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Savio Club al Colle Don Bosco: 15 o 16 novembre 2025

Tornano i Savio Club al Colle Don Bosco: l’appuntamento dedicato al segreto della santità di Domenico Savio è pronto ad accogliere al Colle Don Bosco i ragazzi dalla prima alla terza media il 15 o il 16 novembre 2025.

Due giorni, uno a scelta in base all’esigenza del gruppo, rivolti ai ragazzi e le ragazze che desiderano mettersi in gioco e crescere nella scelta di Dio come compagno della propria vita, seguendo i preziosi consigli di Domenico Savio verso la santità.

Domenico Savio viveva così, e noi?

Programma

  • 9.30 – arrivi
  • 10.00 – inizio
  • 16.00 – S. Messa
  • 17.00 – termine

Il costo per la giornata è di 8 euro, comprensivo di utilizzo ambienti e merenda. Da portare il pranzo al sacco, una penna per scrivere e abbigliamento adatto al gioco.

Per info:

Primo incontro GxG: riscoprire la Chiesa come corpo ecclesiale composto di tante membra

Nel weekend del 25 e del 26 ottobre oltre 100 ragazzi si sono ritrovati presso la sede FMA di Valdocco per il primo incontro dei Gruppi Ricerca GxG, un cammino di crescita aperto a chi vuole approfondire il proprio percorso di discernimento in stile salesiano.

Per rompere il ghiaccio, il tema del primo appuntamento “Che cosa è la Chiesa? Corpo ecclesiale composto di tante membra” è stato affrontato a partire da un grande gioco di gruppo in Piazza Maria Ausiliatrice. Subito dopo, i ragazzi si sono divisi in gruppi per un momento di conoscenza: ognuno ha condiviso il proprio nome e le aspettative per il cammino dei Gruppi Ricerca, tracciando insieme le prime linee di un percorso che sarà sia personale che comunitario.

Il cuore della giornata è stato l’incontro con i testimoni: sei volti per una sola Chiesa, ciascuno esempio di una vocazione diversa:

  • una coppia di sposi
  • una catechista
  • un giovane SDB
  • una giovane FMA
  • un educatore
  • una volontaria Caritas

Attraverso le loro parole, i ragazzi hanno potuto scoprire come la Chiesa si incarni nella vita quotidiana, nelle relazioni, nel servizio e nella fede vissuta con autenticità.

A concludere la giornata un momento di gioco e l’Adorazione.

La domenica mattina ha offerto spazio alla Lectio Divina e ad un momento di tempo personale in cui riflettere per interiorizzare quanto vissuto.

A concludere il weekend, la celebrazione della S. Messa, per salutarci con la certezza che il cammino non finisce qui: prossima tappa il 22-23 novembre!

Nel cuore del mondo 2025-26: giovani in cammino verso la missione

Hanno risposto in tanti, con lo zaino pieno di entusiasmo e il cuore pronto a partire.
Sono stati una quarantina i ragazzi provenienti dalle case salesiane del Piemonte e della Valle d’Aosta che, domenica 26 ottobre, si sono ritrovati per dare il via al “Percorso nel cuore del mondo” 2025-26. Un nuovo inizio, nel segno del 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana, che quest’anno profuma di storia e di futuro insieme.

Accogliendo l’appello dell’Ispettore, questi giovani hanno scelto di mettersi in cammino e a servizio, per scoprire cosa significa oggi essere missionari nel quotidiano, là dove vivono, studiano e lavorano.

Fin dal pomeriggio, Valdocco si è riempito di voci e sorrisi in un primo gioco di conoscenza che ha aiutato a sciogliere subito il ghiaccio. Divisi nei “continenti del mondo”, i ragazzi hanno condiviso chi sono, come sono arrivati al percorso e cosa si aspettano da questa avventura. Le risposte, semplici ma autentiche, parlavano di desiderio di fare del bene, di incontro con Dio, di voglia di donarsi.

Dopo la presentazione dell’équipe di animazione – formata da una FMA, un SDB e da alcuni giovani che in passato hanno vissuto l’esperienza missionaria e oggi si mettono al servizio dei nuovi partecipanti – il pomeriggio è proseguito con un percorso a stand tematici: chiamati e inviati, a servizio dei più poveri, in stile salesiano, in terra di missione, come comunità.
Una piccola anticipazione delle tappe del percorso attraverso le testimonianze dei giovani che hanno vissuto il percorso lo scorso anno per scoprire i tanti volti della missione salesiana e comprendere che partire non è solo questione di destinazione, ma una scelta di cuore.

La serata è continuata in stile tipicamente salesiano: giochi, risate e convivialità, seguiti da un momento di preghiera nella chiesa di san Francesco di Sales, semplice e profondo. Le candele accese deposte sull’altare, donate poi a ciascuno dei partecipanti, hanno ricordato a ciascuno che la luce della missione nasce da una chiamata personale, ma si alimenta nella scelta di vivere questa chiamata ogni giorno.

Il “Percorso nel cuore del mondo” non è solo un insieme di incontri: è un cammino di fede e di servizio, dove si cresce insieme, si riflette, si condivide e si impara a “partire” ogni giorno – verso gli altri, verso Dio, verso la vita.

Prossimo appuntamento? Domenica 23 novembre.
Stessa passione, stesso sogno: essere giovani nel cuore del mondo, con il cuore di Don Bosco.

Racconti di Missione: Tunisia

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza. Di seguito il resoconto della coppia partita per Manouba, in Tunisia (Africa).

La nostra esperienza in Tunisia

Missione in Tunisia: tre settimane di vita e di futuro

Un gruppo di sette persone – cinque giovani e due accompagnatori – ha vissuto questa estate tre settimane di missione nella comunità salesiana di Manouba, alle porte di Tunisi. L’esperienza è stata il frutto del “Percorso nel cuore del mondo”, cammino annuale di animazione missionaria che prepara i giovani a vivere un’estate di servizio. Ogni gruppo del percorso viene inviato in una diversa realtà: a loro è stata affidata la Tunisia, un Paese dove la Chiesa è piccola ma ricca di vita.

La comunità salesiana di Manouba è insieme scuola e oratorio. In una terra a maggioranza musulmana, la testimonianza cristiana non passa attraverso grandi manifestazioni, ma ci è stata trasmessa attraverso la vicinanza quotidiana: pasti condivisi, momenti di preghiera, attività educative e semplici gesti di fraternità che ci hanno fatto sentire davvero parte di una famiglia.

Il cuore dell’esperienza è stato l’Estate Ragazzi, che a Manouba dura sette settimane e che noi abbiamo vissuto negli ultimi venti giorni, affiancando gli animatori locali. Giochi, laboratori, gite, momenti di riflessione e di preghiera: tutto contribuiva a creare un’oasi in cui bambini e adolescenti si sentivano accolti, liberi e guardati con fiducia. In una realtà dove spesso mancano spazi sicuri, l’oratorio diventa davvero un luogo che apre al futuro.

Accanto al servizio, c’è stato l’incontro con le persone e le comunità. Abbiamo toccato con mano le difficoltà delle famiglie – la povertà, i lavori faticosi, le disuguaglianze – ma anche la forza di una Chiesa piccola e viva, che sa testimoniare con coraggio e gioia. La visita alle comunità cristiane del territorio – dalla cattedrale di Tunisi alle Suore di Ayn Darahim, fino alle Figlie di Maria Ausiliatrice di Menzel Bourghiba – ci ha fatto respirare l’universalità della Chiesa. Momenti come la processione dell’Assunta a La Goulette, che unisce cristiani e musulmani in un’unica festa di popolo, ci hanno ricordato che il Vangelo sa costruire ponti di fraternità.

In tutto questo, ciò che ci ha colpito è stata la semplicità con cui la fede si manifesta: una cena condivisa, una testimonianza dopo la Messa, una serata passata in fraternità. La missione si regge su questa prossimità quotidiana, capace di unire persone di culture e religioni diverse. Anche le uscite al mare con i ragazzi, o la visita a Cap Angela – il punto più a nord dell’Africa – sono diventate occasioni per rafforzare legami, vivere la bellezza e aprire i cuori.

Punti di forza

Tre settimane a Manouba ci hanno fatto scoprire alcune ricchezze decisive. La prima è l’attualità del Vangelo: in un contesto dove la fede cristiana è minoranza, la Parola di Dio risuona con forza e suscita domande anche in chi non conosce Cristo. Lo ha ricordato il vescovo Nikolà celebrando a Manouba: il Vangelo opera anche attraverso chi appartiene ad altre religioni, aprendo cammini di ricerca e di vocazione.

La seconda è l’universalità della Chiesa: religiosi e religiose provenienti da ogni parte del mondo – Italia, Congo, Vietnam, Kenya, Giordania – che vivono insieme e testimoniano la fraternità dei figli di un unico Padre. L’accoglienza che abbiamo sperimentato ci ha fatto sentire parte di questa comunione.

La terza è la scelta consapevole della fede dei cristiani tunisini: qui andare a Messa non è un’abitudine, ma una decisione coraggiosa e quotidiana. Pregare, accostarsi ai sacramenti, testimoniare il Vangelo diventa un atto libero e gioioso. La celebrazione del 15 agosto, come dicevamo, ne è stata un segno luminoso: comunità diverse, autorità civili e musulmani uniti sotto lo sguardo di Maria.

Le sfide

Naturalmente, non sono mancate difficoltà che ci hanno interrogato. La povertà è reale: molti ragazzi arrivano all’oratorio con vestiti consunti, segno di famiglie che faticano a sostenere il costo della vita. Le strade raccontano disordine, sporcizia e disagio; la microcriminalità, pur non vissuta direttamente, ci è stata descritta come diffusa nei quartieri più poveri.

Eppure, dietro tutto questo, ci sono i volti sorridenti dei ragazzi, la loro voglia di vivere e di costruire un futuro diverso. Lì abbiamo riconosciuto che la missione non è solo osservare problemi, ma lasciarsi contagiare dall’energia vitale di chi spera ancora.

Alcuni aspetti educativi ci hanno fatto riflettere. Ad esempio, la rigidità con cui talvolta vengono applicate le punizioni, senza spiegazioni. Questo ci ha interrogati, ma non in chiave critica: in Italia rischiamo spesso l’estremo opposto, con ragazzi senza punti di riferimento. Forse – come ricorda San Benedetto con la sua “discretio”, madre di tutte le virtù – la via sta nell’equilibrio: unire fermezza e dialogo, autorevolezza e accompagnamento.

Un’altra sfida riguarda il sistema preventivo salesiano: c’è l’opportunità di incarnarne in modo più consapevole e coraggioso i pilastri educativi, trasformandoli ancora di più in prassi quotidiana e condivisa da tutti. Questo richiede tempo e accompagnamento attento, ma può portare grandi frutti con il sostegno dei missionari e attraverso ulteriori occasioni di confronto e collaborazione.

Uno sguardo al futuro

La speranza più grande restano i ragazzi. Sono loro che rendono viva la comunità, che trasformano l’oratorio in un cuore pulsante di vita. Gli animatori locali, pur con i loro limiti, hanno dato una testimonianza forte: la missione non si costruisce con eventi straordinari, ma con una presenza fedele e quotidiana.

Guardando indietro, comprendiamo che la missione in Tunisia non è stata solo un’esperienza estiva, ma una vera scuola di vita. Abbiamo imparato che la fede è una scelta quotidiana; che l’oratorio può essere un’oasi anche nei contesti più difficili; che la Chiesa è davvero universale, capace di parlare tutte le lingue e di abitare tutte le culture.

Ci portiamo a casa i sorrisi dei bambini, le parole semplici dei confratelli e la testimonianza di una Chiesa piccola ma viva nella fede. A Manouba abbiamo sperimentato quanto sia vero che la cura e l’attenzione verso i giovani, come insegnava Don Bosco, è già di per sé una forma d’amore concreta e quotidiana. Questa esperienza continuerà a guidarci nel nostro cammino, ricordandoci che ogni gesto di presenza e attenzione può fare la differenza nella vita di un ragazzo.

Racconti di Missione: Kenya

Dopo il rientro dalle missioni estive, i diversi gruppi partiti raccontano la loro esperienza. Di seguito il resoconto della coppia partita per Marsabit e Embu, in Kenya (Africa).

La nostra esperienza in Kenya

Prima di condividere il nostro racconto, sentiamo di dover fare una premessa: siamo una giovane coppia in cammino verso il matrimonio e, per imparare a rendere fecondo il nostro amore, dopo un lungo discernimento guidato da don Marco Cazzato e suor Lucia Vàsquez Figueroa, siamo stati inviati in missione in Kenya. Abbiamo avuto l’occasione di vivere due realtà molto diverse tra loro.

La prima tappa è stata Marsabit, capoluogo dell’omonima contea al confine con l’Etiopia, nel cuore del deserto. Qui siamo stati accolti da una comunità di tre Salesiani presso il Don Bosco Technical Institute, una scuola professionale che offre ai giovani la possibilità di imparare un mestiere in modo concreto, per affrontare con dignità il mondo del lavoro. A Marsabit abbiamo toccato con mano la povertà più profonda e le ingiustizie più grandi. Nel pomeriggio la scuola apriva le porte a bambini e ragazzi di ogni età: per molti era l’unica occasione di giocare insieme o di guardare la televisione, esperienza rara e preziosa. La barriera linguistica non ci permetteva di comunicare molto, ma abbiamo compreso che la cosa più importante era semplicemente esserci: stare accanto a loro con presenza e attenzione.

La seconda tappa è stata Embu, nel cuore del Kenya, una zona rigogliosa e verdeggiante. Qui siamo stati ospitati dalle Figlie di Maria Ausiliatrice presso la Don Bosco Girls Secondary School. Nel periodo di pausa scolastica abbiamo partecipato ai lavori di manutenzione e, allo stesso tempo, collaborato all’oratorio con attività semplici e coinvolgenti. Sin da subito si è creata una sintonia speciale con le sorelle e con i bambini. Solo l’ultimo giorno ci siamo resi conto della profondità dei legami nati in pochi giorni: il saluto finale è stato carico di emozione, con qualche lacrima condivisa.

Ripensando a questa esperienza, ci accorgiamo che le difficoltà, messe interminabili in swahili, barriere linguistiche, contatto diretto con la povertà, sono state anche il terreno in cui abbiamo imparato di più. I bambini ci hanno ricordato che l’essenziale non è mai poco: lo si trova nei beni che permettono di vivere e nella sorprendente capacità di trasformare un gioco semplice in una sorgente inesauribile di gioia ed intrattenimento.

La missione non si conclude con il rientro a casa: comincia ora, nel quotidiano, custodendo i volti e i sorrisi incontrati, e lasciando che continuino a trasformare il nostro modo di vivere e di amare

“Missione è…” – Vocabolario Missionario 2025

I giovani della nostra Ispettoria partiti lo scorso agosto per un’esperienza missionaria in Sierra Leone, in Tunisia e in Kenya, hanno realizzato una serie di mini-video dal tema “Missione è…” per raccontare attraverso una parola o una breve frase l’esperienza vissuta.

Missione Sierra Leone

“Accompagnare” | Benedetta Baldellino

“Concretezza” | Pierluigi Livani

“Essenzialità” | Riccardo Tufilli SDB

“Luce” | Elena Porporato

“Passione entusiasmante” | Chiara Iurisci

“Sguardo” | Gessica Ravera

“Stagione delle piogge” | don Giò

“Stare” | Francesca Lupotti

Missione Tunisia

“Accoglienza” | don Marco

“Condivisione” | Federica Manzon

“Fraternità” | Elena Menguzzo

“Gioia” | Camilla Zoccarato

“Pellegrinaggio” | Riccardo Tondo

“Stare” | Giorgio Bersano

“Trovare” | Laura Blaj

Missione Kenya

“Essenziale” | Giorgio Moretto

“Relazione” | Altea Robutti

Il progetto si inserisce all’interno del Vocabolario Missionario, iniziativa che raccoglie le testimonianze dei partiti in missione che, a partire da una parola, cercano di spiegare come l’esperienza lascia il segno e va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

“Carisma, Pastorale Giovanile e Apostolato”: il Campo 4 al Colle Don Bosco

Dal 18 al 21 settembre 2025, il Colle Don Bosco ha accolto con entusiasmo il ritorno del Campo 4, l’appuntamento di spiritualità dedicato ai giovani neo-maturati fino ai 29 anni.

Il tema centrale, “Carisma, Pastorale Giovanile e Apostolato”, ha guidato ogni momento di riflessione, condivisione e preghiera.

La domenica è stata dedicata al ritiro spirituale e non sono mancati momenti di fraternità, camminate nella natura e celebrazioni comunitarie.

 

Tornarono pieni di gioia: un itinerario per camminare insieme nel Vangelo di Luca

Un itinerario pensato per i giovani, fatto di ascolto, preghiera e scoperta. Tornarono pieni di gioia è il titolo di un ciclo di cinque incontri serali che accompagneranno i partecipanti lungo alcune tappe fondamentali della vita di Gesù, narrate nel Vangelo di Luca.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra gli Uffici di Pastorale Giovanile della Diocesi di Torino, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, già consolidata con l’esperienza di E Se La Fede Avesse Ragione?, e sarà un’occasione per fermarsi, riflettere e lasciarsi interrogare dalla Parola.

Calendario degli incontri

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno dalle 21.00 alle 22.30 presso la Chiesa di Gesù Adolescente – Oratorio Salesiano S. Paolo, in Via Luserna di Rorà 16, Torino.

  • 13 novembre Il Battesimo – Pregare da figli con Don Giorgio Garrone
  • 18 dicembre Gesù nella sinagoga di Nazareth – La Parola che si compie con Suor Sara Perini
  • 26 febbraio Le tentazioni – Pregare nella lotta con Don Matteo Vignola
  • 19 marzo La trasfigurazione – La luce della preghiera con Don Matteo Vignola
  • 23 aprile Il cammino di Emmaus – Pregare il Vivente con Suor Sara Perini

Ogni incontro sarà un’occasione per rileggere la propria vita alla luce del Vangelo, accompagnati da guide esperte e da una comunità che condivide lo stesso desiderio: mettersi in cammino e tornare pieni di gioia.

Riparte “Amare da Dio”: il percorso per giovani sul sesso, gli affetti e i legami

Tutto pronto per la ripartenza di Amare da Dio, il percorso per giovani, single o fidanzati, da soli o in coppia, dai 19 ai 29 anni, che desiderano comprendere e vivere le ragioni profonde del cuore.

Cinque appuntamenti, tre domeniche e due weekend per maturare nell’amore:

  • 19 Ottobre 2025 | La posta in gioco: l’amore umano e l’amore di Dio
  • 13-14 Dicembre 2025 | Il bello della differenza: maschio e femmina
  • 25 Gennaio 2026 | L’amore ci precede: legami familiari
  • 8 Marzo 2026 | Io, tu, noi: i passi dell’amore
  • 21-22 Marzo 2026 | Quei no che valgono un sì: orientamenti morali

Dopo il primo incontro a Valdocco ci si sposterà ad Avigliana, presso il Santuario Madonna dei Laghi (per chi arriva in treno l’equipe è a disposizione per fare da navetta dalla stazione alla casa).

Orari

Dalle 9.30 alle 17.00 per le tre domeniche, dalle 15.30 del sabato alle 15.30 della domenica per i due weekend.

Da portare

  • Pranzo al sacco
  • Quaderno ad anelli A5
  • Materiale per scrivere
  • Per i weekend cena al sacco, lenzuola e asciugamani

Per maggiori informazioni scrivere a: amaredadio@salesianipiemonte.it

 

Percorso “Buoni cristiani e onesti cittadini”

Percorso per i giovani – “Buoni cristiani e onesti cittadini”