, don Fabiano Gheller, reduce dall’esperienza romana.

Tra i partecipanti dal Piemonte: don Andrea Bozzolo, docente di teologia alla Crocetta, parteciperà al Sinodo, ha tenuto la relazione finale di sintesi del congresso; sr Carmela Busia e sr Paola Casalis, rispettivamente consigliera per la Pastorale Giovanile e consigliera per la formazione e l’animazione vocazionale presso le FMA del Piemonte e V. d’Aosta; sr Anna Bailo, dell’equipe di Animazione Vocazionale presso le FMA; e Giulia Gambaro, ex-allieva della casa di Novara, come allieva di IUSTO.

 

Ecco l’articolo a cura della Redazione de La Voce E Il Tempo del 24 Settembre 2018: (clicca qui per accedere alla pagina del quotidiano)

Anche Torino al Convegno della famiglia salesiana verso il Sinodo

Roma – Il Congresso, organizzato dal 20 al 23 settembre dall’Università Pontificia Salesiana, ha coinvolto studiosi, formatori, educatori e giovani sullo studio del mondo giovanile, con riferimento alle scelte di vita. Tra i relatori anche i torinesi don Andrea Bozzolo, il sociologo Franco Garelli e don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria della diocesi

Si è concluso il Congresso Internazionale “Giovani e scelte di vita: prospettive educative” organizzato dall’Università Pontificia Salesiana e dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium.

Tenutosi a Roma dal 20 al 23 settembre il Congresso ha voluto offrire ai partecipanti provenienti dai diversi continenti un contributo allo studio del mondo giovanile, con riferimento alle scelte di vita. In prossimità del Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, il Congresso ha coinvolto studiosi, formatori, educatori e giovani ed è stato un’occasione densa di scambi e ricca di condivisione nella prospettiva dell’umanesimo pedagogico cristiano che sta a fondamento del sistema formativo di San Giovanni Bosco. Le tematiche delle diverse sessioni di lavoro e il metodo con cui sono state affrontate hanno voluto mettere al centro l’ascolto delle diverse espressioni del mondo giovanile, cogliendone le sfide e le opportunità per formare i giovani alle scelte di vita, secondo le indicazioni metodologiche dell’Istrumentum Laboris del Sinodo.

I numerosi contributi sono stati organizzati in diverse forme: relazioni, comunicazioni, confronti in aula. Tra i relatori al Congresso erano presenti anche alcuni torinesi come don Andrea Bozzolo, docente alla Facoltà di Teologia UPS di Torino e collaboratore del segretario speciale del Sinodo dei Vescovi a cui sono state affidate le conclusioni del Congresso. Presente anche il Prof. Franco Garelli dell’Università degli Studi di Torino, che ha offerto una riflessione di sintesi dell’indagine sui temi del Sinodo realizzata all’interno della famiglia salesiana. Tra i relatori anche il direttore dell’Ufficio di Pastorale Universitaria don Luca Peyron che insieme ad Ivan Andreis, responsabile di Young Caritas Torino, ha presentato Servire con Lode: il progetto dell’Arcidiocesi di Torino finalizzato ad educare i giovani universitari attraverso il servizio alle persone più fragili.

Nelle conclusioni il Prof. Bozzolo si è soffermato sulla questione delle scelte irrevocabili e sulla necessità di rinnovare il linguaggio con cui la Chiesa parla ai giovani e li rende protagonisti, perché “la giovinezza non è solo età anagrafica, ma è una sfida antropologica e teologica dell’identità”. Il 7 ottobre la parola passerà ai padri sinodali.

Ecco l’articolo a cura della Redazione de Faro di Roma del 23 Settembre 2018: (clicca qui per accedere alla pagina del quotidiano)

Giovani e scelte di vita. Cambiare il linguaggio, rallentare il passo, progettare il futuro

“Umanizziamo, evangelizziamo, educhiamo e siamo coraggiosi nelle sfide e nelle proposte perché la Chiesa ci invita oggi a essere lungimiranti sui giovani”. Con il rammarico di non poter essere fisicamente presente al Congresso, il saluto del Rettor Maggiore dei Salesiani don Àngel Fernández Artime giunge con un videomessaggio e ricorda la grande opportunità che il Sinodo è per gli educatori e gli evangelizzatori. Don Fernández Artime invita a non avere timore perché i giovani hanno bisogno di sentirsi dire “che cosa vuoi fare della tua vita? Quale pensi che sia il sogno di Dio su di te? Come pensi di vivere la vita come dono e come servizio?”.

“Le scelte che un giovane fa non sono un menù. Quando noi scegliamo, scegliamo la nostra libertà”. Le conclusioni della mattinata di oggi, domenica 23 settembre, sono affidate al prof. Andrea Bozzolo della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Torino. “La giovinezza non è solo età anagrafica, ma è una sfida antropologica e teologica dell’identità”. Il prof. Bozzolo si è soffermato sulle scelte irrevocabili che si giocano tra euforia e dubbio. “Ma come si fa ad impegnarsi per tutta la vita, a promettere?” Sono proprio le parole di Papa Francesco a venirci in aiuto: “Chiediti per chi sei tu”, solo in questo modo la vocazione assume i tratti originali di una “grazia, una missione e saranno i nostri fratelli a farci scoprire cos’è la libertà”.

Il prof. Bozzolo suggerisce di rinnovare il linguaggio con cui la Chiesa parla ai giovani per renderli protagonisti e di recuperare gli insegnamenti di Don Bosco e Madre Mazzarello che indicavano orizzonti immensi ai loro ragazzi anche nelle piccole scelte. “Spero che questo Sinodo possa far recuperare la bellezza della scelta e della libertà dei giovani”. La Preside della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, sr. Pina Del Core, ha posto l’accento sulle sfide aperte dal Congresso. Dal punto di vista educativo la prof.ssa Del Core ha sottolineato la necessità di aiutare i giovani nei processi decisionali, nelle scelte vocazionali tra libertà e progetto personale.

Le scelte e i processi decisionali costituiscono quindi “il nuovo campo di battaglia in cui si giocano i progetti professionali e vocazionali”. Inoltre il mondo digitale e le nuove tecnologie comunicative ci spingono a ripensare i grandi temi, come la libertà, l’educazione, la scelta; educare alla scelta ha a che fare inevitabilmente anche con “l’accoglienza del mistero che accompagna ogni decisione, perché essa implica sempre una rischiosa consegna di sé, un affidamento a qualcosa o a Qualcuno”. Dal punto di vista pastorale è importante curare la formazione degli educatori, dei formatori, tra cui anche i genitori “perché apprendano il discernimento come stile permanente di vivere e di educare”.

Solamente con un autentico e fruttuoso dialogo tra scienze umane, scienze dell’educazione e scienze teologiche produrrà “una visione integrale dei percorsi di accompagnamento e di discernimento vocazionale”. Don Mauro Mantovani ha concluso che: “Siamo Chiesa, siamo famiglia, siamo per i giovani ed è proprio questa la nostra missione”. Sulle note della canzone «Don Bosco Padre Maestro e Amico» e con un immancabile selfie finale, firma distintiva della cultura di oggi, termina il Congresso Internazionale “Giovani e scelte di vita: prospettive educative”. Ieri sabato 22 settembre si è conclusa la terza sessione del Congresso internazionale «Prospettive educative in chiave salesiana».

In questo, che è il nucleo principale dell’evento, si sono offerte alcune prospettive di intervento educativo pastorale a partire dal contributo originale del carisma educativo salesiano. Il prof. Wim Collin, dell’Università Pontificia Salesiana, studiando in particolare le biografie dei giovani scritte da don Bosco, ha indagato “in quale modo i giovani facessero le loro scelte oppure come fossero accompagnati e guidati nel farle”. Dall’analisi risultano alcune costanti: chiarezza della proposta formativa, l’educatore come guida, l’influsso dell’ambiente; la disponibilità del giovane a lasciarsi accompagnare; il ruolo fondamentale della religione per diventare “buoni cristiani” e “onesti cittadini”.

Il secondo intervento è stato affidato alla prof.ssa Eliane Anschau Petri, della Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium. L’obiettivo della sua relazione è stato “approfondire la dimensione mistagogica di madre Mazzarello nell’accompagnamento della scelta vocazionale”, basandosi sulle sue lettere e altre fonti documentarie e narrative. La prof.ssa Piera Ruffinatto, della Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, ha riflettuto sul binomio “prevenire è educare a scegliere” e si è interrogata sull’apporto del Sistema Preventivo nell’accompagnare i giovani al discernimento e alle scelte.

La pedagogia salesiana è il tesoro da conservare e che ci incoraggia a educare i giovani alle scelte. Si tratta di credere e amare i giovani “mettendo tutto il nostro impegno nel lasciare loro in eredità un mondo accogliente che sia terreno buono per farli fiori come cristiani gioiosi e cittadini solidali”. L’intervento del prof. Michal Vojtáš, dell’Università Pontificia Salesiana, ha affrontato “il tema della pedagogia salesiana della scelta e della vocazione”. A partire da alcuni fondamentali cambiamenti della pedagogia salesiana nel post-Concilio Vaticano II, ha delineato alcuni princìpi pedagogici di base per tracciare risposte “alle sfide del contesto post-moderno” e individuare proposte concrete “legate ai processi di progettazione educativo-pastorale”.

Ecco la video intervista al Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, realizzata per l’ UPS:

Un inedito intervento del Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, durante il CONGRESSO INTERNAZIONALE GIOVANI E SCELTE DI VITA: PROSPETTIVE EDUCATIVE, che si è svolto dal 20 al 23 settembre presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.

I giovani ci aspettano, ci vogliono più vicini” – con questa espressione il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha concluso il suo intervento dedicando ai giovani e a tutti i presenti un momento musicale inedito. Accarezzando dolcemente i tasti del pianoforte preparato per lui, ha dato prova di come la musica metta in sintonia i cuori di tutte le età.

La sua relazione si è concentrata sull’«Orizzonte vocazionale del Sinodo, chiamata di Dio, scelte di vita e prospettive educative», con cui ha sottolineato come sia importante “non perdere la delicata e necessaria articolazione dell’insieme del lavoro che si sta facendo, mettendo la tematica della scelta in dialogo con la dinamica vocazionale e mettendo in relazione le prospettive educative con il dovere ecclesiale di evangelizzare. Inoltre è importante non dimenticare che l’Instrumetum Laboris è “un documento che fotografa la situazione giovanile nel mondo attuale”.
La riflessione sinodale “aiuta quindi a porre la questione della scelta personale e dei cammini educativi dentro l’orizzonte vocazionale dell’esistenza umana in quanto tale: non si può pensare alle scelte di vita, dal punto di vista cristiano, se non all’interno di questa visione vocazionale ampia e diffusa”.

Il Cardinale ha proposto all’assemblea due prospettive educative: “accompagnamento” e “discernimento”, consigliando di coglierne la relazione intrinseca in quanto “si accompagnano i giovani non per perdere tempo con loro, ma per portarli a maturazione, per aiutarli a diventare adulti. Abbiamo una necessità epocale di adulti di qualità – sostiene il Card. Baldisseri – che sembra essere una merce rara di questi tempi”. È in quest’ottica che “l’accompagnamento assume naturalmente i tratti del discernimento vocazionale”. Per il Cardinale l’ascolto dei giovani “ci ha restituito una Chiesa in debito d’ossigeno: non siamo, in linea di massima, ben attrezzati di adulti competenti e maturi in grado di accompagnare i giovani. Si tratta di un dato che ci deve mettere in movimento per creare le condizioni per un rinnovamento ecclesiale”.

Che cosa aspettarsi allora da due istituzioni legate al carisma di Don Bosco?Ci aspettiamo – ha risposto il Card. Baldisseri – la formazione di accompagnatori capaci di camminare con i giovani sulle strade del discernimento vocazionale. Persone che sappiano accompagnare i giovani nell’ascolto della loro coscienza e nella presa in carico della realtà”.

A conclusione del suo intervento, ha invitato a “rimanere creativamente fedeli all’identità” soprattutto in questa metamorfosi epocale, “sia dal punto di vista della ricerca, che certamente deve saper integrare una prospettiva teologica e pastorale insieme con quella spirituale e pedagogica; sia dal punto di vista del Magistero Pontificio, che vi chiede di aiutare la Chiesa tutta attraverso la formazione integrale delle future generazioni di adulti; sia dal punto di vista salesiano, perché anche voi siete chiamati ad aggiornare gli insegnamenti del vostro fondatore alla mutata situazione culturale odierna”.

Anche il sociologo prof. Franco Garelli commentando i dati del Survey Mondiale presentato ieri durante il Congresso, ha sottolineato l’importanza dell’educazione salesiana in un mondo complesso, plurale, in cui coesistono tante verità” che li disorienta nelle scelte. “I giovani hanno bisogno di un Sinodo, che li renda protagonisti e che non si sostituisca a loro, in cui siano meno destinatari, meno utenti”. Quella di oggi è una generazione che esce da contesti o troppo protetti o troppo uniformati e quindi la Chiesa deve avere il coraggio e l’intelligenza di non avere un’attenzione generica, ma deve affrontare temi come la bioetica, la sessualità; oggi il giovane vive dentro di sé una serie di tensioni, tra fede e ragione, tra religione e scienza, tra benessere personale e trascendenza”. A conclusione del suo intervento il prof. Garelli ha richiamato “a essere presenti nella sfera pubblica, nelle proposte educative e più propositivi su temi decisivi dell’esistenza”.

L’intervista a Mons. Baldisseri è disponibile, qui di seguito:

Professioni Perpetue 2018

Un fine settimana intenso per tutti coloro che sono accorsi, nelle giornate del 15 e 16 settembre 2018, a Colle Don Bosco, accompagnando inoltre sei giovani confratelli salesiani nella loro cerimonia di affidamento della loro vita al Signore secondo il carisma di San Giovanni Bosco.

Domenica 16 Settembre 2018, la Professione Perpetua è stata celebrata per: Johnpaul Chinonso Aneke, Alessandro Basso, Marco Cazzato, Felix Olatunde Olamide, Gerald Alakwe Oshiobugie e Caius Tobechukwu Ugwu.

 

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In Val d’Ayas con i campi della Parola 2018

Pracharbon, Val d’Ayas. Dal 22 al 29 luglio si è svolto il Campo della Parola, in continuità con i cammini ispettoriali che lungo l’anno si propongono nei Savio, GR Ado, EESP per medie e biennio.

Una settantina di ragazzi dalla 1° media alla 2° superiore, coordinati da un’ équipe composta da SDB, FMA e famiglie, hanno vissuto un’intensa settimana di preghiera, formazione, divertimento. In un clima di amicizia e fraternità, hanno partecipato ad una vera e propria scuola di preghiera, sperimentando la spiritualità giovanile salesiana: “ogni cosa che facciamo può diventare preghiera se vissuta nell’amicizia con il Signore“!

 

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Prime professioni religiose a Valdocco

Durante il pomeriggio dell’8 settembre, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice e nelle mani di don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, i dieci novizi salesiani di Pinerolo Monte Oliveto hanno fatto la loro prima professione religiosa.

I loro nomi e le ispettorie di appartenenza sono:

Matthew John Paul Alfino (MLT),
Raphael Axisa (MLT),
Stefano Brambilla (ILE),
Andrea Domenico Festa (ILE),
Giorgio Giuseppe Domenico Ramundo (ICP),
Michele Maria Reolon (INE),
Elia Rubin (INE),
Christoph Salinger (AUS),
Tomaz Stojc (SLO),
Iosif Tulbure (INE).

Motivo di particolare gioia per l’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta, è l’ingresso tra i confratelli di Giorgio Ramundo che prima dell’anno trascorso in noviziato, tra gli altri impegni svolti, aveva supportato con il suo lavoro la Pastorale Giovanile Ispettoriale.

 

Prime professioni a Valdocco

Publiée par Salesiani Piemonte, Valle d'Aosta e Lituania sur Samedi 8 septembre 2018

 

 

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Pellegrinaggio in Terra Santa: il video-racconto dell’esperienza

L’iniziativa della Pastorale Giovanile dei Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta ha coinvolto giovani universitari e lavoratori in un viaggio intenso nel cuore della Terra Santa.

Dal 29 Luglio al 6 Agosto 2018, 57  giovani, insieme ai Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, hanno partecipato al pellegrinaggio MGS in Terra Santa, un itinerario di fede, camminando su questa terra con il cuore, l’anima e la mente in ascolto. Un’esperienza di spiritualità a 360°, in cui hanno potuto avvicinarsi alla storia della Salvezza e confrontarsi con la situazione giovanile del Medio Oriente, vivendo prima dalle FMA a Nazareth, poi dai SDB a Gerusalemme.

Il pellegrinaggio, dopo iniziali interminabili controlli di sicurezza, è partito dalla città dell’infanzia e adolescenza di Gesù: Nazareth. Nella città più araba di Israele, i ragazzi hanno avuto la possibilità di incontrare la comunità cristiana, una testimonianza profonda del significato di rimanere fedeli alla propria fede in un ambiente ostile. I giovani del MGS hanno potuto passare, inoltre, la serata con gli animatori dell’oratorio salesiano di Nazareth, sperimentando la condizione di solitudine in cui vive la famiglia salesiana.
Dopo la visita del Monte Tabor, Cafarnao, lago di Tiberiade e tanti altri, destinazione: Città Santa. Via Crucis nelle strade caotiche di Gerusalemme, camminata di 4 ore nel deserto di Giuda, visita del Calvario e della tomba di Gesù, sotto la guida di don Marco Rosetti SDB, immersi totalmente su ciò che sta alla base della Vita: la Risurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo.

Vytautas Markūnas, SDB, ha collezionato le immagini di questo viaggio in un video, buona visione!

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Gruppi Ricerca 2018-2019 

Le principali attività dell’Animazione Vocazionale suddivise per fasce d’età.

Pellegrinaggio in Terra Santa

Una esperienza umana e spirituale profonda che ha visto protagonisti molti giovani dei centri salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, guidati dall’Ispettore Don Enrico Stasi, dall’incaricato vocazionale Don Fabiano Gheller e dalla guida sapiente di Don Marco Rossetti, docente di Sacra Scrittura ed esperto dei luoghi sacri: questo il riassunto del Pellegrinaggio in Terra Santa di cui le foto provano a raccontare un frammento.

 

PhotoGallery del Pellegrinaggio

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16/09: Professioni Perpetue al Colle

Nella giornata di Domenica 16 settembre 2018, alle ore 15.00, presso la Basilica del Colle Don Bosco, sei giovani confratelli salesiani affideranno la loro vita al Signore secondo il carisma di San Giovanni Bosco.

I Salesiani e le famiglie, dunque, annunciano con gioia la Professione Perpetua di:

  • Johnpaul Chinonso Aneke
  • Alessandro Basso
  • Marco Cazzato
  • Felix Olatunde Olamide
  • Gerald Alakwe Oshiobugie
  • Caius Tobechukwu Ugwu

Si segnala, inoltre, che durante lo stesso weekend, Sabato 15 e Domenica 16 Settembre 2018, si terrà il ritrovo campisti, sempre al Colle don Bosco, culmine delle attività dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano.

Weekend MGS

“Una vocazione che viene da lontano”: dodici nuovi diaconi salesiani

Dodici giovani salesiani, studenti della Pontificia Università Salesiana di Torino Crocetta, sabato 16 giugno sono stati ordinati diaconi dall’arcivescovo di Torino, Mons. Nosiglia, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. I nuovi diaconi: Giacomo Brogin (ILE), Jan Fojtů (CEP), Marco Frecentese (ICC), Giovanni Frigerio (ILE), Pravin Joseph (INM), Davide Moretto (INE), Davide Perosa (INE), Piero Pietrobelli (INE), Paolo Pollone (ICP), Giovanni Rondelli (ILE), Paolo Rossolini (INE) e Andrea Torresin (ILE).

La vostra vocazione viene da lontano. Viene dal cuore di Dio”, ha spiegato loro l’Arcivescovo durante la messa. Con gli auguri che il loro ministero sia fecondo, Nosiglia ha anche precisato che a ciascuno non mancherà l’aiuto necessario proprio da Colui che li ha chiamati a seguirlo più da vicino: “Quando eravate piccoli forse neppure pensavate di diventare salesiani, poi diaconi e poi sacerdoti. Ma Dio già ci pensava. Questo fatto vi assicura che non dovrete temere, non dovrete aver paura di fronte alle situazioni che dovrete affrontare perché il Signore è con voi e vi proteggerà sempre”.

Articolo a cura di Antonio Carriero, sdb

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La testimonianza: Michele Reolon e l’esperienza di noviziato in Piemonte: “Felicità è saper ascoltare l’amore di Dio”

Cosa vuol dire oggi Don Bosco per i giovani? Ecco la testimonianza di Michele Reolon, 22 anni, di Belluno, novizio salesiano che a settembre di quest’anno farà la prima professione “a Dio piacendo” per diventare un salesiano di Don Bosco. Michele ha svolto un anno di discernimento, insieme ad altri 9 novizi e alle guide spirituali, a Monte Oliveto, a Pinerolo, sede del Noviziato dei Salesiani di Piemonte. All’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino ha prestato servizio insieme ad altri 3 novizi, esperienza questa che gli è servita a rafforzare ancora di più la sua decisione di entrare nella congregazione salesiana, come racconta lo stesso:
Fin da piccolino avevo questo sogno “strano” di diventare sacerdote, poi ad un certo punto, iniziando le superiori, ho voluto, quasi dovuto seppellire questa chiamata, e tutto d’un tratto Dio è diventato un po’ un concorrente per la mia vita; mi stava molto stretto, come mi stava stretto questo sogno che avevo da piccolino. Ho cercato di cancellare tutto, di andare avanti, di riempire questo vuoto, che avevo d’improvviso creato io, con tantissime altre cose. Ma questo vuoto non andava via, e in cuor mio diventavo sempre più triste. Mi mancava qualcosa e non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo amicizie, in mente una vita con un percorso tracciato, ma non ero veramente felice. Mi mancava qualcosa. Allora è stato in quel momento che ho avuto nostalgia di Dio. E in questa nostalgia Dio mi ha chiamato ancora più intensamente, rispetto a quando ero bambino. E al mio cuore, prima che alla mia mente ho sommessamente sussurrato: “voglio essere Tuo per sempre!”. E ci sto provando ad esserlo, giorno dopo giorno, anche grazie all’appoggio che mi stanno dando i miei familiari, difficilmente si riesce ad essere compresi in simili decisioni.
Adesso posso dire che mi sento davvero felice: in collina, sede del Noviziato, viviamo in semplicità, tra preghiere e studio, e la sera tutti a far festa insieme, in un clima gioviale e al contempo familiare. Sono felice anche perchè so che Dio è felice di me. Ed è da questa felicità che partirei per rispondere a chi come me si trova o si è trovato perso tra interrogativi, a cercare di riempire il vuoto esistenziale con tutto meno che con Dio: il consiglio che darei è, prima di tutto, trovare una guida spirituale che possa consigliare, ascoltare e accompagnare in questa scelta; poi lasciarsi rubare il cuore dai giovani, dai ragazzi: penso che il miglior discernimento per uno che si sente chiamato alla vita salesiana sia proprio il cortile, sudando, puzzando, donarsi pienamente ai giovani, soprattutto ai più poveri.
Il terzo consiglio che mi sento di dare è: lasciatevi voler bene da Dio, solo così pian piano potrete innamorarvi di Dio. È un sentimento concreto, che rende felici, davvero: anche se tanti di noi giovani non lo sanno, secondo me sotto sotto, è quella strada, quel sogno che è Dio per ciascuno di noi, che può dare una scossa nella nostra vita. Tante volte mi viene un magone dentro al cuore quando vedo tanti giovani che buttano purtroppo la loro vita in tante cose che non riempiono, come ho fatto io fino a qualche mese fa, seguendo tante altre cose che non mi hanno riempito, ma hanno solo coperto bisogni momentanei. Perchè Dio non è un avversario alla nostra felicità, Dio ama da pazzi noi giovani: bisogna per forza fargli spazio nella propria vita per essere davvero felici.